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Variazione percentuale delle imprese attive – La Spezia, Liguria, Nord-Ovest, Italia

Fonte: Camera di Commercio La Spezia 2014

Per quanto riguarda le imprese attive iscritte presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio di La Spezia, a partire dal 2010 il numero di unità è calato in maniera consistente e continua a diminuire; il trend identificabile a partire dai dati disponibili in merito al fenomeno mostra una diminuzione del numero di imprese nella Provincia della Spezia, ma anche nelle altre aree poste a confronto (Liguria, Nord Ovest, Italia), in cui le variazioni sono negative (Grafico 2.4). Nel 2014 la diminuzione è ovunque minore rispetto a quella registrata nello scorso 2013; la Provincia della Spezia, con il -1,1%, presenta una decrescita pari a quella osservata per la Liguria, e maggiore di quella registrata nella Ripartizione e nell’intero Paese.

Se, dalle variazioni percentuali delle imprese attive nel settore agricolo emerge un quadro leggermente migliore per La Spezia rispetto alle altre aree della Liguria fino al 2012, con valori che tendono ad allinearsi con quelli nazionali e del Nord Ovest negli anni successivi, il comparto industriale risulta essere in sofferenza rispetto alle altre aree a confronto al 2014 (Grafico 2.5). Grafico 2.5 Variazione percentuale delle imprese attive nel settore industriale

Da un’ulteriore indagine analitica relativa al comparto dei servizi si evince che la situazione per la Regione Liguria presenta valori spesso di segno negativo, nell’ultimo quinquennio, riportando una performance complessiva peggiore rispetto a quella delle macro aree del Nord Ovest. Tuttavia, il macrosettore dei servizi comprende un numero elevato di attività, che presentano andamenti differenziati; il settore del trasporto e del magazzinaggio, dei servizi di informazione e comunicazione, finanziari ed assicurativi ed istruzione. Una tendenza migliore è riscontrabile per il settore legato ad attività immobiliari, nonché a quello legato ad attività artistiche e sportive. Analizzando l’andamento dei tassi di crescita (calcolati al netto delle cancellazioni d’ufficio previste dal DPR 247 del 23/07/2004) nel periodo 2009 - 2014, si può evidenziare un calo della crescita dal 2010 al 2013 in tutte le aree territoriali poste a confronto. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni al Registro delle imprese, nei vari settori economici, migliora poi in provincia di La Spezia a partire dal 2014, con valori positivi ed in ripresa; i dati per il 4° trimestre 2015 e 2016 per le diverse province mostrano un saldo migliore – comunque negativo - per La Spezia rispetto a quello registrato per la provincia di Savona, valori simili a quelli della provincia di Imperia.

Tuttavia, è indispensabile tenere presente che i dati disponibili vanno presi cum grano salis, non rispecchiano pienamente le reali dinamiche di sviluppo imprenditoriale poiché risentono di fenomeni distorsivi dovuti, in parte, all’inserimento tardivo dei codici Ateco da parte delle imprese in fase di registrazione d’impresa. In generale, le prestazioni che determinano la performance economica d’impresa non risultano essere necessariamente rappresentabili attraverso parametri monetari e non, essendo il risultato dell’interazione di una serie di prestazioni e rendimenti, che non sono sempre posti in relazione diretta, di cui è necessario valutare i rapporti causa-effetto nel corso di un arco temporale sufficientemente lungo.

Prendendo in considerazione il valore della produzione delle società che hanno depositato il bilancio per attività economica – dati aggiornati al 2013 – e che rappresenta un campione di riferimento sul totale delle imprese, è interessante osservare l’andamento dei tassi di redditività. L’ indicatore di redditività ROE23, che misura il tasso di redditività del capitale proprio in termini percentuali, risulta negativo in 3 settori al 2013, registrando la situazione più problematica nel settore agricolo; esso indica non solo le perdite per gli investitori che non guadagnano, ma anche l’erosione dello stesso capitale investito. Il ROI, tasso di redditività del capitale investito, che rappresenta il rendimento dell’attività tipica confrontato con tutti gli investimenti effettuati nell’attività aziendale, dipinge invece un quadro migliore, con valori negativi per il solo settore agricolo (- 4,8%). Il capital turnover è positivo in tutti i settori, indicando la capacità del capitale investito dalle società spezzine di generare vendite, con valori Per il settore del Commercio e quello dei Trasporti e spedizioni si evidenziano valori superiori a 100 (rispettivamente 166,5 e 104,9) per il settore del Commercio e quello dei Trasporti. L’indice di indipendenza finanziaria, che misura il grado di autofinanziamento aziendale rapportando le risorse finanziarie proprie con il totale degli investimenti immobilizzati e correnti, è anch’esso positivo in tutti i settori; i finanziamenti d’impresa propri sono superiori a quelli ottenuti da terzi. Confrontando i dati degli indicatori per il 2012 ed il 2013, si nota un generale miglioramento della situazione, eccezion fatta per i valori del capital turnover.

