dall’assunzione dell’incarico di Direzione presso l’Ente .
Già in data 22.02.2018, pertanto, con giusta Deliberazione n° 14, esecutiva ai sensi di legge, il C. di A. dell’Istituzione poteva dare recepimento ai verbali relativi agli incontri della “delegazione trattante” di parte pubblica e di quella Sindacale (OO.SS. Territoriali e RR.SS.UU.) del 29 settembre 2017, del 27 ottobre 2017 e del 30 novembre 2017, nonché recepire l’ipotesi di Accordo Decentrato Integrativo Aziendale – parte economica 2017 - del 13.02.2018.
Quest’ultimo “accordo”, in particolare, verteva sulla costituzione del “Fondo Salario Accessorio” (leggasi “produttività”) per il personale dipendente (e con l’occasione venivano ratificate anche due problematiche incidenti nel fondo de quo : da un lato la conferma degli incarichi attribuiti al personale ascritto alla Categoria “D” in Posizione Organizzativa, ove si dava definizione (con riduzione) della misura delle indennità relative e, contestualmente, si provvedeva al ripristino della Posizione Organizzativa da attribuire all’Istruttrice Direttiva Funzionaria Vicedirettrice (Dott.ssa E. Perin), rientrata nel suo profilo professionale originario (dopo quasi quindici anni di incarico di Direttrice dell’Ente) di Vice Direttrice a far data dall’01.07.2018. Il C. di A., pertanto, adottava la giusta Deliberazione n° 20 del 22.03.2018, esecutiva ai sensi di legge. In seguito alla triste e prematura scomparsa della Vice Direttrice, Dott.ssa E. Perin, il C. di A., con giusta Deliberazione n°
97 del 13.12.2018, provvedeva a rideterminare il valore della “retribuzione di posizione” per il personale a cui era stata attribuita la Posizione Organizzativa, per elidere la precedente decurtazione apportata per poter finanziare con il “fondo” la Posizione Organizzativa da corrispondere alla Vice Direttrice, rientrata nelle sue funzioni dall’01.07.2017. Veniva, invece, mantenuta la decurtazione della misura delle indennità de quibus, apportata allo scopo di ridurre i costi a carico del Bilancio dell’Ente, in sofferenza.
Successivamente, in seguito alla stipula del nuovo CCNL del personale dipendente del comparto “Funzioni Locali” triennio 2016-2018, avvenuta in data 21.05.2018, l’Ente ha provveduto, giusta Deliberazione n° 33 del 25.06.2018, esecutiva, a dare recepimento al suddetto CCNL e, con successiva Deliberazione n° 34, sempre adottata nella seduta di C.di A. del 25.06.2018, si provvedeva ad adempiere al primo obbligo postulato dal nuovo CCNL e cioé alla costituzione della
“Delegazione di Parte Datoriale” (definita, precedentemente al nuovo CCNL, “Delegazione di Parte Pubblica”) allo scopo di consentire l’avvio della “contrattazione decentrata” (integrativa aziendale) prevista dal medesimo CCNL.
Infine, con la successiva Deliberazione n° 35 del 25.06.2018, esecutiva, con la quale il C. di A.
autorizzava la suddetta “delegazione” alla sottoscrizione dell’Accordo Decentrato Integrativo Aziendale sul Fondo Salario Accessorio Anno 2017, una volta ottenuto il parere favorevole anche del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Istituzione.
Il giorno 12 luglio 2018, le parti si incontravano per sottoscrivere il relativo accordo concordando che entro il mese di agosto venissero corrisposti gli emolumenti relativi (“produttività”) al personale dipendente interessato (cosa puntualmente realizzata con l’elaborazione degli stipendi di agosto).
