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Società Ligure di Storia Patria biblioteca digitale

70 Vedi nota 68.

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con le poche forze di cui ancora disponeva 71. Forse B ia g io si oc­ cupò delle operazioni m ilita ri sul lago d i C om o e f u m esso a cap o della flotta che, il 9 ed il 26 lu g lio , frustrò due te n ta tiv i veneti d i im p ad ro n irsi, dalla parte del lago, d e lla fortezza d i Lecco 72.

N on sappiam o se alla morte d i F ilip p o M a r ia l ’Assereto fosse a M ila n o ; com unque egli non com pare, agli in iz i d e lla R e p u b b lic a A m brosiana, nè fra i sostenitori della nuova lib e rtà , n è fr a i fe d e li d ell idea ducale. E ’ probabile che ragion i d i p r u d e n z a e d i v ig ile attesa lo indussero a ritirarsi a Serravalle pe r d ife n d e re i l p r o p r io feudo dalle minacce del marchese del M on fe rrato e s p e c ia lm e n te di Genova, da dove il nuovo doge, G iano d i C a m p o fre g o so , c o n ti­ n uan d o nella politica della sua casa, ostile a M ila n o e a p p r o fitta n d o della disgregazione dello stato visconteo, si era im possessato d i V o l­ taggio, Ovada, Gavi, Fiaccone, N o v i 73.

D a Serravalle Biagio assistette ai p r im i mesi d i v ita d e lla R e ­ p u b b lica A m b ro sian a; poi si portò a M ila n o , dove, il 1° g e n n aio 1448, fu eletto dai C apitani e d a i D ife n sori d e lla L ib e r tà pod està della città e del ducato per 6 m esi, a partire d a l 29 fe b b r a io , in sostituzione di M anfredo R ip p a ro lo dei conti di S a n M a r tin o 74. La elezione del nostro, un fedele del defunto duca, a d u n a carica così im portante, riservata di solito alle fa m ig lie n o b i l i 75, r a p p re s e n tò in d ub b iam e nte una chiara allusione alla c o n tin u ità d e lla p o litic a viscontea e segnò un punto a favore de llo Sforza, c a p ita n o generale della R e p u b b lic a, m a anche presunto erede d i F ilip p o M a r ia : i n ­ fatti, m entre sul finire del 1447 la R e p u b b lic a A m b r o s ia n a era prossima ad un accordo u m ilia n te con V enezia, d o p o l ’e le z io n e d i Biagio prevalse il partito della guerra ad oltran za e n o n si p a r lò p iù d i accordo con l ’irrid u c ib ile rivale 76.

L ’Assereto entrò in carica il p rim o m arzo e, fra i su o i p r im i

71 F. Co g n a s s o cit., p . 375.

72 C r i s t o f o r o d a S o l d o cit., pp. 72-74; M . S a n u d o cit.. col. 1125 B-E; F. C o g n a s s o cit., pp. 377-78.

73 G . G i u l i n i cit., V I, pp. 428-29.

74 I registri dell'ufficio d i Provvisione cit., n. 96, p. 409, 1° febbraio 1448. 75 C. Sa n t o r o, Gli uffici del dominio sforzesco ( 1450-1500), M ila n o , 1 9 4 7 , p . XXX.

76 Cr i s t o f o r o d a So l d o cit., p. 77; F. Co g n a s s o cit., p. 413.

p ro v ve d im e n ti, em anò una serie d i decreti atti a r ip o rta re l'o r d in e in città, ove regnavano l'an arch ia ed il caos. I l 3 m a rz o s ta b ilì con u n decreto che nessuno potesse opporsi agli u ffic ia li c h e eseguivano i suoi o rd in i e che tutti i cittad in i dovessero assistere t a li u f f ic ia li 77 ; il 4 m arzo e m an ò un'altra grida contro i b e ste m m iatori, c o n tro ch i com perava roba proveniente da scasso o da furto, e acco glie v a i c itta d in i che erano stati b a n d iti, com m inando gravi p e n e , an c h e f i ­ siche. ai r e n ite n ti78.

