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TZXDUINO/MAXDUINO/ARDUITAPE

Nel documento Alessandro Grussu. Seconda edizione (pagine 79-84)

PERIFERICHE ED ESPANSIONI MB01/MB02/MB02+/MB03+

TZXDUINO/MAXDUINO/ARDUITAPE

Il TZXduino è una periferica per leggere file immagine nastro da schede SD e MicroSD, sviluppata da Andrew Beer e Duncan Edwards sulla base della nota architettura hardware Arduino realizzata nel 2005 presso l’Interaction Design Institute di Ivrea (Torino). Presenta un display OLED per le informazioni sui file in corso di lettura e per i menù di impostazione, e cinque pulsanti di comando per il nastro virtuale. Oltre ai file TAP e TZX dello Spectrum, può leggere file immagine cassetta ZX80, ZX81, Acorn Electron e Amstrad CPC. Per le sue dimensioni ridotte, alcuni appassionati lo hanno inserito nell’involucro di un lettore di cassette per autoradio, per l’uso con il Datacorder degli Spectrum +2 e +2A, o addirittura in uno Spectrum reale.

Il MAXduino è un firmware per TZXduino sviluppato da Rafael Molina per unificare le caratteristiche del TZXduino con quelle di un dispositivo simile di Beer ed Edwards, il CASduino. Aggiunge la lettura di nastri virtuali per MSX, BBC Micro, Dragon 32/64, Jupiter Ace, Oric-1 e Oric Atmos.

Lo Arduitape, opera del solo Edwards, è un’evoluzione del TZXduino in grado di leggere anche registrazioni audio da cassetta in formato WAV 8 bit a 22050 Hz.

In alto: TZXduino.

A destra: TZXduino inserito in uno Spectrum 48K da Davide Barlotti.

SPECTRANET

Progetto varato da uno sviluppatore noto come “Winston”, il cui obiettivo è dotare lo Spectrum di un’interfaccia Ethernet con le seguenti caratteristiche:

 compatibilità con hardware diffuso come la Interface I, la DivIDE, la DivIDE+, il joystick Kempston e similari;

 supporto per i protocolli TCP, UDP, ICMP e DHCP, più accesso a IP grezzo e a Ethernet;

 prestazioni più alte possibili, almeno la piena velocità di un’istruzione LDIR o INIR per il trasferimento dei dati;

 compatibilità con tutti i modelli Sinclair e Amstrad, e con altri computer basati sulla stessa architettura se hanno la porta di espansione standard dello Spectrum;

 circuito stampato compatto per evitare il rischio di tenten-namenti e cadute (che causerebbero danni anche molto gravi allo hardware quando il computer è in funzione);

 porta di espansione supplementare;

 costo attorno alle 30 sterline o inferiore (senza involucro).

Dal punto di vista hardware, il progetto prevede l’impiego di un dispositivo Ethernet a chip singolo WIZnet W5100 mentre la funzionalità di interfacciamento (glue logic) è affidata a un CPLD Xilinx XC9572 di design TFPQ (Thin Quad Flat Pack), una struttura per componenti a montaggio superficiale che

Quest’opera è diffusa sotto licenza CC BY-NC 4.0 Internazionale.

permette di ottimizzare lo spazio e ridurre i costi, a 100 pin. Le memorie sono una ROM flash Am29F010 da 128 KB, pro-grammabile anche dallo Spectrum, e una RAM statica IDT71024, anch’essa da 128 KB, come spazio di lavoro per i programmi memorizzati nella ROM e per usi generici.

Per quanto riguarda il software, gli obiettivi minimi sono:

 creazione di un socket di rete per programmi in Assembly e C, più vicino possibile allo standard BSD (Berkeley Software Distribution), diffuso presso praticamente tutti i sistemi operativi odierni;

 un’eventuale interfaccia per il BASIC Sinclair;

un semplice file system di rete (TNFS, Tiny Network File System) progettato per i sistemi a 8 bit;

 un browser per il file system di rete, azionato o dal pulsante interrupt non mascherabile o attraverso un BASIC esteso.

