3.5 Caso studio: aggregato N. 1005 a L'Aquila
3.5.4 Valutazione dell'intervento
Indagini soniche post consolidamento sui pannelli campione. I pannelli consolidati D2 e D3 sono stati esaminati mediante prove soniche in trasparenza e tomograe verticali e orizzontali. Lo scopo della prova è quello di valutare l'eetto dell'intervento di iniezione nei pannelli, e quindi la riduzione eettiva dei vuoti al-l'interno della muratura; un incremento signicativo delle velocità di trasmissione dell'onda, dopo l'iniezione, rappresenta infatti un evidente segno (qualitativamente parlando) della buona riuscita del consolidamento, che ha dunque ridotto il nume-ro di vuoti all'interno del paramento. Il primo passaggio è stato la restituzione dei punti di controllo, deniti in occasione del primo sopralluogo. Utilizzando gli schemi redatti e in alcuni casi individuando nel paramento i punti originali segna-ti in occasione della prova pre-iniezione, è stata ridenita la maglia di 6x6 punsegna-ti
Figura 3.36: Schema fori
Foro Tempo [s] Massa [kg]
4 330 26.4 10 350 28 3 85 6.8 9 12 0.96 8 50 4 2 35 2.8 7 28 2.24 6 35 2.8 5 45 3.6 1 257 2.56 98.16
Tabella 3.15: Sequenza di iniezione e miscela iniettata
Figura 3.37: Schema fori
Foro Tempo [s] Massa [kg]
4 346 27.68 10 180 14.4 3 152 12.16 9 137 10.96 6 265 21.2 2 13 1.04 8 149 11.92 5 33 2.64 7 166 13.28 1 31 2.48 117.76
Tabella 3.16: Sequenza di iniezione e miscela iniettata
necessaria per le trasparenze soniche. È importante ritrovare gli stessi punti per poter realizzare un confronto veritiero tra lo stato pre-iniettato e lo stato conso-lidato. Non è stato possibile, tuttavia, individuare tutti i punti, poiché il taglio irregolare eseguito con il demolitore ha esportato delle porzioni di pannello note-voli, alcune delle quali contenevano dei punti di battuta. Molti punti, inoltre, si trovano in corrispondenza del rinforzo applicato, ove, a causa dell'intonaco e della bra, lo spessore murario è leggermente aumentato. Sono quindi stati rilevati gli aumenti di spessore puntuali, per poter poi elaborare correttamente i dati sonici. Una volta individuata la maglia si è eettuata la prova sonica, prima diretta e poi tomograca. Per le tomograe sono stati installati mediante colla a caldo, Figura 3.39(a), sei dischi metallici sul paramento murario; ad ognuno di assi si avvita un accelerometro, assicurando quindi il perfetto posizionamento dei sei ricevitori per tutto il corso della prova. In Figura 3.39(b) è riportato il lato A del pannello D3 con i sei accelerometri installati.
Figura 3.38: Schema fori
Foro Tempo [s] Massa [kg]
11 35 2.8 9 14 1.12 10 364 29.12 7 291 23.28 6 185 14.8 4 106 8.48 5 21 1.68 8 17 1.36 3 180 14.4 2 180 14.4 1 128 10.24 121.68
Tabella 3.17: Sequenza di iniezione e miscela iniettata
(a) (b)
Figura 3.39: Accelerometri per prove tomograe soniche
Prove diagonali. La prova di compressione diagonale costituisce il più complesso metodo di indagine sperimentato nel cantiere a L'Aquila. Tale test ha l'obiettivo di valutare l'ecacia dell'intervento eseguito quanticando l'incremento di resistenza a rottura del pannello consolidato, dovuto all'iniezione e all'applicazione delle bre. L'esecuzione della prova di compressione diagonale, come spiegato nel Paragrafo 1.4.1.4 e secondo l'attuale set di prova, richiede una particolare preparazione del pannello; è necessario eseguire con una sega circolare diamantata due doppi tagli distanziati di 5 cm per isolare lateralmente il pannello dal resto della muratura. Sono inoltre richiesti tre fori (un carotaggio e un doppio carotaggio) di diametro 25 cm, per poter inserire le travi d'acciaio necessarie per distribuire la spinta dei martinetti. In Figura 3.40 è riportato lo schema preparatorio in cui sono indicati i carotaggi e i doppi tagli da eseguire.
