NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO CONSOLIDATO INTERMEDIO AL 30 GIUGNO 2018
1. CONTENUTO E FORMA DEI PROSPETTI CONTABILI
1.2 Transizione al principio contabile IFRS 9
In questa sezione vengono rappresentate informazioni a carattere quantitativo della transizione al nuovo principio contabile IFRS 9 e delle corrispondenti scritture effettuate in sede di First Time Adoption.
Il principio contabile IFRS 9 è entrato in vigore ed è stato applicato dalla Società a partire dal 1 gennaio 2018.
Pubblicato dallo IASB il 24 luglio 2014, il principio modifica sia i principi di classificazione e misurazione, impairment e hedge accounting, e sostituisce il principio IAS 39.
Il nuovo standard riduce a tre il numero delle categorie di attività finanziarie previste dallo IAS 39 e richiede che tutte le attività finanziarie siano classificate sulla base del modello di business di cui l’impresa si è dotata per gestire le proprie attività finanziarie e delle caratteristiche dei flussi di cassa dell’attività finanziaria.
Le tre categorie di classificazione e valutazione delle attività finanziarie previste dallo standard sono:
- “Amortised Cost” (AC);
- “Fair value through other comprehensive income (FVOCI)";
- “Fair value through profit and loss (FVTPL)”.
Bilancio Consolidato Intermedio al 30 giugno 2018 33 Nella prima categoria sono classificate e valutate le attività finanziarie detenute al fine di incassarne i flussi di cassa contrattuali. Il verificarsi di una vendita non è necessariamente incoerente con la definizione del modello di business previsto per la valutazione al “Costo ammortizzato”.
Nella seconda categoria trovano collocazione le attività finanziarie i cui flussi di cassa contrattuali sono rappresentati esclusivamente dal pagamento del capitale e degli interessi, ma che sono detenute al fine di incassarne i flussi di cassa contrattuali nonché i flussi derivanti dalla vendita delle attività. Gli interessi attivi, gli utili e perdite da differenze di cambio, le rettifiche di valore dovute all’impairment degli strumenti finanziari classificati nella categoria FVOCI, e le correlate riprese di valore sono contabilizzati in conto economico, le altre variazioni di fair value sono contabilizzate tra le altre componenti del conto economico complessivo (OCI) (c.d. nel prospetto della redditività complessiva). Al momento della vendita (o dell’eventuale riclassifica in altre categorie a causa del cambiamento del modello di business), gli utili o le perdite cumulati rilevati in OCI sono riclassificati in conto economico.
Nella categoria “Fair value through profit and loss” sono infine classificate e valutate le attività finanziarie che non sono gestite in base ai due modelli di business previsti per le categorie “Amortised Cost” e “Fair value through other comprehensive income”.
Con riguardo ai titoli equity, in sede di prima iscrizione è possibile esercitare un’opzione irrevocabile per la classificazione e misurazione delle attività finanziarie a FVOCI; l’esercizio di tale opzione comporta la contabilizzazione tra le altre componenti del conto economico complessivo (OCI) di tutte le variazioni di fair value, senza possibilità di riclassificazione a conto economico (né per impairment né per successiva vendita).
Per ciò che concerne le passività finanziarie le disposizioni dello IAS 39 sono state quasi interamente trasposte nell’IFRS 9. Tale principio consente, come previsto dallo IAS 39, di optare, in presenza di determinate condizioni, per la valutazione delle passività finanziarie in base al criterio del fair value through profit and loss” (c.d. fair value option), prevedendo tuttavia che le variazioni di fair value delle passività finanziarie dovute a variazioni del merito creditizio dell’emittente siano contabilizzate nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo (OCI) e non più a conto economico.
L’IFRS 9 prevede, inoltre, che i derivati impliciti che ricadono nell’ambito d’applicazione in esame non debbano più essere scorporati dal contratto principale
Il principio introduce un nuovo modello di impairment che non richiede più che occorra un evento particolare (“trigger event”) prima che si possa contabilizzare una perdita di valore (logica di perdita
“incurred”), ma, al contrario, prevede che le perdite di valore siano misurate come “expected credit losses”
Il modello di impairment definito dall’IFRS 9 richiede che la stima delle perdite su crediti venga effettuata sulla base di informazioni supportabili, disponibili senza oneri o sforzi irragionevoli che includano dati storici, attuali e prospettici.
