PRINCIPALI APPLICAZION
Figura 4.64: Mappe verticali delle temperature del salone 1F9 della 1° serie con la
4.8 Verifica dei risultat
Mediante l’utilizzo della termografia è stato effettuato il monitoraggio dei moti convettivi all’interno del salone 1F9 della Palazzina della Viola in due differenti fasi significative in termini di condizioni termoigrometriche; nella prima fase è stato monitorato l’andamento delle temperature quando il salone entra in contatto con un flusso di aria calda mentre, nella seconda fase, è stato monitorato l’andamento delle temperature quando il salone entra in contatto con un flusso di aria fredda.
Al termine dell’elaborazione dei dati acquisiti e della visualizzazione di essi mediante mappe termiche, orizzontali e verticali, è stata svolta una verifica dei risultati al fine di comprovare la validità della prova effettuata. Tale verifica, eseguita il 30 Maggio 2011 alle ore 11.41, per esigenze organizzative è stata svolta solo per la prima fase dell’analisi ossia per la fase inerente il collegamento tra il salone e la loggia frontale 1F2, serbatoio di aria calda.
SEZ.H SEZ.G
Capitolo 4 Monitoraggio dei moti convettivi
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Prima di svolgere la prova è stato effettuato un monitoraggio della temperatura e dell’umidità delle due zone in esame al fine di cercare di effettuare la verifica in corrispondenza del picco massimo di calore inerente la loggia frontale 1F2 (Tab. 4.13). Avendo svolto l’acquisizione dati e la verifica dei risultati a distanza di più di un mese l’una dall’altra sono presenti sostanziali differenze tra le due prove, in particolare variano i valori di temperatura ed umidità rilevati nelle stanze in esame (Tab. 4.14) ed il salone 1F9 non risulta più essere un ambiente libero in quanto è stato riempito mediante materiale vario derivante dai lavori di ristrutturazione in opera nei locali adiacenti.
Tabella 4.13: Monitoraggio della temperatura e dell’umidità del salone 1F9 e della loggia frontale 1F2. h Stanza T (°C) RH (%) 1F9 23 44 9.30 1F2 24 40.5 1F9 23 40.1 10.00 1F2 24.6 37 1F9 23.4 40.8 10.30 1F2 25.3 38 1F9 24.1 40 11.00 1F2 25.1 36 1F9 23.8 40.7 11.34 1F2 25 38.5
Tabella 4.14: Confronto tra i valori di T e RH misurati in centro al salone 1F9 e alla loggia 1F2, a circa 1,8 m dal pavimento, della 1° serie termografica con la finestra
aperta e la verifica dei risultati mediante l’accensione del fumogeno.
1F9 1F2
Monitoraggio dei flussi
di aria calda h rilievo T (°C) RH (%) h rilievo T (°C) RH (%)
Rilievo termografico 10.45 19,9 48,4 10.45 23,5 35,7 Verifica con fumogeno 11.34 23.8 40.7 11.34 25 38.8
Per rendere visibile l’andamento dei moti convettivi è stato pensato di utilizzare dei fumogeni colorati che rendessero chiaro il percorso seguito dall’aria quando vengono messi in collegamento due ambienti a differente temperatura. In particolare sono stati utilizzati due fumogeni Softair rossi dalla durata complessiva di 60 secondi. I due fumogeni sono stati disposti all’interno del salone distanti 2.30 m dall’infisso aperto
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per realizzare il collegamento tra il salone e la loggia 1F2 in modo tale che essi siano investiti, in modo diretto, dal flusso di aria calda (Fig. 4.68).
Figura 4.68: Disposizione della coppia di fumogeni in corrispondenza del flusso entrante di aria calda.
La coppia dei fumogeni è stata azionata a frizione manuale da un’operatore alle ore 11.41, contemporaneamente è stato girato un video, di circa 20 minuti, dall’angolo nord del salone alla quota di circa 3 m per riprendere l’andamento del flusso dell’aria. È stato notato che nei primi minuti successivi all’accensione dei fumogeni il fumo si è diretto, in maniera repentina, verso il soffitto della parete sud-ovest in vicinanza del focolare (Fig. 4.69).
A distanza di circa 3-5 minuti il fumo comincia a diffondersi anche nelle altre zone del salone per poi scendere lentamente verso il basso; dopo circa 6-8 minuti il fumo si è distribuito in tutto il salone raggiungendo, in ultimo, l’angolo nord che in condizioni normali è il punto più freddo (Fig. 4.70-4.71).
Circa 10 minuti dopo l’accensione dei fumogeni è stato notato che il fumo, scendendo verso il basso, staziona per un po’ a metà altezza, ossia è concentrato tutto tra i 4-5 m del salone (Fig. 4.72).
In seguito il fumo seguita la sua discesa verso il basso ed invade anche la loggia 1F2. A circa 20 minuti dall’inizio della prova il fumo prevale nella parte bassa del salone, piuttosto che nella parte alta, ma è distribuito in maniera piuttosto uniforme in tutto l’ambiente.
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Figura 4.69: Fumo raccolto nella parte superiore della parete sud-ovest dopo 1’22’’ dall’accensione del fumogeno.
Figura 4.70: Il fumo, dopo 4’34’’ dall’accensione del fumogeno, inizia a diffondersi su tutto il soffitto del salone 1F9.
Figura 4.70: Il fumo raggiunge l’angolo nord del salone 1F9, dopo 6’14’’ dall’accensione del fumogeno, ed inizia a scendere verso il basso.
Capitolo 4 Monitoraggio dei moti convettivi
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Figura 4.71: Il fumo, dopo 10’28’’ dall’accensione del fumogeno, ha invaso tutto il salone 1F9 e staziona, in particolare, all’altezza di 4-5 m.
In conclusione si può affermare che, ciò che è stato in precedenza rilevato mediante l’utilizzo di una macchina termografica e, mediante le opportune scelte di realizzazione della prova e corretta elaborazione dei dati acquisiti, ha trovato riscontro nella verifica finale effettuata con i fumogeni nonostante fossero presenti delle differenze non trascurabili tra le due prove. Utilizzare la tecnica termografica, in edifici storici esistenti, è dunque un’ottima soluzione per monitorare il flusso dei moti convettivi senza dover ricorrere ad interventi invasivi e dannosi per la struttura in esame.
Capitolo 5 Indagine gpr su solai
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5 INDAGINE GPR SU SOLAI
Mediante l’utilizzo della tecnica GPR sono stati acquisiti dati radar, in data 7 Aprile 2011, sui solai presenti al primo piano della Palazzina della Viola (Bologna) al fine di indagare, in modo non distruttivo, sulle caratteristiche principali degli stessi, individuare i principali elementi costituenti e fornire un importante aiuto per la programmazione degli interventi di ristrutturazione e restauro previsti, in linea con gli obiettivi del progetto europeo 3Encult, per tale edificio.