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L’Università degli Studi di Salerno

1. L’origine

Il 17 luglio 1942, l’Amministrazione podestarile di Salerno formulava al Ministro dell’Educazione Nazionale, Giuseppe Bottai, una proposta per istituire una Facoltà di Magistero, sia pure alle dipendenze dell’Università di Napoli, che accogliesse studenti di sesso maschile e femminile1. Il motivo principale addotto

1. Cfr. Archivio del Comune di Salerno, Sezione storica (d’ora in poi ACSaSs), Categoria IX, classe 3, fasc. 34/2, 1942-1963. Istituto Sup. di Magistero. Funzionamento, Istituto Sup. di Magistero. Istitu- zione. Con la lettera del 22 giugno 1942, Emidio Cataldo, Ordinatore principale nelle Biblioteche governative, distaccato presso la II Divisione della II Sezione della Direzione Generale dell’Ordine universitario, suggeriva a Manlio Serio, Podestà pro-tempore di Salerno, di farsi carico dell’iniziativa della proposta di istituzione di una Facoltà di Magistero dipendente dalla Regia Università di Napoli. Su Emidio Cataldo cfr. Ministero dell’Educazione Nazionale, Annuario 1941 (XIX), Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1941, pp. 28, 420. L’Amministrazione comunale fece propria l’iniziativa con Deli- berazione podestarile del 17 luglio 1942, n. 798: cfr. ACSaSs, Registro delle Deliberazioni del Podestà. 1942 dal 798 al 1417. 1943 dall’1 al 632, p. 1: «L’anno millenovecentoquarantadue (XX), il giorno diciassette luglio, a ore 13. Il Podestà Comm. Avv. Manlio Serio, assistito dal Segretario Generale Comm. Alfonso Menna, ha emesso le seguenti Deliberazioni. Visto che, in correlazione alla maggiore affluenza degli alunni, verificatasi in questi ultimi anni presso gli istituti Magistrali, è andato, man mano aumentando il numero dei giovani che frequentano la Facoltà di Magistero; Visto che, però, i giovani delle regioni meridionali – Campania – Irpinia – Calabria – Puglie – Lucania – sono costretti, per frequentare la suddetta Facoltà, recarsi a Roma, poiché alla dipendenza dell’Università di Napoli esiste, soltanto, una Sezione di Magistero Femminile, gestita dall’Istituto ‘Suor Orsola Benincasa’; Visto che, pertanto, continui ed insistenti sono i voti di associazioni, di enti, di privati, perché sia prospettata al Ministero dell’Educazione Nazionale la particolare condizione in cui vengono a trovarsi i giovani delle cennate regioni, che, per il completamento ed il perfezionamento dei loro studi, intendono conseguire la laurea in Magistero; Visto che, con tali voti, è stata, anche, avanzata la possibilità che la nuova Facoltà, sia pure alla dipendenza dell’Università di Napoli, abbia per sede la Città di Salerno, e per le antiche nobilissime tradizioni che questa vanta nel campo culturale e scientifico, e perché essa

nella richiesta riguardava la considerevole distanza di alcune Regioni dell’Italia meridionale dalle città sedi di Facoltà di Magistero, come Napoli, che aveva una sezione femminile presso l’Istituto «Suor Orsola Benincasa», Messina o Roma. Un limite che precludeva il proseguimento degli studi a molti diplomati della Campania, Irpinia, Puglia, Lucania e Calabria. Dell’iniziativa presentata dall’Amministrazione comunale furono interessati anche il Sottosegretario di Stato per le Comunicazioni, Mario Jannelli, il Prefetto di Salerno, Massimiliano D’Andrea, e il Provveditore agli Studi di Salerno, Carlo Pisanò.

