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Trattamento antibiotico selettivo alla messa in asciutta

Capitolo 3 – Stato dell'arte sul trattamento alla messa in asciutta della bovina da latte

3.2 Terapia intramammaria antibiotica alla messa in asciutta

3.2.3 Trattamento antibiotico selettivo alla messa in asciutta

La terapia antibiotica selettiva all’asciutta è un approccio in cui il trattamento antimicrobico, alla fine della lattazione, si basa sulla valutazione del grado di infezione della vacca o dei quarti. Anziché trattare alla cieca i quarti di tutte le vacche, la terapia antibiotica intramammaria alla messa in asciutta è riservata solo a quelle vacche che presentino uno o più quarti positivi alla coltura batterica. Se si applica un sistema di controllo-trattamento “a misura di vacca”, tale valutazione viene eseguita mediante analisi di un campione collettivo dei 4 quarti: alla positività della suddetta analisi sono trattati tutti i quarti di quell’animale. Se si applica invece un sistema di controllo-trattamento “a misura di capezzolo”, tale valutazione viene eseguita mediante analisi del campione di ogni quarto: solo il quarto positivo all’analisi viene trattato con l’antibiotico all’asciutta.

Se utilizzati con successo questi i programmi possono ridurre significativamente l’uso degli antibiotici all’asciutta, pur mantenendo la stessa salute della mammella e la futura produzione della vacca come i programmi di trattamento a tappeto. In particolare, i programmi “a misura di capezzolo” hanno un impatto maggiore sulla riduzione dell’uso degli antibiotici rispetto ai programmi “a misura di vacca”.

Alcuni paesi nordici hanno già vietato il trattamento a tappeto, lasciando ai produttori la scelta del trattamento selettivo. I primi studi hanno dimostrato che la terapia antibiotica selettiva all’asciutta era migliore rispetto all’assenza del trattamento, ma hanno anche riportato che il programma di utilizzo selettivo degli antibiotici, per quanto riguarda la salute della mammella nella successiva lattazione, era peggiore rispetto al programma di trattamento a tappeto. Il primo

fattore limitante il successo dei primi studi sulla terapia antibiotica selettiva all’asciutta può essere l’uso imperfetto di test di screening in azienda, come il CMT, la CCS e la storia clinica della mammella per identificare le vacche infette o i quarti che richiedono un trattamento antimicrobico all’asciutta. Test indiretti come il CMT o la CCS indicano la presenza dell’infiammazione ma non sempre indicano l’attuale stato di infezione della vacca o del quarto. Gli studi hanno riportato che la sensibilità del test CMT per identificare le vacche o i quarti infetti è minore del 70% e del 50%, rispettivamente (Middleton et al., 2004; Sanford et al., 2009). Allo stesso modo, la sensibilità dell’utilizzo dei risultati dei test CCS (valore soglia > 200,000 cellule/ml) per identificare le vacche o i quarti infetti è stato riportato essere approssimativamente 69,7% e 62,4%, rispettivamente (Torres et al, 2008; Pantoja et al, 2009). La preoccupazione, utilizzando questi test con moderata sensibilità, è che molte vacche o quarti realmente infetti non vengano né diagnosticati né trattati alla messa in asciutta. Il secondo fattore che può aver contribuito ad ottenere risultati negativi sulla messa in asciutta selettiva, potrebbe essere rappresentato dall’assenza di meccanismi a protezione del capezzolo, che lo proteggesse dalle nuove IMI.

Sono passati alcuni anni dall’introduzione del concetto di terapia selettiva alla messa in asciutta e ad oggi gli esperti del settore hanno a disposizione test diagnostici più sensibili, come la coltura microbiologica in azienda, che potrebbero essere utilizzati per individuare con una bassa percentuale di errore vacche o quarti infetti. In letteratura è ad esempio riportata la sensibilità del sistema di coltura rapida Petrifilm (3M Canada o 3M Stati Uniti) che, “a misura di vacca”, risulta essere dell’85,2% (Cameron et al., 2013). In generale, l’utilizzo di tecniche dirette con una maggiore sensibilità si tradurrà in un minor numero di vacche o quarti infetti che non saranno né osservati né trattati all’asciutta, migliorando in tal modo la saluta della mammella nel programma di trattamento selettivo all’asciutta.

Un’altra componente importante per il programma del trattamento antibiotico selettivo all’asciutta sarà l’utilizzo del sigillante del capezzolo in tutti e 4 i quarti della vacca. Il sigillante sembrerebbe essere particolarmente importante per prevenire le nuove IMI durante il periodo di asciutta nelle vacche o nei quarti non trattati con l’antibiotico. Due recenti studi di controllo sul trattamento

antibiotico selettivo all’asciutta, studi in cui erano utilizzavano sia la coltura in azienda che il sigillante del capezzolo nel programma, hanno riportato una riduzione significativa dell’uso degli antibiotici, mantenendo lo stato sanitario della mammella uguale a quelle presenti nel programma di trattamento a tappeto. Il primo studio applicava l’uso selettivo del trattamento “a misura di vacca” e utilizzava la coltura in azienda (sistema Petrifilm, 3M) su un campione collettivo di latte per identificare le vacche infette. Le vacche infette venivano trattate con un antibiotico a lunga durata d’azione e con il sigillante del capezzolo in tutti i quarti, mentre le vacche non infette venivano trattate in tutti i quarti solo con il sigillante. Le colture eseguite all’asciutta e dopo il parto mostravano che le vacche arruolate nel programma di trattamento antibiotico selettivo e nel programma di trattamento a tappeto non mostravano differenze riguardo le cure batteriologiche, le nuove IMI, la prevalenza di nuove IMI al parto e il rischio di nuove mastiti cliniche nei primi 120 giorni di mungitura (Cameron et al., 2014). Tuttavia l’uso dell’antibiotico è stato ridotto del 21% rispetto al trattamento a tappeto. Un secondo studio, più recente, condotto presso l'Università del Minnesota, ha utilizzato il trattamento antibiotico selettivo “a misura di capezzolo” con l’aggiunta della coltura in azienda per identificare i quarti infetti. I quarti infetti sono stati trattati con un antibiotico e con il sigillante del capezzolo mentre quelli non infetti sono stati trattati solo con il sigillante. Le colture di tutti i quarti eseguite all’asciutta e dopo il parto mostravano che i quarti arruolati nel programma di trattamento antibiotico selettivo e nel programma di trattamento a tappeto non erano statisticamente e numericamente differenti riguardo alle cure batteriologiche, alle nuove IMI e alla prevalenza di nuove IMI al parto (Godden et al., 2016). Tuttavia l’uso dell’antibiotico è stato ridotto del 48% rispetto al trattamento a tappeto. Questi studi dimostrano che il trattamento antibiotico selettivo all’asciutta potrebbe mantenere la salute della mammella, riducendo l’utilizzo degli antibiotici.

Gli scopi del presente studio sono stati:

Valutare la popolazione microbica in campioni di latte raccolti da quarti di vacche positivi allo screening con CMT al momento dell’asciutta;

Valutare le modificazioni del CMT nel periodo di asciutta (tra asciutta e ripresa della lattazione);

Valutare l’utilizzo degli antibiotici intramammari nel periodo di asciutta sulla base dello screening con il CMT.

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