Winston ci tiene inoltre a precisare che il suo è un progetto aperto a chiunque voglia sperimentarlo per divertimento o per profitto, come per altri progetti di espansione per lo Spectrum quali la MB o la DivIDE. Schemi e codici sorgente sono rila-sciati sotto la licenza MIT.

La prima dimostrazione pubblica della Spectranet risale al 20 giugno 2010, in occasione della prima edizione del Vintage Computing Festival, ospitato dal National Museum of Computing nella storica sede di Bletchley Park (Regno Unito).

Winston ha collegato l’interfaccia ad uno Spectrum +3, facen-done una postazione per inviare messaggi su Twitter e susci-tando un notevole interesse.10

10 Chris Vallance, Vintage computers inspire next generation of scientists, 21 giugno 2010, htttp://www.bbc.co.uk/news/10364135 ; Andrew Orlowski, Twitter on a ZX Spectrum. And other wonders from the

Dimostrazione della Spectranet al Vintage Computing Festival, Bletchley Park, 20 giugno 2010

Dal 2014 il progetto Spectranet può dirsi completo e del tutto funzionante. Produttori di terze parti hanno cominciato a ven-derne versioni già assemblate, con involucro o senza; l’emula-tore FUSE permette di ricrearne le funzioni via software. L’ulti-ma revisione del firmware è la R600, del 30 novembre 2020.

ZXPC

Interfaccia ideata da Johan Koelman (“Dr BEEP”) per collegare uno Spectrum a un PC attraverso la porta parallela. Si tratta di un semplice e piccolo strumento – sta comodamente dentro una custodia per cassetta – ma dall’indubbia utilità, dato che permette allo Spectrum di leggere direttamente dal PC file formato SCR, TAP, Z80 e SNA (gli ultimi due solo in versione 48K) e di salvare dati sul PC in formato TAP. Il dispositivo

Vintage Computing Fair, 21 giugno 2010, www.theregister.co.uk/2010 /2010/06/21/vintage_computer_fair/

Quest’opera è diffusa sotto licenza CC BY-NC 4.0 Internazionale.

funziona per mezzo di una EPROM su cui è memorizzata una versione leggermente modificata della ROM originale dello Spectrum, in cui i comandi LOAD e SAVE leggono e

registra-no i dati da e su PC anziché da e su nastro. Un programma server sul PC invia velocemente i dati allo Spectrum e li registra sul disco rigi-do in caso di salvataggio: un file TAP medio viene caricato o salva-to in meno di 7 secondi.

ZXATASP

Realizzata da Sami Vehmaa, quest’inter-faccia collega uno Spectrum da almeno 48 KB di RAM a un disco rigido tramite connessione IDE a 16 bit. L’ultima ver-sione (2.0) monta una SRAM di 128 o 512 KB gestita in blocchi da 16 KB ciascuno che viene “letta” dal sistema al

posto della normale ROM dello Spectrum (con la quale si può comunque alternare) e consente di ospitare diversi sistemi ope-rativi alternativi per accedere ai dischi, come il citato ResiDOS, o il contenuto delle cartucce ROM per la ZX Interface II. Può essere programmata anche dal BASIC dello Spectrum. Il conte-nuto della SDRAM è reso non volatile dalla presenza di una batteria di sostegno. Completa l’interfaccia un lettore di schede Compact Flash, compatibile però soltanto con schede SanDisk a velocità di trasferimento dati normale.

Vehmaa raccomanda di non utilizzare con l’interfaccia cavi di collegamento più lunghi di 46 cm per i dischi rigidi sia da 3” ½ che da 2” ½ (per questi ultimi è preferibile un cavo di massima lunghezza di 30 cm).

Nel documento Alessandro Grussu. Seconda edizione (pagine 79-84)