Lo scrivente Direttore evidenziava in quella sede che, a suo avviso, gli emolumenti afferenti al Salario Accessorio non fossero così “pingui”, ravvisando quale causa la precedente previsione che alla ripartizione di detto fondo partecipassero anche tutti i lavoratori assunti a tempo determinato per un periodo eccedente i sei mesi. Pur comprendendo la ratio che aveva informato tale decisione, e cioè la considerazione che tutto il personale, a vario titolo assunto, concorresse alla produzione/erogazione di servizi “qualitativi”, lo stesso scrivente Direttore proponeva, vista l’assenza di disposizioni contrattuali che prevedessero detta corresponsione, alle OO.SS. Territoriali a alle RR.SS.UU., di valutare la possibilità di modificare detto orientamento, considerata la necessità/opportunità di incrementare (a parità di valori “assoluti”presenti nel Fondo) la quota di emolumenti da corrispondere esclusivamente al nostro personale in ruolo, tenendo anche conto dei futuri programmi di riorganizzazione dell’Ente, tali da richiedere una modificazione del ruolo del personale di assistenza e infermieristico e dei servizi generali, che verranno maggiormente coinvolti in progetti “qualitativi”. Le OO.SS./RR.SS.UU. si sono riservate di valutare la proposta della Direzione.
Ad ogni buon conto, la Direzione, sempre nell’incontro del 12.07.2018, invitava le OO.SS.
Territoriali e le RR.SS.UU. a definire una sorta di road map finalizzata a scadenzare degli incontri per dare attuazione a tutti gli istituti contrattuali che prevedono la “contrattazione decentrata”. Sono state, al momento fissati i seguenti incontri per la definizione di Accordi Decentrati Aziendali, cioé il nuovo Contratto Collettivo Decentrato Integrativo per il triennio 2019-2021 nella materie definite dal nuovo CCNL in vigore:
- martedì 25 settembre 2018;
- lunedì 15 ottobre 2018;
- martedì 13 novembre 2018.
In realtà, i lavori delle delegazioni sono proseguiti anche nei giorni:
- venerdì 23 novembre 2018;
- lunedì 03 dicembre 2018;
- venerdì 14 dicembre 2018;
- martedì 29 gennaio 2019;
- giovedì 18 febbraio 2019;
- martedì 19 marzo 2019.
al fine di consentire la chiusura dell’attività negoziale avviata.
In data 27 marzo 2019, pertanto, dopo sei mesi di intensa attività di contrattazione decentrata, si è pervenuti alla sottoscrizione dell’ipotesi del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo – CCDI- per il triennio di validità 2019-2021.
Dopo aver richiesto, secondo quanto disposto dall’art. 8, comma 6, del CCNL per il Personale del comparto delle Funzioni Locali 2016-2018, il prescritto parere all’organo di Revisione Contabile dell’Ente (rilasciato con giusto processo verbale n° 6/2019 del 17.04.2019, ns. prot. n° 1875 del 18.04.2019, ove il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ente rilasciava parere “non ostativo”
sulla sopra richiamata “ipotesi di CCDI 2019-2021), il C. di A. dell’Ente provvedeva, con propria Deliberazione n° 38 del 23.04.2019, esecutiva, a prendere atto dell’avvenuta sottoscrizione dell’ipotesi di Contratto Collettivo Decentrato Integrativo – CCDI – per il triennio 2019-2021, avvenuta in data 27.03.2019 e, contestualmente, ad autorizzare la delegazione trattante di parte datoriale alla sottoscrizione del CCDI definitivo e di precisare che, entro 5 giorni dall’avvenuta sottoscrizione della versione definitiva del sopra menzionato Contratto Collettivo Decentrato Integrativo, il Segretario-Direttore dell’Ente dovesse provvedere alla trasmissione del medesimo all’ARAN, per le opportune verifiche di cui all’art. 8, comma 8, del citato CCNL Personale Funzioni Locali 2016-2018.
Allegato al sopra citato CCDI, inoltre, si dava approvazione anche alla parte “economica”, denominata “Fondo Risorse Decentrate”, approvando, con giusta Deliberazione n° 39 del 23.04.2019, il suddetto “fondo” per l’anno 2019 e, contestualmente, autorizzare la delegazione trattante di parte datoriale alla sottoscrizione definitiva dell’Accordo per la parte economica in parola.
Con successiva Deliberazione n° 66 del 26.06.2019, allora, si è potuto far prendere atto al C. di A. dell’Istituzione della sottoscrizione definitiva del CCDI Aziendale, parte normativa, relativa al triennio 2019 – 2021 e per la parte economica del Fondo Risorse Decentrate anno 2019.
