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VARIAZIONI DI COLORE VARIAZIONI DI COLORE VARIAZIONI DI COLORE VARIAZIONI DI COLORE

Carenza di piruvato chinasi (PK)Carenza di piruvato chinasi (PK)Carenza di piruvato chinasi (PK)

2.5 VARIAZIONI DI COLORE VARIAZIONI DI COLORE VARIAZIONI DI COLORE VARIAZIONI DI COLORE

2.5 2.5

2.5 VARIAZIONI DI COLOREVARIAZIONI DI COLOREVARIAZIONI DI COLOREVARIAZIONI DI COLORE

Negli strisci ematici preparati con colorazioni di Wright, gli eritrociti appaiono bidimensionali e così il diametro della cellula è interpretato come misura della sua grandezza. Comunque è importante riconoscere che due cellule con lo stesso diametro, ma differente spessore, hanno volumi diversi. Lo spessore dell’eritrocita è espresso dalla sua intensità di colorazione. Una cellula sottile sarà di colore più chiaro (ipocromica), mentre una cellula spessa si colorerà più intensamente (ipercromica). Il pallore centrale si riferisce alla regione centrale di ogni eritrocita ed è dovuto alla relativa sottigliezza dell’area creata dalla forma

biconcava della cellula; un aumento del pallore centrale è solitamente indicativo di ipocromasia, mentre la diminuzione di solito indica eritrociti dalla forma anomala e spesso si possono visualizzare nelle vicinanze della “fiamma” dello striscio per una distorsione arte fattuale della forma dell’eritrocita [101].

Il colore degli eritrociti è determinato essenzialmente dalla loro concentrazione di emoglobina.

I livelli di questa molecola nelle cellule eritroidi in via di sviluppo ne regolano il numero di divisioni mitotiche; quando la concentrazione di emoglobina nel citoplasma raggiunge un certo livello, la cellula segnala al nucleo di interrompere la divisione. Un eritrocita con minor concentrazione di emoglobina rispetto alla norma è il risultato di una diminuzione della sua sintesi da parte delle cellule eritroidi che l’hanno generato; globuli rossi maturi possono anche perdere parzialmente il loro contenuto emoglobinico, ma il processo è sempre associato anche a perdite di membrana e in volume, come nel caso dei cheratociti o dei frammenti eritrocitari [84].

Una colorazione blu diffusa può essere riscontrata in caso di strisci di sangue colorati dopo conservazione prolungata preparati in eparina o esposti a formalina o fumi di formalina prima di essere colorati e deve essere considerata artefattuale [108].

2.5.1 2.5.1 2.5.1

2.5.1 Ghost cellsGhost cellsGhost cellsGhost cells

Una ghost cell è un eritrocita dalla colorazione estremamente pallida e consiste principalmente in una membrana cellulare contenente solo una piccola quantità di emoglobina.

La presenza di “eritrociti fantasma” negli strisci ematici periferici indica che le cellule sono lisate antecedentemente alla preparazione del campione; le membrane eritrocitarie sono rapidamente rimosse dalla circolazione a seguito dell’emolisi intravasale e, di conseguenza, la presenza di ghost cells indica una recente emolisi intravasale o emolisi verificatasi in vitro nella provetta dopo il prelievo [56].

Le ghost cells si formano solitamente durante un’emolisi intravasale mediata dal complemento; i complessi che aderiscono alla membrana, infatti, formano dei pori attraverso

i quali l’emoglobina può fuoriuscire dalla cellula [101]. Se l’emolisi è causata da un agente ossidante, possono essere visibili all’interno delle ghost cells dei corpi di Heinz.

È possibile formare ghost cells in vitro come risultato di un trauma dovuto alla tecnica per ottenere lo striscio, ma sono anche comunemente osservate in campioni lipemici e appaiono spesso distorte [56].

2.5.2 2.5.2 2.5.2

2.5.2 Eritrociti ipocromiciEritrociti ipocromiciEritrociti ipocromiciEritrociti ipocromici

Un eritrocita ipocromico presenta pallore centrale accentuato e citoplasma debolmente colorato, risultato di una diminuzione della concentrazione di emoglobina intracellulare. Gli eritrociti ipocromici, quando sono visivamente evidenti, sono di solito associati a una deficienza di ferro e sono tipicamente microciti e leptociti; questi tendono a cambi strutturali come membrane irregolari, perdita della forma circolare e frammentazione.

Ipocromasia è un aumentato numero di eritrociti ipocromici, che può essere rivelato da una diminuzione del MCHC (Mean Cell Hemoglobin Concentration) e del CHMC (Cell Hemoglobin Content Mean) se la popolazione ipocromica è sufficientemente numerosa. L’ipocromasia, comunque, basata sul MCHC o solo sul CHMC (in assenza di eritrociti ipocromici microscopicamente evidenti) è solitamente associata all’incompleta sintesi di emoglobina degli eritrociti immaturi, come ad esempio nelle anemie rigenerative [101]. Altre cause possono essere rappresentate da tossicosi da piombo, le quali provocano un’inibizione della sintesi dell’emoglobina [18].

Eritrociti microcitici da deficienza di ferro nei lama presentato aree eccentriche o eccentriche ipocromasia.

Gli eritrociti ipocromici devono essere distinti dai torociti che, di solito, sono artefatti e presentano un’area centrale pallida, ma nettamente distinta rispetto alla zona periferica che rimane ampia e di colore intenso [78].

2.5.3 2.5.3 2.5.3

2.5.3 Policromatofili Policromatofili Policromatofili Policromatofili

La policromasia di una cellula è determinata dal contenuto cellulare di RNA (basofilo) e di emoglobina (eosinofilica).

Un eritrocita policromatofilo è una cellula anucleata, immatura, con sufficiente RNA ribosomiale ed orfanelli quali i mitocondri, da colorarsi con la colorazione di Wright.

I policromatofili dopo la colorazione vitale con NMB (New Methylene Blue) e quindi la precipitazione di RNA e organelli, risulteranno essere reticolociti aggregati. Nella maggior parte delle specie esiste un solo tipo di reticolociti, ma nei gatti i reticolociti sono raggruppati in due tipi, aggregati e puntati, in base al pattern del RNA: i reticolociti aggregati hanno un reticolo abbondante, mentre i puntati presentano sono pochi punti isolati di reticolo che non tendono a fondersi [86].

L’’RNA citoplasmatico può anche essere visualizzato dopo colorazione con le colorazioni di Wright, in questo caso i reticolociti appariranno come policromatofili, ma mentre tutti i policromatofili sono reticolociti, ma non tutti i reticolociti contengono sufficiente RNA da apparire come policromatofili.

In generale, se la concentrazione di policromatofili nel sangue è aumentata, si tratta di un aumento della policromasia che riflette un’accelerata eritropoiesi [101].

Nel sangue di cane e suino normalmente è presente una piccola quantità di eritrociti policromatofili e, con HCT normale, in queste due specie possono raggiungere rispettivamente percentuali fino all’1,5% e 1%.

Raramente, anche nei gatti può essere presente una policromasia di minimo grado. Nel cane (e forse nel suino) esiste una correlazione diretta tra il grado di policromasia ed il numero di reticolociti, mentre nel gatto interessa maggiormente la quantità di reticolociti aggregati. In bovini, pecore, capre e cavalli di solito non si osserva policromasia, poiché nei soggetti sani i reticolociti non vengono liberati in circolo [78].

Figura 1 Figura 1Figura 1