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OBIETTIVI, MODALITA’ ATTUATIVE E AMBITI DI INTERVENTO PER IL TRIENNIO 2019-2021

8. VALIDITA’ DEL PROGRAMMA

Il presente programma ha validità triennale e rimarrà comunque in vigore fino all’approvazione del successivo.

ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 7084 - Risoluzione per impegna-re la Giunta, in vista della programmazione impegna-regionale 2018/19, a prevedere, anche all'interno del Comitato regionale di Indi-rizzo e dell'Osservatorio regionale per la formazione medico specialistica, l'inserimento di requisiti ulteriori che, in accor-do con le altre regioni, garantiscano attraverso una congrua permanenza del medico sul territorio un ritorno delle risor-se economiche investite dalla comunità, attraverso l'erisor-sercizio della professione a vantaggio di questa. A firma dei Consi-glieri: Tarasconi, Calvano, Zappaterra, Paruolo, Caliandro, Zoffoli, Sabattini, Boschini, Cardinali, Rontini, Campedelli, Soncini, Mumolo, Montalti, Lori, Bagnari

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Premesso che

l’art. 37 del D.Lgs. 368/1999 prevede l’istituzione di spe-cifici contratti annuali di formazione specialistica per i medici specializzandi, il cui schema-tipo e trattamento economico sono definiti con D.P.C.M.

A determinare il numero e la distribuzione dei posti disponi-bili per ogni specialità, nonché quelli finanziati con risorse statali, regionali o di altri enti, è il MIUR, d’intesa con il Ministero del-la Salute e previo Accordo in sede di conferenza Stato-Regioni.

Evidenziato che

il bando di ammissione 2017/18 è stato emanato dal Ministero nel maggio scorso, mentre a luglio risale il Decreto ministeriale che riporta gli ulteriori requisiti specifici richiesti dalle Regio-ni che destinano risorse proprie. Dal corposo elenco di RegioRegio-ni, a cui appartengono anche tutte quelle confinanti con la nostra, manca tuttavia l’Emilia-Romagna, che dunque non ha richiesto requisiti ulteriori.

I criteri aggiuntivi vertono generalmente su una residenza mi-nima pregressa in regione, sull’impegno a svolgere alcuni anni di servizio nella regione stessa una volta ottenuta la specializza-zione, ovvero su entrambi i requisiti.

Si tratta di un modo per far sì che le risorse che la comunità investe nella formazione di questi medici apportino un effettivo beneficio sul territorio, evitando che il neospecializzato non ren-da alcun servizio alla comunità che ne ha sostenuto il percorso universitario.

Rilevato che

l’impegno economico è infatti consistente, se si pensa che per l’anno accademico 2016/17, in continuità con un'azione organica e consolidata intrapresa già a partire dall’a.a. 2000/2001, la nostra Regione si è impegnata a finanziare 52 contratti di formazione specialistica aggiuntivi a quelli statali, per un onere complessi-vo, per il primo anno di corso, di € 1.300.000,00.

Impegna la Giunta

in vista della programmazione regionale 2018/19, a pre-vedere, anche all’interno del Comitato regionale di Indirizzo e dell’Osservatorio regionale per la formazione medico-speciali-stica, l’inserimento di requisiti ulteriori che, in accordo con le altre regioni, garantiscano attraverso una congrua permanenza del medico sul territorio un ritorno delle risorse economiche in-vestite dalla comunità, attraverso l’esercizio della professione a vantaggio di questa.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridia-na del 30 genantimeridia-naio 2019

ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 7085 - Risoluzione per impegna-re la Giunta a verificaimpegna-re pimpegna-resso il Governo, ed in particolaimpegna-re presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a che punto sia il percorso di chiarimento avviato con la Com-missione europea sulla questione sollevata circa il mancato assoggettamento delle Autorità del Sistema Portuale all’im-posta sul reddito delle società, ribadendo la necessità di far valere in sede comunitaria la peculiarità delle stesse, che nella riscossione dei canoni concessori non svolgono alcuna attività economica e dunque sono non configurabili come sog-getti imprenditoriali. A firma dei Consiglieri: Bessi, Rontini, Caliandro, Iotti, Bagnari, Calvano, Montalti, Mumolo, Zappa- terra

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Premesso che

le Autorità del Sistema Portuale (AdSP) sono enti pubblici non economici che amministrano il demanio marittimo in nome e per conto dello Stato, introitando per esso entrate di natura tribu-taria in nessun modo configurabili come corrispettivi, né potendo svolgere alcuna attività di impresa.

