Confrontarsi con gli infermieri
“affiancatori”per le informazioni utili alla valutazione.
Sostenere lo studente nell’autovalutazione DUTTILITA’
Disponibilità ad ampliare e diversificare conoscenze approcci e modalità di lavoro. Considerare i
cambiamenti come opportunità di miglioramento. Lavorare efficacemente in un ampia gamma di situazioni e/o con persone gruppi diversi. Apprezzare e comprender punti di vista differenti dai propri.
Ricercare o adattarsi a situazioni dinamiche. Condurre la valutazione con lo studente argomentando con lui punti di forza e di debolezza orientandolo nel percorso di crescita.
Richiedere se necessario confronto e consulenza alla sede del corso di laurea su aspetti metodologici. Segnalare e chiedere supporto alla sede del corso di laurea per studenti problematici.
INIZIATIVA
Assumere iniziative finalizzate alla soluzione dei problemi cogliendo opportunità per prevenire o influenzare gli eventi anche in presenza di input ridotti. Essere predisposti ad agire. Sviluppare
soluzioni originali e efficaci. Partecipare attivamente al processo
decisionale della valutazione di fronte ad apprendimenti non sufficienti.
Predisporre e sperimentare in collaborazione con il coordinatore del tirocinio interventi di miglioramento delle strategie d’apprendimento. Programmare e condurre incontri (nelle sedi di tirocinio) per la discussione di casi clinici complessi in relazione all’apprendimento dello studente.
TENSIONE AL RISULTATO
Portare avanti i propri compiti con determinazione e continuità anche di fronte a difficoltà impreviste. Focalizzare gli obiettivi da raggiungere sia quelli individuali che di gruppo. Indirizzare le proprie energie in funzione del risultato nel rispetto dei tempi stabiliti e della qualità attesa.
Sostenere lo studente nell’analizzare situazioni etico-deontologiche e/o professionali particolarmente rilevanti
Programmare i tempi e le modalità organizzative per le valutazioni intermedie, check lis e la valutazione finale
Sostenere lo studente nel
fronteggiare gli errori e le modalità per prevenirli .
DECISIONE
Assumersi la responsabilità del processo decisionale. Prendere decisioni rapidamente soppesando razionalmente le possibili opportunità e prendendo dei rischi calcolati. Prefigurare i risultati attesi e valutare le conseguenze.
Sostenere lo studente nello sviluppo della capacità comunicativa e relazionale.
Partecipare agli incontri e agli eventi formativi organizzati dalla sede del corso di laurea/ Direzione
Infermieristica
Diffondere gli obiettivi formativi ai colleghi
APPARTENENZA E COINVOLGIMENTO
Agire coerentemente con i valori a cui l’Azienda si ispira e contribuire a diffonderli, ponendosi come catalizzatore delle trasformazioni culturali. Identificarsi nella realtà aziendale sentendosene parte. Mostrare affidabilità e trasparenza nello svolgimento del proprio lavoro e nell’espressione delle proprie idee. Conoscere l’azienda e la sua strutturazione organizzativa e condividere gli obiettivi.
Condividere il metodo di valutazione con il gruppo dei tutor clinici
all’interno della propria struttura organizzativa.
2.6 Indicatori di monitoraggio:
esito
1)Tutor valutati/tutor formati in azienda standard 100% 2) Autovalutazioni /tutor informati in Azienda standard 100%
Processo
3)Richieste di collaborazione al polo didattico/totale studenti assegnati nel periodo sperimentale standard 80%
4)numero partecipazioni alle riunioni/totale riunioni annue 2.7 Risorse:
Materiali:
Locali in cui effettuare la riunione plenaria e la valutazione singola dei tutor presso il polo didattico Pontedera.
Risorse temporali: come da cronoprogramma dettagliato (tabella 2) 2.8 Trasferibilità del modello:
Il modello, una volta terminata la fase sperimentale prevista per luglio 2018, potrebbe essere esportata negli altri polo didattici afferenti all’università di Pisa come modello di valutazione dei Tutor Clinici, visto che in quel momento sarà terminata la fase di trasferimento del sistema informatico SVOD a tutte le sedi dell’ Azienda Usl nordovest in cui è presente il corso di laurea in Infermieristica.
2.9 Manutenzione del progetto:
Il progetto sarà valutato alla fine del periodo sperimentale attraverso gli indicatori, individuando i GAP e di conseguenza gli aspetti su cui apportare ipotesi di
miglioramento.
2.10 Ethics/Permissions
Il progetto osserverà gli aspetti etici e deontologici previsti per la ricerca rispettando il diritto alla Privacy e ad un informazione completa del progetto in cui sono
coinvolti.
Sarà chiesto il consenso ai partecipanti in forma orale nel momento in cui verrà presentato il progetto e i criteri di scelta dei partecipanti.
In tale occasione sarà diffuso principalmente lo scopo di tale progetto rispettando il principio etico della beneficienza.