Nonostante le precise indicazioni inviate, i tagli sono stati eseguiti utilizzan-do un trapano demolitore e realizzanutilizzan-do una serie di fori attigui verticali in moutilizzan-do da restituire una fessura continua, Figura 3.41(a). Questa metodologia ha provo-cato una frammentazione dello spigolo murario che è collassato in diverse parti,
Figura 3.40: Schema preparazione pannelli per prove diagonali
Figura 3.41(b) e il danneggiamento o distacco della bra applicata, Figure 3.41(c) e 3.41(d). L'impossibilità di controllare le dimensioni del taglio, che come detto risulta molto frastagliato e incoerente, ha inoltre provocato la perdita di alcuni punti di battuta necessari per eseguire le soniche post iniezione. É però doveroso ricordare che la prova diagonale rileva la tensione tangenziale al centro del pannello (Sezione 1.4.1.4), e che dunque, se si riesce ad imprimere correttamente la compres-sione ai due angoli opposti, il taglio irregolare dei bordi del pannello non inuisce particolarmente sui risultati della prova. I fori per inserire le travi d'acciaio sono invece stati realizzati con una carotatrice ancorata al paramento murario.
La fase di preparazione del pannello è quindi proseguita con i tagli eseguiti con motosega a lama circolare eccentrica in corrispondenza dei due angoli opposti, ove applicare le travi in acciaio, Figura 3.42(a). Per inserire correttamente le travi, infatti, è necessario smussare l'angolo retto con un taglio a 45 gradi, creare uno strato di allettamento regolare, Figura 3.42(b), e quindi installare il sistema di prova. Oltre ai tagli a 45, data la condizione del taglio verticale, si è cercato di regolarizzare i bordi del pannello utilizzando la medesima sega circolare, Figura 3.42(c); pur essendo il diametro della lama nettamente inferiore allo spessore del muro, il risultato ottenuto migliora decisamente le condizioni di prova. In Figura 3.42(d) è riportato il pannello D3, in cui sono evidenti gli angoli smussati e i lati regolarizzati. Nella medesima gura è evidente anche il segno graco che indica la diagonale del pannello: è infatti opportuno ridisegnare e misurare le quattro diagonali.
In seguito sono state inserite delle putrelle in acciaio (due nell'angolo inferiore, dove andranno posizionati i martinetti e una nell'angolo superiore, con sola fun-zione di contrasto). Le putrelle d'acciaio vengono quindi solidarizzate con tiranti lettati in acciaio giuntati con un manicotto, Figura 3.43(a). A questo punto si
(a) (b)
(c) (d)
Figura 3.41: Fase di taglio dei bordi del pannello (a, b) e dettagli dei danni subiti dalla bra (c, d)
(a) (b)
(c) (d)
Figura 3.42: Fase di taglio dei bordi del pannello (a, b) e dettagli dei danni subiti dalla bra (c, d)
installano i potenziometri, applicati a barre d'acciaio inserite in fori riempiti con colla a caldo nella muratura. Lo schema prevede che i potenziometri 1 e 2 siano applicati nel paramento A, mentre i 3 e 4 nel paramento B. Il potenziometro deve essere aperto per circa metà della sua lunghezza di corsa, in modo da dare let-ture adeguate, e i due potenziometri incrociati non devono assolutamente toccarsi tra di loro, ne toccare la muratura. Trovate le giuste posizioni, gli estensimetri vengono saldati con colla a caldo alla barra di supporto, in modo che non si ve-richino spostamenti lungo l'asse della barra. Nei pannelli D2 e D3, nel lato B, vengono installati sei trasduttori di deformazione (indicati con la sigla DD1) in corrispondenza delle bre, per comprendere come il rinforzo in composito si de-forma al progredire della compressione diagonale; in Figura 3.43(b) sono visibili un potenziometro, lungo la diagonale, e due DD1, nella direzione delle bre (uno verticale e uno orizzontale). Quando la strumentazione elettronica è installata, si inseriscono i tre martinetti in corrispondenza dell'angolo inferiore; i martinetti devono restare all'interno della sezione muraria e vanno equamente distanziati tra loro, Figura 3.43(c). A questo punto si aprono i DD1, si attivano cioè i potenzio-metri, che a causa della loro altissima sensibilità hanno un sistema di protezione. In Figura 3.43(d) è riportato il pannello D3, lato B, subito prima della prova: sono visibili i sei DD1, i due potenziometri in diagonali e i tubi idraulici collegati ai tre martinetti.
