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Valutazioni di convenienza economica e di fattibilità finanziaria

CONTO ECONOMICO

5.5. Valutazioni di convenienza economica e di fattibilità finanziaria

Dopo la realizzazione del paino economico-finanziario e ottenuti in questo modo una serie di valori aggregati e i flussi di cassa prodotti dal progetto sarà possibile porre in essere alcune valutazioni e creare determinati indici di analisi.

Si evidenzia innanzitutto la necessità di valutare la convenienza economica del progetto in esame; tale convenienza è testata attraverso differenti metodologie valutative che consistono nel calcolo di specifici indicatori che evidenziano la capacità dell’investimento di creare valore e generare un’adeguata redditività. Tra questi indici89 rientrano:

- Valore Attuale Netto (VAN): rappresenta la ricchezza generata dall’investimento al momento della valutazione. Un VAN positivo dimostra la capacità del progetto di generare flussi di cassa che risultino sufficienti non solo a ripagare l’esborso iniziale, ma anche di remunerare i capitali impiegati per realizzarlo. L’analisi del VAN dovrebbe essere effettuata considerando la realizzazione dell’opera prima esclusivamente con capitale di rischio e in questo caso il tasso di attualizzazione prende in considerazione solo la remunerazione richiesta dagli azionisti (VAN unlevered). In secondo luogo bisogna effettuare una valutazione considerando il finanziamento dell’opera anche attraverso il capitale di debito (VAN levered).

- Tasso Interno di Rendimento (TIR): questo è un tasso di sconto in corrispondenza del quale il VAN risulta pari a zero. Il TIR rappresenta il costo massimo, sia di capitale che

72 di debito, che il soggetto che intraprende l’operazione può sopportare. Questo criterio di valutazione prevede il confronto del TIR del progetto con un tasso soglia che rappresenterà il costo stimato del capitale investito. Allo stesso modo il TIR può essere considerato come una misura lorda di redditività, cioè il rendimento generato dell’investimento senza tenere conto del costo delle risorse utilizzate.

La seconda tipologia di valutazioni riguarda la sostenibilità finanziaria di un progetto; infatti dopo aver valutato la sua convenienza economica è necessario prendere in considerazione la sua capacità di generare flussi di cassa che risultino sufficienti a rimborsare i finanziamenti ed a garantire un’adeguata redditività agli azionisti. Tra gli indici più rilevanti sono compresi:

- Debt Service Cover Ratio (DSCR): è un indice di bancabilità pari al rapporto, calcolato per ogni periodo dell’orizzonte temporale in cui durano i finanziamenti, tra il flusso di cassa prodotto dal progetto e il servizio del debito comprendente sia la quota di capitale che quella d’interessi. Se questo rapporto ha un valore uguale o superiore ad uno si afferma la capacità del progetto di generare flussi sufficienti a coprire il debito contratto. Naturalmente appare evidente come un rapporto pari ad uno non permetterebbe una remunerazione nemmeno residuale degli azionisti; in ogni caso non ci sono livelli standard a cui fare riferimento e questi dovranno perciò essere stabiliti di volta in volta a seconda delle caratteristiche del progetto in questione.

- Loan Life Cover Ratio (LLCR): è un altro indice di bancabilità e rappresenta il rapporto tra il valore attuale netto dei flussi di cassa prodotti e il valore attuale del debito. Il numeratore rappresenta il valore sul quale i finanziatori possono contare per il rientro delle somme da loro erogate e che, come espresso dal denominatore, sono ancora di loro spettanza. In questo caso l’indice evidenzia la solidità finanziaria dell’investimento e la garanzia del rimborso del debito erogato che sarà tanto maggiore quanto l’indice sarà superiore all’unità90

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90Partenariato pubblico-privato; le modalità di coinvolgimento dei capitali privati nel settore pubblico e

73 Altre valutazioni

Analisi costi-benefici: consiste in un’analisi necessaria per valutare la convenienza della realizzazione di un progetto; tale analisi non prende in considerazione gli aspetti propriamente economici del’opera, ma valuta la sua capacità di soddisfare gli obiettivi richiesti. Si procede quindi alla monetizzazione di costi e benefici per individuare se, attraverso la realizzazione di tale opera, si produce un incremento del livello di benessere di una collettività o bacino di utenza.

Analisi di sensitività: è una tecnica che consiste nel far variare alcune ipotesi fondamentali sottostanti al progetto di base: in tal modo si può verificare l’impatto che la variazione di tali variabili produce sul valore del progetto precedentemente calcolato. Si presentano perciò una serie di scenari che possono essere migliori o peggiori di quello prospettato (di solito identificati infatti come scenario pessimistico e scenario ottimistico) e si può valutare la redditività e la sostenibilità del progetto in situazioni differenti rispetto a quelle considerate più probabili91.

