Presentazione del testo
Il testo di M. Pérez de Laborda è un manuale di teologia naturale (o teologia filosofica) e mira a offrire una panoramica completa della materia, utilizzando la terminologia classica della tradizione filosofia cristiana. Lo studio del volume è senz’altro accessibile agli studenti che abbiano quindi già studiato la parte precedente del corso e pos-sono quindi accostarsi a quella che è l’area più “alta” della filosofia, la filosofia di Dio.
Dopo aver presentato la natura della riflessione filosofica su Dio, la sua massima rilevanza e difficoltà, la prima parte verte sulla negazione della conoscenza filosofica su Dio, articolate nelle forme dell’agnostici-smo e dell’ateidell’agnostici-smo – e del cosiddetto “nuovo ateidell’agnostici-smo” – causate anche dallo “scandalo della ragione”, di fronte al problema del male o della religione, vista come causa di conflitti o guerre. Nella seconda parte passerà a esaminare le classiche prove dell’esistenza di Dio proposte nel corso della storia della filosofia (prove ontologiche e prove a posteriori, tra cui le cinque vie di San Tommaso), e a approfondire gli argomenti cosmologici, teleologici e antropologici che animano il dibattito con-temporaneo e si legano anche a questioni scientifiche (legate soprat-tutto alla fisica e alla biologia). La terza e ultima parte del manuale, che rappresenta quasi la metà del testo, si concentrerà invece a appro-fondire la nostra conoscenza di Dio, chiarendo il senso degli attributi divini che si attribuiscono a Dio, anche se l’Essenza di Dio resterà per l’incomprensibile. Anzitutto si studieranno la perfezione, la conoscibi-lità e il progresso che l’uomo può fare nella sua comprensione di Dio attraverso la triplice via delle negazioni, della causalità e dell’eminenza.
Successivamente si passerà a definire di Dio analizzando quello che Dio non è (o le qualità che non gli possono appartenere) perché Dio non ha le limitazioni, le imperfezioni, le privazioni che invece han-no tutte le altre creature. Dio sarà quindi definito secondo le qualità di unità, semplicità, infinità e trascendenza, immutabilità, eternità e
onnipotenza. Su quest’ultimo attributo ci si soffermerà a studiare Dio come Creatore e Sovrano del mondo e quindi come onnipotente e provvidente. Il capitolo finale chiuderà questa ampia riflessione su Dio come Persona, che vive, pensa e ama in modo eminente rispetto a qualsiasi altra creatura vivente, ma che rendono possibile la particolare relazione possibile tra Dio e gli uomini.
Nona fase
La riflessione filosofica su Dio e la negazione della conoscenza di Dio (capitolo I II, III, IV del testo “La Ricerca di Dio”)
Anzitutto è fondamentale leggere attentamente il capitolo I sulle caratteristiche proprie della riflessione filosofica su Dio. Lo studente sarà così in grado di capire come essa si differenzia dalla teologia fondata sulla Rivelazione e il conseguente metodo con cui tale stu-dio si deve affrontare. A continuazione si devono leggere i capitoli II-III-IV, che riguardano le principali negazioni della possibilità di conoscere Dio.
Gli obiettivi di questa prima lettura saranno: 1) conoscere e distin-guere le diverse posizioni che non ammettono la possibilità di arrivare razionalmente a dimostrare l’esistenza di Dio; 2) capire le cause di queste posizioni.
La seconda lettura delle stesse pagine ci dovrà portare all’identifi-cazione dei concetti fondamentali:
• oggetto della teologia filosofica;
• metodo della teologia filosofica;
• rapporto tra ateismo e agnosticismo;
• rapporto tra fideismo e agnosticismo;
• rapporto tra non evidenza di Dio e ateismo;
• perché il problema del male porta alcuni all’ateismo;
• l’umanesimo ateo.
Domande di autovalutazione
H Quali differenze si trovano tra la teologia filosofica e quella teo-logica?
H In quanto al metodo, qual è la differenza tra la nostra materia e le scienze positive?
H Si può dimostrare razionalmente che Dio non esiste?
H Quale ruolo giocano la volontà e le passioni umane all’ora di affermare che Dio non esiste?
H La posizione degli atei si può dire scientifica?
H La religione è fonte di conflitti?
H Gli agnostici ammettono che la conoscenza umana possa dire qualcosa su Dio?
H I fideisti ammettono che la conoscenza razionale possa dire qualcosa su Dio?
H Quale rapporto si può stabilire tra ateismo ed agnosticismo?
Decima fase.
L’esistenza di Dio
(capitoli V, VI, VII, VIII, IX, X della terza parte del testo
“La Ricerca di Dio”)
Questa fase centrale comprende lo studio dei capitoli dal V al IX, che presentano diverse prove razionali dell’esistenza di Dio. Prima si espongono alcune prove tradizionali: l’argomento ontologico (cap. V) e le cinque vie di san Tommaso (cap. VI), e poi si esaminano alcune formulazioni moderne di esse (l’argomento cosmologico, cap. VII e l’argomento teleologico, cap. VIII). Infine si presentano le prove antro-pologiche, che partono dall’uomo invece che dalla natura (cap. IX).
In un secondo momento (cap. X), ci si sofferma a riflettere sul valore che tali prove possono avere ancora oggi, e, in particolare, se tutte quante hanno un certo valore cumulativo, che permette di con-cludere con sufficiente certezza che Dio esiste.
Questi sono i concetti fondamentali da fissare:
• ruolo delle prove nella conoscenza umana di Dio;
• le dimostrazioni a priori e a posteriori;
• struttura interna comune alle cinque vie tomistiche;
• rapporto tra l’esistenza di Dio e la contingenza del creato;
• principi gnoseologici e metafisici previ alle prove;
• impossibilità di un processo all’infinito;
• carattere relativo (causato) dei fenomeni contingenti;
• valore delle prove.
