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C 1) ASSEMBLAGGIO DI VARIANTI REDATTE SEPARATAMENTE.

L’ultima variante che è stata redatta sugli elaborati di piano regolatore generale comunale interi è la 15, entrata in vigore nell’anno 2013.

Altre varianti sono:

a) la 16, avente ad oggetto la modifica e l’ampliamento di una zona di servizi e attrezzature collettive per realizzare un impianto fotovoltaico e parcheggi a San Nicolò, presso un pozzo dell’acquedotto (numero 30);

b) la 17, avente ad oggetto la trasformazione di una zona direzionale (I) in una zona commerciale per grandi strutture di vendita (H2.1), e il coordinamento con il piano di settore del commercio (numero 2);

c) la 18, avente ad oggetto l’inserimento di una zona di servizi e attrezzature collettive per realizzare un impianto fotovoltaico a sud di San Nicolò (senza numero, in quanto redatta sugli elaborati originali);

d) la 19, avente ad oggetto l’inserimento di una zona di parcheggio, servizio stradale e verde elementare a Manzinello (numero 5);

e) la 21, avente ad oggetto una diramazione dalla strada provinciale di circonvallazione a sud della zona industriale maggiore verso San Lorenzo (numero 9);

f) la 22, avente ad oggetto un piano idroelettrico presso il fiume Natisone (numero 25);

g) la 23, avente ad oggetto un piano idroelettrico presso il fiume Natisone (numero 23).

La variante 20 riporta negli elaborati generali le varianti 16, 17, 18, 19, 21, 22 e 23, con gli eventuali necessari adattamenti o approssimazioni dovute alla circostanza che, eccetto che per la 18, trattasi di ridisegno.

Le varianti 22 e 23 hanno riportato erroneamente la sigla S6f, già impiegata per altra funzione.

La variante perciò corregge la sigla in S6g.

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C 2) ADEGUAMENTO AL PAI DELL’ISONZO.

È stato cennato al paragrafo A 3.4) che il comune è interessato da previsioni del piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) del fiume Isonzo.

Il piano stralcio per l’assetto idrogeologico è una parte del piano di bacino previsto dal decreto legislativo 152/2006, articolo 65.

Il piano di bacino ha valore di piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, tecnico-operativo e normativo che, tra l’altro:

a) individua e perimetra le aree fluviali e quelle di pericolosità geologica, idraulica e valanghiva;

b) stabilisce direttive sulla tipologia e la programmazione preliminare degli interventi di mitigazione o di eliminazione delle condizioni di pericolosità;

c) detta prescrizioni per le aree di pericolosità e per gli elementi a rischio classificati secondo diversi gradi.

Il piano persegue finalità prioritarie di riduzione delle conseguenze negative per la salute umana, di protezione degli abitati, infrastrutture, nonché riconosciute specificità del territorio, interessate o interessabili da fenomeni di pericolosità.

Il PAI individua classi di aree soggette a diverso grado di pericolosità, e fissa per ognuna azioni e interventi ammessi o non ammessi.

Per la classe di pericolosità più bassa (P1) il PAI demanda la disciplina dell’uso del territorio alla pianificazione urbanistica e territoriale.

L’approvazione del piano stralcio per l’assetto idrogeologico del fiume Isonzo è avvenuta mediante il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 21 11 2013, pubblicato sulla gazzetta ufficiale il 28 4 2014.

La variante qui presentata:

a) riporta nella tavola di zonizzazione in scala 1:5000 la carta originale di PAI, ridotta di scala, per informazione generale, e la legenda;

b) inserisce nella zonizzazione le indicazioni grafiche di aree e classificazioni di PAI;

c) inserisce nelle norme di attuazione un rinvio alle norme del PAI, prevedendo una disciplina specifica per le aree P1.

In questa circostanza è stato compiuto da parte del geologo un nuovo studio geologico completo del territorio.

Di conseguenza la variante qui presentata sostituisce le norme di attuazione di carattere geologico già allegate alle norme di attuazione, e modifica e integra le norme generali trattanti anch’esse di PAI.

