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Almeno nel XIV secolo a.C. snTr doveva essere resina dell’albero del genere Pistacia come dimostrano Margaret Serpico e Raymond White, avendo la loro ricerca confermato in linea generale l’ipotesi di Victor Loret: questi, studiando le zone dell’estensione della specie di Pistacia, aveva concluso che P. falcata che si trova in Somalia ed Eritrea sarebbe potuto essere il snTr di Punt della spedizione di Hatshepsut, mentre P. terebinthus sarebbe il snTr della zona siro-palestinese; menzionava inoltre che in Egitto stesso, nel deserto orientale e intorno a Luxor, è stata trovata P. khinjuk.222 Serpico e White propongono che potesse trattaresi invece, della P. atlantica Desf. che si trova in Siria/Palestina “ed è una produttrice eccellente della resina, migliore della P. terebinthus”, sottolineando che un’identificazione precisa non è possibile in quanto le differenze delle componenti chimiche tra le varie specie della Pistacia non sono consistenti a sufficienza per una tale diagnostica. L’identità di snTr è dimostrata dall’analisi chimica del contenuto di vasi trovati ad Amarna, alcuni di quali, oggi appartenenti al British Museum, portano l’iscrizione del contenuto – snTr, che a sua volta corrisponde al 220 LAUER, ISKANDER, 1955, p 178. 221 SCHNEIDER, 1996, p. 11. 222 SERPICO, WHITE, 2000, pp. 884-885.

54 contenuto dei vasi trovati all’interno della nave naufragata nel periodo postamarniano, presumibilmente dopo il 1306 a.C., vicino Uluburun sulla costa meridionale della Turchia223 ed è confermata dalla GC-MS analisi (gas

chromatography – mass spectrometry) di cinque campioni tratti da esso224.

Nonostante l’ovvia conclusione che dunque snTr, almeno nel periodo amarniano, era resina, o meglio - gommoresina proveniente dagli alberi del genere di Pistacia, rimane legittimo interrogarsi sulla natura del snTr nelle epoche precedenti e posteriori e chiedersi se comunque rimane valida l’ipotesi di Nathalie Baum la quale propone di considerare snTr la resina delle Terebintaceae, prendendo in prestito questa denominazione dalla tassonomia botanica del XIX secolo (Pierre Edmond Boissier “Flora Orientalis”) dove le Terebintaceae includono le Burseraceae (cha a loro volta includono le specie Commiphora e Boswellia) e le Anacardiaceae (che includono le specie Pistacia)225.

In più, integrando la conclusione di Serpico e White con il già citato articolo di N. Baum e con il lavoro di J. Quaegebeuer226, rimane impossibile non domandarsi cos’altro era snTr oltre ad essere resina di una delle varietà della Pistacia.

Partendo per eliminazione, è chiaro che gli elenchi di sostanze di Edfou ed Athribis dimostrano che snTr non è una variante né di antjw né di nnib o altre xt. Inoltre, come ricorda N. Groom , “nel tempio di Hatshepsut sono elencati antjw e alberi antjw, ebano, avorio, oro, alberi di cannella, alberi khesjt, incenso-ihmut e incenso-snTr”.227

J. Quaegebeuer, senza entrare nella discussione sulla provenienza del snTr, studiando i casi dove esso si trova qualificato dal verbo (forse sarebbe meglio classificarlo aggettivo-verbo) sAq, mette in evidenza la necessità di distinguere tra il prodotto finale snTr sAq e la materia prima snTr, almeno nel periodo che segue al periodo amarniano, in quanto le fonti studiate, e nelle quali è stato

223

SERPICO,WHITE, 2000, pp. 884-897.

224 STERN, HERON, TELLEFSEN, SERPICO 2008, p. 2101. 225

BAUM, 1994, pp. 17-39.