Bilancio Consolidato Intermedio al 30 giugno 2018 34 In particolare, con riferimento alle attività finanziarie che non siano già credit-impaired al momento dell’iscrizione iniziale, la rilevazione di rettifiche su crediti attese deve essere determinata in base a uno dei seguenti metodi:
- 12-month expected credit loss (perdita attesa che risulti da eventi di default sull’attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro 12 mesi dalla data di chiusura dell’esercizio). Tale metodo deve essere applicato quando, alla data di bilancio, il rischio di credito sia basso o non sia incrementato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale; o,
- Lifetime expected credit loss (perdita attesa che risulti da eventi di default sull’attività finanziaria che siano ritenuti possibili lungo l’intera vita dell’attività finanziaria). Tale metodo deve essere applicato in caso di incremento significativo del rischio di credito dopo la rilevazione iniziale.
Sulla base del rischio di credito specifico di ciascun rapporto il principio prevede la suddivisione delle attività finanziarie in tre stadi: (i) Stadio 1: attività finanziarie performing per cui non si è rilevato un incremento significativo del rischio di credito per le quali il calcolo della perdita attesa è effettuato su un orizzonte temporale di 12 mesi; (ii) Stadio 2: attività finanziarie performing per cui si è rilevato un incremento significativo del rischio di credito per le quali il calcolo della perdita attesa è effettuato su tutta la vita dello strumento; (iii) Stadio 3: attività finanziarie non performing.
Con riferimento all’hedge accounting, l’IFRS 9 allinea maggiormente la contabilizzazione degli strumenti di copertura con le attività di gestione dei rischi che le società pongono in essere al fine di ridurre e/o eliminare l’esposizione a rischi finanziari e non. Il nuovo modello introdotto dall’IFRS 9 permette l’utilizzo di documentazione prodotta internamente come base per implementare l’hedge accounting.
L’applicazione dell’IFRS 9 da parte del Gruppo First Capital ha riguardato le seguenti categorie di attività finanziarie:
1) Titoli di capitale;
2) Warrant;
3) Titoli di debito.
Le azioni quotate detenute e fino al 31 dicembre 2017 valutate a fair value e classificate come disponibili per la vendita (AFS), con variazione del fair value rilevata in riserva di patrimonio netto (e nel prospetto della redditività complessiva) e transito in conto economico degli effetti maturati alla data di eventuale vendita dello strumento o in caso di perdite durevoli di valore, a partire dal 1 gennaio 2018 continuano ad essere valutate a fair value.
L’IFRS 9 prevede il fair value come unico criterio di valutazione per gli investimenti in strumenti di capitale. Nello specifico, per le azioni che sono detenute con finalità di trading, le variazioni di valore devono obbligatoriamente rilevate in conto economico. Per le azioni che non sono detenute con finalità
Bilancio Consolidato Intermedio al 30 giugno 2018 35 di negoziazione, invece, è possibile decidere con riferimento a ciascun investimento azionario se rilevare le variazioni di valore del titolo direttamente a conto economico o, in alternativa, definitivamente (senza alcun rigiro a conto economico, nemmeno in caso di plusvalenze/minusvalenze realizzate) a patrimonio netto.
La Società ha deciso di imputare direttamente a conto economico la variazioni di valore di tutte le partecipazioni detenute (valutazione al fair value e classificazione a profit and loss).
Tali assets sono classificati nella voce “20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value”, mentre la loro variazione di fair value è registrata in conto economico alla voce “110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value”.
I warrant in portafoglio sono anch’essi valutati al fair value to profit and loss e iscritti tra le attività alla voce “20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione”. La loro variazione di fair value è registrata in conto economico alla voce
“80. Risultato netto dell'attività di negoziazione”.
Si precisa che la voce di patrimonio netto “Riserva AFS” o “Riserva di valutazione” maturata al 31 dicembre 2017, al netto dei relativi effetti fiscali attivi e positivi, è stata riclassificata all’interno di una riserva di patrimonio netto denominata “Riserva “FTA” equivalente ad una riserva di Utili (perdite) di esercizi precedenti portati a nuovo, lasciando di fatto inalterato il patrimonio netto di partenza al 1 gennaio 2018 rispetto al patrimonio netto al 31 dicembre 2017.
