• Non ci sono risultati.

Variazioni del diametro pupillare e dell’anisocoria indotte da variazioni nella

5. DISCUSSIONE

5.3. Variazioni del diametro pupillare e dell’anisocoria indotte da variazioni nella

nella posizione della mandibola

L'analisi eseguita ha indicato che l'anisocoria era significativamente modulata dalla posizione delle arcate dentali (a contatto o leggermente aperte) e dalla condizione occlusale (Bite ON, Bite OFF). Quando le arcate erano aperte, la presenza o l’assenza del bite non induceva alcuna modifica nell’anisocoria a riposo o durante il compito tattile. D'altra parte, quando le arcate venivano portate a contatto, dalla posizione iniziale con la mandibola leggermente aperta, la condizione occlusale determinava i cambiamenti osservati nell’anisocoria. Il posizionamento del bite in sé, non influenzava quindi l’anisocoria che si modificava solo in seguito al contatto occlusale. L’aumento dell’anisocoria durante il contatto in Bite OFF indica che l’asimmetria trigeminale presente a riposo si accentua in questa condizione, incrementando lo sbilanciamento di base nell’attività del LC. Il contatto tra le arcate comporta una modificazione della scarica dei recettori dei fusi

72 neuromuscolari degli elevatori (dovuta all’accorciamento del muscolo e all’attivazione dei γ motoneuroni associata al comando motorio), dei recettori dell'ATM (prodotta dal movimento della mandibola verso l’alto) e dei recettori parodontali, attivati dal contatto tra i denti (Manzoni and Scarnati, 2011). I dati elettrofisiologici indicano che la scarica dei recettori parodontali aumenta e quella dei recettori dell’ATM diminuisce quando le arcate vengono in contatto (Manzoni and Scarnati, 2011). Quanto ai recettori fusali, gli esperimenti eseguiti nella scimmia durante il mantenimento di diverse aperture mandibolari indicano che la scarica fusale diminuisce quando lo spazio fra le arcate si riduce (Larson et al., 1983), segno che l’attivazione dei motoneuroni  non è sufficiente per mantenere in tensione la parte centrale del fuso (Manzoni and Scarnati, 2011). Indipendentemente dalle modificazioni attese nella scarica delle singole popolazioni recettoriali, che dovrebbero essere dello stesso segno su entrambi i lati, il contatto deve in qualche modo incrementare la differenza fra i livelli di attività sui due lati. Considerando che è sufficiente perdere superficie occlusale per sviluppare l’asimmetria trigeminale durante il morso e incrementare l’anisocoria al contatto fra le arcate (De Cicco et al., 2016), è verosimile che i recettori parodontali, stimolati dai contatti sui denti, svolgano un ruolo fondamentale nello sviluppo di entrambe (Manzoni e Scarnati, 2011).

L’aumento dell’anisocoria al contatto tra le arcate in Bite OFF era associato ad un aumento bilaterale del diametro pupillare a riposo, più pronunciato sul lato ipertonico e di una diminuzione bilaterale, più pronunciata sul lato ipotonico,

73 durante il compito tattile. Queste variazioni portavano alla riduzione della midriasi indotta dal compito tattile.

Questi risultati suggeriscono che, quando le arcate si chiudono, l’attività trigeminale aumenti su ogni lato. Come abbiamo visto, l’aumento bilaterale si verifica sicuramente per i recettori parodontali, mentre l’attività dei recettori fusali e dei recettori dell’ATM dovrebbe diminuire con la chiusura delle arcate (Larson et al., 1983; Manzoni and Scarnati, 2011). Anche questa considerazione indica che i recettori parodontoli sono quelli più appropriati per generare le modificazioni del diametro pupillare osservate con i denti a contatto in occlusione scorretta.

L'aumento del diametro pupillare a riposo che si verificava quando i denti venivano a contatto senza bite, poteva anche spiegare perché, nella stessa posizione, la midriasi associata al compito tattile, era minore rispetto a quanto osservato con le arcate leggermente aperte. È noto, infatti, che quando i valori basali della scarica dei neuroni noradrenergici (e del diametro pupillare) sono molto bassi, l’aumento di tale attività porta ad un aumento dell’attivazione fasica del LC (e della midriasi ad essa associata) durante il compito cognitivo. Tuttavia, al di sopra di un determinato livello basale di attività, qualsiasi ulteriore incremento comporterà l’effetto opposto, con diminuzione dell’attivazione fasica del LC durante il compito cognitivo e della relativa prestazione (Aston-Jones e Cohen, 2005; McGinley et al., 2015). Quindi, apparentemente, il contatto delle arcate dentali aumentava l'attività basale del LC e il diametro pupillare al di sopra del livello critico per cui le variazioni fasiche dell'attività del LC e delle dimensioni della pupilla si riducono.

74 Quando invece, i soggetti portavano le arcate dentali a contatto tramite il bite, che garantiva un’occlusione corretta, l’anisocoria si riduceva, indicando una ridotta asimmetria tra l'attività sensoriale trigeminale sinistra e quella destra. Anche in questo caso si può supporre che i recettori coinvolti siano quelli periodontali che, rispondendoo direttamento del contatto dentale sono anche sensibili alle sue asimmetrie provocate dall’occlusione scorretta e alla loro correzione. La diminuzione dell’anisocoria avveniva sia a riposo sia durante l'esecuzione del compito tattile. A riposo, queste modificazioni derivavano da una diminuzione del diametro pupillare sul lato ipertonico, senza importanti cambiamenti sul lato ipotonico. Durante il compito tattile, invece, c’era un aumento bilaterale del diametro pupillare, che non raggiungeva il livello di significatività in nessuno dei due lati. Mentre si può capire che la correzione dell’occlusione migliori la simmetria nelle informazioni trigeminali in posizione di chiusura delle arcate, risulta meno comprensibile come mai i diametri pupillari diminuiscano passando dall’apertura alla chiusura. Infatti, la scarica dei recettori periodontali aumenta e anche quella dei fusi neuromuscolari e dei recettori dell’ATM dovrebbe essere più elevata se le arcate sono distanziate dall’interposizione del bite. È interessante osservare che quando si ripristina la superficie occlusale persa con una protesi, il contatto, che pure aumenta la midriasi durante il compito tattile rispetto alla condizione a bocca semiaperta, non diminuisce il diametro pupillare a riposo (De Cicco et al., 2014). L’origine della diminuzione bilaterale del diametro pupillare

75 quando le arcate vengono in contatto in Bite ON richiede pertanto indagini ulteriori.

Per quanto abbiamo ricordato circa la relazione osservata tra l’attività del LC e la dimensione della pupilla, a riposo e durante il compito tattile (Aston-Jones and Cohen, 2005), l'aumento del diametro pupillare osservato durante l'esecuzione del compito tattile con le arcate a contatto in Bite ON, indice di un’aumentata scarica fasica del LC è consistente con l’ipotesi che la nostra popolazione di soggetti, in condizioni a riposo, con le arcate semiaperte ha un’attivita di base del LC superiore a quella che garantisce il massimo incremento dell’attività fasica durante il compito.

Documenti correlati