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I.3 La raccolta dei dati

4. L E CARATTERISTICHE DEI LAUREATI OCCUPATI

4.6 L’utilità della laurea

Dopo avere presentato un primo elemento “indiretto” per valutare l’utilità della laurea, ossia la coerenza tra corso di studi concluso acquisita e ramo di occupazione, passiamo ad esaminarne alcuni più “diretti”, che consentono di valutare la “qualità” del lavoro: si tratta delle risposte a tre domande del questionario, mirate a valutare l’effettiva necessità della laurea per svolgere l’attività lavorativa, nonché il reale livello di utilizzazione delle competenze acquisite all’università.

La prima delle tre domande, rivolta naturalmente ai soli laureati che hanno iniziato l’attuale lavoro dopo la conclusione degli studi, è tesa a rilevare se gli intervistati avrebbero potuto trovare il lavoro senza la laurea: il 35%

degli occupati ha risposto affermativamente (Graf. 4.12), e quindi tali intervistati svolgono un lavoro in qualche misura meno qualificato di quanto il titolo universitario consentirebbe.

Ad un anno dalla laurea oltre la metà dei laureati di Scienze della Formazione, Lingue e Letterature straniere (ma il campione è di soli 19 laureati), Lettere e Filosofia (incluso DAMS) e Scienze politiche, che hanno trovato un lavoro, svolgono attività che avrebbero potuto intraprendere anche senza avere conseguito la laurea. All’opposto solo il 5,1% dei laureati in Medicina e Chirurgia, il 6,6% dei laureati in Farmacia, il 9,5% degli intervistati

di Medicina veterinaria (ma sono solo 21) e l’11,5% di quelli di Ingegneria svolge un lavoro per cui non sarebbe stata necessaria una laurea.

Graf. 4.12 - Laureati occupati che hanno iniziato l’attuale attività dopo la laurea:

possibilità di ottenere il lavoro anche senza laurea, per facoltà e per sesso (tra parentesi: numero di intervistati)

0% 20% 40% 60% 80% 100%

TOTALE (2.518) Maschi (1.086) Medicina e Chirurgia (39) Medicina veterinaria (21) Architettura (142) Scienze mm.ff.nn. (269) Scienze statistiche (39) Scuola sup. di Lingue moderne (23) Psicologia (20) Scienze politiche (160) Lingue e Letterature straniere (19)

No Non risponde

Anche la domanda relativa all’utilizzo delle competenze acquisite nel corso degli studi universitari in ambito lavorativo (Graf. 4.13), conferma che i laureati di queste quattro facoltà sono quelli che maggiormente, già dopo un

anno, utilizzano in misura elevata quanto appreso all’università (dal 72,7% tra i laureati in Medicina veterinaria, al 58,2% degli ingegneri). Complessivamente, il 44,2% degli occupati ha affermato di utilizzare, nell’attuale lavoro, le competenze acquisite in misura elevata, mentre il 16,9% non se ne serve affatto, con percentuali particolarmente elevate a Psicologia (45,9%), Lingue e Letterature straniere (32%, ma su soli 25 casi) e Scienze politiche (29,3%).

Le risposte date ad entrambe le domande ora presentate, denotano, nel complesso, una situazione “di svantaggio” delle donne, nei confronti degli uomini. L’analisi per facoltà di provenienza evidenzia situazioni più articolate:

ad esempio il 63% dei laureati maschi di Scienze politiche avrebbe potuto trovare l’attuale lavoro senza laurea, contro il 48,1% tra le femmine; a Lettere e Filosofia queste percentuali sono rispettivamente del 57,4 e del 52,4. È evidente il ruolo assunto anche su questo terreno dalla diversa propensione/opportunità di uomini e donne ad accedere al mercato del lavoro pubblico o privato.

