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Trasmissione dei dati necessari ai fini del controllo del SEN

3.2. Testo Integrato delle Connessioni Attive (TICA)

3.2.4. Regolamentazioni tecniche

3.2.5.2. Trasmissione dei dati necessari ai fini del controllo del SEN

Affinché possa essere effettuato un corretto controllo del SEN, che presuppone la fedele conoscenza della GD in MT e BT sia in fase predittiva sia in tempo reale, è necessario fornire al gestore di rete, per ogni cabina primaria, sia dati previsionali sia telemisure in tempo reale della potenza attiva e reattiva, differenziata per aggregato:

 carico

 generazione differenziata per fonte

 totale di cabina

Tali informazioni saranno infine inviate dall’impresa distributrice al gestore di rete il quale potrà effettuare un corretto controllo del Sistema Elettrico Nazionale.

3.2.5.3. Regolazioni

In caso di perturbazioni che siano causa di transitori di frequenza e/o di tensione, gli impianti devono continuare a garantire il proprio sostegno al SEN nell’ambito dell’intervallo di funzionamento definito nel paragrafo 3.2.5.1.

Per tale motivo nel caso in cui si verifichi un transitorio di frequenza si richiede agli impianti di produzione statici (principalmente fotovoltaici) connessi alle reti MT e BT:

 la capacità di ridurre la potenza immessa in rete in risposta ad una variazione della frequenza del sistema al di sopra di una soglia predefinita (regolazione della potenza in funzione della sovra frequenza);

8 Utente che utilizza qualsiasi macchinario (rotante o statico) che converta ogni forma di energia utile

in energia elettrica in corrente alternata previsto per funzionare in parallelo (anche transitorio) con la rete.

45  l’inserimento graduale della potenza immessa in rete in modo da minimizzare gli

effetti sul sistema in caso di ripresa del servizio;

 l’avviamento con l’aumento graduale della potenza immessa in rete.

si richiede inoltre la capacità di:

 non variare la potenza immessa in rete nei limiti previsti, per frequenze comprese tra 47,5 Hz e 50,3 Hz, salvo che per motivi legati alla disponibilità della fonte primaria;

 ridurre la potenza immessa in rete in funzione dell’entità dello scarto di frequenza positivo rispetto a 50 Hz frequenze comprese tra 50,3 Hz e 51,5 Hz, secondo uno statismo compreso tra il 2% e il 5%; di norma verrà impostato un valore pari al 2,4%, come indicato nella figura 3.2;

 non riconnettersi alla rete e non aumentare il livello di produzione minimo raggiunto in caso di ridiscesa della frequenza dopo un aumento della stessa oltre il valore di 50,3 Hz (a meno che la frequenza non si attesti per almeno 5 minuti primi a un valore compreso tra 49.9 e 50,1) salvo diversa indicazione da parte del Gestore.

Fig. 3.2 - Regolazione della potenza attiva immessa in rete in funzione della frequenza. [5]

Nel caso invece si verifichi un transitorio di tensione, a salvaguardia del sistema elettrico nazionale per evitare perdite incontrollate di generazione distribuita in concomitanza con guasti sulla rete AAT e AT, che causano abbassamenti di tensione su vaste aree, vengono prescritti due requisiti:

 limiti di funzionamento coerenti con quanto indicato nel paragrafo 3.2.5.1.;  capacità dell’impianto di produzione di rimanere connesso alla rete, secondo una

curva “tensione - durata” predefinita (Low Voltage Fault Ride Through, LVFRT).

Gli impianti di produzione statici connessi alle reti MT e BT di potenza nominale maggiore di 6 kVA devono inoltre essere in grado di non disconnettersi istantaneamente durante l’abbassamento di tensione conseguente a un qualsiasi tipo di cortocircuito esterno, monofase o polifase (con e senza terra). In particolare deve

46 essere garantita la connessione alla rete nella zona al di sopra e lungo i punti della caratteristica (V-t) indicata nella figura 3.3, dove la tensione V è la tensione ai morsetti dell’impianto di produzione.

Nell’intervallo di durata dell’abbassamento di tensione l’impianto dovrà rimanere connesso alla rete, anche se non garantirà il valore di potenza immessa nell’istante immediatamente precedente al guasto. Al ristabilirsi delle normali condizioni di funzionamento9 la potenza immessa in rete dovrà tornare a un valore prossimo a quello precedente il guasto, in un tempo non superiore a 200 ms. Per gli impianti rotanti la potenza immessa in rete può invece crescere gradualmente.

Fig. 3.3 – LVFRT (tratta dalla norma CEI 0-21). [5]

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3.2.6. Allegato A.72

Un ulteriore provvedimento necessario per consentire l’integrazione della GD nel rispetto della sicurezza del sistema elettrico è l’Allegato A.72 al Codice di rete di Terna, intitolato “Procedura per la Riduzione della Generazione Distribuita in

condizioni di emergenza del Sistema Elettrico Nazionale (RIGEDI) ”, pubblicato in

consultazione dal 19 luglio 2012 al 25 luglio 2012, approvato dall’AEEG con deliberazione 344/2012/R/eel e attivo dal 2 agosto 2012. Il provvedimento definisce le modalità d’attuazione, per motivi di sicurezza, della riduzione della GD connessa alle reti MT. La riduzione di GD ha lo scopo di consentire a Terna di garantire la sicurezza del sistema elettrico anche attraverso i servizi di bilanciamento e riserva, laddove si verifichino situazioni, potenzialmente critiche, di riduzione della capacità regolante del SEN e dell’inerzia produttiva del SEN.

Le prescrizioni contenute nell’Allegato A.72 si applicano agli impianti di GD che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche (il cui insieme è definito generazione Distribuita Riducibile – GDR):

 sono connessi alle reti MT di distribuzione;

 sono impianti non programmabili alimentati da fonte rinnovabile fotovoltaica ed eolica;

 immettono in rete tutta la produzione, al netto dei servizi ausiliari;

 presentano potenza nominale dei gruppi di generazione maggiore o uguale a 100 kW. A causa della mancanza di un sistema di comunicazione diffuso, gli unici impianti che possono essere distaccati da remoto (dal Distributore su richiesta di Terna10) sono quelli connessi alla rete con linee dedicate (chiamati GDTEL, GDR telecontrollata) mentre gli altri impianti (chiamati GDPRO, GDR distaccabile con preavviso), che nella maggior parte dei casi condividono la connessione con linee al servizio anche di utenze passive, non sono presidiati né telecontrollati e pertanto è necessario un congruo preavviso per ogni operatività in sito, in quanto la limitazione della produzione deve essere attuata direttamente dai titolari stessi, in attesa di definire modalità di raggiungibilità da remoto11.

10 La potenza distaccabile installata degli impianti GDTEL viene aggiornata trimestralmente dal

distributore e comunicata a Terna.

11 La soluzione a regime dovrà prevedere l’estensione del controllo da remoto anche agli impianti

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