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Valore simbolico dei numer

SIMBOLO NUMERICO E DOTTRINA CRISTIANA

III. Valore simbolico dei numer

Se le cose stanno in questo modo ad una prima analisi del testo, possiamo supporre che la presentazione allegorica ha costituito 

9 Tertulliano, De Baptismo, XII, 33-37: Ceterum navicula illa figuram ec- clesiae praeferebat quod in mari, id est in saeculo, fluctibus id est persecutionibus et temptationibus inquietetur, domino per patientiam velut dormiente donec ora- tionibus sanctorum in ultimis suscitatus compescat saeculum et tranquillitatem suis reddat. Il riferimento è a Matteo, VIII, 23-27, e Marco, IV, 35-41, versetti che stanno all’origine di questa metafora ripresa anche da Agostino, Sermones, 63, 1: Etiam navis illa Ecclesiam figurabat. Et singuli quippe templa sunt Dei, et unus- quisque in corde suo navigat: nec facit naufragium, si bona cogitat.

10 Agostino, In Evangelium Ioannis, II, 2-3: Ut ergo esset et qua iremus, venit inde ad quem ire volebamus. Et quid fecit? Instituit lignum quo mare tran- seamus. Nemo enim potest transire mare huius saeculi, nisi cruce Christi porta- tus. Hanc crucem aliquando amplectitur et infirmus oculis: et qui non videt longe quo eat, non ab illa recedat, et ipsa illum perducet… quia hoc pro nobis factus est, ubi portentur infirmi, et mare saeculi transeant, et perveniant ad patriam.

11 Agostino, Enarrationes in Psalmos, 148, 5: Coelestia tranquilla sunt, pa- cata sunt; ibi semper gaudium, nulla mors, nulla aegritudo, nulla molestia...

per l’autore della Navigatio... uno scopo preciso e, da questo punto di vista, possiamo pensare che anche i valori numerici inseriti nel testo, tutti o quasi tutti, assumono connotazioni che rimandano ai Vangeli, agli aspetti liturgici e dogmatici della fede cristiana, oppure ai con- cetti usuali nella Patristica latina.

Si è già osservato la preferenza dell’autore per il numero 40, valore che rimanda direttamente alla Quaresima e alla sua impor- tanza nello svolgimento della vita cristiana. Questo periodo coincide con il digiuno del Redentore nel deserto (Matteo, IV, 2-3) e con il pe- riodo trascorso insieme agli Apostoli dopo la Risurrezione (Atti, I, 3): 40 giorni passano insieme l’abate Barinto e il suo discepolo Mernoc e sempre 40 giorni indugia quest’ultimo nella Terra Repromissionis

Sanctorum (cap. I)12; prima della partenza, Brendano e i suoi si sotto-

pongono a un digiuno di 40 giorni, rispettato però ogni tre giorni (cap. III); 40 giorni dura la prima tappa del viaggio, dal’isola di Sant’ Edna fino a quella della tavola imbandita (cap. V); per 40 giorni navigheranno intorno all’isola di Sant’Albeo alla ricerca di un porto (cap. XV); sempre 40 giorni durerà il viaggio dall’Isola degli Uccelli13

fino all’incontro con i due mostri marini (cap. XXII-XXIII); 40 giorni resteranno su un’isola fertile (cap. XXV); 40 giorni navigheranno dal- l’isola dell’eremita Paolo fino a quella del procuratore e ci metteranno sempre 40 giorni per arrivare nella Terra Repromissionis Sanctorum (cap. XXXVI), dove rimarranno per 40 giorni (cap. XXXVII).

Dodici, il numero degli Apostoli, ma anche il suo sottomultiplo, sei, e il multiplo 24 sono presenti nella narrazione: l’isola di Sant’Albeo e abitata da una comunità di 24 monaci (numero che richiama i 24 anziani vestiti di bianco dell’Apocalisse, IV, 4) nutriti miracolosamente

12 La divisione dei capitoli fa riferimento all’edizione curata da G. Vincent: Anonimus, Vita Sanctissimi Confessoris Christi Brendani, G. Vincent, http://www.utqueant.org.

