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VERIFICA PARAMETRI AMBIENTALI E NORMATIVI 1 Inquadramento ambientale dell’opera

Il sito interessato avrà una recinzione costituita da paletti a T in acciaio zincato e una rete, anch’essa in acciaio zincato, a maglia romboidale. I Paletti, alti 2,25 m, saranno infissi per 15 cm in un cordolo in c.a. di sezione 20x20 cm. L’interasse tra i paletti sarà di 1,5-1,80 m., lungo il confine verranno tracciate delle stradine di servizio larghe 5,00 m.

In fase di realizzazione, essendo quasi tutti i materiali pre-assemblati, si avranno minimi scarti di cantiere che saranno in ogni caso conferiti a discariche autorizzate secondo la normativa vigente. A regime, durante la produzione di energia elettrica, non si avrà alcun rifiuto.

Per valutare le interferenze sulle componenti abiotiche, è stato effettuato un accurato esame geologico del sito che ha escluso rischi per la stabilità del suolo.

Le acque meteoriche continueranno ad essere assorbite naturalmente dal terreno defluendo al suo interno.

Per la realizzazione dell’impianto si prevede un tempo max di mesi sei. La durata presumibile di funzionamento dovrebbe essere di 29 anni al termine dei quali l’impianto sarà dimesso completamente o sostituito con uno nuovo.

6.2 Impatto relativo alla fase di costruzione dell’impianto Impatto acustico

Le attività di cantiere produrranno un incremento della rumorosità nelle aree interessate.

Tali incrementi interesseranno comunque brevi periodi di tempo e saranno limitati alle ore diurne, al fine di contenere il potenziale disturbo arrecato dalle emissioni sonore. La fonte di rumore è individuabile nell’utilizzo di attrezzature specifiche e dal traffico veicolare dovuto alle attività di cantiere.

Rifiuti

Considerato il fatto che tutti i componenti utilizzati sono prefabbricati, saranno prodotte modeste quantità di rifiuti, qualitativamente classificabili come rifiuti non pericolosi, in quanto originati prevalentemente da imballaggi.

Sarà comunque prevista la differenziazione tra rifiuti di origine ferrosa e non ferrosa.

I rifiuti verranno conferiti ad idonei impianti di smaltimento o recupero, ai sensi delle disposizioni delle norme vigenti.

Ripristino

La realizzazione dell’impianto non richiede la necessità di operare trasformazioni sul sito di interesse.

6.3 Impatto relativo alla fase di esercizio dell’impianto Occupazione del territorio

L’impatto dovuto all’occupazione territoriale è molto basso, con valori che si aggirano all’22% dell’area di riferimento non computando la viabilità esistente. L’area circostante l’impianto mantiene le funzioni precedenti all’installazione, le aree libere dall’occupazione dei pannelli saranno impiegata per altri scopi, come l’agricoltura e la gestione del verde, senza alcuna controindicazione.

Impatto visivo

Per migliorare l’inserimento ambientale dei pannelli solari, verrà posta particolare attenzione alla scelta del colore delle componenti principali dell’impianto, introducendo accorgimenti per evitare effetti di riflessione della luce da parte delle superfici metalliche.

Considerato che gli impatti dell’impianto sul territorio circostante sono limitati ad un impatto di tipo visivo sull’ambiente e verificato con opportuni sopralluoghi che nella zona non sono presenti unità abitative destinate ad uso residenziale, si può evidentemente stimare che l’impatto visivo resterebbe limitato al passante che si trova nella zona ed in generale ad una leggera variazione dello scenario naturale dell’area interessata dalla realizzazione del progetto. Condizione impercettibile perché si realizzerà una barriera di verde, costituita da un piccolo impianto produttivo di uliveto della famiglia delle Nocellara del Belice, molto diffusa nell’aria agricola tra Castelvetrano e Mazara del Vallo, che avrà la ulteriore funzione di mimetizzare l’impianto .

Impatto acustico

Gli impianti fotovoltaici non producono impatto di tipo acustico.