Nello stesso tempo la variante sopprime il quadro sinottico delle prescrizioni geologiche per aree specifiche, assorbite nel nuovo studio e nelle nuove norme di carattere geologico.

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L’adeguamento al PAI e le nuove norme di attuazione di carattere geologico sono formate in collaborazione con un geologo.

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C 3) MICROZONAZIONE SISMICA.

Il Comune di Manzano ha compiuto uno studio di Microzonazione sismica ai sensi di Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri 3907/2010 e 4007/2012.

Lo studio rappresenta il livello 1 dal quale partire per la pianificazione dei necessari approfondimenti ai livelli successivi di conoscenza 2 e 3.

Lo studio conclude che tutto il comune rientr a nelle così dette zone stabili suscettibili di amplificazioni locali.

Lo studio poi individua categorie di zone e di elementi con diverse caratteristiche o segnalanti o costituenti motivi di attenzione.

Le zone e elementi sono:

a) terrazzo fluviale.

L’indicazione è per una scarpata a Oleis;

b) zona di attenzione per instabilità.

L’indicazione è per una frana a Manzano, presso il cimitero.

La variante qui presentata inserisce nelle norme di attuazione:

a) l’indicazione che il comune rientra nelle così dette zone stabili suscettibili di amplificazioni locali;

b) indicazioni speciali per terrazzo fluviale e per zone di attenzione per instabilità.

Il riporto di indicazioni della Microzonazione sismica è compiuto in collaborazione con un geologo.

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C 4) RESIDENZA.

C 4.1) OBIETTIVI E PREVISIONI.

La variante qui presentata compie un assestamento delle zone per funzioni diverse, in particolare per le zone residenziali.

Nel rispetto dei criteri generali di dimensionamento e localizzazione è inevitabile che aree ai margini degli insediamenti o anche al loro interno ma in contiguità di aree libere siano oggetto di una valutazione relativamente discrezionale, e alcune aree o restino fuori dalle previsioni di fabbricabilità o vi siano inserite pur se non esattamente vocate .

Da considerarsi anche che nel corso del tempo la aree fabbricabili vengono utilizzandosi, le opere di urbanizzazione vengono estendendosi, le esigenze della popolazione maturano e diventano esplicite.

Fermi restando gli obiettivi generali di piano regolatore generale comunale di tutela, recupero e riqualificazione dei nuclei storici e di promuovere il recupero e adeguamento del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente, gli obiettivi di questa variante in tema di residenza sono:

a) creare le condizioni per una riduzione complessiva del consumo di suolo;

b) semplificare le procedure attuative, senza far venire meno ed anzi prevedendo requisiti di urbanizzazione e di qualità dell’insediamento;

c) soddisfare il fabbisogno abitativo evidenziato mediante specifiche domande dalla popolazione;

d) completare il tessuto urbanistico ed edilizio esistente.

Nel caso le modifiche sono per:

a) sopprimere previsioni di zona B3 (di completamento, estensiva) a Manzinello e Oleis, per insuscettività di attuazione (modifiche 6, 13);

b) sopprimere in tutto o in parte previsioni di zona C (di espansione) a Manzinello, a San Lorenzo e a Oleis, ugualmente per insuscettività di attuazione (modifiche 7, 11, 18);

c) trasformare una zona C (di espansione) in zona B3 (di completamento, estensiva), a Manzinello, in un’area di dimensione relativamente contenuta, relativamente regolare, sostituendo la previsione di piano attuativo con la previsione di convenzione (modifica 4).

La modifica è per semplificare le procedure attuative, a seguito del decreto del presidente della Repubblica 380/2001, articolo 28 bis, inserito dalla legge 164/2014.