13 Troviamo il tema dell’albero abitato da uno stormo di uccelli parlanti anche nella Vita Sancti Macarii Romani (PL 73, col. 415-426), cap. 11: in ramis autem ip- sis [arboribus] volatilia multa, similia avibus coeli, voce humana fortiter clama- bant, dicentia: Parce nobis, Domine etc. Sono da notare anche le similitudini tra il modo in cui è stato presentato Macario (Vita Sancti Macarii..., cap. XV) e il modo in cui viene descritto l’eremita Paolo (Navigatio..., cap. XXVI), anche se la princi- pale fonte d’inspirazione è senz’altro Vita S. Pauli primi eremitae di San Girolamo (PL 23, col. 17-28; trad. rom. e note di Ioana Costa, in Fericitul Ieronim, Trei vieĠi de monahi. Împotriva lui Helvidius. Epistole, introduzione generale di Constantin Răchită, EIBMBOR, Bucureɇti, 2011, 65-79).

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ogni giorno con 12 pani, ognuno di loro avendo una sedia propria al- l’interno della chiesa della comunità (cap. XVIII-XIX); sequenze di 12 o sei salmi intonano i cori dell’Isola degli Uomini Forti (cap. XXIII); dimenticando il numero dei compagni, spremendo i frutti ricevuti nella stessa isola, Brendano divide ogni libra di sugo in 12 once, nu- trendo in questo modo i monaci per 12 giorni di seguito (cap. XXIII); sempre per 12 giorni si nutrono del grappolo portato sulla nave da un uccello e nella prossima isola dove si fermeranno troveranno sei fonti d’acqua (cap. XXV).

Otto è un numero che collega la Navigatio... alle Scritture e ai periodi dell’anno liturgico: alcune tappe del viaggio durano otto giorni (cap. IX, XIV) oppure otto mesi (cap. XIV, XXVII, XXXI); altre ricor- renze fanno riferimenti espliciti all’ottava della Pentecoste (cap. IX, XIII, XXXIV), dell’Epifania (cap. XIX) e della Pasqua (cap. XXI).

Sette, un altro numero con profonde valenze simboliche nella letteratura cristiana: i confratelli che Brendano sceglierà come com- pagni di viaggio sono, ovviamente, 14, ma la prima ricorrenza dice e- splicitamente bis septem, cioè due volte sette14 (cap. III); per sette anni

il demonio era rimasto nel confratello che morirà15 sull’isola del primo

soggiorno (cap. VII); sette volte tre (septies tria) finestre aveva la chiesa di Sant’Albeo (cap. XIX); il viaggio stesso durerà ben sette anni (cap. XXXIII, XXXVI); dopo aver remato per tre giorni e tre notti, l’eremita Paolo si lascerà in balia del vento (simbolo del volere divino 

14 Possiamo vedere in questo bis septem fratres un riferimento allegorico alle virtù (quattro cardinali e tre teologali) e ai doni dello Spirito Santo (i sette di cui si fa menzione in Isaia, XI, 2-3)? Sembra che fino al momento della stesura del- l’opera, la seconda metà del nono secolo, la dottrina dei doni dello Spirito Santo e quella delle virtù si fossero sviluppate abbastanza (grazie sopratutto agli sforzi di Sant’Agostino e di Gregorio Magno) per potersi considerare che i doni e le virtù erano imperiosamente necessari per la salvezza, cioè per raggiungere il Paradiso. In questo caso, il colloquio tra Brendano e i suoi 14 (bis septem) confratelli può essere interpretato in chiave allegorica, come autoanalisi che il personaggio si fa (per vedere se dispone o meno delle capacità necessarie) prima di partire alla ricerca della Terra Repromissionis Sanctorum.

