6. VALUTAZIONE RISCHI PER LA SICUREZZA
7.1 V ALUTAZIONE DEI RISCHI DA A TTREZZATURE , M ACCHINARI , I MPIANTI
ATTREZZATURE
MATERIALE DI CANCELLERIA,
ATTREZZI PER PICCOLA MANUTENZIONE E PULIZIA LOCALI MATERIALE DIDATTICO
FORBICI
MATERIALE PER CUCIRE CARTONE
PENNELLI
STRUMENTI MUSICALI TELEVISIRE
VIDEOREGISTRATORE PALLONI
ATTREZZATURE PER ATTIVITA’ GINNICHE.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Rev. 8 del 30.01.2019Il presente documento è stato elaborato da EMMESS Srl Executive Consulting, per conto della Direzione Didattica “A. Moro” ed è tutelato dalle leggi sul copyright e sul diritto di autore, pertanto i dati riportati verranno trattati nel rispetto della vigente normativa in materia di Tutela della Privacy.
Viale Enrico Forlanini nr. 23 – 20134 MILANO (Sede Legale – Headquarter – Northern Italy) Tel. +39 02 87323180 –[email protected] Viale Angelo Masini nr. 12 – 40126 BOLOGNA (Central Italy and International) Tel. +39 051 0923575 – [email protected]
Piazza Luigi Sturzo nr. 15 – 00144 ROMA (Central and Southern Italy) Tel. +39 06 45227520 – [email protected] c.f. / p. iva 09517840964 – rea: MI2095658 – Website: www.emmess.it
ATTREZZATURE/MACCHINARI REPARTO UFFICI:
PERSONAL COMPUTER;
FOTOCOPIATRICE/SCANNER/FAX;
ATTREZZATURE MANUALI DA UFFICIO;
Per la specifica valutazione dei rischi da attrezzature si rimanda alla scheda WS specifica dei GOE coinvolti.
MANUTENZIONE DELL’IMMOBILE, IMPIANTI ED ATTREZZATURE
Il registro delle attività e delle manutenzioni programmate contiene tutte le annotazioni relative ai controlli che debbono essere effettuati nel tempo sulle infrastrutture aziendali, sia perché previste dal sistema qualità (p.e.
sistema di derattizzazione) o da normative cogenti (impianto di messa a terra) e sia perché sono opportune per garantire nel tempo un alto grado di affidabilità di tutti i sistemi, i dispositivi e le attrezzature aziendali. Contiene, inoltre, i controlli che il DVR (Documento di valutazione dei rischi) ci impone di effettuare, in ottemperanza al D.
LGS 81/2008, per garantire la sicurezza del lavoratore. La compilazione del registro é a carico della Direzione Aziendale, la quale può affidare tale attività ad un Addetto di Sua fiducia. Su tale registro vanno annotate le verifiche, i controlli e le operazioni di manutenzione su sistemi, attrezzature ed impianti eseguiti sia da personale interno dell’azienda che da personale esterno (ditte/consulenti incaricati), nonché l'attività di informazione, formazione e controllo dei lavoratori effettuate per mezzo di consulenti esterni (p.e. medico del lavoro).
Beni Immobili
E’ operante in azienda un servizio di gestione per la manutenzione rivolto ad eseguire pronto intervento e riparazioni su segnalazione da parte degli addetti, nonché di manutenzione ordinaria per i lavori programmati di adeguamento e miglioria delle varie unità produttive.
Impianti tecnologici
Per gli impianti tecnologici, l’azienda provvede ad apposito appalto a Ditte esterne qualificate, per la manutenzione straordinaria e programmata ai sensi della normativa vigente.
Sono presenti i seguenti impianti:
• impianto elettrico
• impianto di terra
• impianto pneumatico
• impianto termico
• impianto idrico sanitario
La documentazione di conformità e le certificazioni tecnico-amministrative sono custodite presso la Direzione aziendale. Si rimanda alle singole schede per maggiori dettagli. Le documentazione di conformità e le certificazioni
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dei macchinari presenti sono custodite presso la Direzione aziendale.
DETTAGLI SUL RISCHIO ELETTRICO
Tutte le linee elettriche a cui le apparecchiature sono collegate, risultano correttamente dimensionate in funzione delle utenze da alimentare, non si registrano squilibri nell’assorbimento o casi di surriscaldamento. Le linee sono protette a monte da interruttori di idonea portata, alloggiati in quadri elettrici chiusi. Tutti gli involucri contenenti conduttori elettrici in tensione sono integri, a tutela dai contatti diretti; a protezione dai contatti indiretti che potrebbero interessare masse estranee accidentalmente in tensione, sono installati interruttori differenziali, coordinati con l’impianto di terra periodicamente verificato.
Per gli impianti elettrici installati nei locali della sede operativa è disponibile in azienda la dichiarazione di conformità ai sensi della ex Legge n° 46 del 1990, (oggi decreto 37 del 22 gennaio 2008).