I l podestà non si lim itò solo a dettare leggi ed a fare eseguire o rd in i, m a passò direttam ente a ll azione, quando le c irco stan ze lo richiesero: così, quando fu necessaria la presenza d i u n a b ile a m ­ m ira g lio pe r fronteggiare i \ eneti sul Po. B iagio a b b a n d o n ò M ila n o e in lu g lio si recò nella zona di Crem ona. Q ui in fa tti 1 a m m ir a g lio veneziano. A nd rea Q u irin i, approfittando dell'assenza d i F rancesco Sforza, im p eg n ato altrove, attaccò la città ed il p o n te d i barch e fatto costruire d allo Sforza: fa llito però il suo assalto p e r Teroica resistenza di Crem ona, organizzata da Bianca M aria S fo rz a , e sap uto del ra p id o accorrere del conte, il Q u irin i si ritirò a C a sa lm a g g io re , su di u n ram o del Po. Q u i egli si ritenne sicuro, p e rc h è difeso a destra d a l presidio di Casalmaggiore e a sinistra d a u n a golena form ata d a l fiu m e : inoltre egli stesso aveva m u n ito con p a liz z a te , steccati e catene l'entrata superiore del canale. M a lo S fo rz a e 1 A s­ sereto. due p ro d i, geniali e fortunati condottieri, ebbero b e n presto ragione del Q u ir in i: mentre da terra lo Sforza prese a be rsag liare con le artig lie rie la flotta nem ica. l'Assereto si piazzò con le p ro p r ie navi all'im b o ccatu ra del canale, per tagliare ai V e n e ti la r itir a ta e costringerli a combattere. Chiuso fra due fuochi, senza p o s s ib ilità d i uscita e con le navi esposte ai colpi nem ici, il Q u ir in i, q u a n d o v ide che B iagio si apprestava a risalire il canale per attaccare b a tta g lia , diede fuoco ad alcune sue navi e le spinse contro il n a v ig lio m ila ­ nese p er appiccarvi fuoco. M a il nostro, in tuita la m a n o v r a , fece rapid am e n te retrocedere dallo stretto canale le p ro p rie n a v i e at­ tese il Q u ir in i al varco, im pegnando con lui una furiosa b a tta g lia .

77 I registri deUufficio degli Statuti cit., n. 156, p. 68. 3 m arzo 1118. 78 A.S.M., Registro Panigarola, n. 6, cc. 41 v. - 42 4 marzo 1448.

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d alla quale si salvarono, con la fuga, solo 7 g a le o n i e 1 galea d e lle 70 u n ità della flotta veneta79.

La notizia si diffuse rapidam ente in M ila n o , ove il 18 lu g lio , si o rd in ò d i fare processioni, fu o c h i, feste e su on i d i c a m p a n e per celebrare la vittoria riportata i l giorno p rim a d a llo S fo rza e dal- l ’Assereto a Casalmaggiore contro V enezia 80.

R ito rn ato in città, Biagio an d ò via via a u m e n ta n d o la p r o p r ia a u to rità: i l 16 agosto gli fu concesso, oltre la p r o p r ia c o m p e te n z a , il potere assoluto per procedere contro i r ib e lli, i tr a d ito r i, gli o m i­ cid i, i falsari, i lad ri ecc. Riconoscendo la d ilig e n z a , la r e ttitu d in e e la capacità, nelle azioni m ilita r i e in quelle a m m in is tr a tiv e , del nostro podestà, i C apitani della L ib e rtà diedero a ll Assereto 1 in c a ­ rico d i allontanare dalla città gli in d iv id u i discoli, rissosi, se d iziosi, pronti a com piere furti ed uccisioni ed a questo scopo g li assegna­ rono, ultra fa m ilia m . 50 u o m in i arm ati d i balestre e d i a ltre a r m i 81. 11 bando venne pubblicato il 30 dello stesso mese « a la scalla del p allazio ducale ». con invito a tutti i c itta d in i d i a iu ta r e il pod està nella sua opera e d i mantenersi « b o n i, co rre d i, o b e d ie n ti. p a c iffic i et honesti » 82.