I titoli obbligazionari quotati detenuti in portafoglio, che fino al 31 dicembre 2017 erano classificati come disponibili per la vendita (“AFS”) e valutati a fair value, con variazione del valore rilevata in riserva di patrimonio netto (e nel prospetto della redditività complessiva) e rigiro a conto economico degli effetti maturati alla data di eventuale vendita dello strumento, a partire dal 1 gennaio 2018 continuano ad essere valutati al fair value dal Gruppo, poiché non qualificabili come hold to collect (ovvero titoli acquistati per essere mantenuti in portafoglio sino a scadenza).
In accordo con l’IFRS 9, in funzione del business model sottostante, le variazioni di valore di tali titoli possono essere imputate direttamente a conto economico (FVTPL) o in alternativa a patrimonio netto (FVOCI), fatta eccezione per gli interessi maturati in base al tasso di interesse effettivo che sono comunque imputati a conto Economico per competenza e delle eventuali perdite attese da impairment).
Il business model sottostante alla detenzione di tali titoli da parte del titolo è di tipo “misto”, ovvero prevede sia la possibilità di incassare i flussi di cassa contrattuali derivanti da tali titoli, sia la possibilità di venderli o convertirli in strumenti di capitale e pertanto tali titoli vengono valutati dalla Società al fair value to profit and loss.
Bilancio Consolidato Intermedio al 30 giugno 2018 36 I titoli obbligazionari che invece, in base al business model, sono qualificabili come hold to collect e che superano peraltro del c.d. test “SPPI” (“Solely payment of principal and interest”) sono valutati, in accordo con l’IFRS 9, al costo ammortizzato.
Si ricorda che i risultati delle società First Private Investment S.r.l. e Value First SICAF S.p.A, detenute al 100% dalla capogruppo First Capital S.p.A., sono consolidati e che al 30 giugno 2018 la SICAF detiene in portafoglio investimenti finanziari esclusivamente valutati al FVTPL.
Infine, si informa che il bond emesso dalla capogruppo First Capital S.p.A., in accordo con l’IFRS 9 e sulla base ai termini e condizioni dello strumento, è valutato al costo ammortizzato.
A seguito dell’applicazione delle nuove regole di impairment previste dall’IFRS 9 che prevedono l’identificazione delle c.d. expected credit losses (in capo, tra l’altro, anche a crediti finanziari e tributari, altri crediti e disponibilità liquide e mezzi equivalenti), non sono state rilevate rettifiche da apportare.
Quando necessario, il fondo copertura perdite è rilevato a diretta riduzione dell’attività finanziaria a cui si riferisce.
L’applicazione dell’IFRS 9 ha reso necessario il restatement dello stato patrimoniale al 31 dicembre 2017, mentre nessuna riclassifica è prevista per il conto economico dell’esercizio precedente.
La situazione patrimoniale consolidata al 31 dicembre 2017 così come riportata nel presente bilancio intermedio, recepisce gli effetti del restatement che si è reso necessario a seguito dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9 entrato in vigore dal 1 gennaio 2018 e della conseguente modifica degli schemi di bilancio.
Si segnala che la riesposizione dei dati di stato patrimoniale non ha impattato sulla valutazione delle attività interessate né sul valore del patrimonio netto al 31 dicembre 2017, che risulta essere uguale a quello convenzionalmente riesposto al 1 gennaio 2018.
Nello specifico, a far data dal 1 gennaio 2018, i titoli e gli investimenti finanziari, precedentemente classificati nella voce “20. Attività finanziarie disponibili per la vendita”, sono classificati, in conformità all’IFRS 9, nella voce “30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico” se valutate al fair value to proft or loss, nella voce “40. Attività finanziarie al fair value” se valutate al fair value through other comprehensive income o nella voce “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato” se valutate al costo ammortizzato.
Prima dell’introduzione dell’IFRS 9, tutte le variazioni di fair value degli investimenti finanziari venivano iscritte a patrimonio netto, in apposita riserva di valutazione, senza transitare in conto economico. La variazione di fair value di periodo veniva anche riportata in apposito prospetto della redditività complessiva, per definire appunto la redditività complessiva generata dal Gruppo nel periodo di riferimento.