Contestualmente, con la successiva Deliberazione n° 67 del 26.06.2019, lo stesso C. di A.
prendeva atto dell’avvenuta sottoscrizione dell’Accordo Integrativo Aziendale sul Fondo Risorse Decentrate per l’anno 2018, a seguito del parere positivo espresso dall’organo di revisione contabile dell’Ente.
8) Uno degli ambiti in cui lo scrivente ha profuso maggiormente le proprie energie è stato, anche nel primo semestre 2019, quello concernente l’organizzazione del lavoro e la gestione delle dinamiche (nonché la definizione di “ruoli, responsabilità e processi”) proprie di un’Istituzione che ha come finalità precipua (mission) l’assistenza e la cura di persone in condizione di accertata non autosufficienza (con le ricadute evidenti sulla “relazione di cura”).
Dopo aver incontrato, nel secondo semestre 2017 e nel primo semestre 2018, nelle tre Strutture Residenziali gestite dall’Ente, tutte le figure professionali coinvolte nei processi di “assistenza e cura”
si sono definiti alcuni contenuti rilevanti.
Il primo intervento di una qualche rilevanza era stato quello di incontrare le Responsabili di Struttura e tutti i professional (tecnici), quali Medici, Psicologhe, Fisioterapisti, Educatrici Prof.li Animatrici, Assistenti Sociali, Logopediste, allo scopo di imprimere alcune modifiche nelle modalità di elaborazione e, quindi, di realizzazione, del “Lavoro per Progetti”, intervenendo su:
- definizione degli obiettivi;
- elaborazione di nuove strategie (o confermando quelle già elaborate e tutt’ora efficaci);
- definire, per ciascun progetto, i criteri di valutazione dei risultati (spostando l’attenzione dall’indicazione su quante attività vengano svolte - “output” - all’indicazione dei “risultati di salute” - efficacia – o “outcome”);
- prevedere anche di svolgere, ogni fine anno, delle verifiche – anche “pubbliche” alla presenza dei
“clienti e dei principali stakeholder – sulle attività svolte e sui risultati ottenuti e su quelli mancati, onde pervenire ad una “riprogettazione” annuale, in coerenza con il principio del “miglioramento continuo” proprio dei “sistemi qualità”;
- e prevedendo che i progetti non venissero realizzati (quasi esclusivamente) dai soli professional, ma prevedendo un diretto coinvolgimento (compresa la “responsabilizzazione” sugli “outcome”) del personale di assistenza (OO.SS.SS.) e infermieristico (care giver), chiarendo, come già detto, “ruoli, responsabilità e processi” per ogni figura professionale operante in Struttura.
Chi scrive ha ritenuto, oltre a ciò, anche di provvedere ad una formalizzazione, diversamente da quanto fatto in passato, di tutta l’attività “progettuale”, ritenendo questa un’attività di pianificazione strategica vera o propria e, pertanto, da rendere visibile a tutti gli interessati.
Per questo, con giusto Decreto Dirigenziale n° 189 del 29.06.2018, lo scrivente dava approvazione ai c.d. “Piani Operativi” per tutti i componenti il Comitato di Direzione per l’anno 2018 e, con successivo Decreto Dirigenziale n° 203 del 09.07.2018, dopo aver svolto gli interventi di cui sopra, il Direttore ha potuto approvare la Progettualità da realizzare in favore e con i Sigg. Ospiti (e i loro familiari) nel corso dell’anno 2018. Detti “progetti” sono stati ripartiti:
- per ciascuna Struttura Residenziale;
- per ciascun nucleo di ogni Struttura;
- per ciascun Ospite (Piano Assistenziale Individualizzato) inserito in ciascun nucleo di ciascuna Struttura.
Ovviamente, l’approccio è stato “prudente” per l’anno precedente, non volendo stravolgere in un breve periodo una metodica di lavoro implementata nell’ultimo ventennio e, tuttavia, non del tutto condivisa dallo scrivente: oltre alla criticità già rilevata consistente nel fatto che la progettualità era appannaggio quasi esclusivo dei tecnici/professional (lasciando al personale infermieristico e socio assistenziale unicamente progetti riguardanti le attività quotidiane di base, note anche come “ADL” - Activities Daily Living -), si evidenziava nelle precedenti relazioni di riesame della Direzione il fatto che quasi tutti i progetti realizzati (eccezion fatta, in parte, per i Fisioterapisti e per le Logopediste) erano destinati prevalentemente (quando non esclusivamente) a ospiti in condizione di lucidità cognitiva e non caratterizzati da particolari disturbi comportamentali, ergo, rivolti alla minoranza dei nostri Ospiti, affetti per la grande maggioranza da fenomeni di declino cognitivo e disturbo del comportamento e della relazione.
