Valuterei insieme alla mia famiglia, insieme a mia moglie quella che è la scelta

migliore e meno traumatica, spiegando alle persone che mi vogliono bene quanto sono allettato e gratificato, non tanto dallo stipendio, ma dalla possibilità di fare carriera; e se ne ho le condizioni mi trasferirei. Ma se capisco che questo danneggia il mio equilibrio familiare privilegio i sentimenti e la famiglia e rinuncio a questo lavoro. Se mia moglie approvasse accetterei la proposta per crescere professionalmente perché sarebbe una gratificazione condivisa.

L’istogramma seguente rende in modo chiaro come si sono posizionati i parlamentari di Forza Italia relativamente la storia ‘disegnatore’.

A differenza di quanto si potrebbe pensare, i diplomati mostrano uno più spiccata attitudine imprenditoriale rispetto ai laureati59. Questo dato potrebbe essere spiegato prendendo in

59 _{Un parlamentare ha conseguito il dottorato di ricerca, ma per rispettare l’anonimato è stato inserito nella categoria} laureati e post-laureati. 10 8 6 4 2 0 disegnatore 20 15 10 5 0

considerazione il lungo ciclo di studi che in genere viene svolto come unica attività dagli studenti italiani che sono poco incentivati a sviluppare uno spirito di iniziativa personale.

Tabella 2 no, mi piace il mio ambiente no, per traumi figlio e moglie progredirei in Italia sceglierei con mia moglie

sì, per non avere rimpianti sì, è un'occasione unica sì, amo le sfide 0 0 2 0 1 5 7 diploma laurea – post laurea 1 2 2 8 0 10 12 4.2.2. India

La storia India, come precedentemente spiegato, non è usata come una storia classica, ma come test attitudinale che cerca di individuare la propensione imprenditoriale degli intervistati. L’episodio è la rappresentazione di un viaggio compiuto da un impresario di spettacoli, in cui sono richiamate due manifestazioni molto conosciute in India, la cerimonia dei roghi funebri lungo il fiume Yamuna e le sculture erotiche dei templi di Khajuraho. Nel primo caso il riferimento è ad una cerimonia funebre di origine brahminica, il sati, ( presente anche nel celebre romanzo di Verne e nel film da questo tratto), usanza secondo cui alla morte del brahamino tutti i suoi averi avrebbero dovuto accompagnarlo durante il viaggio nell’aldilà, compresa la moglie. Di conseguenza venivano allestiti degli enormi roghi sul fiume per bruciare il cadavere e tutte le cose a lui più care, tra cui ovviamente la vedova. Nel secondo caso, invece, l’attenzione del protagonista viene attratta dal tempio Khajuraho in cui l’autore della storia, Marradi (2005, 168- 172), ha immaginato che si svolgessero delle danze sacre con allusioni erotiche.

Il testo è il seguente.

Il commendator Meravigli è un importante impresario di spettacoli, che fornisce cantanti, prestigiatori, ballerini ai maggiori locali europei.

Un’estate decide di staccare per due mesi: lascia tutto in mano al figlio, che da tempo lo aiuta e se ne va con la moglie in India per un lungo giro. Ogni tanto telefona al figlio per sapere come vanno gli affari. Pochi giorni prima della data del ritorno, il figlio gli dice: “Papà, sei stato due mesi in India e mi parli solo di affari. Raccontami anche qualcosa!”.

“Hai ragione – ammette l’impresario – ne ho viste di tutti i colori, ma due cose mi hanno colpito. Lungo il fiume Yamuna al tramonto si accendono decine di roghi: bruciano i corpi di chi

è morto nei giorni precedenti, e spargono le ceneri nel fiume. La guida mi ha detto che su qualche remoto affluente alcune famiglie delle caste superiori praticano ancora il sati, cioè mettono sul rogo anche la vedova, viva e magari giovane. Mi ha detto che se lo pagavo bene mi avrebbe fatto vedere uno di questi riti; ma sul momento ho lasciato perdere.

Poi sono capitato in un antico tempio induista famoso per le sculture erotiche. Ho assistito ad una danza sacra con tre danzatrici velate: una cosa di un erotismo straordinario, raffinatissimo. Anche alla mamma, che detesta la pornografia di bassa lega che facciamo vedere noi da un po’ di tempo, lo spettacolo è piaciuto.

Ho poi saputo che le danzatrici non sono religiose: sono giovani contadine dei villaggi vicini, che superano un duro addestramento e una dura selezione.

Da qui a giovedì, quando riparte l’aereo, ho ancora due o tre giorni per perseguire un’ideuzza che mi frolla per la testa”.

Domanda: Che farebbe lei in quei due o tre giorni se fosse nei panni di quell’impresario di

spettacoli?

La risposta a questo test è esclusivamente aperta: per vedere se l’intervistato coglie immediatamente la possibilità di sfruttare la sua vacanza “attivamente”, per sviluppare, in seguito, la sua attività lavorativa.

Le risposte prestabilite che seguono servono soltanto a posteriori al ricercatore per classificare le scelte dell’intervistato, nel caso voglia usare una matrice di dati, così come è avvenuto per questa ricerca.

Risposte da non sottoporre 1. si riposerebbe

2. farebbe il turista

3. tornerebbe a godersi lo spettacolo erotico/contatterebbe le danzatrici a fini sessuali 4. cercherebbe di approfondire le sue conoscenze delle culture/delle religioni indiane 5. girerebbe per i bassifondi delle metropoli, per constatare le loro misere condizioni di vita 6. intuirebbe l’opportunità dell’affare ma la rifiuterebbe

7. andrebbe a vedere uno dei roghi per cercare di salvare una vedova

8. si informerebbe sulle forme di addestramento delle danzatrici per ripeterle in Europa 9. contatterebbe le danzatrici e offrirebbe loro un contratto con la sua organizzazione

Questa storia suscita generalmente un senso di disagio nell’intervistato di sesso opposto all’intervistatore60. Il riferimento all’erotismo delle danzatrici indiane, infatti, confonde l’intervistato, in questo caso i parlamentari uomini, che tendono ad essere – nella maggior parte dei casi – ammiccanti e maliziosi oppure eccessivamente bacchettoni e rigidi nelle risposte, cercando di mascherare l’imbarazzo dovuto al doversi immedesimare in un uomo che apprezza spettacoli di questo tipo.