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Valutazione degli studenti

Nel documento i e G a i indire – u d M ’ , ’ (Miur) (pagine 89-110)

Capitolo 4: Valutazione e monitoraggio

4.1. Valutazione degli studenti

Questo paragrafo fornisce una panoramica delle politiche nazionali relative alla valu-tazione degli studenti e ne mostra l’impatto sull’educazione alla cittadinanza. Innanzi-tutto, viene discusso l’orientamento centrale che fornisce il quadro di riferimento per la valutazione degli insegnanti; segue poi un’indagine dell’importanza del rendimento degli studenti in questa materia per il loro passaggio da un livello di istruzione a quello successivo. Vengono prese in considerazione anche le forme particolari di valutazione usate per la valutazione della partecipazione degli studenti ad attività relative alla cittadinanza. In questo paragrafo, l’analisi si basa sulle linee guida del livello centrale

4.1.1. Linee guida del livello centrale per gli insegnanti

Gli studenti sono valutati nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza attraverso le varie materie in cui viene insegnata, che si tratti di materie a sé stanti o di materie più ampie/aree curricolari in cui sono stati integrati alcuni aspetti dell’educazione alla cittadinanza (cfr. allegati per informazioni complete sui paesi).

Nella valutazione degli studenti, gli insegnanti possono fare riferimento agli obiettivi di apprendimento della materia in questione contenuti nei curricoli nazionali o alle linee guida generali per la valutazione degli studenti valide per tutte le materie. Pochi paesi prevedono raccomandazioni specifiche o linee guida per la valutazione dei risultati degli studenti in cittadinanza. Tale situazione si verifica in Spagna, Lettonia, Romania, Slovenia e Svezia.

In Spagna, i curricoli di tutte le materie prevedono specifici criteri di valutazione che gli in-segnanti devono usare. In Lettonia, il programma modello delle scienze sociali raccoman-da specifici approcci alla valutazione. In Romania, nel 2003, è stata sviluppata una serie di standard valutativi per educazione civica al 4° anno e per cultura civica all’8° anno. Nel 2004, sono stati sviluppati dei nuovi criteri di valutazione per cultura civica all’8° anno. In Slovenia, gli allegati di tutti i curricoli per le scuole dell’istruzione obbligatoria com-prendono raccomandazioni specifiche sulla valutazione della conoscenza. Inoltre, l’Istituto dell’educazione nazionale ha previsto un manuale non obbligatorio su come insegnare e valutare l’educazione alla cittadinanza e l’etica (7° e 8° anno).

In Svezia, l’Agenzia nazionale per l’educazione ha sviluppato una serie di sei prove per gli anni dal 7° a 9° per sostenere gli insegnanti di studi sociali nello svolgimento della valuta-zione sommativa della comprensione dei principi democratici da parte degli studenti.

Le autorità educative in Europa forniscono pochi strumenti per aiutare gli insegnanti a valutare la conoscenza, le competenze e le capacità inerenti la cittadinanza acqui-site dagli studenti attraverso una serie di materie o altre esperienze scolastiche. A tale proposito, è utile citare le pratiche di due paesi (Francia e Austria).

In francia, le competenze sociali e civiche degli studenti sono valutate dagli insegnanti in diversi momenti chiave dell’istruzione obbligatoria (2° e 5° anno dell’istruzione primaria e ultimo anno dell’istruzione secondaria inferiore), usando un libretto personale standardiz-zato. Il libretto evidenzia la conoscenza, le abilità e le attitudini degli studenti così come stabilito dalla Base comune delle conoscenze e delle competenze.

In Austria, nell’autunno 2011, il centro per l’educazione alla cittadinanza ha pubblicato una nuova brochure relativa alla questione della valutazione delle competenze dei giovani in educazione alla cittadinanza. Le competenze si riferiscono alle abilità e alla volontà di trovare soluzioni a problemi in modo indipendente, alle capacità decisionali e alla capacità di pensare in modo critico. La pubblicazione fornisce lezioni pratiche ed esercizi diagnostici (Diagnoseaufgaben), che aiutano gli insegnanti a stabilire le abilità degli studenti in questi ambiti. È disponibile per tutti gli insegnanti austriaci.