Graf. 4.13 - Laureati occupati: grado di utilizzazione delle competenze acquisite all’università, per facoltà e per sesso (tra parentesi:

numero di intervistati che hanno risposto alla domanda)

0% 20% 40% 60% 80% 100%

TOTALE (3.185) Femmine (1.825) Maschi (1.360) Psicologia (37) Scienze statistiche (43) Scienze politiche (215) Lingue e Letterature straniere (25) Lettere e Filosofia-escl. DAMS (448) Chimica industriale (15) Sc. della Formazione / Magistero (248) Scienze mm.ff.nn. (309) Economia (570) Giurisprudenza (363) DAMS (53) Conservazione dei Beni culturali (2) Scuola sup. di Lingue moderne (30) Agraria (65) Architettura (190) Ingegneria (378) Farmacia (129) Medicina e Chirurgia (43) Medicina veterinaria (22)

in misura elevata in misura ridotta per niente

L’utilizzo delle competenze acquisite è elevato per il 68,8% delle laureate di Agraria, ma solo per il 46,9% degli uomini, o per il 69,8% delle laureate in Ingegneria, contro il 56,3% tra i maschi della stessa facoltà, o per il 68% delle laureate in Farmacia, e per il 59,4% degli uomini; non utilizza, invece, per nulla le conoscenze apprese all’università il 34,2% dei maschi laureati in Scienze politiche, ed il 23,2% di quelli laureati in Scienze mm.ff.nn., mentre tra le donne queste percentuali si riducono rispettivamente al 26,5 ed al 19,2. Non mancano situazioni di segno opposto, come ad esempio tra i laureati in Giurisprudenza: il 32,4% degli uomini fa un lavoro che avrebbe potuto trovare senza laurea, contro il 48,2% delle donne; il 16,1% degli uomini non utilizza per niente ciò che ha appreso durante gli studi universitari, contro il 24,8% delle donne. Analogamente, ad Economia, il 45,4% degli uomini usa in misura elevata le competenze acquisite, mentre tra le donne tale quota scende al 39,9%.

È comunque, soprattutto, la diversa distribuzione dei due sessi in facoltà in cui è più o meno facile trovare lavori “qualificati”, per trovare i quali sia utile la laurea ed in cui sia richiesta un’elevata utilizzazione di competenze specifiche di alto livello, a determinare il divario complessivo tra laureati e laureate, e non una reale situazione di svantaggio delle donne, “in quanto tali”.

Infine, la terza domanda aveva lo scopo di rilevare l’effettiva necessità della propria laurea per l’esercizio dell’attività lavorativa (Tab. 4.8).

Per quasi un terzo dei laureati occupati (30,3%) la laurea è indispensabile come requisito formale (in quanto titolo richiesto per legge), per circa un quinto (19,9%) la laurea rappresenta invece un requisito sostanziale per svolgere il lavoro, essendo “non richiesto per legge, ma di fatto necessario”. La maggior parte degli intervistati (37%) si colloca comunque in una posizione intermedia, affermando che, per il lavoro che svolgono, la laurea non è né richiesta per legge, né di fatto necessaria, ma è utile.

Tab. 4.8 - Laureati occupati: necessità della laurea per l’esercizio dell’attuale lavoro, per facoltà e per sesso* (percentuali di riga)

Sì, requisito

Per ciascuna è viene indicata la risposta per cui si registra la più elevata percentuale di risposte.

* La somma delle percentuali di riga non è sempre uguale a 100 a causa delle non risposte.

Gli intervistati che si trovano nelle posizioni “migliori” (laurea richiesta per legge) provengono indubbiamente da tre facoltà: Medicina e Chirurgia (88,4%), Medicina veterinaria (81,8%) e Farmacia (81,5%); ma tale quota è anche molto elevata ad Architettura (58,4%), mentre quasi il 70% dei laureati in Ingegneria svolge un’attività per cui il titolo è richiesto per legge o comunque necessario, e solo l’1,3% fa un lavoro per cui la laurea non è nemmeno utile.