La risposta del Ministro Bottai, dell’11 agosto successivo, fu negativa, non potendo provvedere, in quel momento, all’impianto di nuovi Istituti o Facoltà di Magistero a causa di una serie di ragioni non indicate, tra le quali anche la mancata specifica sugli oneri della gestione2. Le circostanze per ritornare sull’ar-

gomento si ripresentarono nel febbraio 1944, pochi giorni dopo il passaggio, proprio a Salerno, del primo governo Badoglio, e con la nomina di un salerni- tano, Giovanni Cuomo, alla guida del Ministero dell’Educazione Nazionale3.

può considerarsi, come è, il centro degli studi d’istruzione media delle suddette regioni, dalle quali tutte affluiscono, numerosissimi, alunni di ogni ordine scolastico; Visto che trattasi, effettivamente, di una lacuna che andrebbe colmata, sia perché appare ingiustificato il privilegio consentito alle sole donne di avere una Facoltà di Magistero alla dipendenza dell’Università di Napoli; sia perché, e più specialmente, molti giovani delle suddette regioni sono costretti rinunziare alla laurea, non potendo essi, per ragioni economiche e di famiglia, recarsi in Roma, che è la sede più vicina, per frequentare la Facoltà; Visto che, d’altra parte, parimenti fondata appare la proposta di accogliere a sede della istituenda Facoltà la Città di Salerno, oltre che per le esposte ragioni, per restituire ad essa – che, con la Scuola Medica, fu prima culla di studi superiori – il titolo di sede universitaria, sia pure limitato, per ora, ad una sola Facoltà; Visto che, per ragioni di ordine amministrativo, potrebbe, tuttavia, la nuova Facoltà essere posta alla dipendenza dell’Università di Napoli, come già la Sezione di Magistero Femminile; sul conforme parere della Consulta Municipale, espresso nella tornata del 16 andante; Deliberazione far voti all’Eccellenza il Ministro dell’Educazione Nazionale, per la istituzione in Sa- lerno, sia pure alla dipendenza dell’Università di Napoli, di una Facoltà di Magistero, per gli studenti dell’uno e dell’altro sesso».

2. Cfr. ACSaSs, Categoria IX, classe 3, fasc. 34/2, 1942-1963. Istituto Sup. di Magistero. Funziona- mento, Istituto Sup. di Magistero. Istituzione: «Roma», 11 agosto 1942, Anno XX. Non ho mancato di portare la mia attenzione sulle considerazioni da Voi prospettate per patrocinare l’aspirazione, già segnalatami dal Prefetto di cotesta provincia, in ordine alla istituzione di una Facoltà di Magistero in cotesta Città. In riguardo non posso, peraltro, non confermarVi quanto ho già avuto a dichiarare al Prefetto: che, cioè, nel momento attuale il Ministero non ritiene, per un complesso di elementi, di potere far luogo alla istituzione di nuovi Istituti e nuove Facoltà di Magistero. Il Ministro». 3. Cfr. Missori, Governi, cit., pp. 173-175; per il Governo di Salerno cfr. almeno A. Placanica (a cura di), 1944: Salerno capitale. Istituzioni e società. Atti del Convegno Internazionale di Studi orga- nizzato dal Dipartimento di scienze storiche e sociali e dall’Istituto di storia moderna e contemporanea dell’Università di Salerno (Salerno 29-31 maggio 1984), Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1986; G. D’Angelo, M. Mazzetti, N. Oddati, I giorni di Salerno capitale, Edizioni 10/17, Salerno 1994; M. Mazzetti, Salerno capitale d’Italia, Edizioni del Paguro, Salerno 2000. Giovanni Cuomo (Salerno,

La Deliberazione del Commissario prefettizio del Comune di Salerno, Silvio Baratta, del 16 febbraio, nell’ampia premessa ravvisava la volontà espressa da En- ti, Associazioni, privati e intellettuali per l’istituzione in Salerno di una Facoltà universitaria, allo scopo di «restituire all’Ippocratica Città l’antica dignità e di perpetuare in essa le nobili tradizioni che, attraverso il tempo, la ricongiungono alla Scuola Medica, donde si irradiarono fra le genti i primi germi della Scienza e della Cultura»4.