La modifica è completata con una norma in forza della quale la convenzione deve prevedere, tra l’altro, oltre che la realizzazione delle urbanizzazioni necessarie, anche la realizzazione lungo il lato di un muro di caratteristiche tipiche storiche, la concentrazione degli edifici nella parte nord dell’area, all’occorrenza anche inglobando il muro, e verde, in modo che si crei una cortina edilizia quale era l’inizio di un paese nella tradizione;

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d) inserire una piccola parte di zona B3 (di completamento, estensiva), a Oleis, per rendere effettivamente fruibile un’area già parzialmente così classificata (modifica 17);

e) trasformare un’altra piccola parte di zona C (di espansione) in zona B3 (di completamento, estensiva), fronteggiante una viabilità esistente e assoggettata ora dalla variante a convenzione per cessione gratuita al comune di aree per strada e servizi e attrezzature collettive già previst e graficamente, a Case (modifica 22);

f) inserire una zona C (di espansione) per completare il tessuto urbanistico e creare le premesse per un collegamento viario nuovo in quel contesto territoriale, a Case (modifica 21).

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C 4.2) CAPACITÀ INSEDIATIVA TEORICA (CIT) - DIMENSIONAMENTO.

La capacità insediativa teorica del piano regolatore generale comunale come modificato dalla variante ricalcolata in sede di variante 15 è di abitanti 8.838.

L’incidenza della variante sulla capacità insediativa teorica del piano regolatore generale comunale è calcolata con la stessa metodologia del piano originario e varianti seguenti, in particolare la 15.

Per le aree edificate la tabella 14 di variante 15 riporta il numero di stanze esistenti, aumentato di un 1% per tenere conto di interventi di recupero e ampliamento.

Nelle aree libere le zone concorrenti al calcolo nella variante qui presentata sono le B e C.

Il volume residenziale delle aree libere è valutato come nel piano originario e nella variante 15 in una percentuale rispetto al volume totale teoricamente edificabile: in zona B1 - 65%, in zona B3 - 50%, in zona C - 35%.

Il volume standard è ugualmente assunto di 105 m3 per ogni stanza.

L’indice di affollamento è ancora assunto di 0,45 abitanti per ogni stanza.

Il dato finale è di abitanti - 65 (tabella 1).

Il fabbisogno abitativo nel comune di Manzano è stato calcolato in sede di piano regolatore generale comunale in opere per abitanti 9.154.

La capacità insediativa teorica ricalcolata (8.773) è dunque inferiore rispetto al fabbisogno abitativo (9.154).

Da tenersi conto che le abitazioni non occupate nell’anno 2011 erano 122, il 4% delle totali, un dato altamente inferiore a quello provinciale, che è del 22%.

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C 4.3) STANDARDS DI SERVIZI E ATTREZZATURE COLLETTIVE (SAC).

Gli standards per servizi ed attrezzature collettive si basano sulle indicazioni di cui al decreto regionale 126/1995, considerandosi:

a) capacità insediativa teorica residenziale di piano di 8.773 abitanti;

b) classe di capacità insediativa teorica fino a 10.000 abitanti;

c) area territoriale D (comuni di pianura).

Nel comune di Manzano vi è già sovradimensionamento dei servizi ed attrezzature collettive, specie per verde, sport e spettacoli, dovuto alla circostanza che diversi dei servizi sono esistenti, anche di proprietà e/o gestione privata, e comunque vi è un obiettivo di qualificare / riqualificare il ruolo residenziale del comune e il territorio, costituendosi aree e opere aumentanti il livello di qualità della vita e l’attrazione nel contesto territoriale più ampio.

Questo è stato ampiamente dimostrato e argomentato in sede di pronuncia sulle riserve regionali alla variante 15.

Una specifica riserva regionale evidenziava che la dotazione - previsione comunale risulta più di tre volte superiore alla minima di legge.

Diminuendo gli abitanti teoricamente insediabili, pur con soppressione o riduzione di qualche zona S, gli standards di cui al decreto regionale 126/1995 restano ampiamente soddisfatti.

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C 5) CLASSIFICAZIONE DEI CORSI D’ACQUA.

La variante riporta la classificazione dei corsi d’acqua di cui alla legge regionale 11/2015, articolo 4, comma 2, quelli presenti nella zonizzazione.

L’indicazione è volta alla individuazione delle funzioni di gestione, come previsto dalla legge regionale 19/2015 stessa.

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C 6) VIABILITÀ.