Domande di autovalutazione
H Quale rapporto esiste tra la conoscenza naturale dell’esistenza di Dio e quella di fede?
H Queste due conoscenze sono indipendenti?
H Quale rapporto esiste tra la contingenza del mondo e l’esistenza di Dio?
H Perché le prove a posteriori hanno più forza dimostrativa di quelle a priori?
H È possibile arrivare a dimostrare l’esistenza di Dio senza sup-porre il principio di causalità?
H È possibile arrivare a dimostrare l’esistenza di Dio senza ammet-tere la capacità umana di conoscere il reale?
H Quali sono i punti di forza della prova anselmiana? e i punti deboli?
H Quali sono i presupposti metafisici delle cinque vie di san Tommaso?
H Quali sono i difetti di alcune formulazioni moderne delle prove cosmologica e teleologica?
Undicesima fase
La conoscenza del Dio ignoto
(capitoli XI, XII, XIII della quarta parte del testo “La Ricerca di Dio”) Questa fase comprende i capitoli XI-XII-XIII del testo. L’argo-mento è molto importante perché permette di collegare le due tema-tiche essenziali del testo: l’esistenza di Dio e la sua natura. Dopo aver visto che si può dimostrare che Dio esiste, si deve dunque esaminare
in che modo possiamo conoscere e parlare di Lui, prima di passare a determinare (nell’ultima parte) quali sono i suoi attributi.
Si deve quindi studiare il capitolo soffermandosi in particolare sul ruolo dell’essere nella descrizione di Dio come massimamente perfet-to, e sulla lettura tomista della triplice via dello Pseudo-Dionigi, che permette di sostenere la preesistenza in Dio di tutte le perfezioni, in modo eminente.
Al termine dello studio di questa fase, devono essere identificati e fissati i concetti fondamentali:
• la perfezione e bontà di Dio;
• la Pienezza di essere;
• preesistenza delle perfezioni in Dio;
• triplice via: affermazione, negazione ed eminenza;
• uso dell’analogia per parlare di Dio;
• perfezioni semplici e perfezioni miste;
• il significato dei nomi divini;
• possibilità del linguaggio religioso oggettivo.
Domande di autovalutazione
H Perché il parlare umano di Dio non è equivoco né univoco?
H Qual è il supporto metafisico della predicazione analogica?
H Qual è il nome proprio di Dio?
H Come è possibile conoscere Dio e parlare di Lui, se la sua Essen-za resta incomprensibile?
H Perché tutte le perfezioni preesistono in Dio?
H Come si progredisce nella conoscenza di Dio?
Dodicesima fase Chi è Dio
(capitoli XIV, XV, XVI della quarta parte del testo “La Ricerca di Dio”) Questa ultima parte comprende la lettura dei tre ultimi capitoli del libro (XIV-XV-XVI), che spiegano quale è la natura di Dio, in tre fasi: a) ciò che Egli non è; b) quali sono le perfezioni che gli si
attri-buiscono in modo assoluto (Vita, Intelligenza, Amore); c) qual è il suo rapporto con le creature (la sua attività creatrice e conservatrice).
Dopo lo studio del capitolo devono essere identificati e fissati i concetti fondamentali:
• nozioni di semplicità ed unicità;
• nozioni di infinità, trascendenza e onnipresenza;
• attributi derivati dalla considerazione di Dio come Persona;
• attributi collegati con il suo essere Creatore;
• distinzione tra creazione e provvidenza;
• rapporto tra provvidenza e caso.
Alla fine di questa fase lo studente deve essere in grado:
a) di stabilire rapporti tra i diversi attributi divini, cercando sempre nella perfezione divina e nell’identificazione di essere ed essenza la radice di tutti;
b) di rispondere alle seguenti domande di autovalutazione:
H Quali sono i tipi di attributi divini?
H Che rapporto esiste tra la semplicità e la molteplicità degli attri-buti divini? C’è qualche contraddizione?
H Come può Dio essere immutabile e attivo? C’è qualche con-traddizione?
H Perché possiamo attribuire a Dio pensiero e amore?
H Com’è la libertà di Dio?
H Dio è persona allo stesso modo che noi uomini siamo perso- H Perché solo Dio può creare?ne?
H Perché sono compatibili creazione ed evoluzione?
H Perché sono compatibili la Provvidenza di Dio e la libertà uma-na?
Elaborato scritto
Il titolo con la traccia dell’elaborato è da richiedere tramite i servizi online. È obbligatorio consultare tutta la bibliografia indicata nella traccia: è invece sconsigliato ricercare e utilizzare altri testi aggiuntivi o alternativi a quelli obbligatori, e comunque si segnala che è bene chiedere alla docente se, quanto reperito in via autonoma, va bene e non rischia invece di portare lo studente “fuori tema” o di crea-re confusioni, pcrea-resentando visioni filosofiche diverse dall’approccio del corso. In particolare si sconsiglia molto caldamente l’utilizzo dei documenti tratti da internet. Nel caso si decidesse di usare comun-que il materiale trovato in rete, si richiede di indicare gli autori dei documenti citati e/o dei curatori del sito web utilizzato: materiale
“anonimo” trovato su internet (come ad esempio quello contenuto nel sito web Wikipedia) non è da considerare una fonte accettabile, per evidenti ragioni di mancanza di affidabilità e autorevolezza.
In caso di dubbi o difficoltà, è sempre buona norma prendere con-tatto (via email) con la docente per avere qualche indicazione/consi-glio, sia per l’elaborato sia per l’esame orale.