Sin dal mese di febbraio 2019, pertanto, lo scrivente ha ritenuto di affrontare queste contraddizioni in un percorso formativo ad hoc sulla pianificazione strategica, con l’obiettivo di
“socializzare” con tutte le risorse umane operanti in struttura le principali contraddizioni, in modo da dare avvio ad una più puntuale lettura dei bisogni della nostra utenza, per poter elaborare, così, progetti più aderenti alla realtà effettiva dei sigg. ospiti, specializzando maggiormente i nostri interventi.
Appariva chiaro, pertanto, che oltre a prevedere un maggiore e più fattivo coinvolgimento del personale di assistenza, individuato quale care giver di “front line”, sarebbe stato necessario, nel corso dell’anno 2019, re-impostare la mission professionale dei “professional”, che nell’ultimo ventennio non hanno ritenuto di strutturare e rivolgere i propri contenuti progettuali e i propri interventi per quella parte di “popolazione assistita” più bisognosa di interventi mirati e specializzati, specie per coloro che sono affetti da patologie dementigene, psichiatriche, ed affini.
Contestualmente, si era dato avvio ad una revisione organizzativa incentrata, per questa fase nella revisione dei contingenti di personale assegnato, dei criteri con cui operare la sostituzione di personale assente per varie cause (una parte ingente di risorse è stata – ed é ancora oggi - utilizzata, soprattutto, presso al Struttura di via Botta), nella revisione delle matrici orarie, della rilevazione dei carichi di lavoro (utile a comprendere, in modo più “scientifico” quante risorse attribuire all’assistenza - infermieristica e socio-sanitaria -, in coerenza con i bisogni dei sigg. Ospiti e con la progettualità elaborata per soddisfarli).
Dall’analisi delle matrici orarie era emerso che presso la Struttura “Botta” era presente una
“miriade” di rapporti di lavoro con articolazione degli orari di lavoro a tempo parziale, non sempre basati su razionalità organizzativa, quanto, piuttosto, per adeguare le esigenze organizzative a quelle dei lavoratori (si registrava, infatti, una “polverizzazione” di rapporti di lavoro a tempo parziale, con conseguente sforzo per “compensare” le prestazioni diminuite con altri rapporti di lavoro a tempo parziale, standard del personale complessivi superiori agli standard di legge – anche tenuto conto delle esigenze integrative - turni notturni e festivi - e sostitutive - ferie, permessi, malattie, ecc. - , ricorso elevato all’agenzia di somministrazione di lavoro, ingente ricorso al lavoro straordinario, piani di
lavoro che prevedevano ridotti interventi progettuali a carico del personale di assistenza, insufficiente presenza di operatori per assicurare la sorveglianza nei nuclei su cui è articolata la Struttura).
Pertanto, si è concentrata la nostra attenzione anche sui contenuti dei Piani di Lavoro, perché è in questi atti che si inseriscono i contenuti qualitativi dei nostri servizi, superando una visione spesso, ancora, troppo “prestazionistica”, in favore di una visione più pianificata strategicamente (con rafforzamento della progettualità e della responsabilizzazione verso i “risultati di salute”, in quanto obiettivo ultimo del nostro lavoro).
Tutte queste azioni sono state condotte anche con la partecipazione dei referenti della Struttura Residenziale “A. Galvan” di Pontelongo, avendo questa istituzione maturato esperienze in materia (ad esempio, le tre Responsabili di Struttura hanno incontrato la Responsabile dell’Ufficio Personale dell’IPAB “A. Galvan” e, in data 2 luglio 2018, si è tenuta una visita alla Struttura per assistere alla quadrimestrale “rilevazione dei carichi di lavoro” compiuta presso la medesima dal personale di assistenza, coordinato dalle “Responsabili di Nucleo”).