Interferenze elettromagnetiche

L'interferenza elettromagnetica causata dai pannelli fotovoltaici è quasi nulla. Essa potrebbe al massimo influenzare le caratteristiche di propagazione delle telecomunicazioni (alla stregua di qualsiasi ostacolo) o la qualità del collegamento in termini di

segnale-disturbo. Tuttavia, una adeguata distanza dell’impianto da antenne o ripetitori, fa sì che l’interferenza sia irrilevante, si rimanda alla relazione tecnica elettrica allegata al progetto Viabilità e traffico

L’area di impianto ricade in zone non abitate dunque l’incidenza sul traffico veicolare conseguente all’esercizio dell’impianto sarà nulla. Può essere prevista un sistema di video sorveglianza o la presenza di un solo custode per la sorveglianza all’impianto.

Rifiuti

La manutenzione ordinaria dell’impianto viene eseguita senza produzione di rifiuti.

Periodicamente si provvederà alla potatura degli alberi e delle piante utilizzate per schermare visivamente l’impianto e il materiale di sfalcio sarà smaltito come materiale organico tra i Rifiuti Solidi Urbani.

6.4 Impatto relativo alla fase di dismissione dell’impianto

L’ultima fase che interesserà l’area dell’impianto, anch’essa di durata limitata, sarà quella relativa alla dismissione dello stesso. In tale fase, si effettueranno tutte le opere necessarie alla rimozione dei pannelli fotovoltaici e della struttura di supporto, al trasporto dei materiali ad appositi centri di recupero. I materiali di base quali l’alluminio, il silicio, o il vetro, possono essere totalmente riciclati e riutilizzati sotto altre fonti.

Interferenza sulle componenti biotiche (flora e fauna).

I principali tipi di impatto degli impianti fotovoltaici a terra sono connessi all’utilizzo del suolo. Come ogni altra attività antropica che comporta un utilizzo di una porzione di territorio la realizzazione di un impianto determina la sottrazione di aree per utilizzi determinati.

È importante sottolineare come la posa in opera di un sistema fotovoltaico non determini cambiamenti irreversibili del territorio.

I pannelli sono sollevati da terra per cui non c’è la possibilità che animali possano accidentalmente urtare contro gli stessi. Inoltre gli impianti non interferiscono con la presenza di uccelli o rettili.

Inoltre, nei numerosi impianti presenti in Italia non si è mai registrata una interferenza con le popolazioni di animali che vivono nel territorio limitrofo all’impianto.

Riassumendo non si sono registrate modifiche o disturbi all’habitat, decessi di animali o variazione nella densità della popolazione nei pressi di un sito che ospita un impianto.

Interferenza sulle componenti abiotiche.

Gli impianti fotovoltaici sono realizzati assemblando componenti prefabbricati. Non necessitano di opera di fondazione, per cui non vengono realizzati scavi.

Non incidono, dunque, sulla stabilità dei suoli, ne su eventuali falde idriche del sottosuolo.

6.5 Verifica dei parametri urbanistici e uso del suolo

L’opera prevista nel presente progetto ricade nel territorio comunale di Mazara del Vallo ed è individuata dallo strumento urbanistico vigente come area agricola (zona E/1).

Le zone agricole sono da considerarsi compatibili con la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici, infatti in tali zone è ammessa la realizzazione di insediamenti produttivi, ai sensi dell’art.35 della L.R. n.30/97, come modificato dal comma 3 dell’art. 89 della L.R.

n.6/2001 e dall’art.38 della L.7/2003 (insediamenti produttivi in verde agricolo).

Data la specificità delle opere stesse che sono da intendersi di interesse pubblico, l’intervento è da ritenersi in deroga alle prescrizioni dello strumento urbanistico, così come previsto dalle Norme di Attuazione dei singoli strumenti urbanistici e dell’art. 12 del D.Lgs n.387/2003.

L’area del sito in questione rientra tra le zone dichiarate sismiche (Zona 2). Tale aspetto verrà considerato nei progetti esecutivi delle opere che saranno eseguiti in conformità alla L.n.1086/1971 ed alla L.n.64/1974.