91PPP e PF: gli aspetti economici. Guida alla collaborazione pubblico-privato per le infrastrutture e i

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5.6. Appendice

Art. 95 DPR del 21 dicembre 1999, nr. 554

Requisiti dell'impresa singola e di quelle riunit: 1) L'impresa singola può partecipare

alla gara qualora sia in possesso dei requisiti economico finanziari e tecnico organizzativi relativi alla categoria prevalente per l'importo totale dei lavori ovvero sia in possesso dei requisiti relativi alla categoria prevalente e alle categorie scorporabili per i singoli importi. I requisiti relativi alle lavorazioni scorporabili non posseduti dall'impresa devono da questa essere posseduti con riferimento alla categoria prevalente. 2) Per le associazioni temporanee di imprese e per i consorzi di cui all'articolo 10, comma 1, lettere d), e) ed e-bis), della Legge di tipo orizzontale, i requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi richiesti nel bando di gara per le imprese singole devono essere posseduti dalla mandataria o da una impresa consorziata nelle misure minime del 40%; la restante percentuale è posseduta cumulativamente dalla mandataria o dalle altre imprese consorziate ciascuna nella misura minima del 10% di quanto richiesto all'intero raggruppamento. L'impresa mandataria in ogni caso possiede i requisiti in misura maggioritaria. 3) Per le associazioni temporanee di imprese e per i consorzi di cui all'articolo 10, comma 1, lettere d), e) ed e-bis), della Legge di tipo verticale, i requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi sono posseduti dalla capogruppo nella categoria prevalente; nelle categorie scorporate ciascuna mandante possiede i requisiti previsti per l'importo dei lavori della categoria che intende assumere e nella misura indicata per l'impresa singola. I requisiti relativi alle lavorazioni scorporabili non assunte da imprese mandanti sono posseduti dalla impresa mandataria con riferimento alla categoria prevalente. 4)Se l'impresa singola o le imprese che intendano riunirsi in associazione temporanea hanno i requisiti di cui al presente articolo, possono associare altre imprese qualificate anche per categorie ed importi diversi da quelli richiesti nel bando, a condizione che i lavori eseguiti da queste ultime non superino il 20 per cento dell'importo complessivo dei lavori e che l'ammontare complessivo delle qualificazioni possedute da ciascuna sia almeno pari all'importo dei lavori che saranno ad essa affidati. 5) Il mandato conferito all'impresa capogruppo dalle altre imprese riunite deve risultare da scrittura privata autenticata. La relativa procura è conferita al legale

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rappresentante dell'impresa capogruppo. Il mandato è gratuito ed irrevocabile e la sua revoca per giusta causa non ha effetto nei confronti della stazione appaltante. 6) Al mandatario spetta la rappresentanza esclusiva, anche processuale, delle imprese mandanti nei confronti della stazione appaltante per tutte le operazioni e gli atti di qualsiasi natura dipendenti dall'appalto, anche dopo il collaudo dei lavori, fino alla estinzione di ogni rapporto. La stazione appaltante, tuttavia, può far valere direttamente le responsabilità facenti capo alle imprese mandanti. 7) Ai fini del presente regolamento, il rapporto di mandato non determina di per sé organizzazione o associazione delle imprese riunite, ognuna delle quali conserva la propria autonomia ai fini della gestione, degli adempimenti fiscali e degli oneri sociali.

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6. ANALISI DEI RISCHI E CONFRONTO CON LA FINANZA

TRADIZIONALE

Per poter ricorrere a modelli di Partenariato Pubblico-Privato è innanzitutto necessario verificare se esistono le condizioni minime richieste per l’applicazione di tali modelli e poi, successivamente, verificare la maggior convenienza di tali forme rispetto al ricorso alla finanza tradizionale ovvero agli appalti. L’esistenza di queste condizioni è verificata attraverso il “PPP Test”92

che comporta la risposta affermativa rispetto alla presenza dei seguenti requisiti:

 un quadro normativo e regolatore compatibile;

 la possibilità di trasferire alcuni rischi al privato;

 meccanismi di pagamento collegati a specifici livelli di erogazione del servizio sia dal punto quantitativo che qualitativo;

 la possibilità di applicare il meccanismo della tariffazione ai servizi erogati e la verifica del consenso della collettività a pagare per tali servizi;

 la presenza di capacità tecniche ed organizzative della Pubblica Amministrazione.

Una volta verificata la sussistenza di tali requisiti è possibile ricorrere all’utilizzo di uno strumento che permette la comparazione di un’alternativa di PPP con un’alternativa tradizionale, stabilendo in questo modo quella che garantisce la miglior riuscita del progetto da un punto di vista di convenienza economica per la Pubblica Amministrazione. Ponendoci dalla parte della PA questa analisi di convenienza risulta essere utile sotto un duplice aspetto: innanzitutto questa comparazione permette di verificare la realizzazione di un adeguato margine di convenienza – Value for Money93

attraverso il ricorso al PPP, e in secondo luogo evidenzia quale alternativa permette il raggiungimento di maggiori benefici sociali o, quantomeno, il miglior rapporto tra costi e benefici sociali. In ogni caso, per quanto riguarda l’aspetto della convenienza sociale

92Il Partenariato Pubblico-Privato e il Project Financing: il punto di vista dell’Amministrazione. Gabriele

Ferrante, UTFP, 2008.

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VfM: si intendono i benefici finanziari derivanti dal ricorso a queste forme di Partenariato pubblico-

privato; questi benefici si esprimono solitamente in un risparmio di costi ma, nel caso in cui entrambe le alternative - partenariato o pubblica – conducano a risultati positivi, il termine Value for Money indicherà il maggior reddito derivante dall’alternativa di collaborazione con il soggetto privato.

77 del progetto, si sottolinea che l’analisi dell’utilità e della necessità della sua realizzazione - analisi costi-benefici - è una questione che deve essere affrontata in qualunque situazione; sicché tra le alternative che devono essere comparate rientra, sempre nel limitato ambito della convenienza sociale, anche l’alternativa zero, ovvero la possibilità di abbandonare il progetto.