226 QUAEGEBEUR, 1993, pp. 29-44., QUAEGEBEUR 1994, pp. 239-249. 227

55 trovato il nome del mestiere sAq snTr e il nome del prodotto snTr sAq, ricoprono il periodo dalla 19. dinastia all’epoca tolemaica.228 Nel dimostrare che il verbo

sAq va tradotto “conglomerare, rendere consistente per mezzo di cottura”229

J.Quaegebeuer conclude che allora snTr è “la gommoresina … che si presenta solida nello stato naturale, [e] deve essere fusa per ottenere una massa più compatta” adatta ad essere modellata in paline in varie forme. 230 snTr sAq è dunque snTr “riscaldato o cotto per fondere” e l’interpretazione è rafforzata dalla presenza del determinativo di fiamma presente esclusivamente con la combinazione di sAq e snTr. 231

Rimane curioso notare che sAq è attestato soltanto con snTr, e non si trova con le altre resine232 e da questo fatto deriva la proposta di J.Quaegebeuer che il termine si riferisce alla preparazione dell’incenso (da intendere come franchincenso). Per E. Bresciani snTr è “resina di olibano o franchincenso prodotta dall’albero seneter (cioè dalla Boswellia, o meglio dalle piante della famiglia della Boswellia proprie dell’area sud-arabica, ma di sicuro indistinguibili per gli egiziani antichi; forse ne esistevano anche specie africane).”233

La domanda da porre su questa esclusiva connessione di snTr e sAqè come mai il

snTr sia l’unico a dover essere conglomerato sul fuoco. Era davvero questa

l’unica resina che veniva preparata in questo modo e l’ antjw Sw per esempio non veniva conglomerata (o non entrava nel conglomerato) sul fuoco, oppure diverse resine potevano essere conglomerate sul fuoco diventando così snTr sAq il che farebbe del snTr sAq un nome generico che si potrebbe rendere con l’espressione “l’incenso/resina conglomerato/a” usando qui il termine incenso come nome generico e non franchincenso?

228 QUAEGEBEUR, 1993, pp. 29-44. 229 QUAEGEBEUR, 1993, pp. 29-44. 230 QUAEGEBEUR, 1994, p. 247. 231 QUAEGEBEUR, 1993, pp.42-43. 232 QUAEGEBEUR, 1993, p.40. 233 BRESCIANI, 1997, pp. 449-450.

56 Il verbo sAq determinato dal simbolo di fiamma compare comunque nella ricetta di kuphi per esprimere lo stato/l’aspetto di massa che si deve ottenere tramite la cottura234.

Sappiamo inoltre che l’antjw nel P. Magical LLM - Rom 3/22-23 veniva agglomerato (il verbo usato è sAq ) sul braciere – un procedimento che inevitabilmente coinvolge il fuoco.235

In più, se snTr è adatto ad essere conglomerato sul fuoco non può essere oleoresina/balsamo. La sua natura non liquida è comunicata anche dai determinativi del bruciaincesno (Lista Gardiner R7), e di sostanze granulari; Lista Gardiner N33 e in demotico 236.

Il fatto che l'ideogramma snTr sia “un braciere da cui si leva il fumo” 237 fa del

snTr l’ incenso archetipo, aroma da bruciare per eccellenza. É stato il suo valore

di aroma archetipo da bruciare quello che ha causato la necessità di qualificarlo con il verbo sAq quando preparato sul fuoco per usarlo altrimenti? Nel rituale per l’imbalsamazione del toro Apis snTr sAq “designa un prodotto introdotto nella bocca dell’animale mummificato”238.

Questa è una domanda che porta a proporre che snTr – profumo per eccellenza

dell’Antico regno inizi col passare del tempo ad essere differenziato, dapprima tra

snTr Sw e wAD nel Medio Regno239 ai quali nel Nuovo regno, almeno dalla 19. dinastia, si aggiunge il già citato snTr sAq.

Cosa sono snTr Sw e snTr wAD e in quale modo sono diversi rispetto al snTr non qualificato?

snTr sAq è misurata a hkAt – la misura per i grani240 e V. Loret sembra suggerire che SnTr Sw sia sinonimo di snTr sAq,241 ma se Sw, come proposto riguardo al 234 LORET, 1887, p.104. 235 BETRÒ, 1994, p. 45. 236 ERICHSEN, DG, p.440, Wb, Vol. 4, p.180-181,CDD_S, pp. 288-289, https://oi.uchicago.edu/sites/oi.uchicago.edu/files/uploads/shared/docs/CDD_S.pdf 237 BETRÒ, 2002, p. 205. 238 QUAEGEBEUR, 1994, p. 247. 239 BAUM, 1994, p. 24. 240 BAUM, 1994, p. 24. 241 QUAEGEBEUR, 1993, p.40.

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antjw Sw da Chermette e Goyon, implica uno stato definitivo in seguito al processo fatto in laboratorio e il verbo sAq un’esposizione al calore del fuoco, non sarebbe possibile accettarla in quanto si possa ipotizzare che la qualificazione

Sw dunque non coinvolge il fuoco.