L’area dell’intero impianto non ricade in zone interessate da frane e dissesti diffusi, ai sensi del D.A.R.T.A. (Decreto Assessorato Regionale Territorio Ambiente) 298/41 del 04/07/2000, come riportato nelle carte del PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico) della Regione Sicilia.

L’area interessata non presenta corpi idrici superficiali e sotterranei destinati all’emungimento per scopi potabili, a protezione dei rischi di inquinamento del suolo e del sottosuolo, di cui al DPR 236/88 e DL 152/99 e s.m.i .

A verifica delle superiori norme di salvaguardia, a protezione dell’assetto idrogeologico delle aree interessate dagli interventi, è stata redatta una dettagliata relazione geologico-tecnica per la verifica dei rischi idrogeologici che esclude ogni rischio di dissesto, sia reale che potenziale, escludendo qualsiasi tipo di intervento per una possibile mitigazione degli stessi, nonché detta relazione ha escluso altresì il rischio di inquinamento idrico durante la fase di cantiere.

Tali aree, individuate nelle tavole di progetto, sulla base dello studio delle condizioni geomorfologiche e dei detrattori ambientali non risultano comprese in nessuna classe di

interesse ambientale e non ricadono in zone non idonee così come definite dal D.P. Reg.

Sicilia del 10/10/2017.

L’area dell’impianto è posta a confine sia a nord che a sud con la fascia di rispetto dei 150 mt di rispetto del vincolo del Piano Paesaggistico della Provincia di Trapani – Ambito 2 e 3 art. 142 lettera c) del D.gls 42/2004.

Per maggiori informazioni si allega scheda sulla vincolistica dell’area interessata all’impianto.

VINCOLO Riferimento normativo ricadente non ricadente

CARTA AREE PERCORSE DAL FUOCO non ricadente

CARTA FORESTALE PROV. TRAPANI D.gls 227/2001 non ricadente

CARTA FORESTALE PROV. TRAPANI L.R. n° 16/96 non ricadente

VINCOLO IDROGEOLOGICO Ex R.D. n°3267/1923 non ricadente

PIANO PAESAGGISTICO PROV. TRAPANI ambito 2 e 3 art. 142 lettera c non ricadente

PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO Geomorfologia non ricadente

PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO Idraulica non ricadente

PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO Dissesti non ricadente

CARTA NATURA HABITAT non ricadente

PIANO CAVE DELLA REGIONE SICILIANA D.P. n. 19/2016 non ricadente

CORRIDOI LINEARI E DIFFUSI, ZONE caratteristiche di esposizione dell’area interessata rientrano in quei parametri per cui è permesso tale sfruttamento.

6.6 Relazione preliminare sulle fondazioni e strutture di sostegno

L’impianto fotovoltaico sarà realizzato a terra con l’utilizzo di una struttura di sostegno a palo metallico infisso sul terreno in campo aperto, il collegamento delle strutture porta moduli avviene con profilati in alluminio estruso o acciaio zincato sulle quali vengono fissate (imbullonate) le guide, anch’esse in alluminio estruso, su cui verranno fissati i moduli fotovoltaici dotati di telaio proprio. Ogni telaio è ideato per ospitare i pannelli disposti in configurazione doppia (due pannelli in linea).

Alla struttura di sostegno è integrata una tecnologia elettromeccanica per seguire ogni giorno l’esposizione solare Est-Ovest su un asse di rotazione orizzontale Nord-Sud, posizionando così i pannelli sempre con la perfetta angolazione (inseguitori mono-assiali ad

L’istallazione avviene, dunque, con una minima realizzazione di scavi solo per le linee elettriche, consentendo una semplificazione nella posa in opera dell’impianto.

6.7. Accesso all’impianto

La viabilità interna al sito verrà realizzata in fase di cantiere. Tale viabilità riguarderà solo il tracciamento di sentieri carrabili senza l’utilizzo di alcun tipo di asfalto, con la sola posa di ghiaia e pietrisco.