Alla luce di tale premessa, risulta del tutto immotivata la con-testazione mossa all’Italia dalla Commissione Europea nell’aprile scorso, secondo la quale il mancato assoggettamento delle AdSP all’imposta sul reddito delle società configurerebbe un possibi-le aiuto di Stato.

Sottolineato che

l’importanza del sistema portuale italiano, porta dell’Euro-pa sul Mediterraneo, è stata di recente al centro di una Riforma che, voluta dall’allora Ministro Del Rio, si propone di dare vita a un sistema riorganizzato, semplificato e di maggiore efficienza, facilitando il trasporto di merci e passeggeri e creando occupa-zione e sviluppo economico.

La nostra regione ospita, nel Porto di Ravenna, uno dei prin-cipali porti italiani, nonché la sede di una delle 15 AdSP che governano il sistema.

Evidenziato che

l’eventuale applicazione di una tassazione sui canoni riscossi da tali enti, oltre ad essere illogica per i motivi suddetti, grave-rebbe sui loro bilanci, costringendoli ad aumentare i costi delle concessioni e rendendo meno competitiva l’offerta per gli arma-tori, che sceglierebbero altri porti con danni incalcolabili per il nostro sistema portuale.

Impegna la Giunta

a verificare presso il Governo, ed in particolare pres-so il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a che punto sia il percorso di chiarimento avviato con la Commis-sione sulla questione sollevata e a ribadire la necessità di fare valere in sede comunitaria la peculiarità delle AdSP, che nella riscossione dei canoni concessori non svolgono alcuna attivi-tà economica e dunque non sono configurabili come soggetto imprenditoriale.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridia-na del 30 genpomeridia-naio 2019

ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 7808 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti del Go-verno nazionale per sollecitare l'adozione di misure di riordino del settore delle onoranze funebri e a costituirsi par-te civile nel futuro processo contro coloro che risulpar-teranno essere stati parte attiva nell'organizzazione criminale de-dita al racket connessa all'operazione "mondo sepolto". A firma dei Consiglieri: Caliandro, Calvano, Lori, Poli, Pruc-coli, Rontini, Sabattini, Boschini, Bagnari, Serri, Ravaioli, Mori, Bessi, Marchetti Francesca, Zoffoli, Cardinali, Rossi, Paruolo, Tarasconi, Benati, Campedelli, Molinari, Zappa- terra

L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Premesso che

con l’operazione “Mondo sepolto” i carabinieri di Bologna hanno smantellato due cartelli di imprese di pompe funebri che controllavano le camere mortuarie dei due principali ospedali in città, dell’ospedale Maggiore e del policlinico Sant’Orsola, ri-uscendo ad avere il monopolio nell’aggiudicazione dei servizi funebri. I due cartelli si spartivano i servizi nelle camere mor-tuarie, ottenendo di fatto il monopolio nel settore per un giro d’affari milionario;

gli addetti alle camere mortuarie agganciavano i familiari dei defunti, mettendoli in contatto con i referenti delle varie agen-zie di servizi, proponendo quelle più economiche o efficienti.

Nemmeno il tempo di aspettare che la famiglia potesse realizza-re di aver perso un proprio caro e lì, fuori dal capezzale, c’era un dipendente di una delle imprese funebri avvisato per tempo in cambio di almeno 200 euro dall’addetto alla camera mortuaria, che incontrava i famigliari: le indagini hanno dunque consenti-to di disarticolare una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e riciclaggio;

le indagini hanno documentato anche sistematiche condot-te di riciclaggio promosse e coordinacondot-te dagli indagati di vertice, con il reinvestimento del rilevante `nero´ aziendale, realizzato con mancata fatturazione di parte dei servizi funerari e gestito attraverso specifiche contabilità parallele da parte di altre perso-ne, incaricate della specifica mansione. Lo stesso denaro veniva di fatto impiegato per soddisfare la provvista corruttiva e imple-mentare le singole fette di guadagno.

Evidenziato che

è stata dunque, tra l’altro, ripetutamente violata la norma re-gionale che sin dal 2004 vieta espressamente l’intermediazione commerciale illecita nelle camere mortuarie (dove quindi non avrebbero potuto stazionare impiegati di imprese pubbliche, men-tre le indagini hanno appurato che era invece fisica e reiterata la presenza di questi intermediari, dipendenti delle imprese fune-bri, che riuscivano ad ottenere in modo surrettizio gli incarichi per i funerali), come pure la disposizione regionale del 2018 che stabilisce che siano direttamente le imprese funebri ad occuparsi della vestizione delle salme, in modo da evitare che gli operatori delle camere mortuarie possano intervenire sui familiari;

nonostante le previsioni normative, dunque, il sistema di pre-venzione della corruzione non ha funzionato.

