• Non ci sono risultati.

Intrecci di potere, corpi e pratiche nel nuovo ideale dottrinale

IV.IV Universi ideali, logiche comuni: i diagrammi del mondo

Le riflessioni di Nan’ei e Ketsudō chiamano in causa la visualizzazione

della cosmologia delle cinque posizioni nella forma dello schema del Taiji tushuo,

fornendo dunque un supporto concreto e materico che supporti l’idea della cosmologia goi. La presenza di simili associazioni è rintracciabile in molti monsan e kirigami risalenti al tardo periodo Muromachi. Tra questi vale la pena ricordare

la versione del San’unkaigetsu conservata presso il Jōrokuji che costituisce un

importante testimonianza dell’utilizzo dello Yijing nell’ambito dei goi17. All’inizio

del secondo capitolo viene citato il medesimo passo del Baojing sanmei ge relativo al doppio esagramma li, seguito da uno schema che riporta le relative posizioni e i

corrispondenti esagrammi. Lo schema è così sintetizzato18:

● ☲☲ Ultimo Supremo [Arrivare all’unità di vacuità e mondo fenomenico] 〇 ☴☴ Il Cambiamento [Giungere alla mutua integrazione di vacuità e mondo fenomenico]

⦿ ☱☱ I Due Principî [Venire dalla vacuità nella vacuità] ◒ ☰ Le Quattro Immagini [Vacuità nel mondo fenomenico]

◓ ☴ Gli Otto Trigrammi [Mondo fenomenico nella vacuità] (Iizuka, 2002, p. 125).

17 Per una trattazione relativa a Gasan e all’articolazione delle cinque posizioni all’interno di

differenti versioni del San’unkaigetsu, si veda Sanvido (2017).

18 Vengono qui riportate le parti funzionali all’articolazione del presente elaborato. Lo schema

presenta inoltre differenti livelli di sviluppo delle cinque posizioni che non vengono qui presi in esame.

170

La medesima sequenza di associazioni, priva di esagrammi, si ritrova inoltre nello Gasan Daioshō goi no zu narabini hōgo, un kirigami legato a Gasan e risalente al 1613 (Ishikawa 1992, p. 34) che testimonia come questa serie di correlazioni sia diventata parte integrante degli insegnamenti trasmessi da maestro a discepolo, specialmente nel gruppo appartenente a Gasan.

Lo schema del manoscritto conservato presso il Jōrokuji è la base sulla quale viene intessuta la trama di una cosmologia correlativa in cui si assiste a una sovrapposizione tra le categorie di vacuità/mondo fenomenico, Yin/Yang, Bianco/Nero che conduce al dispiegarsi di una geografia della pratica dove ogni singola posizione trova un suo corrispettivo nel cosmo. Il processo di incarnazione e spazializzazione viene collocato all’interno di una «cosmogonia della concretizzazione» (Rambelli 2009, p. 252) mediante l’accostamento quinta posizione/Ultimo-Supremo, seguendo lo schema di Zhou Dunyi 周敦頤 (1017–

1073) nel Taiji tushuo 太極図説19. L’evoluzione dell’universo/pratica riconosce

come sua matrice generativa la quinta posizione, “arrivare all’unità di vacuità e mondo fenomenico”, che costituisce il punto focale dell’interazione e della formazione degli altri elementi fondanti del mondo. Il punto di partenza dell’intero impianto cosmologico è costituito dalla quinta posizione e dal suo corrispettivo

esagramma zhong li, dove l’accostamento quinta posizione/doppio esagramma

171

li/Ultimo Supremo evidenzia la centralità dell’ultima posizione che viene posta alla base dell’intera cosmologia in quanto antecedente alla formazione di un binomio ontologico basato sugli opposti.

A partire dalla quinta posizione lo schema generativo viene sviluppato risalendo alle altre posizioni e seguendo un procedimento che, stando alla

rappresentazione grafica del Taiji tushuo, viene letto dall’alto verso il basso. Vi è

dunque una lettura dello schema che parte dall’alto (Ultimo Supremo/quinta posizione) per risalire alle posizioni dell’inizio. In questo modo viene chiarito come ogni singola posizione interagisca con le altre, all’interno di un sistema onnicomprensivo dove una posizione non può esistere senza le rimanenti. Vacuità/mondo fenomenico, come del resto Yin/Yang, non sono visti come due opposti, al contrario la loro mutua interazione è considerata un presupposto fondamentale nel dispiegarsi della mappa cosmologica, seguendo la logica della non-ostruzione dei suoi componenti (Adler 2014, p. 104).