15 Dopo essere stato tentato dal demonio, che a Brendano è apparso come un bambino nero (infans aethiopis). In Vita Sancti Antonii (cap. VI), Atanasio il Grande fa menzione anche lui del demonio che, sotto forma di un bambino nero, aveva tentato il fondatore del monachesimo. L’autore della Navigatio... avrebbe potuto incontrare questo topos direttamente in latino, nella traduzione della Vita Sancti Antonii fatta da Evagrio Pontico (PL 73, col. 130, cap. IV): puer horridus et niger.

o dello Spirito Santo) per sette giorni, alla fine dei quali raggiungerà l’isola a lui predestinata (cap. XXXIV).

Quattro, il numero dei vangeli canonici, lo troviamo sia nella descrizione della chiesa e dell’altare della comunità di Sant’Albeo (cap. XIX), sia nella descrizione della rette che avvolgeva la colonna di cri- stallo – le maglie quadrate della rete avevano i lati di quattro cubiti (cap. XXVIII); ugualmente, i quattro lati della colonna di cristallo ave- vano la stessa lunghezza, 1400 cubiti, e solo dopo quattro giorni di navigazione (fatto che ribadisce l’idea che l’autore abbia conferito ai numeri un valore simbolico) Brendano riuscirà a compiere un giro completo intorno alla colonna; arrivati nei pressi dell’Isola dei Fab- bri, Brendano si segnerà con il segno della croce voltandosi nei quat- tro punti cardinali, invocando così la protezione divina non solo sopra di se e sopra i suoi compagni, ma, forse, anche sopra tutta la Terra e sopra l’intero creato.

Ci sono tappe del viaggio che rimandano al numero tre, valore con ricche connotazioni sia nelle Scritture che nella letteratura patri- stica: tre giorni e tre notti durerà la visita che Brendano farà a Sant’ Enda (cap. III); alla ricerca di un porto, Brendano navigherà per tre giorni di seguito intorno all’isola inabitata del primo soggiorno (cap. V-VI), dove resteranno per tre giorni e tre notti; tre mesi durerà la navigazione dall’Isola degli Uccelli a quella di Sant’Albeo (cap. XIV); per tre giorni e tre notti resteranno in balia del vento prima di entrare nel mare coagulatum; per tre mesi resteranno su un’isola in attesa del tempo propizio, dopo aver assistito all’uccisione del mostro ma- rino squartato anche lui in tre parti (cap. XXIII); gli abitanti dell’Isola degli Uomini Forti sono divisi in tre gruppi, in base alla loro età16

(cap. XXIV); per tre giorni di seguito navigheranno verso la colonna di cristallo; nell’isola che gli era stata predestinata, l’eremita Paolo sarà nutrito per 30 anni da una lontra che gli porterà ogni tre giorni un pesce (cap. XXXIV). Di più, sempre tre sono le prosternazioni di saluto (cap. IX, XVI etc.), e sempre tre sono i confratelli17 arrivati in

ritardo (cap. III).

16 Vedi sopra n. 3.

17 I tre monaci arrivati in ritardo potrebbero significare le tre possibilità che ogni credente ha davanti a se: peccare e poi, riconoscendo la colpa, ricevere il perdono mediante la confessione e riacquisire il diritto di diventare figlio di Dio e, di conseguenza, di entrare nel Paradiso; rimanere fortemente attaccato alle regole e ai comandamenti, dando prova di fortezza – di conseguenza, meritare di essere an-

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Certo, sfogliando le Scritture, troviamo nei diversi passi nume- rose ricorrenze dei valori numerici menzionati, per i quali possiamo proporre varie interpretazioni. Più ovvia però ci sembra la compara- zione del testo che stiamo analizzando con il Liber numerorum qui in