N el frattem po la guerra contro A enezia. a c u i aveva p a rte c i­ pato così vittoriosamente B iagio, subì un brusco arresto, q u a n d o il capitano generale della R e p ub b lica A m b ro sia n a, con u n accordo u nilaterale a R ivoltella, il 18 ottobre 1448, si im p e g n ò a re s titu ire le terre sottratte, in cam bio d i u n riconoscim ento da p a rte d i V e­ nezia della sua legittim ità alla successione di F ilip p o M a r ia . L ac­ cordo fu interpretato a M ilano come u n vero tr a d im e n to d e llo S fo rza e si procedette all'allontanam ento dei C a p ita n i d e lla L ib e r tà e d e g li altri m agistrati, ritenuti responsabili di questa a zio n e , m a l ’Assereto rim ase al suo posto e venne riconferm ato podestà, n o n o s ta n te i l suo legam e con il conte 83.

I n questo periodo di tempo lo Sforza, a fflitto d a p r e o c c u p a z io n i

79 M. Sa n u d o cit.. coll. 1127 B-1128 A ; G . Gi u l e v i cit.. V I, p p . 439-141. 80 / registri dell'ufficio di Prom-isione cit.. n. 109. p . 412. 18 lu g lio 1448. 81 A.S.M., Registro Panigarola. n. 6, cc. 77 v. - 78 r.. 30 agosto 1448. S2 A.S.M., Registro Panigarola. n. 6. c. 78 v.. stessa data.

d i carattere econom ico per il pagam ento dei suoi c a p ita n i, in iz iò u n a p o litic a filogenovese, ottenendo in prestito, nel n o v e m b re , 10.000 ducati e s tip u la n d o con il doge, G ian o d i C am pofregoso, u n 'a lle a n z a offensiva e difensiva della durata d i tre a n n i 84. I n q uesto tra tta to , in cui G enova e M ilan o si im pegnarono ad osservare le c o n v e n z io n i co m m e rc ia li vigenti p rim a della m orte di F ilip p o M a r ia ed a fo r ­ nirsi reciprocam ente aiuti m ilita r i, appare fra i sottoscritti d e lla parte m ilanese anche B iagio 85.

L'Assereto trovava anche il tem po d i dedicarsi a l c o m m e rc io dei lib r i: in quest'anno incaricò alcuni am ici d i vendere a l re A l ­ fonso d 'A ra g o n a . per 100 ducati aurei, u n prezioso codice d i V ir g ilio , com e ci m ostra una lettera d i B artolom eo F azio ad A n t o n io Becca- d e lli. segretario del r e 86.

N e l 1449. nella sua q u a lità d i podestà. B iagio dovette a ffro n ­ tare anche il problem a del vettovagliam ento d i M ila n o in p re d a alla carestia, em anando una serie d i decreti atti a c o lp ire g li in ce t­ tato ri di generi alim entari ed a distribuire a ciascuno i l g ra n o 87. M a la situazione n e lla città si fece sempre p iù confusa ed a g ita ta , se l'8 settembre 1449. si dovette emettere una grida in cui si o r d in a v a a tutti i c itta d in i d i prestare obbedienza al podestà, B ia g io Assereto, ed ai luog otenenti del capitano del p o po lo , C arlo G o n z a g a , im p e ­ gnato a fronteggiare con le a n n i l'avanzata di F ra ncesco ^ f o r z a 88. N e ll'o tto b re , fallito il tentativo dello Sforza di im p a d r o n ir s i d i M ila n o , si firm ò fra i contendenti u n a tregua d e lla d u r a ta di 20 g io rn i a partire dal 16 o tto b re 89: in questo lasso d i te m p o in M ila n o si riorganizzò l'am m inistrazio ne e B iagio Assereto fu ric o n ­

8Î G. Gi u l i n i cit., V I. p. 448; A. Gi u s t i n i a n i, Annali cit.. I I . p. 378. Secondo

il G iu lin i lo Sforza avrebbe dato in isposa, l’anno precedente, la propria figlia illegittim a. Drusiana, a Giano Fregoso.