23 dicembre 1874-24 marzo 1948), dedicatosi giovanissimo alla vita politica, venne eletto deputato del Parlamento del Regno d’Italia nel 1919 e nel 1921, e ancora nel 1946 nell’Assemblea costituente. Fermo antifascista, alla caduta del Regime, con l’instaurazione del governo Badoglio, dal 24 agosto 1943 all’11 gennaio 1944 esercitò l’ufficio di Commissario prefettizio del Comune di Salerno. Il 16 novembre 1943 divenne Sottosegretario al Ministero dell’Educazione Nazionale, rimanendo in carica fino all’11 febbraio 1944 quando, con il trasferimento della sede del governo a Salerno, ebbe la nomina di Ministro dello stesso Dicastero fino al 22 aprile seguente. In tale veste il suo intervento fu decisivo per la fondazione a Salerno di una Facoltà di Magistero: cfr., in particolare, la relativa ‘voce’ a cura di E. D’Auria, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1985, vol. 31, pp. 402-404.

4. Deliberazione commissariale del 16 febbraio 1944, n. 44, in ACSaSs, Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio. 1943 dall’1 al 59. 1944 dall’1 al 735, pp. 46-47: «L’anno millenovecento- quarantaquattro, addì 16 febbraio nella Casa comunale a ore undici. Il Commissario prefettizio, Cav. Avv. Silvio Baratta, assistito dal Segretario Generale Comm. Alfonso Menna, ha emesso le seguenti Deliberazioni. Visto che, da anni moltissimi è stato – da Enti, da Associazioni, da privati e, in ispecie, dalle classi intellettuali – formulato il voto per la istituzione in Salerno di una Facoltà Universitaria, allo scopo di restituire all’Ippocratica Città l’antica dignità e di perpetuare in essa le nobili tradizioni che, attraverso il tempo, la ricongiungono alla Scuola Medica, donde si irradiarono fra le genti i primi germi della Scienza e della Cultura. Sembrava – ed infatti è un gravissimo torto fatto alla nostra Salerno col privarla di quella prerogativa che essa, prima fra tutte le altre Città d’Italia, si era, per virtù dei suoi figli, costituita e che, per diritto storico, doveva esserle conservata, a testimonianza, fra i posteri, di un titolo che la rende benemerita dell’Umanità. Ma il voto, per un complesso di circostanze, restò sempre inappagato. Pur andandosi sempre allargando in Salerno gl’Istituti e gli studi dell’ordine medio, tanto che essa è oramai diventata il più importante centro studentesco dell’Italia Meridionale, raccogliendo alunni, oltre che dalla intera Provincia, dalla Calabria, dalla Lucania, dall’Irpinia e, persino, dalla lontana Sicilia, e spesso, anche dal Napoletano. I numerosi convitti sorti e sviluppati in questi ultimi tempi stanno, precisamente, ad attestare l’importanza assunta dalla nostra città nel campo degli studi dell’ordine medio. Epperò, il voto, se pure inappagato, non è stato mai dimenticato; chè anzi, si è andato maggiormente intensificando e, negli anni passati per la maggiore affluenza verificatasi presso le scuole dell’ordine medio magistrale, si è orientato verso la istituzione di una Facoltà Superiore di Magistero. I giovani dell’Italia Meridionale, infatti, provenienti dalle scuole magistrali, hanno quasi preclusa la via alla continuazione degli studi ed al perfezionamento della propria cultura, dovendosi essi distribuire fra gli Istituti di Magistero di Roma e Messina, essendo quello di Napoli esclusivamente femminile. Se, prima della guerra quando i mezzi di comunicazione funzionavano regolarmente e le distanze, anche le più notevoli, venivano facilmente raggiunte, riusciva difficilissimo a questi giovani di frequentare l’Istituto di Roma o quello di Messina. Oggi – in cui, per effetto della guerra, tali mezzi sono stati, in gran parte, paralizzati, né è a prevedersi quando potranno essere ripristinati – lo è as-