A seguito dell’introduzione dell’IFRS 9, le variazioni di fair value degli investimenti finanziari esistenti al 31 dicembre 2017 sono state registrate in specifica riserva di patrimonio netto al medesimo valore
Bilancio Consolidato Intermedio al 30 giugno 2018 37 che avevano a quella data e al netto degli effetti fiscali, mentre le variazioni di fair value intervenute a partire dal 1 gennaio 2018 e fino alla data di riferimento del presente bilancio, sono riportate in conto economico alla voce “110. Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico”. Pertanto, il confronto tra il conto economico al 30 giugno 2018 e il conto economico al 30 giugno 2017 risulta non essere significativo.
A sintesi di quanto appena illustrato, si riportano di seguito alcune tabelle di sintesi che consentono di effettuare un raccordo tra gli aggregati patrimoniali esposti nel bilancio al 31 dicembre 2017, secondo gli schemi espositivi previsti da Banca d’Italia nella versione all’epoca in vigore, con quelli previsti dai nuovi applicabili ai bilanci d’esercizio e intermedi successivi all’adozione di IFRS 9 e coerenti con le novità normative da questo introdotte.
I tre prospetti successivi hanno finalità di raccordo, distintamente per attività, passività e voci di patrimonio netto, tra gli schemi contabili come da bilancio al 31 dicembre 2017 e gli schemi contabili introdotti dalla nuova Circolare 262 della Banca d’Italia, che recepisce l’adozione dei criteri di presentazione previsti dall’IFRS 9. In tale prospetto i saldi contabili al 31 dicembre 2017 (valori determinati secondo lo IAS 39) sono ricondotti alle nuove voci contabili, secondo le riclassificazioni resesi necessarie a seguito delle analisi svolte (già descritte in precedenza), sulla base dei nuovi criteri di classificazione introdotti dall’IFRS 9, ma senza l’applicazione dei nuovi criteri di valutazione e, quindi, a parità di totale attivo e totale passivo. Tutti i valori sono espressi in unità di Euro:
IAS 39 IFRS 9
10 Cassa e disponibilità liquide 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 60. Crediti verso banche 100. Attività materiali 110. Attività immateriali 120. Attività Fiscali 140. Altre attività Totale dell'Attivo
Attività
Totale dell'Attivo 0 28.257.687 14.799.132 30.483 16.920 418.311 513.814 44.036.347
Bilancio Consolidato Intermedio al 30 giugno 2018 38
IAS 39 IFRS 9
20. Titoli in circolazione 70. Passività fiscali 90. Altre passività 100. Trattamento di fine rapporto del personale 110. Fondi per rischi ed oneri Totale del Passivo
Passività
Totale del Passivo 4.700.000 237.281 601.300 42.767 591.297 6.172.645
IAS 39 IFRS 9
120. Capitale 130. Azioni proprie 150. Sovrapprezzi di emissione 160. Riserve 170. Riserve di valutazione 180. Utile (perdita) di esercizio Totale Patrimonio Netto
Patrimonio Netto
Totale Patrimonio Netto 5.312.630 -105.474 1.159.542 20.212.538 5.866.387 5.418.079 37.863.702
Di seguito si riporta la tabella riepilogativa “42I” ex IFRS 7 che indica, per ciascuna classe di attività e passività finanziaria presente nel bilancio del Gruppo, il metodo valutativo ex IFRS 9 utilizzato a partire dal 1 gennaio 2018, comparandolo con il metodo valutativo ex IAS 39 utilizzato fino al 31 dicembre 2017:
Tipologia di Strumento IAS 39 IFRS 9
Attività Finanziaria Valutazione Valori in
Euro Valutazione Valori in Euro
Banche attive e disponibilità liquide Costo
Ammortizzato 9.081.334 Costo
Ammortizzato 9.081.334
Azioni orinarie quotate FVOCI (AFS) 29.469.603 FVTPL 29.469.603
Bilancio Consolidato Intermedio al 30 giugno 2018 39
Warrant quotati FVOCI (AFS) 215.844 FVTPL 215.844
Prestiti Obbligazionari Convertibili
quotati FVOCI (AFS) 357.084 FVTPL 357.084
Prestiti obbligazionari FVOCI (AFS) 120.000 Costo
Ammortizzato 120.000
Altri Crediti Costo
Ammortizzato 480.164 Costo
Ammortizzato 480.164
Passività Finanziaria Valutazione Valori in
Euro Valutazione Valori in Euro
Prestito Obbligazionario Costo
Ammortizzato 4.700.000 Costo
Ammortizzato 4.700.000
