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7. Valutazione speditiva della vulnerabilità sismica

Il limite della valutazione analitica è la mole di lavoro necessaria per applicare il metodo a molti aggregati, in quanto richiederebbe da parte dell’Amministrazione. Il calcolo degli indici descritti nel capitolo precedente, necessita una conoscenza storico – evolutiva molto approfondita, basata su ricerche archivistiche molto mirate.

Al fine di poter determinare un metodo di valutazione della vulnerabilità sismica di tipo speditivo, sono stati identificati dei parametri sintetici basati sull’analisi delle sole rappresentazioni in pianta dei tessuti murari e dei prospetti degli aggregati.

Tale valutazione si basa sull’uso di parametri veloci da calcolare, deducibili dalla sola geometria dell’aggregato e disponendo solamente della pianta dei setti murari e dei prospetti fronte strada degli aggregati stessi.

Il campo di indagine della seguente valutazione è stato ridotto alla sola stima delle trasformazioni avvenute in pianta e quelle avvenute in alzato, poiché sono in grado di dare utili informazioni in merito al peso dei processi evolutivi subiti dagli aggregati, e nel caso della stima della

trasformazione in alzato, ci danno indicazione sulla vulnerabilità relativa al 1° modo di danno. Per quanto riguarda invece gli altri meccanismi di collasso (ribaltamento dei timpani, lesione da puntoni spingenti, vulnerabilità a taglio e martellamento) si continua a fare riferimento agli indici calcolati nella valutazione analitica, poiché sono molto semplici e veloci da calcolare e

necessitano dei prospetti e delle rappresentazioni in pianta dei tessuti murari.

7.1 Stima della trasformazione in pianta (TPS).

La prima stima eseguita riguarda il grado di trasformazione che il singolo aggregato ha subito nel corso dei secoli. Il metodo utilizzato si basa sul confronto tra lo sviluppo attuale e una

presumibile fase iniziale, che vede l’edificazione di edifici posti sul principale percorso di impianto.

Fig. 7.1 Stima della trasformazione in pianta

Per determinare l’estensione di questa prima fase, si è ipotizzato che le particelle fossero quadrate, di lato pari a 5,92m, dallo studio svolto nel capitolo 4, relativo alle possibili fasi di evoluzione dell’aggregato. esperienza acquisita sullo studi di altri centri storici e sui processi di formazione di altri aggregati.

Fissato questo dato, si è calcolato:

dove:

A1cop= superficie coperta di primo impianto

A1tot = superficie racchiusa dal perimetro dell’aggregato.

In seguito si è calcolato:

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A2cop = area coperta attuale

A2tot = superficie racchiusa dal perimetro

Si è quindi calcolata la variazione:

Infine si calcola l’indice che rappresenta la stima di trasformazione in pianta:

Nel calcolo sono state considerate solo le superfici dove oggi troviamo edifici in muratura, quindi non si sono considerate le aree coperte da edifici in cemento armato e le aree adibite a passaggi verso le corti interne.

Per la superficie totale viene considerata l’area occupata dall’aggregato nel suo complesso, considerando sia i pieni che i vuoti, escludendo comunque gli edifici in cemento armato.

7.2 Stima della trasformazione in alzato (TAS).

Il secondo tipo di stima riguarda il calcolo delle trasformazioni in alzato dei due aggregati oggetto di studio. Questo tipo di valutazione è molto importante, in quanto fornisce informazioni sulla vulnerabilità degli aggregati al 1° modo di danno.

Per il calcolo si è ipotizzato che in una prima fase le cellule abitative fossero composte solo da 1 livello e che la progressiva evoluzione dei secoli abbia portato alla configurazione attuale. Da questa ipotesi, sono stati individuati nei prospetti dell’aggregato i livelli superiori al primo, calcolando la superficie che occupano sul prospetto totale.

Inoltre sui fronti strada sono state individuate le facciate che hanno subito una rifusione e sono state considerate per un’altezza pari al primo livello, in quanto la porzione superiore è già stata considerata nella superficie calcolata in precedenza.

L’indagine che ha portato alla loro identificazione è la stessa usata dalla valutazione analitica, basata sull’osservazione visiva di alcune caratteristiche, come:

 Uniformità di trattamento,  Simmetria delle aperture,  Unica altezza di gronda.

 Estensione notevole della facciata.

Fig. 7.2 Schematizzazione delle grandezze prese in considerazione per la stima della trasformazione

L’indice speditivo è stato quindi calcolato rapportando la somma delle superfici che stanno sopra al primo livello e delle superfici rifuse con la superficie totale del fronte strada:

dove:

TAs = indice di trasformazione in alzato

S1°livello= superfici facciate superiori al primo livello

Srifuse= superfici facciate rifuse

Stot = superficie totale sul fronte strada

7.3 Indice globale speditivo di vulnerabilità sismica

Come per la valutazione analitica, anche in questa fase è sembrato indispensabile unire i risultati delle singole stime in un unico valore, rappresentato dall’indice globale speditivo di vulnerabilità. Esso è stato calcolato allo stesso modo di quello analitico, avvalendosi degli stessi pesi:

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 per la trasformazione in pianta (TPs): PTP =18;

 per la trasformazione in alzato (TAS): PTA =28;

 per il ribaltamento dei timpani (RT): PRT =8;  per le lesioni da falsi puntoni (LP) PLP =28;  per la vulnerabilità a taglio (VT): PVT =10;  per le lesioni da martellamento (M): PM =8.  per le lesioni da martellamento da

sfalsamento dei solai (MSS):

PMSS=6

L’indice globale speditivo di vulnerabilità può essere calcolato come:

V = TPS ⋅ PTPs + TAS ⋅ PTAs + RT⋅ PRT + LP⋅ PLP + VT⋅ PVT + M⋅ PM+ MSS⋅ PMSS = 39,13

Come si può notare, rispetto alla valutazione analitica sono stati sostituiti gli indici di

disconnessione muraria e di ribaltamento delle facciate con le due stime speditive, mentre per gli altri indici di vulnerabilità sono stati utilizzati quelli calcolati nella fase analitica.

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