Questa volta l’iniziativa ebbe il supporto anche dell’Amministrazione pro- vinciale, con la quale furono divisi gli eventuali carichi per la gestione con l’impegno della somma di 400.000 lire da parte di ciascun Ente. Per tali motivi si postulava «all’Eccellenza il Ministro Segretario di Stato dell’Educazione Na- zionale» l’istituzione, in Salerno, di un Istituto Superiore di Magistero Pareggiato per conseguire le Lauree in Materie Letterarie e in Pedagogia e il Diploma di Abilitazione alla Vigilanza nelle Scuole Elementari5.

solutamente impossibile. Attualmente, pertanto, questi giovani, ansiosi di progredire negli studi, di potere anch’essi, un giorno, annoverarsi fra gl’intellettuali dell’Italia risorta trovansi in una difficile e precaria situazione, che deve pure essere esaminata, allo scopo di risolverla con urgenza, dagli Organi cui compete l’istruzione delle future generazioni. Unica soluzione, quindi che alle classi intellettuali, agli Enti, alle Associazioni di categoria, è sembrata possibile è stata, precisamente quella di sciogliere l’antico voto, ottenendosi in Salerno la istituzione di un Istituto Superiore di Magistero per alunni di ambo i sessi. La civica amministrazione, cui oltre l’attività che le è propria, compete anche quella sociale, interpretando l’unanime desiderio della cittadinanza salernitana, che rispecchia anche quello delle province limitrofe, ha pensato che potesse più facilmente raggiungersi lo scopo. Chiedendosi, ed ottenendosi, per ora, la erezione di un Istituto Superiore di Magistero Pareggiato, nella certezza che, per il rapido incremento che esso non potrà non avere potrà presto essere trasformato in Regio. Né la Civica Amministrazione si è preoccupata della spesa di cui andrà a gravarsi – ripartita peraltro con l’Amministrazione Provinciale – poiché essa sarà ad abundantiam compensata, oltre che dai vantaggi economici che dalla istituzione della facoltà deriveranno alla economia cittadina, per la affluenza di nuovi professori, di nuovi funzionari, di nuovi alunni, dal maggiore prestigio e dalla più alta dignità che assumerà la nostra Salerno, riconquistando il titolo di città Universitaria, sia pure limitato, per ora, ad una sola facoltà e che tutto lascia sperare potrà in un prossimo domani essere gradualmente esteso ad altre facoltà, e in ispecie, a quella di Medicina, da essa già con tanta gloria che ben può dirsi immortale posseduta; Visto che è stato all’uopo raggiunto analogo accordo con l’Amministrazione Provinciale, per la gestione dell’erigendo Istituto, come dall’apposito schema di Statuto compilato dagli organi competenti e dall’annesso piano finanziario, dal quale risulta una spesa annua di lire 800.000,00, ripartita in parti eguali, fra i due Enti; Visto che, nella spesa dovrà anche concorrere l’organo Provinciale che risulterà dalla trasformazione del Consiglio delle Corporazioni, oggi in condizione di non potersi impegnare; Deliberazione 1. Far voti all’Eccellenza il Ministro Segretario di Stato dell’Educazione Nazionale per la istituzione, in Salerno, di un Istituto Superiore Pareggiato di Magistero, per il conseguimento della laurea in materie letterarie, di quella in Pedagogia e del diploma di abilitazione alla Vigilanza sulle Scuole Elementari; 2. Approvare, come approva, l’annesso schema di Statuto costituito da n. 46 articoli, che firmato dal sottoscritto Commissario e dal Segretario generale del Comune, forma parte integrante della presente Deliberazione; 3. Porre a carico del Comune la quota di spesa di propria competenza in annue lire 400.000,00 la quale graverà sull’apposito stanzia- mento del bilancio passivo per il corrente esercizio, con impegno ad eseguire analoghi stanziamenti nei bilanci dei futuri esercizi. Il pagamento di tale somma sarà garentito con delegazioni bimestrali sulla imposta del valore locativo; 4. Riservare gli accordi con l’Organo Provinciale che risulterà dalla trasformazione dell’Attuale Consiglio delle Corporazioni per il concorso nella spesa il quale andrà in detrazione dalle quote a carico del Comune e dell’Amministrazione Provinciale».