La valutazione delle competenze degli studenti in cittadinanza insegnata in una di-mensione trasversale del curricolo è davvero una sfida (Kerr et al., 2009), ma senza strumenti efficaci di valutazione l’offerta non può essere valutata e non si può mi-gliorare l’insegnamento. Gli esempi citati sopra forniscono un’indicazione su possibili modalità di valutazione dei risultati dell’educazione alla cittadinanza quando prevista come argomento trasversale alle materie (cfr. paragrafo 1.1).

4.1.2. Risultati in educazione alla cittadinanza e processo di transizione degli studenti

Nell’istruzione primaria e secondaria, la decisione di permettere a uno studente di passare al livello successivo di istruzione si basa, nella maggior parte dei casi, sui risultati di forme di valutazione sommativa, organizzate dalla scuola o da un ente più centrale (47). Questo paragrafo prende in esame fino a che punto i voti degli studenti in educazione alla cittadinanza obbligatoria, quando insegnata come materia a sé, sono presi in considerazione nella decisione di passare gli studenti al livello succes-sivo di istruzione. Come già visto, l’educazione alla cittadinanza è insegnata come materia a sé stante in sei sistemi educativi a livello primario, 15 a livello secondario inferiore e 13 a livello secondario superiore (coinvolgendo in totale 20 tra paesi o regioni diverse) (cfr. paragrafo 1.1).

Nella maggioranza dei casi, i voti ottenuti in cittadinanza (come materia a sé stante) sono presi sistematicamente in considerazione al momento del rilascio dei certificati di fine livello o per stabilire se gli studenti hanno completato con successo l’istruzione primaria o secondaria inferiore. Esistono comunque delle eccezioni a questa regola generale in Grecia, Francia, Portogallo, Romania, Finlandia, Regno Unito (Inghilterra) e Norvegia. In Portogallo e Norvegia, i risultati degli studenti nelle materie a sé “formazione civica” e “attività del comitato studentesco” non sono oggetto di una valutazione sommativa. In Portogallo, la formazione civica è un’“area curricolare non disciplinare”, che ap-porta conoscenze e abilità da diverse materie. La valutazione degli studenti è quindi qualitativa e non vengono assegnati voti. In Norvegia, l’assenza di valutazione degli studenti nella materia “attività del comitato studentesco”, insegnata per tutta l’istru-zione secondaria inferiore, poneva problemi agli insegnanti nell’implemental’istru-zione del-la materia (48). In Grecia, il certificato di fine studi secondari superiori di tipo generale viene rilasciato sulla base della media generale dei voti dell’ultimo anno dell’istruzio-ne secondaria superiore che non comprende l’educaziodell’istruzio-ne alla cittadinanza dato che è insegnata come materia obbligatoria a sé nel precedente anno scolastico.

In Francia, Romania, Finlandia e Regno Unito (Inghilterra), i voti delle singole ma-terie possono essere presi in considerazione per il rilascio dei certificati di istruzione secondaria inferiore, obbligatoria o superiore, ma non in modo sistematico.

In francia, i risultati degli studenti in “éducation civique, juridique et sociale” duran-te i tre anni dell’istruzione secondaria superiore sono validati dai loro insegnanti e possono essere usati nelle decisioni della commissione per il rilascio del certificato di fine studi secondari superiori. In Romania e finlandia, la considerazione dei risultati degli studenti in studi sociali per il rilascio del certificato di istruzione secondaria superiore dipende dalla scelta delle materie da parte degli studenti e dalla possibilità che queste siano incluse nell’esame standardizzato finale. Nel Regno Unito (Inghilterra), i risultati in educazione alla cittadinanza sono valutati alla fine dell’istruzione obbligatoria se gli studenti hanno seguito il corso breve di cittadinanza General Certificate of Secondary Education (GCSE). Nel 2010, circa il 13% dei ragazzi di 16 anni sosteneva l’esame di cittadinanza come parte del proprio GCSE.