Ovviamente, la comune Direzione dei due Enti (con le responsabilità gestionali alla stessa attribuite) ed il progetto di possibile “fusione” dei due Enti, hanno, di fatto, agevolato la cultura dello scambio di esperienze, dopo un passato connotato da separazione e, anzi, di vivace concorrenza tra i due Enti, che ha portato a concezioni organizzative molto diverse tra loro. Contestualmente, veniva dato avvio alla revisione di alcune procedure e protocolli, contemplati dal nostro “Sistema Qualità”, in particolare quello concernente la gestione della stipsi (con diretto coinvolgimento, come sopra già riferito, della ditta fornitrice del servizio cucina) e delle contenzioni (attività, entrambe, proseguite anche nel primo semestre 2019).
Detta attività ha riguardato tutte e tre le Strutture gestite dal CRAUP: presso la RSA di via Botta, dal mese di giugno 2019, una volta terminato il percorso formativo sul lavoro per progetti e per processi, evidenziato al punto 9) successivo, lo scrivente, coadiuvato dalla R. di S., Sig.ra I. Faraone e dalle Responsabili, Sig.ra L. Miotto e M. Zilio, incontrava tutte le risorse umane operanti in struttura per definire le priorità da cui partire per rendere operativi i concetti evidenziati dal percorso formativo precedente.
In particolare, si è partiti dall’analisi dei “bisogni” del personale di assistenza ed infermieristico operante nella Struttura, per poi concludere un primo “giro” di consultazione ( e di restituzione) di quanto emerso dagli Operatori e dagli Infermieri, con i professional.
Il giorno 4 giugno 2019, alla presenza delle sopra individuate responsabili della Rsa di via Botta e a quella del Presidente dell’Istituzione, lo scrivente ha incontrato i familiari dei Sigg. ospiti ivi accolti, per presentare la nuova metodica di lavoro (per progetti, appunto) implementata per l’anno in corso. Lo stesso è stato fatto in Casa Soggiorno, alla presenza della R.di S. , Sig.ra L. Agostini, in data 17.07.2019.
Sempre in questo primo semestre 2019, lo scrivente, coadiuvato dall’Istruttore Direttivo Funzionario, Dott. A. Pizzuto e, successivamente, insieme alle UU.OO.II. delle tre Strutture del
C.R.A.U.P. ha portato a termine la procedura/protocollo operativo, relativo all’utilizzo, all’eliminazione/riduzione della contenzione, sia essa fisico-meccanica che farmacologica, avviata all’inizio dell’anno in corso.
Questo protocollo è stato elaborato in conseguenza dei contenuti del Corso di Formazione dal titolo “Senza contenzione si può….anzi, si deve” (tenutosi presso la RSA di via Botta a Piove di Sacco – Pd- nei giorni 12, 16, 18 e 24 aprile, 5 e 13 settembre 2018 , per tutti i gruppi di OO.SS.SS., infermieri e professional, e nei giorni 2, 4, 9, 11, 16 e 18 ottobre 2018, per le risorse operanti presso Casa Soggiorno, ove si è ritenuto “strategico” partire da una riflessione particolare sulla demenza (e, più generalmente, su tutte le forme di sofferenza e disagio cognitivo, comportamentale e relazionale), sulle strategie e le metodiche di intervento, prevedendo l’eliminazione – e, ove non possibile, almeno la limitazione – di ogni forma di “contenzione”, sia fisico-meccanica che farmacologica.
La formazione in parola, al di là dei contenuti specifici, rilevanti anche per tutte le implicazioni di revisione dei protocolli e delle procedure proprie del nostro “Sistema Qualità”, ha costituito un’occasione rilevantissima anche per mettere a conoscenza tutte le risorse umane operanti nelle nostre Strutture della “visione” e della “missione” del nostro Ente, secondo il pensiero della nuova Direzione e ha costituito così un’opportunità per rendere palesi opinioni, pareri, visioni anche diverse, sui nostri servizi e sul futuro dell’Istituzione.