Nello stesso deliberato il Commissario prefettizio approvava anche lo sche- ma di Statuto dell’erigendo Istituto, composto da 46 articoli, e stabiliva le mo- dalità di erogazione del contributo annuo per il mantenimento, garantito con delegazioni bimestrali sull’imposta comunale sul valore locativo. Il 19 febbraio successivo il Provveditore agli Studi di Salerno, Carlo Pisanò, trasmetteva al Ministero dell’Educazione Nazionale, che nel frattempo si era stabilito presso il Palazzo di Città, la richiesta documentata per la fondazione dell’Istituto Su- periore di Magistero.

La relazione, a firma dei Commissari prefettizi della Provincia e del Comu- ne di Salerno, Adolfo Cilento e Silvio Baratta, cui furono allegati lo schema di Statuto e il piano finanziario per la gestione, si apriva con le ragioni di ordine pratico e culturale che rendevano necessario l’avvio di un Istituto di livello universitario nella città di Salerno, e si chiudeva con l’espressa richiesta di «au- torizzazione alla istituzione»6.

6. ACSaSs, Categoria IX, classe 3, fasc. 34/2, 1942-1963. Istituto Sup. di Magistero. Funzionamento, Istituto Sup. di Magistero. Istituzione: «A Sua Eccellenza il Ministro dell’Educazione Nazionale. Salerno. Oggetto: Relazione sulla necessità della istituzione, in Salerno, di un Istituto Superiore di Magistero Pareggiato. Il numero degli studenti dell’Italia Meridionale, iscritti alle facoltà di Magistero, per la laurea in materie letterarie, per quella in pedagogia e filosofia e per il diploma di abilitazione alla vigilanza nelle Scuole Elementari, va sempre aumentando a causa dell’incremento dato agli studi dell’ordine medio magistrale. La massa vitale della popolazione scolastica è attualmente distribuita tra gli Istituti di Magistero di Roma, Napoli e Messina, i quali sono gli unici istituti del genere, cui possono affluire i giovani dell’Italia Meridionale. Quando i mezzi di comunicazione funzionavano regolarmente e le distanze così, anche le più notevoli, venivano facilmente raggiunte, riusciva age- vole agli studenti delle provincie siciliane e in genere del mezzogiorno d’Italia frequentare i corsi presso l’Istituto viciniore. Ma oggi che, in seguito ai disastri della guerra, i mezzi di comunicazione ne sono in gran parte paralizzati, e non si sa quando essi potranno essere ripristinati, gli studenti residenti fuori dei capoluoghi suindicati, sedi degli Istituti in parola, non hanno alcuna possibilità di frequentare assiduamente, per trarne il necessario profitto, i corsi dei vari insegnamenti. Si è venuto a creare, pertanto, una situazione penosamente precaria per i molti giovani interessati i quali, come è ovvio, vedono pregiudicato il loro avvenire, perché, infatti, ogni ritardo, sia pur breve nel corso degli studi di grado universitario, provoca quasi sempre ripercussioni lesive nel futuro. Molti di essi ed, in particolar modo, le donne, che sono numerosissime, sono stati costretti a rinunziare perfino a sostenere gli esami della decorsa sessione autunnale, appunto per l’assoluta impossibilità di raggiun- gere la sede dell’Istituto. Questo grave disagio morale e materiale, potrà essere eliminato, mediante la istituzione in Salerno, di un Istituto Superiore di Magistero Pareggiato, perché Salerno e Provincia, oltre ad essere se stesse centro importante di studi, per la loro posizione geografica, potrebbero fa- cilmente accogliere gli studenti della Lucania e delle Calabrie, i quali per le su accennate condizioni contingenti, non possono raggiungere né l’Istituto Superiore di Magistero di Messina né quelli, ancora più lontani, di Napoli e Roma. A parte poi ogni altra considerazione di indole pratica, giova considerare che la Città di Salerno vanta una gloriosa tradizione culturale. Essa fu centro di celebri scuole di grado superiore, tra le quali rifulse quella medica. Non sarebbe, perciò, privo di profondo significato ripristinare tale nobile tradizione col consentire la invocata istituzione, la quale, oltre a