La prova prevede il susseguirsi di cicli di carico e scarico con progressioni di 10 bar. Nel corso della prova viene rilevato visivamente il progredire del quadro fessurativo, che viene riportato in colori diversi sulla base del valore del carico che ha determinato l'apertura della fessura, Figura 3.44(e). Le tavole in Appendice C riportano il quadro fessurativo delle due facce dei tre pannelli.
Martinetti piatti doppi. L'indagine prevede la prova di compressione con mar-tinetti piatti su due pannelli murari: uno non consolidato (nominato MPD_NC) e uno consolidato mediante l'iniezione di miscela a base di calce naturale (Geocalce Fluido), denominato MPD_C.
Determinata la posizione ove eseguire la prova, sono stati ssati i cubetti di appoggio per i trasduttori (4 trasduttori verticali e un trasduttore orizzontale). Ogni cubetto è forato al centro di una faccia, per permettere il passaggio della vite necessaria all'applicazione del cubetto nella muratura; per ogni cubetto è quindi necessario forare la parete, inserire un tassello nel foro, e poi avvitare. Ogni cubetto deve essere asso ad un elemento resistente, anché il trasduttore fornisca valori di spostamento signicativi; nel caso del pannello MPD_NC, non è stato possibile installare quattro trasduttori verticali, a causa della scarsa qualità della parete che non forniva punti di ancoraggio validi. Applicati i cubetti, protetti dalla polvere con nastro adesivo di carta, si sono eseguiti i tagli mediante motosega con lama diamantata eccentrica. Terminati i tagli sono stati puliti e oliati i martinetti semi-circolari, che poi sono stati battuti all'interno della muratura; inseriti i martinetti si sono applicati i trasduttori (togliendo il nastro di carta e pulendo nuovamente i cubetti di supporto) e si sono collegati sia i canali per la distribuzione dell'olio, sia i li elettrici per l'acquisizione dei dati dei trasduttori. Nel caso in esame si era deciso di installare quattro trasduttori che monitorassero le deformazioni verticali
(a) (b)
(c) (d)
(a) (b)
(c) (d)
(e) (f)
Figura 3.44: Sequenza fotograca della prova diagonale sul pannello D1, lato A (a, b, c, d), scheda di rilevamento fessure lato B (f)e relativo schema del quadro fessurativo riportato in cad (g)
e un trasduttore per gli spostamenti orizzontali, Figura 3.46(a). Nel caso del pan-nello MPD_NC, tuttavia, non è stato possibile installare quattro potenziometri verticali a causa della pessima qualità della muratura, che si disgregava in seguito al foro per il tassello e che quindi non ha permesso, nel breve spazio isolato dai due tagli, di posizionare quattro strumenti, come si vede in Figura 3.47(a).
(a) (b)
(c) (d)
Figura 3.45: Preparazione prova MPD: foratura parete per istallazione cubetti di supporto trasduttori (a), taglio muro (b), inserimento martinetto (c), collegamento dispositivi idraulici ed elettrici (d)
Inseriti i martinetti e vericato il corretto funzionamento della pompa oleo-dinamica manuale e dei trasduttori, è iniziata la prova. La prima fase, detta di pretest prevede la compressione della muratura no a 0.3MP a. Se il pretest non dà problemi si procede sottoponendo il pannello a cicli di carico-scarico continui con incrementi di carico di 0.3MP a. Il numero dei cicli di carico dipendono dalla resi-stenza della muratura, che viene compressa no a quando non inizia a manifestare un comportamento prossimo a rottura.
