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Le trasformazioni dei segni del paesaggio rurale tradizionale dell’alta pianura imolese

CAPITOLO V. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE E SVILUPPI FUTURI DELLA RICERCA

2. Le trasformazioni dei segni del paesaggio rurale tradizionale dell’alta pianura imolese

In tendenza con le dinamiche nazionali e internazionali dell'evoluzione dei paesaggi rurali, il presente studio ha messo in evidenza con riferimento alle aziende agricole indagate, come il paesaggio rurale dell'alta pianura imolese sia profondamente cambiato a decorrere dai tempi antecedenti alla rivoluzione industriale fino all'attualità. Con riguardo alle aree di studio, si coglie una visione dei mosaici paesaggistici molto eterogenei e in continua evoluzione, caratterizzati peraltro da diversi andamenti in termini di intensità e velocità delle trasformazioni. É stato possibile, tuttavia, individuare alcune tendenze dei cambiamenti avvenuti a carico degli elementi componenti la struttura formale considerati quali segni del paesaggio rurale tradizionale. Le alterazioni più profonde che hanno portato al deterioramento degli assetti tradizionali del paesaggio rurale e/o alla loro perdita di leggibilità sia alla scala dell'agrotessuto (azienda agricola) che della corte rurale, si registrano negli anni '70 ovvero nel periodo di “grande trasformazione che ha posto le basi del vivere d’oggi Italia (…) che non riguarda tanto specificatamente i mutamenti sociali, politici ed economici, ma rispetto a questi e al conseguente modo di vivere, abitare, usare il territorio (…)”(Turri 1990). Nell'alta pianura imolese, come peraltro negli altri contesti nazionali, i paesaggi rurali tradizionali hanno avuto la loro massima diffusione fino agli anni ’50-’60, dopo di che è avvenuta la loro drastica riduzione o la totale scomparsa, così come è accaduto sul territorio delle aziende agricole indagate.

Con riferimento al caso di studio, negli anni '30 si registrano le prime avvisaglie di una rottura, foriere di quelle che saranno dinamiche molto discontinue sul piano delle tecniche culturali e delle forme di organizzazione delle attività agrarie, e su quello più ampiamente culturale dell’evoluzione del paesaggio. Più nello specifico, l'agrotessuto pur mantenendo la piantata come uso del suolo predominante, ha modificato la propria fisionomia: su alcuni appezzamenti è stato cambiato l'orientamento e la densità dei filari arborato-vitati, sono subentrate le “forme transitorie” della piantata ove tra i suoi filari

sono stati piantati gli alberi da frutto, è stata alternata la configurazione di alcuni tratti della viabilità rurale e pubblica. Le trasformazioni hanno riguardato anche la fisionomia delle corti rurali indagate. In tale periodo, si osserva infatti, un'importante riduzione della superficie a corte soprattutto a scapito degli spazi aperti. Tale fenomeno rappresenta uno dei primi sintomi del profondo cambiamento delle funzioni della corte rurale, che si rispecchia anche nella graduale perdita dello storico legame dimensionale tra gli edifici ed i rispettivi spazi pertinenziali.

Questa situazione si protrae con maggior intensità fino agli anni '50, ove però l'agrotessuto delle singole aziende agricole indagate si presenta molto eterogeneo. In questo periodo, la compresenza di numerose parcelle di diverso uso del suolo, che si alternano tra di loro anche su appezzamenti relativamente piccoli, ha generato mosaici paesaggistici fortemente articolati. La predominante piantata è stata accostata, con diverse intensità, dalla sua “forma transitoria” e da sempre più estese superfici destinate a seminativo e a colture arboree, quali frutteti e vigneti. In tale conteso, si osserva un incremento del sistema costruito agricolo soprattutto a seguito della comparsa di nuovi centri aziendali. Nel periodo tra gli anni ’30 e ‘50 è emerso, inoltre, come all'interno delle diverse corti rurali storiche è aumentato il numero degli edifici, pur mantenendo la superficie a corte tendenzialmente invariata; in altri casi, invece, sono stati rimossi gli edifici di carattere storico (sedime storico).

Negli anni '70 sui terreni delle aziende agricole assunte quali casi studio, la tradizionale piantata permane soltanto su piccoli appezzamenti; in alcuni casi è presente ancora nella “forma transitoria” o come un relitto lineare (singolo filare alberato e/o vitato). Il mosaico paesaggistico si presenta ancora molto frammentato, non più esclusivamente a seguito della compresenza dei diversi usi del suolo agricoli ma anche della costruzione dell'autostrada e delle infrastrutture connesse. All'interno delle storiche corti rurali, si osserva un ulteriore aumento del numero degli edifici e dei manufatti con il conseguente aumento della superficie costruita.

L’evoluzione delle forma di conduzione agricola successiva alla meccanizzazione dell’agricoltura e al recepimento delle politiche comunitarie hanno fortemente trasformato le tradizionali sistemazioni idraulico-agrarie e gli ordinamenti produttivi aziendali; essi hanno sempre più assunto forme di elevata specializzazione,

introducendo una generale e diffusa semplificazione del mosaico paesaggistico53. Ad oggi, infatti, sui terreni indagati la tradizionale coltura promiscua è stata del tutto sostituita da sistemi agrari specializzati, quali il seminativo nudo e la frutticoltura e vitivinicoltura specializzate. Da un lato si registrano le note dinamiche di semplificazione e riduzione della complessità del paesaggio agrario con una sua contestuale uniformazione e banalizzazione; dall’altro, si assiste ad una frammentazione, soprattutto dovuta alle nuove arterie di comunicazione, ma anche agli elementi più minuti come ad esempio i fossi di irrigazione e di scolo o la viabilità poderale.

Allo stato attuale, le storiche corti rurali indagate (ove successivamente agli anni '70 alle strutture edilizie preesistenti si sono aggiunti nuovi spazi residenziali e tecnici) solo in piccola parte risultano attive; altre corti rurali, invece, sono state destinate a funzioni non agricole (prevalentemente di carattere residenziale) oppure si presentano in uno stato di abbandono o comunque non più produttive. Il profondo cambiamento delle funzioni della corte rurale ha compromesso anche i suoi caratteri formali e spaziali, contribuendo a rendere sempre meno leggibile la matrice storica originaria. Più nello specifico, si è verificato l'accrescimento del sistema costruito non commisurato con quello degli spazi pertinenziali, la trasformazione delle modalità di definizione dei confini della corte rurale e l'alterazione del sistema degli accessi.

In tale contesto, gli elementi che per secoli hanno caratterizzato il paesaggio rurale dell'alta pianura imolese, vanno ricercati a partire dalla presenza di strutture e di elementi che si mostrano di maggiore stabilità nel tempo come l'ubicazione e la disposizione spaziale degli edifici storicamente documentata (sedime storico) oppure la viabilità e il reticolo idrografico minuto. Tuttavia, tali elementi lineari, spesso riconducibili ai segni dell'antica organizzazione centuriata, pur mantenendo il disegno tradizionale hanno cambiato la propria fisionomia e sono diventati meno leggibili soprattutto a seguito della quasi totale scomparsa degli elementi vegetazionali quali le siepi e i filari alberati che accostavano tali strutture e delimitavano i confini di proprietà.

53 Documento Preliminare. Relazione Generale del Piano Strutturale Comunale del Nuovo Circondario