A suggellare l’intesa con l’Amministrazione comunale e a integrazione della domanda trasmessa al Ministero, anche la Provincia, con Deliberazione del 24 febbraio successivo, formalizzava la sua adesione per erigere l’Istituto Superiore di Magistero di Salerno7. L’iter dell’atto legislativo si concluse con la proposta del

Ministro dell’Educazione Nazionale, Giovanni Cuomo, che portò alla promulga- zione da parte del re Vittorio Emanuele III del Decreto del 9 marzo 1944, n. 149, nel quale si rilevava che «l’istituzione di un Istituto Superiore di Magistero Pa- reggiato nella città di Salerno risponde alle esigenze scolastiche del Mezzogiorno d’Italia»8. Il Regio Decreto approvava anche il relativo Statuto, composto da 47

articoli, che veniva allegato alla pubblicazione del provvedimento legislativo9.

Il titolo VI, all’art. 41 dello stesso Statuto, prevedeva che il Segretario del nuo- vo Istituto dovesse appartenere al personale dell’Amministrazione comunale

tornare sensibilmente vantaggiosa a tanta gioventù studiosa, sarebbe foriera di maggiore dignità ed autorità scolastica per la popolazione dell’Italia liberata. Le Amministrazioni Provinciale e Comunale di Salerno sono liete di assumersi l’onere per tale iniziativa sia per venire incontro ai sentiti bisogni degli interessati, sia per obbedire a quel senso di profondo attaccamento alle sorti degli studi, da cui sempre sono state animate. Epperò chiedono alla Eccellenza Vostra l’autorizzazione alla istituzione, nella città di Salerno, di un Istituto Superiore di Magistero, secondo il piano di studio indicato nello annesso schema. A dimostrazione delle possibilità finanziarie per il mantenimento e la gestione della richiesta istituzione, si allega il relativo piano finanziario. Si unisce, infine, lo schema di Statuto. Salerno, lì 19 febbraio 1944. Il Preside dell’Amm.ne Provinciale. Il Commissario Prefettizio». 7. Per la Deliberazione dell’Amministrazione provinciale di Salerno del 24 febbraio 1944, n. 121, sottoscritta dal Commissario prefettizio, Adolfo Cilento, e dal Segretario generale, Leonardo Tafuri, cfr. ACSaSs, Categoria IX, classe 3, fasc. 34/2, 1942-1963. Istituto Sup. di Magistero. Funzionamento, Istituto Sup. di Magistero. Istituzione; gli atti deliberativi dell’Amministrazione provinciale e di quella comunale di Salerno sono pubblicati anche in Istituto Superiore di Magistero Pareggiato, La vita del Magistero dalla fondazione ad oggi, Linotypografia M. Spadafora, Salerno 1947, pp. 9-19.

8. Cfr. il R. D. del 9 marzo 1944, n. 149, «Istituzione in Salerno di un Istituto Superiore di Magiste- ro», in Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, 5 luglio 1944, n. 38, Serie Speciale. Nell’Archivio Centrale dello Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Atti legislativi, Rubriche, 1943-44, Salerno, con il numero 32 è segnato un fascicolo intitolato: «Relazione sull’Istituto Superiore di Magistero Pareggiato di Salerno», attualmente non rintracciabile, ma che avrebbe dovuto contenere gli atti preparatori al provvedimento legislativo di istituzione. Il R. D. del 9 marzo 1944, n. 149, venne firmato a Ravello, presso Villa Episcopio, dove Vittorio Emanuele III si era stabilito dal 14 febbraio 1944: R. Avallone, Per la storia del Magistero ovvero dell’Università degli Studi di Salerno, Edizioni “Il Sapere”, Salerno

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