Nel caso del primo pannello testato, MPD_C, si sono eettuati 10 cicli di carico,
rilevando una tensione di compressione ultima di σu = 3.8M P a. Il pannello ha
risposto in maniera piuttosto regolare, evidenziando un comportamento tendente
all'omogeneo; il modulo elastico iniziale è stimato essere Eini = 6000M P a, mentre
il modulo elastico nale risulta essere Efin = 800M P a. Nel corso della prova
hanno tuttavia inuito sulla corretta esecuzione del test. La durata eettiva delle prova è quindi stimabile a 50 minuti. Le lesioni più signicative si sono riscontrate ai bordi del taglio per l'inserimento dei martinetti e hanno una direzione diagonale, Figura 3.46(c).
(a)
(b) (c)
Figura 3.46: Provino MPD_C: schema (a), fase di prova (b), dettaglio lesione diagonale a ne prova (c)
Il secondo pannello testato, MPD_NC, ha evidenziato un comportamento poco regolare, e ha raggiunto la rottura al termine del sesto ciclo, per un valore di
σu = 1.8M P a. La prova è durata 53 minuti e ha provocato la rotazione dei conci
(a)
(b) (c)
Figura 3.47: Provino MPD_NC: schema (a), fase di prova (b), dettaglio fessure a ne prova (c)
L'elaborazione e il confronto dei dati acquisiti dalle due prove, darà importan-ti informazioni per la comprensione dell'ecacia e dell'incremento di prestazioni dovute al consolidamento con iniezione.
Capitolo 4
Analisi dei risultati
4.1 Introduzione
Nel presente capitolo vengono riportati i risultati delle prove realizzate durante la campagna sperimentale. La prima parte riguarda una fase di analisi locale di adesione condotta per diversi materiali di rinforzo, applicati su alcuni modelli a scala reale presso il cantiere edile ESEM del Politecnico di Milano e composti da matrici (epossidica, cementizia e di calce naturale) accoppiate a bre minerali (rete in basalto) e articiali (rete unidirezionale in acciaio con diversa densità). Le prove costituiscono il nucleo centrale dell'attività di ricerca presentata: sono state svolte per indagare il comportamento nei confronti di azioni normali rispetto al piano di applicazione del rinforzo (pull-o test) e l'inuenza della cristallizzazione salina secondo tre diverse fasce di applicazione e tipo di supporto (pietra/mattone). Hanno permesso di ricavare, per ogni elemento testato, i seguenti parametri: (1) modalità di rottura; (2) carichi; (3) tensioni nominali allo strappo del rinforzo; (4) inuenza del giunto di malta; (5) degrado.
Nella seconda parte del capitolo sono presentati i risultati di prove pull-out ese-guite presso un cantiere privato a Cremona, utile alla calibrazione della macchina di prova utilizzata nella sperimentazione milanese. Viene studiato il comportamento nel caso di azioni tangenziali dovute all'applicazione di un carico di trazione alla bra, e analizzati il carico e lo spostamento dei campioni. L'ultima parte riguarda i risultati della sperimentazione condotta a L'Aquila su pannelli murari doppia-mente rinforzati tramite iniezione e applicazione di fasce di materiale composito
(matrice di calce e bra in acciaio). Le prove soniche, comprendenti trasparenze e tomograe, sono state realizzate prima e dopo le fasi di iniezione, insieme ad alcune video-endoscopie, utili alla comprensione della morfologia degli elementi re-sistenti. Gli altri test comprendono due martinetti piatti doppi, che hanno studiato l'incremento di resistenza dovuto alla fase di iniezione, e tre prove di compressio-ne diagonale, fondamentali per analizzare il comportamento globale dell'elemento rinforzato e l'ecacia del consolidamento.