Non è stato, però, ancora possibile “mettere a sistema” la procedura de qua, in quanto, i medici della Rsa di via Botta hanno chiesto alla Direzione un ultimo confronto, proprio su alcune criticità rilevate. Con l’occasione, hanno ritenuto di estendere l’invito alla discussione anche ai colleghi medici operanti presso Casa Soggiorno. La Direzione ha accordato che, appena terminato il periodo di ferie del personale dell’Ente (seconda metà di settembre 2019), si potrà definire la data per un incontro. La Rsa di Stra, invece, dava approvazione ai contenuti della procedura in parola, coma da processo verbale conseguente all’incontro di U.O.I. del 15 luglio 2019, al quale partecipava (ed aderiva ai contenuti) anche la Coordinatrice U.l.s.s., Dott.ssa Tiozzo.
9) Lo scrivente, inoltre, anche allo scopo di illustrare l’introduzione di tutte queste innovazioni e, al contempo per avviare una conoscenza più approfondita delle proprie risorse umane e poter così esplicitare e condividere un percorso di “riorganizzazione” dei servizi, con incursioni anche sui contenuti qualitativi dei nostri servizi (indagando i contenuti della “relazione di cura”, i valori fondanti della stessa, i ruoli atti a sostenere i nostri interventi, le responsabilità sottostanti all’agire di ogni professionalità e, infine, i processi organizzativi che sostengono la complessità del nostro “sistema”), ha provveduto a tenere nel periodo il Corso di Formazione:
a) dal titolo: “L’attività di Pianificazione Strategica. Lavoro per Progetti, lavoro per Processi, cultura del risultato come condizioni di qualità del servizio” (tenutosi presso la RSA di via Botta nei giorni 2, 9,11 e 16, aprile 2019 e presso Casa Soggiorno nei giorni 9, 15, 23 e 29 maggio 2019). La
formazione in parola, è seguita alla precedente iniziativa formativa “Formazione sul campo al lavoro per progetti” (tenuto dallo scrivente nei giorni 03, 17 aprile 2018 e 13 giugno 2018 e rivolto a tutte le risorse “responsabili” - di Struttura, Infermieristici, Professional –. Il corso era stato, appunto, prodromico allo sviluppo dell’implementazione del “lavoro per progetti” da svilupparsi dal 2019.
Al di là dei contenuti specifici, rilevanti anche per tutte le implicazioni di revisione dei protocolli e delle procedure proprie del nostro “Sistema Qualità”, anche questo corso di formazione ha costituito un’occasione rilevantissima anche per mettere a conoscenza tutte le risorse umane operanti nelle nostre Strutture della “visione” e della “missione” del nostro Ente, secondo il pensiero della nuova Direzione e costituisce così un’opportunità per rendere palesi opinioni, pareri, visioni anche diverse, sui nostri servizi e sul futuro dell’Istituzione.
Dai questionari (di gradimento e di apprendimento) somministrati, è emerso un buon grado di adesione ed apprezzamento del corso da parte di tutti i partecipanti, e da un alto livello di comprensione dei temi trattati e questo fa ben sperare per sviluppi futuri.
Presso la RSA di Stra, invece, si è ritenuto di procrastinare lo svolgimento del Corso di Formazione di cui sopra nelle giornate 17 e 24 settembre e 1 e 8 ottobre 2019, per “coprire”
integralmente i due gruppi di partecipanti che verranno allo scopo costituiti.
Corre l’obbligo di ribadire che, senza trascurare i contenuti che un’iniziativa formativa si preoccupa di “veicolare”, lo scrivente ha inteso l’occasione formativa come opportunità di conoscenza della realtà organizzativa ed operativa in cui si è chiamati ad intervenire, conoscenza della cultura propria delle risorse umane che operano nei servizi, delle conoscenze a disposizione e quelle che devono essere fatte crescere e sviluppare in futuro, delle “visioni” che si hanno sul processo di invecchiamento e su tutte le “materie” correlate ed il know how che devono informare l’agire di tutti.
In questo modo, la formazione ha costituito anche la sede privilegiata ove un Direttore potesse, in aderenza ai contenuti discussi, palesare la propria visione dei servizi e confrontala con quella dei propri collaboratori per definire con chiarezza i contenuti con cui “riempire di contenuto” la
In questo modo, la formazione ha costituito anche la sede privilegiata ove un Direttore potesse, in aderenza ai contenuti discussi, palesare la propria visione dei servizi e confrontala con quella dei propri collaboratori per definire con chiarezza i contenuti con cui “riempire di contenuto” la