Da ultimo, si riporta il prospetto di riconciliazione tra lo Stato Patrimoniale al 31 dicembre 2017 (ex IAS 39) riesposto secondo le nuove regole di classificazione previste dall’IFRS 9 e lo Stato Patrimoniale al 1 gennaio 2018 (ex IFRS 9). In tale prospetto, i saldi contabili al 31 dicembre 2017 determinati ai sensi dello IAS 39 vengono modificati per effetto dell’applicazione delle nuove logiche di valutazione, misurazione ed impairment, al fine di determinare i saldi di apertura IFRS 9 compliant. Come già illustrato, non vi sono stati effetti scaturenti dalle nuove metodologie di valutazione e dall’applicazione delle nuove logiche di impairment test:
Voci 31-dic-17 Valutazione e
Misurazione IFRS 9
Impairment 01-gen-18
10. Cassa e disponibilità liquide 0 0
20. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico 28.117.687 28.117.687
40. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 14.939.132 14.939.132
80. Attività materiali 30.483 30.483
90. Attività immateriali 16.920 16.920
100. Attività fiscali 418.311 418.311
120. Altre attività 513.814 513.814
Totale dell'Attivo 44.036.347 0 0 44.036.347
10. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 4.700.000 4.700.000
60. Passività fiscali 237.281 237.281
80. Altre passività 601.300 601.300
90. Trattamento di fine rapporto del
personale 42.767 42.767
100. Fondi per rischi ed oneri 591.297 591.297
Totale del Passivo 6.172.645 0 0 6.172.645
120. Capitale 5.312.630 5.312.630
130. Azioni proprie -105.474 -105.474
140. Sovrapprezzi di emissione 1.159.542 1.159.542
150. Riserve 20.212.538 5.866.387 26.078.925
160. Riserve di valutazione 5.866.387 -5.866.387 0
170. Utile (perdita) di esercizio 5.418.079 5.418.079
Bilancio Consolidato Intermedio al 30 giugno 2018 40
Totale Patrimonio Netto 37.863.702 0 0 37.863.702
Totale Complessivo - 0 0 -
1.3 IFRS 15
Ulteriore novità nell’ambito dei principi contabili applicabili è costituita dall’IFRS 15. Il principio stabilisce un nuovo modello di riconoscimento dei ricavi basato su cinque steps, applicabile a tutti i contratti stipulati con i clienti ad eccezione:
- dei contratti di leasing rientranti nell’ambito di applicazione dello IAS 17;
- dei contratti assicurativi rientranti nell’ambito di applicazione dell’IFRS 4;
- degli strumenti finanziari e degli altri diritti e obbligazioni rientranti nell’ambito di applicazione rispettivamente dell’IFRS 9, IFRS 10, IFRS 11, IAS 27 e IAS 28.
I cosiddetti cinque steps, fondamentali per la contabilizzazione dei ricavi secondo il nuovo modello, sono:
1) l’identificazione del contratto con il cliente;
2) l’identificazione delle performance obligations del contratto;
3) la determinazione del prezzo;
4) l’allocazione del prezzo alle performance obligations del contratto;
5) i criteri di iscrizione del ricavo quando l’entità soddisfa ciascuna performance obligation.
Inoltre, in applicazione dell’IFRS 15 per quanto attiene le componenti reddituali, prevalentemente di natura commissionale derivanti dai contratti con i clienti e non rientranti negli ambiti di applicazione sopra descritti, bisognerà effettuare opportune valutazioni per determinare se:
- i prezzi delle relative transazioni, incluse le componenti variabili, dovranno essere allocati ad una o più performance obligations;
- le performance obligations sono soddisfatte “over time” o “point in time”;
- il ricavo dovrà essere presentato su base lorda o netta in funzione del ruolo di “principal” o di
“agent” svolto dall’entità nella transazione.
Sulla base dell’analisi delle previsioni normative del principio, nonché delle principali fattispecie contrattuali rientranti nelle medesime, non risultano impatti di natura quantitativa provvisoriamente stimati derivanti dalla prima applicazione. Pertanto gli effetti principali sono rappresentati dalla maggiore richiesta di informativa prevista dal nuovo principio.
Si informa che l’applicazione dell’IFRS 15 a partire dal 1 gennaio 2018 non ha comportato alcun effetto sui risultati del bilancio consolidato intermedio al 30 giugno 2018 del Gruppo.
Bilancio Consolidato Intermedio al 30 giugno 2018 41