L’ingresso al sito avverrà per mezzo di un cancello largo 5 m ed alto 2,50 m, realizzato con profili estrusi d’alluminio lega 6060 (UNI EN 573-3), sezione 45x55 mm, verniciati a polvere, colore standard RAL 1013.

Il cancello sarà arretrato di circa 2/3 m rispetto al ciglio della strada di accesso per creare uno spazio di invito a forma tronco conica idoneo alla fermata dei mezzi e ad eventuali manovre.

6.8 Verifica dei parametri ambientali della Regione Sicilia

Il territorio regionale siciliano può essere suddiviso nelle seguenti zone:

- zone escluse;

- zone sensibili;

- zone consentite.

L’impianto oggetto di studio ricade in zona consentita e quindi compatibile con l’istallazione dell’impianto fotovoltaico. Essendo un impianto superiore a 1 MW si procederà alla redazione di un apposito studio preliminare ambientale (SPA), così come prescritto dal D.lgs. n°152/06 che stabilisce le norme in materia ambientale, e alle Linee Guida dell’A.R.T.A.

È considerato parte integrante dell’impianto il cavidotto di connessione alla rete elettrica nazionale.

Per quanto riguarda la valorizzazione della produzione agroalimentare locale e la tutela della biodiversità, sarà realizzata a confine dell’impianto una fascia arborea di protezione e separazione, costituita da un’area di coltivazioni autoctoni e/o storicizzata, compatibile con la piena funzionalità dell’impianto stesso.

6.9 Sistemazione arborea del sito

Il progetto è stato elaborato nel rispetto delle qualità naturalistiche del sito, al fine di mantenere invariato non solo lo stato dei luoghi e l’habitat naturale della fauna, ma anche di impedire il manifestarsi del fenomeno della desertificazione.

Il progetto del verde prevede la coltivazione dell’ulivo, coltivazione tipica del territorio, per cui si prevede la realizzazione della fascia di mitigazione perimetrale, ma anche nelle parti non occupate dai pannelli, dove verranno messe a dimora alberati di ulivo, tipica coltivazione dell’interland agricolo del area territoriali di Castelvetrano e Mazara del Vallo, frutto tipico della macchia mediterranea.

La necessità di impiantare vegetazione locale è dettata dalla volontà di non alterare in nessun modo l’equilibrio ambientale, non escludendo le possibilità di coltivazioni agricole in simbiosi con la produzione di energia da fonte rinnovabile.

6.10 Interferenze

Nell’area oggetto dell’intervento si possono individuare diverse tipologie di interferenze, che possono interferire con l’impianto.

Le interferenze viarie si potrebbero ricondurre in particolare alla presenza della strada S.P.

n. 39 posta al confine ovest, che comunque risulta distante circa 25,00 oltre la fascia di mitigazione a verde.

Le interferenze di altri impianto di energia rinnovabile nel raggio di 1 km dall’impianto in progetto, in particolare si riscontra la presenza di un altro impianto da 6 Mw entro tale perimetro, nella fascia territoriale a nord, a una distanza di circa 900 mt, cui si rimanda alla relazione effetto cumulo, allegata al progetto.

6.11 Vincoli

Sul territorio siciliano esistono diversi tipi di vincoli:

- Vincolo paesaggistico;

- Vincolo naturalistico (ex legge Galasso);

- Vincoli ambientali (zone ZPS, SIC, ecc.);

- Vincoli urbanistici.

I primi due vincoli sono normati dal D.L. 42/2004 codice dei beni culturali e ambientali, mentre i vincoli ambientali sono sottoposti a leggi della Comunità Europea.

L’area direttamente oggetto dell’intervento non è sottoposta a vincoli né di tipo naturalistico né ambientale.

Per quanto riguarda i vincoli urbanistici, si può affermare che le particelle interessate dal progetto risultano classificate, in base al piano regolatore del comune di Mazara del Vallo, come area agricola (zona E).

Per il collegamento alla SST, il cavidotto interrato sarà realizzato lungo l’asse stradale della Provincia di Trapani, in particolare sulle strade provinciali n. 39, 25 e 86, così come dettato dal progetto di connessione proposto dalla relativa STMG di E-distribuzione.

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