Gli Annali di Thoutmosis III e il P. Harris menzionano snTr wAD, ma anche snTr non specificato, come contenuto di vasi-mn e Aaa, recipienti tipici per contenere sostanze cremose come olio, grasso, miele.242 Potrebbero dunque snTr wAD e

snTr essere la resina di Pistacia terebinthus quando è semiliquida243 e avrebbe potuto trattarsi proprio di questa tra le Pistacie nel caso dei frammenti di vasi canaaneii rinvenuti ad Amarna, di colore arancione-rosso scuro244 per la quale Serpico e White concludono che “dal deposito della resina è evidente che la resina in origine era in stato liquido e si tratta della resina di Pistacia”?245

Ma, se snTr è semiliquida, come mai l’ideogramma snTr è un braciere da cui si leva il fumo? Accanto ai termini wAD, Sw o sAq i quali comunicano che snTr significa cose differenti, sembra che anche i determinativi indichino che questa parola abbia diversi significati anche quando non si trova qualificata da una di queste espressioni, il che porta a domandarsi se, come ant(jw), accanto all’esprimere una o più specie botaniche dai prodotti intercambiabili nel prodotto finale, non conservi anche la capacità di esprimere un tipo di odore.

Alla luce degli esempi delle liste di Edfu e Athribis devo respingere quest’ ipotesi in quanto per il xSS (lista di antjw, Edfou II, 207 (2-3)) è detto che quando il prodotto del suo albero (nht) è simile nel colore all’albero di snTr, il suo odore (stj.f) è altrettanto simile ad esso246. Non è stato affermato che il suo odore è snTr (è soltanto paragonato ad esso) mentre quando odori di alcune delle altre sostanze

242 BAUM, 1994, p.24. 243 BAUM, 1994, p.38. 244 SERPICO, WHITE, 2000, p. 887. 245 SERPICO, WHITE, 2000, pp. 891,894. 246 CHERMETTE, GOYON, 1996. pp. 66-67.

58 venivano definiti tj-Sps, nDm e ant veniva scritto che loro suo odore è ant o tj-Sps o nDm e non che sia simile ad esso.

Nel caso del xSS chiaramente si distingue tra snTr albero e snTr odore, ma sembra che l’affinità degli alberi non sia necessariamente collegata alla somiglianza nell’odore in quanto la materia lignea di mtwtdSrw (Edfou II, 208 (1-2)) è descritta simile a quella del snTr, ma il suo odore non è paragonato al snTr.

L‘estensione dell’uso di snTr qualificato diversamente potrebbe parlare in favore dell’ipotesi che snTr sia Pistacia, includendo diverse varietà all’interno di questa specie, ma senza ulteriori chiarimenti da parte delle analisi chimiche non sembra possibile escludere l’ipotesi di N. Baum, che dimostra la coesistenza di Boswellia e Pistacia nella produzione di snTr in quanto considerate come complementari e intercambiabili.247 N. Baum ricorda inoltre che la Stele Cairo JE 40003 della XXX. dinastia distingue tra snTr wAD e i suoi grani prt, snTr dell’oasi e snTr della valle (kmt)248, e che snTr a volte definito wAD, phA, sAq oppure Sw fa parte degli unguenti e fasce destinate a curare bruciature, ferite, morsi compresi morsi di serpenti249, che infine snTr wAD è condimento nel pane bianco del P. Boulaq 18, che snTr phA viene messo nel pane bianco e snTr wAD usato per la cura del corpo e le tinte, mentre snTr sAq è il primo elemento (e più importante) contro le bruciature e per riempire la bocca nell’imbalsamazione di Apis.250

Proporrei dunque provvisoriamente di intendere snTr in senso largo come materia gommoresinosa (indipendentemente dal genere o dalla specie della materia prima) che si brucia sull’altare-incensiere ma conobbe anche altri impieghi. Tale fatto causò a mio parere la necessità dell’ evoluzione del termine in sntr Sw, wAD e

sAq e anche la comparsa del determinativo di sostanze granulari accanto al suo

ideogramma e determinativo – il bruciaincenso.

247 BAUM, 1994, p.31. 248 BAUM, 1994, p.18. 249 BAUM, 1994, p.27. 250 BAUM, 1994, p.28.

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