Il Comune ha in corso di formazione un piano generale del traffico urbano.

Con il piano generale del traffico urbano il Comune si pone alcuni obiettivi, tra cui rilevano particolarmente la fluidificazione della circolazione in generale e la valorizzazione dell’ambiente urbano, con specifico riferimento ai luoghi di maggiore socialità e alle aree residenziali.

In questo quadro vi è una previsione che il Comune ritiene prioritaria, affrontabile nel breve o medio periodo e per la quale viene posta un’indicazione nel piano regolatore generale comunale già in sede della variante qui presentata.

Anche a prescindere dal piano generale del traffico urbano rileva particolarmente le necessità di iniziare a creare le condizioni per distogliere dal nucleo storico di Manzano capoluogo il traffico e di revisionare gli assi di scorrimento per creare un collegamento diretto nord sud da via Sottomonte a via della Stazione, presso il punto in cui si dirama da questa la strada verso il ponte sul fiume Natisone (via San Giorgio).

Quindi la variante prevede un prolungamento verso sud, fino a via della Stazione, della strada prevista scendente da via Sottomonte (modifica 28).

La nuova strada è per raccogliere il traffico scendente da nord e attualmente attraversante il centro, e resta al margine di questo.

Con ciò il centro sarà parzialmente liberato dal traffico di attraversamento, possono crearsi le condizioni di una sua valorizzazione, dal punto di vista della fruizione e delle condizioni ambientali.

La modifica di viabilità comporta l’adattamento nelle zone interessate dalla nuova previsione, in particolare di zona B, e anche di una zona S per parcheggio presso via della Stazione.

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C 7) VARIE.

La variante inoltre:

a) corregge un refuso grafico sopprimendo il perimetro di zona D4 (industriale, di cava) già soppressa in sede di variante 15 (modifica 1);

b) compie un piccolo ampliamento di zona O1 (mista, orientata commerciale), in parziale adattamento allo stato della proprietà e secondo esigenze locali, a Manzano capoluogo, tra la strada regionale 56 (di Gorizia) e la ferrovia (modifica 3);

c) rimuove l’indicazione di piano attuativo previgente per la zona D1P a sud ovest della strada regionale 56 (di Gorizia) (modifica 8).

Il piano attuativo a suo tempo approvato è divenuto inapplicabile - inefficace per decorso decennio, mancata sottoscrizione della convenzione con il Comune e mancato inizio delle opere di urbanizzazione;

d) sposta verso ovest il limite est dell’ambito di piano attuativo dell’appendice ovest della zona D1P grande a ovest della strada regionale 56 (di Gorizia) (modifica 8, parte ovest).

Con ciò la variante crea prima una divisione dell’ambito del piano attuativo già previsto dell’appendice ovest, e poi un accorpamento della parte est di questo al piano attuativo del resto della zona D1P.

L’azione è utile per trattare unitariamente la sistemazione della viabilità nord - sud sottopassante alla nuova strada provinciale, e, riducendo l’area dell’appendice ovest, promuovere l’inizio dell’attuazione della zona D1P facilitandone una prima parte;

e) sopprime una previsione di servizi e attrezzature collettive per parcheggi e verde a San Lorenzo, ritenuta sovrabbondante rispetto alle necessità della frazione (modifica 10);

f) sopprime parzialmente una previsione di zona D1E (industriale, esistente o in corso), a San Nicolò, non necessaria per iniziative produttive (modifica 12);

g) inserisce una previsione di parcheggio, a Oleis, accanto alla chiesa, per permettere la sosta in sede autonoma, promuovere la frequentazione del nucleo storico e attrarre visitatori (modifica 14);

h) riclassifica una zona S (di servizi e attrezzature collettive per sport e spettacoli all’aperto) in zona E4 (di interesse agricolo-paesaggistico) a Oleis, presso il fiume Natisone, per realizzare maggiore omogeneità di zona rispetto al contesto territoriale (modifica 15).

La zona nuova è prevista assoggettata a convenzione con il Comune.