Sanctis Scripturis occurunt, di Isidoro di Sivigli18, in cui l’arcivescovo

riassume le interpretazioni allegoriche che si possono conferire ad al- cuni valori numerici. Dalle numerose valenze elencate da Sant’Isidoro, scegliamo solo alcune: tre, come numero associato alla Santissima Trinità; quattro, numero dei Vangeli predicati nei quattro angoli della Terra; sei, numero collegato alla creazione e alle età del mondo; sette, numero associato con la vita presente e sopratutto con lo Spirito Santo in base ai suoi sette doni19; otto è il numero della speranza

nelle cose eterne; 12 rimanda alle tribù d’Israele, agli Apostoli e ai troni di cui si parla nell’Apocalisse; 40, come simbolo del compi- mento dei tempi e come numero che rimanda direttamente alla du- rata della Quaresima.

Osserviamo, dunque, che i numeri utilizzati dall’ignoto autore del testo non sono semplici valori che approssimano distanze e durate, che definiscono quantità o delimitano gruppi. Non sono valori alea- tori, dato che, nel contesto, assumono funzioni simboliche: sono va- lori da una parte informativi, dall’altra piuttosto formativi, contribuendo in questo modo al valore didattico del testo. Le varie interpretazioni dei numeri conferiscono alla narrazione quel valore aggiunto capace di connettere il genere letterario dell’opera alla tradizione scritturi- stica, dogmatica e all’ambiente monastico in cui è stata concepita.

Ma anche le ore menzionate hanno connotazioni simboliche, ri- mandando sia ai Vangeli20, sia alle ore canoniche, allo stesso modo in

cui sempre all’orario liturgico rimanda il fatto che nella Navigatio...  noverato tra gli uomini forti, rimanendo con questi sull’isola abitata da bambini, uomini maturi e vecchi, dato che la fortezza, in quanto una virtù, è richiesta per tutte le età (vedi sopra n. 3); l’ultima possibilità è la sorte del peccatore che non si pente delle sue colpe, meritando così la dannazione. Sono interessanti i commenti che Brendano fa per la fine di ognuno di loro (cap. VII, XXIV, XXXI).

18 PL 83, col. 179 sqq.

19 Cf. Isaia, XI, 2-3: et requiescet super eum spiritus Domini:/spiritus sapi- entiae et intellectus/spiritus consilii et fortitudinis/spiritus scientiae et pietatis/et replebit eum spiritus timoris Domini.

20 Cf., ad esempio, Matteo, XXVII, 45-46: A sexta autem hora tenebrae fac- tae sunt... usque ad horam nonam. Et circa horam nonam clamavit Iesus voce magna... (vedi anche Marco, XV, 33-34; Luca, XXIII, 44).

la giornata incomincia non con la prima ora del mattino, ma, essendo l’intervallo trascorso tra due sere consecutive, con la sera del giorno prima21: l’ora terza, quando si recita un certo salmo (cap. XIII); l’ora

sesta, fino alla quale resteranno sul dorso del pesce Jasconius nel giorno di Pasqua (cap. XXI); l’ora nona è l’ora dell’arrivo nell’isola del primo soggiorno (cap. VI), ma anche l’ora alla quale i cori dell’Isola degli Uomini Forti intonano un certo gruppo di Salmi (De profundis

..., Ecce bonum...) e anche l’ora alla quale Brendano chiederà ai suoi

compagni di viaggio di rifocillarsi dopo la partenza da quest’isola (cap. XXIV); sempre all’ora nona l’eremita Paolo riceveva il suo pasto (cap. XXXIV) e fino all’ora nona navigheranno ogni giorno intorno alla colonna di cristallo (cap. XXIX).

Esistono nella Navigatio... numeri che non hanno significato allegorico, o solo numeri per i quali il significato simbolico e difficil- mente decifrabile?