Tale progetto non esclude rischi sulla indisponibilità dei tutor a sottoporsi alla valutazione e soprattutto alla rinuncia in un secondo momento dell’incarico per coloro che non sono fortemente motivati.
Inoltre si potrebbe generare un’insicurezza nel soggetto che svolge tale funzione di fronte ad una valutazione, come se venissero messe in dubbio le sue capacità. Questi rischi potrebbe essere arginati prima di tutto attraverso l’informazione sulla motivazione principale del progetto nei confronti delle competenze e non sul soggetto singolo; inoltre la ricaduta principale di tale progetto sta nell’ avere più informazioni possibili rispetto ad un percorso strutturalmente giovane per migliorarlo sotto l’aspetto organizzativo e formativo.
Conclusioni
La messa in opera del progetto proposto, fin qui descritto, ha cercato di dare un input alla necessità di identificare e utilizzare un sistema di valutazione dei tutor clinici in riferimento alla normativa vigente (L. 240/2010 e Dlg 19/2012) che consentirebbe di implementare una miglior consapevolezza del ruolo del tutor sia da parte degli stessi, sia da parte del coordinatore del tirocinio implicato nella valutazione.
Il punto di forza su cui puntare per far decollare il progetto e’ che il sistema prevede una fase di autovalutazione e una di eterovalutazione del tutor clinico seguiti da un momento di condivisione e confronto tra le due figure. L’autovalutazione si focalizza su quello che è ” importante per me”, mentre il responsabile e gli utenti si
identificano in quello che è importante per l’organizzazione. Il confronto infine circoscrive il terreno comune su cui entrambi possono e vogliono impegnarsi a lavorare . Inoltre questa metodica ci consente di far prevalere il vissuto delle persone coinvolte come un’occasione per migliorarsi e migliorare una rete giovane all’interno dell’azienda sanitaria su cui indubbiamente è necessario investire. Con questa modalità viene rispettata anche la parte legislativa in cui si indica che il sistema deve essere partecipativo e deve coinvolgere i professionisti senza imposizione.
Consapevolezza e responsabilità rimangono le due parole chiave a partire dall’inquadramento della figura del tutor, anche se di pari passo, per rendere il professionista consapevole e responsabile è necessaria una formazione
complementare a supporto. Come richiesto dall’ università il processo formativo dei tutor rimane responsabilità dell’Azienda Sanitaria che ospita il corso di laurea. A tal fine il rapporto tra le due istituzioni è di stretta collaborazione con obiettivi comuni che impattano sia sul percorso di studi sia sull’organizzazione sanitaria che collabora per la formazione del professionista della salute.
A tal proposito a fronte di una scarsa regolamentazione in relazione al reclutamento dei tutor clinici, si determina la disomogeneità delle caratteristiche e delle funzioni attribuite a tale figura così come del percorso formativo. Al fine di garantire un tutorato di qualità sono stati progettati e implementati in diversi atenei e aziende sanitarie percorsi formativi post base con l’obiettivo di sviluppare competenze tutoriali e di facilitazione dell’apprendimento.
Ma in questa scenario una riflessione deve essere posta sulle scarse risorse economiche, che hanno visto drasticamente il ridursi della quantità da destinare alla formazione post base. Tale realtà riguarda tutte le professioni sanitarie senza distinzione, in particolare i dipartimenti infermieristici implicati nella
programmazione della formazione dei tutor clinici sono chiamati eticamente a monitorare strettamente il ritorno del percorso formativo e a individuare le
potenzialità dei soggetti che hanno partecipato volontariamente alla selezione universitaria per tutor.
Tale attenzione deve essere posta per far emergere gli aspetti che necessitano di monitoraggio al fine di migliorare e consolidare la rete posta in essere tra università e Azienda Sanitaria.
L’utilizzo di un sistema aziendale per la valutazione, come proposto, mette in gioco due istituzioni che devono collaborare al fine di rispondere a principi legislativi, nonche’ a questioni etiche e morali nei confronti dei cittadini.
Tale affermazione ci richiama nel rapporto tra etica e risorse spesso prese in esame ai fini della valutazione degli interventi proposti a tutela della salute dei cittadini . In questo specifico contesto in cui si propone la valutazione dei tutor clinici apparentemente “Figura universitaria” utilizzando un sistema firmato Azienda Sanitaria potrebbe rappresentare il processo di “trasformazione”
Utilizzare le risorse disponibili per un fine comune alla collettività nonche’ mettere a disposizione la propria competenza ed esperienza riduce il gap tra esigenze e risorse sviluppando così quel potenziale del capitale umano rappresentato da una figura che in questo momento “ è” a ciò che in realtà “potrebbe essere” all’interno del sistema sanitario.
Non dimentichiamoci che l’impatto organizzativo e formativo su un” tutor
competente” non facilita solo l’apprendimento dello studente nel percorso formativo ma a lungo termine prevede il rinnovo delle competenze dei professionisti coinvolti nella rete tutoriale e non per ultimo la costruzione del futuro professionista di fronte alle responsabilità del processo assistenziale dei nostri cittadini.