L’intreccio di correlazioni che coinvolge le cinque posizioni e le colloca al centro di una rete semiotica complessa è alla base di ulteriori elaborazioni che esplorano la genesi del praticante e del suo essere nel mondo. In un kirigami dell’era Keichō (1596-1615) conservato presso il tempio Yōkōji 永 光 寺 (Pref.

Ishikawa) e noto come Hakkaku no maban 八角磨盤 ritroviamo uno schema20 che

ricorda il Taiji tushuo ed esplicita il rapporto tra goi ed esagrammi all’interno della

172

genesi cosmologica:

Lo schema riprende principalmente il pensiero di Zhu Xi, mediante l’introduzione

dei concetti di mukyoku 無極 e taikyoku21 太極, corrispondenti rispettivamente

alla quinta e alla quarta posizione. Questo diagramma condivide molti aspetti in

comune con lo Xian tian tu 先天図 che descrive gli otto trigrammi nel loro stato

nascente, secondo le teorie del leggendario sovrano Fu Xi Shi. Le rappresentazioni grafiche di questa teoria si avranno solo a partire dal periodo Song, a tal proposito Zhu Xi commenta questo diagramma come segue:

21 Tale associazione si basa sulla considerazione che il Non-Ultimo-Supremo sia l’Ultimo-Supremo

(wuji er taiji 無極而太極). Il Taikyoku e dunque il Mukyoku sono il principio alla base dell’intera realtà e danno origine alla polarità Yin/Yang e in quanto principio è indifferenziato, pur dando origine alla differenza (Adler 2014, pp. 102-105).

173

Master Shao [Yong] says: “These are the positions of Fu Xi’s eight trigrams. Qian is the south, Kun is the north, Li is the east, and Kan is the west. Dui resides is the southeast, Zhen resides in the northeast, Xun resides is the southeast, Gen resides in the northeast. Thus the eight trigrams interchange with each other and form the 64 hexagrams. This is what is called the study of preceding heaven (Xian tian 先天之学)” (Nielsen 2015, p. 265).

La sequenza inizia con il trigramma qian e procede in ordine antiorario attraverso Dui, Li e Zhen, terminando con Kun. Lo schema seguente riproduce la sequenza degli otto trigrammi di Fu Xi:

Esiste una chiara somiglianza con lo schema illustrato nello Hakkaku no maban,

fatta eccezione per il fatto che la cosmologia di Fu Xi è basata sull’Ultimo Supremo, ossia il principio generatore dell’intero universo. Nel caso del kirigami qui in esame, il pilastro cosmogonico viene identificato con il Non-Ultimo Supremo da cui tutto

174

l’universo si propaga. Questo diagramma era molto diffuso durante l’epoca Song e divenne ampiamente conosciuto tanto da essere adottato dalla stessa accademia buddhista, fino ad arrivare in Giappone come provano alcuni documenti che lo citano22.

Nella trattazione che segue il diagramma, viene chiarito che dalla quinta posizione corrispondente al Non-Ultimo-Supremo (mukyoku) hanno inoltre origine le prime tre posizioni (Ishikawa 1992, p. 37). Particolare attenzione viene rivolta alle ultime due posizioni, che costituiscono il nucleo della molteplicità e nonostante il loro essere due, rappresentano l’unità del principio generatore. La reciprocità su cui si fonda la loro unione viene spiegata mediante le seguenti immagini: la quinta posizione ● è identificata con il padre, mentre la quarta posizione 〇 con la madre, dalla loro armonia è possibile il manifestarsi della terza posizione, rappresentata da un cerchio bianco diviso verticalmente. A partire da quest’ultima hanno origine poi il cambiamento, i due principi, le quattro immagini, gli otto trigrammi e i sessantaquattro esagrammi. In questo schema risulta evidente l’articolazione mediante la forma diagrammatica e dunque la distribuzione ordinata degli elementi fondanti, consentendo di rileggere le cinque posizioni alla luce del loro ruolo all’interno del mondo e delle realtà in quanto elementi costitutivi del cosmo stesso (ibid. pp. 36-37).

22 Tra questi il più rilevante è senza dubbio il Niten ganmoku hikyaku shū 人天眼目批郤集 (si veda

175

IV.V Ritualizzare il cosmo, dominare il corpo: riti e corporalità nelle cinque