I 20 giorni, quanti ci hanno messo per attraversare il mare co-

agulatum (cap. XX), i dati biografici dell’eremita Paolo (l’età di 140

anni, gli anni trascorsi sull’isola, 90, dei quali 60 senza nutrirsi – cap. XXXIII-XXXIV), gli 80 anni in cui la comunità di Sant’Albeo è stata nutrita miracolosamente (cap. XVIII-XIX), i 1400 cubiti quanto mi- surava ognuno dei lati della colonna di cristallo (cap. XXIX) possono avere, a limite, significato solo come multipli o combinazioni dei nu- meri riportati sopra. E che cosa possiamo dire di alcune durate o di- mensioni – ad esempio, la distanza di un milio percorsa lungo il fiu- me che scorreva nell’Isola degli Uccelli (cap. XII), le durate delle re- cite dei Salmi (cap. XIII); che, in certi momenti della loro naviga- zione, si nutrivano una volta ogni due o tre giorni (cap. XIV), l’ora quarta (che non la troviamo menzionata nel Nuovo Testamento) quando sono arrivati nell’Isola degli Uomini Forti (cap. XXIV), i due cori tra i quali sedeva l’abate della comunità di Sant’Albeo, oppure le due grotte dell’isola in cui dimorava l’eremita Paolo (cap. XXXIII- XXXIV). L’utilizzo di questi valori non sembra superare il piano stret- tamente narrativo, ragion per cui non intravediamo, al momento, una interpretazione simbolica.



21 In base all’interpretazione dei versetti della Genesi, I, 5 (8, 13, 19 etc.): Et factum est vespere et mane...

Navigatio Sancti Brendani: simbolo numerico e dottrina cristiana 147 Conclusioni

„In fondo, lui (Pierre Courcelle – n.n.) prendeva lo spunto da un principio molto semplice, secondo il quale un testo va interpretato in base ai generi letterari cui appartiene”, dice Pierre Hadot nel Eser-

cizi spirituali e filosofia antica22. Proposto a metà del secolo scorso

nel Recherches sur le Confession de saint Augustin di P. Courcelle, questo tipo di analisi mirava l’intera area della letteratura medievale, dato che essa non rispetta una separazione accurata dei generi: un testo autobiografico, come lo sono le Confessioni di Sant’Agostino (tanto per insistere sull’esempio proposto da P. Courcelle e P. Hadot), cioè un testo letterario, può essere ugualmente anche un testo teolo- gico, così come un testo storiografico può essere ugualmente un testo letterario in cui si possono inserire elementi dogmatici, liturgici etc. Le forme specifiche di espressione del testo letterario sono utilizzati anche nel caso dei temi che oggi chiameremmo „scientifiche”; di con- seguenza, scopriamo il vero valore didattico di un opera dopo aver in- terpretato i procedimenti stilistici del testo. Allo stesso modo, nel caso della Navigatio..., tutta una serie di mezzi letterari e stilistici, tra i quali le allegorie e l’attribuire di valori simbolici ai numeri, conferi- sce al testo una finalità pragmatica, più precisamente didattica-esor- tativa, la cui individuazione richiede un’analisi del testo dal punto di vista tanto dell’ambiente in cui e stato scritto, quanto della tradizione dogmatica e sopratutto dei generi. Non dobbiamo dimenticare che, formalmente, la Navigatio... è una sintesi tra agiografia, genere che ha una finalità didattica-esortativa, e leggenda (le leggende irlandesi), la cui finalità e l’intrattenimento.

Si sa inoltre che l’uomo medievale non conduceva la sua vita in vista della propria fama, ma ad maiorem gloriam Dei. Se di questo fatto (dedotto dai scarsi dati biografici, ma anche dal modo in cui il personaggio è stato presentato nel libro) siamo sicuri per quanto ri- guarda San Brendano, non lo dobbiamo mettere in dubbio neanche nel caso dell’autore della Navigatio...



Classica et Christiana, 12, 2017, ISSN: 1842 – 3043; e-ISSN: 2393 – 2961, 149-155

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