In altre circostanze, i risultati degli studenti in educazione alla cittadinanza come materia a sé stante sono presi sistematicamente in considerazione nel passaggio al livello successivo di istruzione, in generale sulla base dei voti ottenuti nella valutazio-ne continua interna o valutazio-negli esami finali interni. Solo in Francia e Irlanda, la cittadi-nanza come materia a sé stante fa sempre parte degli esami esterni.

In francia, l’esame finale scritto per l’istruzione secondaria inferiore valuta francese, ma-tematica, storia-geografia ed educazione civica. In Irlanda, il rilascio del certificato di istruzione secondaria inferiore si basa solo su esami esterni che comprendono “educazione civica, sociale e politica” (cfr. paragrafo 4.1.3).

Inoltre, in Estonia gli studenti possono scegliere di sostenere un esame esterno in una materia a sé stante al termine dell’istruzione secondaria inferiore da una lista di opzioni. Una possibilità simile esiste in Estonia, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia e Cro-azia per quanto riguarda gli esami esterni alla fine dell’istruzione secondaria superiore. Invece, in Romania, le materie obbligatorie che prevedono nello specifico l’educazione alla cittadinanza non fanno parte degli esami finali esterni alla fine del 7° e 8° anno. Ciò vale anche per Bulgaria, Cipro e Lussemburgo, per gli esami finali esterni sostenuti alla fine dell’istruzione secondaria superiore. Una situazione simile era presente in Polonia fino al 2010/2011. Alla fine del prossimo anno scolastico, elementi della ma-teria a sé stante “conoscenza della società” saranno inclusi negli esami finali esterni sostenuti alla fine dell’istruzione secondaria inferiore.

figura 4.1: Importanza dei voti degli studenti in educazione alla cittadinanza (in-segnata come materia a sé stante) per il passaggio degli studenti al livello succes-sivo di istruzione (ISCED 1, 2 e 3), 2010/2011

Nota esplicativa

Per informazioni complete sui paesi in cui non è prevista come materia obbligatoria a sé stan-te, cfr. Figura 1.1.

I voti in educazione alla cittadinanza come materia a sé stante non sono presi sistematicamen-te in considerazione per il passaggio degli studenti al livello successivo di istruzione quando le materie in questione sono, a vari livelli, oggetto di scelta da parte degli studenti o delle autorità educative. La certificazione alla fine dell’istruzione obbligatoria a tempo pieno invece che alla fine del livello ISCED 2 riguarda il Regno Unito (Inghilterra).

Note specifiche per paese

Repubblica ceca: l’offerta di educazione alla cittadinanza come materia a sé stante a livello ISCED 2 e 3 dipende dalle scuole.

portogallo: i risultati degli studenti nella materia obbligatoria a sé stante “formazione civica” introdotta nel 2011/2012 al 1° anno dell’istruzione secondaria superiore non prevedono voti. È prevista solo una valutazione qualitativa.

Romania: gli esami finali non si svolgono alla fine dell’istruzione secondaria inferiore ma alla fine dell’8° anno di istruzione.

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Voti nella materia a se stante

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Non insegnata come materia obbligatoria a se stante nel livello di istruzione o nel ciclo a struttura unica dell’istruzione obbligatoria senza passaggio di livello

Dati non disponibili

Fonte: Eurydice.

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Per informazioni complete sui paesi in cui non è prevista come materia obbligatoria a se stante, cfr. Figura 1.1. I voti in educazione alla cittadinanza come materia a se stante non sono presi sistematicamente in considerazione per il passaggio degli studenti al livello successivo di istruzione quando le materie in questione sono, a vari livelli, oggetto di scelta da parte degli studenti o delle autorità educative. La certificazione alla fine dell’istruzione obbligatoria a tempo pieno invece che alla fine del livello ISCED 2 riguarda il Regno Unito (Inghilterra). 