23 ROE = risultato netto/patrimonio netto.

Dal punto di vista energetico, tra i vari settori di attività economici all’interno della provincia spezzina nel corso degli anni 2012 e 2013 si è registrato un calo dei consumi di energia elettrica (il calo più rilevante riguarda nel terziario la voce Trasporti, - 14,4 milioni di kWh, -26,4%) in linea con la situazione presente in altre aree italiane, segno di una generale riduzione della domanda di energia elettrica. Attraverso i dati forniti da Terna SpA è possibile analizzare i consumi nella provincia e per le aree a confronto nei vari rami di attività.

2. 7 Localizzazione strategica dell’attività: l’area portuale spezzina

La centrale Eugenio Montale sorge nell’area Est della città di La Spezia, all’interno del distretto industriale cittadino, collocandosi in un’area di importanza strategica antistante al porto. Il contesto produttivo in cui sorge merita un’analisi approfondita, dato che il porto di La Spezia si colloca tra i principali porti container italiani, svolgendo, insieme a Genova, il ruolo di gateway verso i mercati del Nord Italia – in particolare di Milano e della Regione Logistica Milanese RLM24. Proprio in ragione delle dimensioni assunte in termini di traffici mediterranei di merci, il porto nel 2011 è stato collocato dalla Commissione Europea tra gli 82 principali scali marittimi europei – Core Ports25- che

costituiscono il core network continentale, ossia l’insieme di nodi e di reti che rappresenteranno la rete fondamentale del trasporto merci tra i paesi dell’Unione Europea. Nel corso del 2013, con l’inaugurazione della nuova banchina passeggeri del molo Garibaldi e la ristrutturazione dell’ex sede della dogana per l’accoglienza dei passeggeri, il porto della Spezia ha accolto con successo 214 mila passeggeri, pari ad un incremento del 325% rispetto al 2012. Nel 2014 la stagione crocieristica ha visto addirittura il traffico crescere del 128% con 470.000 passeggeri in transito; La Spezia si pone così come nuovo porto emergente nel Mediterraneo sia nel traffico crocieristico sia in quello merci, come mostra la Tabella 2.2.

Tabella 2.2 Traffico container nei porti italiani nel 2011-2012 (in Teu - unità equivalente a venti piedi)

24 Essa comprende le province di Milano, Monza-Brianza, Lodi, Pavia e parzialmente quelle di Como, Varese e Bergamo, estendendosi oltre i confini amministrativi regionali includendo gli interporti di Novara e Verona e il nodo logistico di Piacenza.

25 assieme a Napoli, Cagliari, Livorno, Gioia Tauro, Genova, Bari, Augusta, Ancona, Palermo, Ravenna, Taranto, Trieste e Venezia – European Commission’s list of Core and Comprehensive Ports.

Analizzando il traffico merci complessivo, esso comprende:

Rinfuse liquide

948 mila tonnellate movimentate complessivamente nel 2015 (+12,4%). Il gas raggiunge solo 23mila tonnellate annue (-52%) e sono sempre in diminuzione i prodotti raffinati con 270mila tonn. (- 14,3%). In crescita le altre rinfuse liquide con 654mila tonn. (+37%).

Gli operatori impegnati nei traffici di rinfuse liquide sono GNL Italia per il gas liquido, Enel Produzione e Deposito di Arcola per gli altri prodotti energetici.

Rinfuse solide

Esse si attestano su 1.189.000 tonnellate (-15,5%) con il carbone che fa registrare 1.037.000 tonnellate sbarcate (-10%). In calo anche i minerali e le altre rinfuse solide.

Merci varie

Nel corso del 2015 flessione delle merci varie con 12.952.000 tonnellate movimentate (-4,1%) di cui 12.743.000 containerizzate (-3%).

Traffico complessivo

Il traffico generale svolto nel 2015 si attesta a 15,1 milioni di tonnellate (-4,2%), di cui 6,1 milioni allo sbarco e 9 all’imbarco. Cresce ancora, all’85%, la quota di trasporto containerizzato sul traffico totale del porto, quello delle altre merci varie passa al 1,3%, le rinfuse solide al 7,9% e le rinfuse liquide al 5,8%.