Considerato che

il business dei funerali raggiunge in Italia quota 3,5 miliardi

che mettano ordine nel settore e permettano ai cittadini di dedur-re dalle tasse le spese funebri fino a 10.000,00 euro (ove oggi se ne possono dedurre solo € 1600);

Ausl e Ospedale S. Orsola di Bologna hanno ammesso che i sistemi pensati ed attuati per correttezza e trasparenza dei rap-porti tra le famiglie, gli operatori sanitari e i rappresentanti delle imprese di onoranze funebri non hanno funzionato e che l'azione preventiva si è dimostrata del tutto insufficiente a fronte di un'a-zione criminale particolarmente articolata e strutturata da parte delle imprese di onoranze funebri coinvolte.

Tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta

- ad attivarsi nei confronti del Governo nazionale per solleci-tare l’adozione di misure di riordino del settore, anche attraverso la revisione della materia di lotta alla corruzione, nonché misu-re di contrasto all’elusione fiscale, anche pmisu-revedendo l’aumento degli importi detraibili per spese funebri;

- a dotarsi, a scopo cautelativo, di ulteriori strumenti ammini-strativi e legislativi che possano favorire il turn over del personale delle camere mortuarie e l’effettivo controllo in loco sulle moda-lità di organizzazione del servizio;

- a costituirsi parte civile nel futuro processo contro coloro che risulteranno essere stati parte attiva nell’organizzazione cri-minale dedita al racket connessa all’operazione “mondo sepolto”.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridia-na del 30 genantimeridia-naio 2019

REGIONE EMILIA-ROMAGNA ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 7837 - Risoluzione per sensibiliz-zare i parlamentari nazionali ed europei al fine di contribuire alla soluzione della vertenza contro il licenziamento, da par-te del Parlamento europeo, dei provvedimenti conpar-tenuti nel

"Pacchetto Mobilità" (Mobility Package). A firma dei Con-siglieri: Taruffi, Torri, Prodi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Premesso che

le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni sindacali del settore del trasporto pubblico locale (TPL) e autonoleggio di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Fna, su iniziativa dei sindacati europei dei trasporti, hanno indetto per il 21 genna-io scorso uno scgenna-iopero nazgenna-ionale per contrastare le modifiche ai regolamenti europei 561/2006 e 1073/2009, previste nella secon-da parte del cosiddetto “Pacchetto mobilità” (Mobility Package).

Considerato che

la modifica del regolamento europeo 1073/2009 (Norme comuni per l’accesso al mercato internazionale dei servizi di tra-sporto effettuati con autobus) provocherebbe:

- la soppressione del requisito di stabilimento nello Stato membro in cui vengono prestati i servizi (sia regolari che occa-sionali) dove nel settore del trasporto viaggiatori si creerebbero le stesse distorsioni della concorrenza, già presenti nel trasporto merci, con dirompenti effetti per l’intero segmento di attività del trasporto di persone, urbano, extraurbano e turistico;

trasporto regolare nazionale e internazionale. In Italia, il nuovo limite proposto di 100/120 km rappresenta la maggior parte del servizio stradale di trasporto persone; il novellando regime au-torizzatorio determinerebbe una sovrapposizione con i servizi di TPL, soggetti non solo a diverse regole in tal senso, ma anche a regolamentazione e compensazioni diverse nell’ambito di con-tratti di servizio pubblico;

- la completa liberalizzazione delle operazioni di cabotaggio per i servizi regolari, attraverso la soppressione del vincolo della loro effettuazione, unicamente nell’ambito di un servizio inter-nazionale, con il risultato di una deregolamentazione completa del mercato, spingendo gli attori interessati verso sia una concor-renza sleale che il cosiddetto “dumping sociale”;

la modifica del regolamento europeo 516/2006 (Regolamen-to per la disciplina dei tempi di guida e di riposo del personale viaggiante dell’autotrasporto merci e di persone) comporterebbe un aumento esponenziale delle ore di guida e una compressione delle ore di riposo del personale addetto, il cui effetto ricadreb-be non solo sui conducenti a causa dell’evidente deterioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro, con un innalzamento inaccettabile della percentuale di rischi relativi per la salute e la sicurezza dei conducenti, ma, anche, sugli utenti del servizio e della strada.

Tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta regionale

a prodigarsi, attraverso tutte le sedi istituzionali, per sensibi-lizzare i parlamentari nazionali e europei al fine di contribuire alla positiva soluzione della vertenza aperta contro il licenziamento, da parte del Parlamento Europeo, dei provvedimenti contenuti nel “Mobility Package”;

a sensibilizzare il Ministro dei trasporti nel rispondere alla richiesta di incontro che le Segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Fna hanno inviato per avere un confronto di merito sulle misure che la Commissione Europea sta discutendo nell’ambito del “Mobility Package”.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridia-na del 30 genantimeridia-naio 2019

REGIONE EMILIA-ROMAGNA ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 7868 - Risoluzione per impegna-re la Giunta a proseguiimpegna-re il lavoro di monitoraggio continuo dell'andamento del nuovo orario ferroviario, proseguendo il confronto e l'ascolto degli enti locali e dei rappresentanti degli utenti e dei cittadini, raccogliendo da loro eventua-li segnalazioni di disagi e problemi, introducendo i servizi sostitutivi necessari (senza aggravi di costi per gli utenti) e valutando, qualora le richieste si dovessero manifesta-re in forma circostanziata, la possibilità di indennizzamanifesta-re gli abbonati per i disagi subiti con contributi e sconti sugli ab-bonamenti mensili, facendosi inoltre interprete, nei confronti dei soggetti gestori delle esigenze di miglioramento manife-state dai pendolari, prendendo in considerazione la richiesta di reintroduzione di fermate anche nelle stazioni minori, in vista di ulteriori modifiche, possibili a partire dall’entrata in vigore del nuovo orario estivo. A firma dei Consiglieri:

Lori

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Premesso che

il “Patto per il trasporto pubblico regionale e locale per il triennio 2018-2020”, sottoscritto nel dicembre 2017 dal Presi-dente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dai rappresentanti degli enti pubblici, prevede impegni e investi-menti importanti per il settore ferroviario e il trasporto dei bus urbani;

la Regione Emilia-Romagna ritiene una priorità l’investi-mento sul trasporto pubblico e si è impegnata conseguentemente con uno sforzo economico straordinario in questa legislatura, sia per rinnovare il materiale rotabile, sia per implementare le age-volazioni per i pendolari (come ad esempio la recente possibilità di usufruire, nelle principali città della regione, dell’uso gratuito del trasporto locale per coloro che possiedono un abbonamen-to ferroviario);

da tempo è stata richiesta dal territorio romagnolo una ve-locizzazione dei collegamenti con il capoluogo della regione (Bologna), riducendo i tempi di percorrenza sia per le necessità dei pendolari (studenti e lavoratori), sia per le ricadute positive sui flussi turistici. Per questo motivo la Regione ha deciso di in-vestire 3 milioni di euro chiedendo ai soggetti gestori di studiare un nuovo orario in grado di rispondere meglio a questa esigenza rispetto a quello vigente.

Rilevato che

da dicembre dello scorso anno i gestori della linea ferroviaria Bologna-Ravenna hanno introdotto diverse modifiche su ferma-te ed orari senza confrontarsi e senza coinvolgere adeguatamenferma-te la Regione stessa e gli enti locali che insistono su quella tratta e nemmeno le rappresentanze dei pendolari, generando a catena una serie di problemi su numerose fermate di tale linea ma an-che su altre linee (come la Ravenna-Ferrara);

tale modalità appare in contrasto con la modalità di confronto utilizzata dalla Regione con enti locali e associazioni pendola-ri e ha avuto conseguenze negative, creando numerosi disagi di varia natura;

a seguito dei problemi evidenziati, nei giorni precedenti l’en-trata in vigore di questo nuovo orario ed emersi nei primissimi giorni di funzionamento (dovuti anche a ritardi nelle corse inse-rite nel nuovo orario), l’assessore regionale Donini ha istituito un “tavolo di crisi” per fronteggiare questa situazione e trova-re soluzioni per venitrova-re incontro nella maniera migliotrova-re possibile alle necessità dei pendolari: questa sede di confronto (che si è so-stanziata in incontri sui territori come, ad esempio, a Ravenna, Rimini e Ferrara), grazie anche ad un’opera di interlocuzione, mediazione e gestione degli amministratori locali e della Re-gione con tutti i soggetti protagonisti (pendolari, scuole ecc.), ha consentito di recuperare una serie di fermate in prima istanza soppresse e di “aggiustare” alcuni orari, in modo tale da evi-tare la perdita di coincidenze per poter raggiungere i luoghi di lavoro e di studio e rientrare da questi in tempi congrui, in particolare:

- le due nuove fermate assegnate a Godo il 7 dicembre 2018 (R 6468 Ravenna – Godo 6:56/6:57 – Castelbolognese) e il 7 gennaio 2019 (R 11575 Faenza – Godo 16:57/16:58 – Ravenna), la riassegnazione dal 17 dicembre 2018 della fermata di San Biagio a 9 treni della linea Ravenna – Ferrara e il posticipo dal 10 dicembre

alla mobilità degli studenti;

- il 28 gennaio è entrato in servizio il nuovo treno regionale feriale 6327, funzionale in particolare al rientro verso Raven-na degli studenti iscritti agli istituti scolastici di Lugo. Il nuovo treno parte da Lugo alle 13.12 e arriva a Ravenna alle 13.39, con fermate intermedie a Bagnacavallo (13.16), Russi (13.22) e Godo (13.27);

- è stata introdotta, inoltre, una nuova corsa bus di Start Ro-magna da Ravenna alle 14.20 per Godo-Russi-Bagnacavallo e Lugo, accessibile con abbonamento ferroviario;

- lunedì 4 febbraio prenderà il via una nuova corsa trami-te BUS START linea 161 da Ravenna a Alfonsine alle 19.20, accessibile con abbonamento ferroviario;

- lunedì 4 marzo è invece la prima data utile per l’inserimento della nuova fermata di Godo- alle 18.05 circa al Regionale 3011 Bologna 17.06 – Lugo- Ravenna 18.15 – Rimini 19.17, per fa-vorire il rientro serale dei lavoratori pendolari;

- verranno inoltre introdotte limitate modifiche negli orari di 8 treni del mattino Ravenna-Ferrara, nell’ordino di 4-5 minuti, per ripristinare la puntualità a seguito della reintroduzione della fermata di San Biagio;

- è previsto, inoltre, il posticipo della partenza da Ravenna - dalle 14.12 alle 14.25 – del treno Regionale Tper 6524 diretto a Ferrara, per favorire il rientro a casa degli studenti degli istitu-ti di Ravenna e Cervia;

- per il deflusso degli studenti da Ravenna verso Ferrara in altri orari di interesse, sono allo studio soluzioni che permettano di rendere compatibili le esigenze di entrambi i bacini ravenna-te e ferrarese;

- a partire da maggio è prevista l’introduzione di nuovi treni regionali Rock e Pop che consentiranno di valutare un ulteriore incremento dell’offerta nella stazione di Godo – in fascia oraria di interesse per la clientela pendolare – o a Classe – in fascia ora-ria di interesse per la mobilità turistica;

negli incontri sollecitati dagli amministratori locali fra Re-gione Emilia-Romagna, Trenitalia, TPER, RFI, Provincia di

l’ambito all’intero servizio del trasporto pubblico, proseguendo e accelerando il processo di integrazione tra i diversi sistemi. I servizi bus appositamente istituiti sono accessibili senza ulteriori aggravi di costo rispetto all’abbonamento ferroviario;

altri interventi per il capillare collegamento tra le stazioni dell’SFM bolognese e il ravennate sono allo studio. Vista la com-plessità della circolazione negli orari dei pendolari per la presenza di numerosi treni veloci AV/IC e FB sulla linea, saranno resi ope-rativi dal prossimo orario estivo con entrata in vigore a giugno, che consentirà la risoluzione definitiva di tutte le problematiche emerse nel corso di queste settimane.

Tutto ciò premesso impegna la Giunta

- a proseguire il lavoro di monitoraggio continuo dell’an-damento del nuovo orario, proseguendo il confronto e l’ascolto degli enti locali e dei rappresentanti degli utenti e dei cittadini, raccogliendo da loro eventuali segnalazioni di disagi e proble-mi, introducendo i servizi sostitutivi necessari (senza aggravi di costi per gli utenti) e valutando, qualora le richieste si dovessero manifestare in forma circostanziata, la possibilità di indenniz-zare gli abbonati per i disagi subiti con contributi e sconti sugli abbonamenti mensili;

- a farsi interprete nei confronti dei soggetti gestori delle esi-genze di miglioramento manifestate dai pendolari, prendendo in considerazione la richiesta di reintroduzione di fermate anche nel-le stazioni minori ove nel-le condizioni tecniche lo consentano (come avvenuto in queste settimane);

- in vista di ulteriori modifiche, possibili a partire dall’entra-ta in vigore del nuovo orario estivo, a promuovere un adeguato

- in vista di ulteriori modifiche, possibili a partire dall’entra-ta in vigore del nuovo orario estivo, a promuovere un adeguato