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In altre circostanze, i risultati degli studenti in educazione alla cittadinanza come materia a se stante sono presi sistematicamente in considerazione nel passaggio al livello successivo di istruzione, in generale sulla base dei voti ottenuti nella valutazione continua interna o negli esami finali interni. Solo in Francia e Irlanda, la cittadinanza come materia a se stante fa sempre parte degli esami esterni.

In , l’esame finale scritto per l’istruzione secondaria inferiore valuta francese, matematica, storiageografia ed educazione civica. In , il rilascio del certificato di istruzione secondaria inferiore si basa solo su esami esterni che comprendono “educazione civica, sociale e politica” (cfr. paragrafo 4.1.3).

Inoltre, in Estonia gli studenti possono scegliere di sostenere un esame esterno in una materia a se stante al termine dell’istruzione secondaria inferiore da una lista di opzioni. Una possibilità simile esiste in Estonia, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia e Croazia per quanto riguarda gli esami esterni alla fine dell’istruzione secondaria superiore. Invece, in Romania, le materie obbligatorie che prevedono nello specifico l’educazione alla cittadinanza non fanno parte degli esami finali esterni alla fine del 7° e 8° anno. Ciò vale anche per Bulgaria, Cipro e Lussemburgo, per gli esami finali esterni sostenuti alla fine dell’istruzione secondaria superiore. Una situazione simile era presente in Polonia fino al 2010/11. Alla fine del prossimo anno scolastico, elementi della materia a se stante “conoscenza della società” saranno inclusi negli esami finali esterni sostenuti alla fine dell’istruzione secondaria inferiore.

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Voti nella materia a sé stante

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Fonte: Eurydice.

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4.1.3. Valutazione della partecipazione degli studenti alla vita scolastica e alla società esterna

Nella maggior parte dei paesi europei, incoraggiare la partecipazione attiva degli stu-denti nella scuola e nella società è diventato un obiettivo dell’educazione alla cittadi-nanza. Circa un terzo dei paesi prevede delle linee guida centrali a livello secondario per valutare la partecipazione degli studenti alla vita scolastica e alla società esterna (Figura 4.2). Inoltre, la partecipazione degli studenti alla vita scolastica e/o alla società è valutata nelle scuole primarie in Bulgaria, Spagna, Lettonia e Portogallo. La valutazione della partecipazione degli studenti assume diverse forme compresa la definizione di profili personali degli alunni, la validazione della partecipazione a scuola e al di fuori di essa con un certificato finale, la valutazione dei risultati degli alunni in educazione alla cittadinanza come materia a sé stante o integrata. Tranne in Germania, i voti degli studenti relativi alla partecipazione fanno parte della valuta-zione che riassume i risultati degli studenti alla fine dell’anno scolastico o al termine di un livello educativo e contribuiscono al processo decisionale relativo alla futura carriera scolastica degli studenti.

In Bulgaria, Francia, Lettonia e Polonia, la partecipazione degli studenti è valutata e registrata in profili personali come voto di partecipazione alla vita della scuola o come voto di condotta.

In Bulgaria, alla fine di ogni anno dell’istruzione primaria e secondaria, l’insegnante della classe prepara un profilo personale che presenta una valutazione della partecipazione degli studenti alle attività esterne alla scuola (come progetti, conferenze, concorsi, Olimpiadi, ecc.). Alla fine dell’istruzione primaria e secondaria, un profilo personale più generale è parte integrante dei certificati finali.

In francia, è previsto un “note de vie scolaire” per tutta la durata dell’istruzione se-condaria inferiore, compreso il certificato finale. Questo voto riflette il contributo dello studente alla vita della scuola e la partecipazione ad attività organizzate o riconosciute dalla scuola.

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