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4. REALIZZAZIONE DI UN LABORATORIO DI SIMULAZIONE

4.8 Valutazione di efficacia

Alla fine della giornata dedicata prettamente allo svolgimento del laboratorio di simulazione, agli studenti verrà sottoposto un questionario da compilare in forma anonima e consegnare i giorni seguenti al coordinatore di tirocinio, nello specifico, verrà consegnata la Student Satisfaction and Self-confidence in Learning Scale (SSS), che va ad indagare la soddisfazione dei discenti. Lo strumento si compone di 13 item, 5 appartengono alla dimensione Satisfaction with current learning e misurano l’efficacia dei metodi utilizzati e le capacità dei tutor nel guidare le simulazioni, gli altri 8 item valutano la

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Self-confidence in learning, ossia la fiducia in se stessi e la sicurezza riguardo il proprio apprendimento.

Per valutare l’efficacia del laboratorio di simulazione avanzato, verrà poi sottoposto un questionario ad-hoc al personale infermieristico del Pronto Soccorso dell’AOUP, in particolare ai professionisti infermieri a cui è stato affidato il gruppo di studenti che hanno svolto le esercitazioni in questione; il questionario verrà consegnato al termine del percorso di tirocinio degli studenti all’interno dell’unità operativa.

Lo stesso questionario verrà sottoposto al personale infermieristico alla quale è stato affidato un gruppo di studenti i quali non abbiano frequentato i laboratori di simulazione.

48 CONCLUSIONI

La formazione universitaria degli studenti infermieri in Italia, nonostante non sia ancora allineato a quella del mondo anglosassone, crea dei professionisti infermieri ricercati anche aldilà dei confini nazionali; la professione infermieristica è in continua crescita ormai da due decenni, e la figura stessa degli infermieri continua il suo incessante processo di miglioramento ed evoluzione.

L’università di Pisa, come il resto delle università italiane, nonostante la mancanza di veri e propri percorsi di specializzazione riconosciuti, crea dei professionisti completi dal punto di vista delle competenze teorico-pratiche, e probabilmente anche per questi motivi il numero di iscritti ai corsi di infermieristica è in continuo aumento anno dopo anno.

I corsi di laurea hanno il compito di formare delle figure professionali in grado di poter svolgere al meglio il loro lavoro in qualunque unità operativa di qualsivoglia struttura sanitaria, nell’ambito della sanità pubblica o privata che sia.

I laboratori di simulazione, dopo essere stati adottati nei corsi di laurea italiani, hanno ricevuto un feedback più che positivo, lo stesso che successe anni prima nelle scuole inglesi, americane o canadesi; questi, insieme ad un indiscutibile livello di formazione teorica impartito nelle aule universitarie, è andato ad affinare delle capacità imprescindibili ad un infermiere, ma soprattutto ha dato agli studenti un notevole sostegno psicologico, incrementando le loro capacità di decision making e la loro self confidence. Indubbiamente se vogliamo stare al passo di nazioni che stanno sempre più investendo sulla sanità e sulla formazione dei professionisti sanitari, è necessario non accontentarci mai dei traguardi raggiunti, ma bensì dovremo puntare continuamente al miglioramento dei nostri livelli di educazione ed il

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miglior modo per farlo, per riuscire a migliorare una figura già completa, e che fino a 20 anni fa sembrava irrealizzabile, è fornire agli studenti stimoli sempre nuovi, una formazione annualmente rinnovata, secondo le ultime innovazioni nel campo dell’assistenza infermieristica, senza restare ancorati a quella che era la figura dell’infermiere decenni orsono.

Partendo da una base consolidata di preparazione teorico-pratica come i laboratori di simulazione, si dovrà ricercare sempre più di avvicinare le esercitazioni alla realtà di un reparto ospedaliero. Le esercitazioni su dei manichini inanimati non riusciranno mai, forse fortunatamente, a ricreare al cento per cento l’esperienza vissuta a diretto contatto con un paziente bisognoso di assistenza, ma è fondamentale riuscire ad avvicinarci quanto più possibile a tali condizioni. Questo è possibile si utilizzando i laboratori di simulazione come banco di prova per esercitare la manualità e le conoscenze acquisite ma non possiamo tralasciare una parte fondamentale che distingue la professione infermieristica da tutte le altre professioni sanitarie, vale a dire il contatto con il paziente, l’empatia, la capacità di modulare il nostro processo di nursing a seconda anche soltanto del carattere e dell’emotività del nostro assistito.

Questi sono i motivi per il quale non è più sufficiente ricreare le condizioni ideali all’esecuzione di un emogasanalisi, piuttosto che alla sostituzione di una ileostomia; lo step successivo sarà ricreare le condizioni in cui queste procedure, ormai apprese, siano contornate da un complesso connubio di emozioni, in grado di condizionare le attività dei professionisti più esperti. Questo progetto cerca di ricreare solamente una delle condizioni a cui deve saper far fronte un infermiere, ma nella quale la sfera emotiva del professionista può essere maggiormente condizionata da fattori esterni. Se l’esperimento riuscirà nel suo intento di preparare psicologicamente gli studenti ad affrontare con più concentrazione e sicurezza questi eventi

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particolarmente destabilizzanti, potrà far tesoro di questo anche e soprattutto in condizioni meno stressanti ma che sono all’ordine del giorno nella vita lavorativa di un infermiere.

La possibilità di modificare il copione dello scenario durante l’esercitazione stessa, permette di ricreare qualsiasi evento, che porta con se una serie di modificazioni, anche minime, al processo di nursing che i tirocinanti stanno portando avanti, evitando che lo svolgimento si riduca alla mera memorizzazione ed attuazione delle procedure richieste, ma che porti degli stimoli mentali e delle sensazioni nuove che richiedono sempre migliori qualità di trasmutazione e di adattamento alle nuove condizioni che vengono a crearsi.

Negli ultimi anni abbiamo implementato svariati approcci pedagogici in grado di migliorare la nostra efficienza sul campo e di affinare la nostra manualità e precisione, forse questo sviluppo potrà aiutarci a fare un ulteriore passo avanti, tornando indietro, creando un percorso di miglioramento da zero, com’è stato per le procedure infermieristiche, ma per la comunicazione e l’approccio emotivo con i nostri pazienti, che forse per qualche tempo è stato messo in secondo piano, ma che rappresenta il vero elemento distintivo della professione infermieristica da quando ce n’è memoria.

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