7.1.1 Valutazione del Rischio delle Attrezzature in Pressione (PED)
Rientrano nel campo di applicabilità della direttiva ad esempio le tubazioni, le valvole idrauliche, e recipienti soggetti ad una pressione relativa maggiore di 0,5 bar, escluse le macchine. Le apparecchiature in pressione, con pressione uguale o inferiore a 0,5 bar sono quindi comunque escluse dalla applicazione della normativa. Se invece con pressione superiore occorre valutare se queste rientrano nel campo di applicazione della norma, ovvero se non vi rientrano.
Nel caso rientrino nel campo di applicazione, le attrezzature in pressione devono soddisfare i requisiti essenziali enunciati nell'Allegato I della Direttiva di riferimento e devono poi riportare la marcatura CE, seguita dal numero di notifica dell'Organismo Notificato. La direttiva europea sugli “apparecchi in pressione” (PED-Pressure Equipment Directive, recepita nel Decreto legislativo 93-2000) recepita in Italia con il Decreto Legislativo n° 26/2016, identifica le seguenti Classi di rischio delle attrezzature a pressione – PED
▪ Attrezzature a bassissimo rischio: Non è richiesta una valutazione formale di conformità ai requisiti minimi di sicurezza (il fabbricante è comunque responsabile della sicurezza del proprio prodotto) ma devono comunque essere progettate e fabbricate secondo una buona pratica ingegneristica, devono essere corredate di adeguate istruzioni per l’uso e riportare in modo chiaro l’identificazione del fabbricante.
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▪ Attrezzature di Categoria I: Vi appartengono attrezzature ed insiemi a basso rischio. La valutazione formale di conformità alla direttiva, è effettuata dal fabbricante stesso che al termine sottoscrive una Dichiarazione di conformità (a disposizione del cliente) ed appone sull’attrezzatura o insieme il marchio CE. Devono essere progettati e fabbricati conformemente ai requisiti minimi di sicurezza della Direttiva, devono essere corredati di adeguate istruzioni per l’uso e riportare una targa di riconoscimento con i dati previsti dalla Direttiva stessa.
▪ Attrezzature di Categoria da II a IV: Vi appartengono attrezzature ed insiemi a rischio crescente. La valutazione formale di conformità alla direttiva è effettuata da un Organismo Notificato o da un Ispettorato degli Utilizzatori che, al termine, rilascia al fabbricante un Attestato di conformità e lo autorizza ad apporre il marchio CE. Il fabbricante, ottenuto l’attestato, sottoscrive una Dichiarazione di conformità (a disposizione del cliente) ed appone sull’attrezzatura o insieme il marchio CE. Devono essere progettati e fabbricati conformemente ai requisiti minimi di sicurezza della Direttiva, devono essere corredati di adeguate istruzioni per l’uso e riportare una targa di riconoscimento con i dati previsti dalla Direttiva stessa. Nel caso di insiemi la valutazione di conformità è effettuata sia sulle singole attrezzature che compongono l’insieme (ciascuna secondo la propria categoria), sia sull’insieme in quanto tale. La categoria di un insieme è la massima tra quella delle singole attrezzature che lo compongono.
È evidente che le attrezzature in oggetto introducono un rischio in azienda, anche se correttamente certificate e verificate periodicamente secondo quanto previsto dal D.Lgs. 329/2004: il maggior pericolo caratteristico delle attrezzature a pressione è il collasso delle parti in pressione (scoppio) con conseguente proiezione di materiale e/o fluido in pressione. Evidentemente la probabilità è molto bassa per via della certificazione che dovrebbe garantire contro questi eventi anche per il fatto che le apparecchiature a pressione caratterizzate da una maggiore energia potenziale accumulata possono essere certificate secondo direttiva 97/23/CE solo a seguito di un controllo da parte di un ente notificato.
Il controllo è diverso in funzione del livello di energia potenziale espresso tramite il prodotto pressione per volume e il tipo di fluido (i fluidi comprimibili accumulano più energia potenziale di quelli teoricamente incomprimibili e quindi comportano un livello di rischio superiore). Questo computo consente di calcolare la così detta categoria della tubazione o del recipiente a pressione, dove la categoria a maggior livello di rischio è la IV, quella a minore livello di rischio è la I.
Un altro aspetto da considerare sono gli scarichi delle valvole di sicurezza; evidentemente tali scarichi devono essere posizionati in modo che l’eventuale azionamento della valvola di sicurezza non colpisca persone. Questo ovviamente dipende anche dal tipo di fluido, dalla sua temperatura (si pensi al vapore) ecc.
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Un altro aspetto rilevante per la sicurezza è legato alle corrette modalità di esecuzione delle manutenzioni al fine di evitare proiezione di fluidi o avviamenti intempestivi. È un rischio presente che può essere contenuto solo tramite una buona organizzazione del processo di manutenzione.
Il rischio risulta essere non applicabile poiché all’interno dell’istituto scolastico ALDO MORO non vengono utilizzate apparecchiature a pressione.