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Questa commedia, dal titolo decisamente emblematico, viene scritta nella fase di maturità di Lope e, più precisamente, tra 1615 e 1620, come sostenuto nella Cronología de las comedias de Lope de Vega a cura di Morley e Bruerton108. Risulta appartenere, quindi, al periodo della relazione tra Lope e Marta de Nevares, il suo ultimo amore. Anche in questo caso, come lo era con Lucrecia di Cuatro milagros de amor, l’attenzione del pubblico è focalizzata su una figura femminile, la principessa Laura, protagonista indiscussa. Laura è una giovane donna in età da marito, di una bellezza incredibile, così come lo è la sua intelligenza. Vanta, infatti, un’istruzione tutt’altro che comune per l’epoca, soprattutto considerando che è una donna, ed è proprio attorno a questo elemento che ruota l’intero intreccio.

Il primo atto si apre con un dialogo tra Laura e suo fratello Arnaldo, scaturito dal rifiuto di quest’ultima a sposare l’ennesimo pretendente: il principe di Transilvania. Arnaldo cerca di convincere la sorella a riconsiderare l’idea del matrimonio, ma questa non ha alcuna intenzione di farlo. Laura, infatti, a causa della sua istruzione, è arrivata alla conclusione che odia tutti gli uomini e, di conseguenza, non vuole aver niente a che fare con il genere maschile, tantomeno sposarsi. Inoltre si autodefinisce – e da qui il titolo – «vengadora de las mujeres»; proponendosi di creare un’accademia nella quale istruire tutte le donne a odiare gli uomini e così vendicare tutte le ingiustizie subite. Al suo cospetto si presentano due nobili, Alejandro, duca di Ferrara, e Augusto, principe di Albania, con l’obiettivo di conquistarla, ma non vengono degnati di alcuna attenzione da parte della principessa. Intanto, il principe di Transilvania, Lisardo, è deciso a conquistare Laura, ma vuole agire senza rivelare la propria identità. Travestitosi, si presenta al cospetto di quest’ultima con l’obiettivo di regalarle una serie di libri e, così facendo, riesce a catturare l’interesse della ragazza che decide di nominarlo suo segretario. È con questo favore inaspettato che si conclude il primo atto.

All’inizio del secondo atto assistiamo al dialogo tra Diana e Lucela, allieve di Laura, riguardo a Lisardo: quest’ultimo non è passato inosservato a Diana che

108 MORLEY S. G. - BRUERTON C. (1968), Cronología de las comedias de Lope de Vega,

65 comincia a sentire un interesse nei suoi confronti, tuttavia si propone di celarlo per evitare di essere scoperta da Laura. Il duca Alejandro, vedendo la vicinanza tra Laura e Lisardo, decide di chiedere a quest’ultimo un favore: ha scoperto il modo per far innamorare Laura, ovvero per mezzo di un incantesimo, e per metterlo in atto ha bisogno di un nastro che sia stato a contatto con i capelli della ragazza. Lisardo si risolve ad aiutarlo, ma decide di testare la sua riuscita su Julio, il criado di Laura, il quale si innamora perdutamente del duca. Nel frattempo Arnaldo convince Laura a riconsiderare Alejandro e Augusto, ma la ragazza annuncia che sceglierà come marito colui che eccellerà sia con la spada che con la piuma: i pretendenti dovranno infatti misurarsi in un torneo a cavallo e nella scrittura di un libro che lodi le donne. Laura, nel frattempo, sente che qualcosa sta cambiando in lei, si sente sempre più attratta da Lisardo, ma è decisa a non cedere. Inoltre, in un dialogo con Diana, questa confessa il suo amore per Lisardo, provocando uno scoppio di gelosia nella protagonista, che decide di cacciare l’amica. Lisardo, sempre più invaghito di Laura, le chiede di poter far partecipare al torneo anche il principe di Portogallo, suo amico, che scopriremo poi essere impersonato dal servo Octavio; Laura accetta, ma gli confessa che il torneo non è altro che una farsa per prendere tempo e distrarre il fratello dal convincerla a contrarre matrimonio. L’atto si conclude con questa serie di inganni e la nascita di nuovi sentimenti.

Il terzo atto si apre a torneo già concluso, il vincitore è un misterioso cavaliere, che non è altri che Laura travestitasi da uomo. Nascosta dal travestimento, chiede a Octavio che le si dica la verità sull’identità del principe di Portogallo e questi le rivela che non esiste nessun principe di Portogallo né tantomeno Lisardo, il cui vero nome è Federico di Transilvania. A poco a poco Diana e Lucela si rendono conto che, sebbene non lo voglia ammettere, Laura è innamorata, pertanto chiedono, oltre che vengano date loro delle lezioni per imparare ad amare, anche il permesso di sposare Augusto e Alejandro. Arnaldo vuole porre fine il prima possibile alla competizione e riunisce tutti i cavalieri per il verdetto finale: Laura rivela di essere il misterioso cavaliere e proclama, di conseguenza, vincitore del torneo il secondo classificato: Lisardo. Quest’ultimo, davanti allo stupore di tutti, rivela la sua vera identità: non si tratta di un semplice

66 segretario, ma di Federico, principe di Transilvania.

La conclusione, come di consuetudine, non poteva che essere il matrimonio; Laura ammette di essere innamorata di Federico-Lisardo e accetta di sposarlo. A loro volta, Lucela e Diana vengono date in spose, rispettivamente, ad Augusto e Alejandro. La commedia si chiude con un momento di ilarità finale che vede come protagonista il povero Julio che, vittima dell’incantesimo, dichiara il suo impossibile amore verso il duca.

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