Alla nuova zona è associata una previsione normativa che disciplina ai fini dell’inserimento ambientale e paesaggistico gli interventi, comunque ammessi nei limiti in cui sono connessi con l’agricoltura.

In ogni caso nell’area di rilevante interesse ambientale prevalgono le norme e vincoli propri di questa;

i) sopprime una parte minima di zona di servizi e attrezzature collettive per servizio stradale, appendice meridionale di un’area più vasta, non necessaria per il servizio, a Oleis (modifica 16);

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l) corregge la sigla di zona S (per servizi e attrezzature collettive) del cimitero di Oleis, da S4c a S4d (modifica 19);

m) riporta l’indicazione di complesso soggetto a vincolo culturale di cui al decreto legislativo 42/2004, parte seconda, per due edifici oggetto di specifico provvedimento ministeriale, a Manzano capoluogo (Casa del Cappellano) (modifica 27) e presso l’Abbazia di Rosazzo (Casa Rurale) (modifica 20);

n) divide in due un ambito di piano attuativo previsto, per zona A, zona B3 e zona di verde privato, a Manzano capoluogo, a est del nucleo storico (modifica 26).

La modifica è per promuovere l’attuazione delle previsioni, in relazione allo stato delle proprietà;

o) inserisce indicazione di acqua in luogo di zona bianca, a Manzano capoluogo, presso il fiume Natisone e adegua alla reale larghezza il ponte sul fiume Natisone (modifica 24);

p) riclassifica zona I2 (direzionale) e zona V2 (verde privato di protezione) un’area non necessaria per viabilità e la include nel perimetro di piano attuativo di zona I2 (direzionale), presso la strada regionale 56 (di Gorizia), ridefinendo il perimetro di piano attuativo, a sud (modifica 29);

q) compie un aggiornamento essenziale della carta di base della zonizzazione, mediante riporto di edifici rilevanti recenti da planimetrie disponibili.

L’aggiornamento non ha valore regolatore, e perciò non è indicato con perimetri e numeri di modifica;

r) modifica e integra la legenda, in coerenza con le modifiche indicate.

Inoltre nella legenda inserisce la simbologia e voce di Area di recupero ricettiva, già oggetto di variante precedente approvata.

Per effetto dell’uso di software aggiornato rispetto all’originale, i colori, le trame e i tratteggi possono differire lievemente dai precedenti.

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C 8) NORME DI ATTUAZIONE.

La variante qui presentata è anche l’occasione per compiere un ulteriore aggiornamento e adeguamento delle norme di attuazione.

In particolare l’aggiornamento e adeguamento sono, oltre che per dare attuazione a quanto indicato ai capitoli precedenti, anche per:

a) adeguare le sigle;

b) specificare le opere e attività vietate presso il punto di captazione di acque potabili dell’acquedotto Poiana;

c) rimuovere un divieto di destinazione d’uso residenziale in zona A se l’allevamento che ne è causa è dismesso e non più riattivabile;

d) semplificare, precisare, migliorare, completare diciture;

e) riportare alla sola norma statale e/o regionale la quantità di parcheggi stanziale in zone A e B1, per rimuovere possibili elementi di freno al recupero nei nuclei storici e di matrice storica, e facilitare comunque le opere nelle altre zone residenziali;

f) estendere il possibile fronte di accessori a confine, in relazione a maggiori esigenze maturanti e opportunità di avere maggiore spazio libero nelle corti;

g) revisionare i criteri tipologico-edilizi di edifici, in zone di matrice storica (B1) e in zona agricola, superando quelli per opere a basso impatto visivo e inserendone di nuovi per aspetti significativi come il manto di copertura e portici.

Con l’occasione la variante corregge allineando a sinistra il blocco di norme tipologico-edilizie finale, che va riferito a tutte le precedenti, e non solo all’ultima;

h) inserire una norma a tutela di coni visivi e la compattezza dell’edificato, valida soprattutto per o verso aree collinari;

i) modificare e integrare una norma in ordine a compensazioni verso il Comune per un piano attuativo di una zona a Manzano capoluogo di cui è opportuno promuovere l’attuazione;

l) inserire previsioni specifiche per l’attuazione di zone soggette a convenzione con il Comune previste dalla variante qui presentata;

m) subordinare a uno studio idraulico specifico e a una strutturazione viaria coerente con possibili collegamenti futuri l’attuazione di una zona residenziale di espansione prevista dalla variante qui presentata a Case;

n) incrementare l’altezza di edifici in zone industriali e miste, per lo più del 10%, in relazione alle necessità di nuovi impianti e maggiore utilizzo dello spazio coperto;

o) rimuovere una norma riguardante il rumore in zona industriale prevista, essendo la materia trattata dal piano comunale di classificazione acustica;

p) precisare che le superfici da inerbire nei terrazzi per colture specializzate sono le scarpate, essendo che è quella la parte più in vista, e comunque le superfici piane non utilizzate si inerbiscono spontaneamente;

q) ridurre la superfice minima richiesta per nuove opere in aziende agricole specializzate in zona E4, per promuovere un’economia da rivalutare,

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specie considerati il periodo di crisi economica e l’opportunità di valorizzare prodotti tipici e a filiera corta;

r) promuovere la riqualificazione dei complessi residenza - opera agricola in zona agricola, vincolando a quest’opera il ricavo di un’abitazione aggiuntiva, e rimuovendo possibili elementi di freno al recupero di opere che altrimenti a ben vedere potrebbero essere e restare anche degradanti;

s) precisare le possibilità delle opere ricettive previste in una zona E4, di agriturismo e/o fattoria didattica, richiamando le norme già previste per aree di rilevante interesse ambientale;

t) precisare che la distanza di allevamenti zootecnici da zona, abitazione estranea e altro allevamento, che in zona E4 non sono previsti nuovi, è per integrazione di esistenti;

u) ripristinare la misura dell’indice di fabbricabilità per residenza agricola in zona E4, tagliato per errore materiale in sede di variante precedente, e adeguare la norma a base di calcolo, esplicitando anche il conteggio di fondi siti nel territorio di un comune diverso;

v) indicare contenuti e criteri per un piano attuativo previsto in una zona E4 presso il fiume Natisone a Oleis, soprattutto per il paesaggio;

z) inserire la possibilità di piscine scoperte come pertinenza - integrazione di edifici esistenti non emergenti significativamente dal terreno sistemato in zona F4, e norme vincolanti per le caratteristiche delle opere, la sistemazione del terreno, la sicurezza idraulica e il trattamento delle acque;

aa) sopprimere refusi e ridurre alla previsione di legge i parcheggi per commercio al dettaglio in zone H;

bb) sopprimere la previsione di parcheggio per commercio all’ingrosso in zona O1, mancando qui quella destinazione d’uso;

cc) perfezionare le diciture di destinazioni d’uso in zona O2, anche eliminando refusi e inserendo la previsione di opere compatibili, e richiamando la legge regionale 19/2009, articolo 60, comma 2, per opere in assenza di piano attuativo. sistemazioni geologico-idrauliche in zona di verde privato di protezione, previsto preminentemente lungo la strada provinciale 78 bis (di Mortegliano bis) e lungo alcuni corsi d’acqua;

gg) richiamare la legge regionale 11/2015 ai fini della gestione dei corsi d’acqua.

La norma ha poi un riscontro nella zonizzazione;

hh) aggiornare le norme per beni soggetti a vincolo culturale, e inserire nell’elenco di questi l’ex Canonica del Cappellano, a Manzano capoluogo,

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e Casa Rurale, presso l’Abbazia di Rosazzo, secondo specifici provvedimenti del Ministero dei beni culturali;

ii) compiere perfezionamenti varî, compresa correzione di refusi, esito di varianti diverse redatte separate.

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C 9) STRATEGIA DI PIANO.

Gli obiettivi, strategie e limiti di flessibilità del piano regolatore generale comunale vigente prevedono che Le modifiche rientranti nei limiti di flessibilità

Gli obiettivi, strategie e limiti di flessibilità del piano regolatore generale comunale vigente prevedono che Le modifiche rientranti nei limiti di flessibilità

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