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I vincoli paesaggistici della zona

Il vincolo paesaggistico è uno strumento previsto dalla legislazione italiana per tutelare gli immobili e le aree di maggior pregio paesaggistico. La finalità è quella di mitigare l’inserimento di opere edilizie e infrastrutture in questi spazi: non si preclude comunque del tutto la possibilità di costruire, ampliare ed edificare, ma tutto ciò va fatto secondo indicazioni e parametri tali che gli interventi non possano danneggiare il pregio paesaggistico e ambientale della zona, ma invece ne rispettino e ne preservino il valore.

La norma di riferimento principale in merito al paesaggio è costituita dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (nel seguito Codice), di cui al D. Lgs. 22 gennaio 2004, n.

31 42, in vigore dal 1° maggio 2004.Sono riportati, in seguito alcuni articoli di particolare importanza per questo progetto.

Art. 136. Immobili ed aree di notevole interesse pubblico [Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137]

1. Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo per il loro notevole interesse pubblico:
(comma così modificato dall'art. 2 del d.lgs. n. 63 del 2008)

a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, ivi compresi gli alberi monumentali;


b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza;


c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici;


d) le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.

32 Art. 142. Aree tutelate per legge [Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137]

(articolo così sostituito dall'art. 12 del d.lgs. n. 157 del 2006, poi modificato dall'art. 2 del d.lgs. n. 63 del 2008)

1. Sono comunque di interesse paesaggistico e sono sottoposti alle disposizioni di questo Titolo:

a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare;

b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; 


c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; 


d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; 
 e) i ghiacciai e i circhi glaciali; 


f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; 


g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227; 


33 i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal d.P.R. 13 marzo 1976, n. 448; 


l) i vulcani; 


m) le zone di interesse archeologico.

2. La disposizione di cui al comma 1, lettere a), b), c), d), e), g), h), l), m), non si applica alle aree che alla data del 6 settembre 1985:

a) erano delimitate negli strumenti urbanistici, ai sensi del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, come zone territoriali omogenee A e B; 


b) erano delimitate negli strumenti urbanistici ai sensi del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, come zone territoriali omogenee diverse dalle zone A e B,

limitatamente alle parti di esse ricomprese in piani pluriennali di attuazione, a condizione che le relative previsioni siano state concretamente realizzate; 


c) nei comuni sprovvisti di tali strumenti, ricadevano nei centri edificati perimetrati ai sensi dell'articolo 18 della legge 22 ottobre 1971, n. 865.

3. La disposizione del comma 1 non si applica, altresì, ai beni ivi indicati alla lettera c) che la regione abbia ritenuto in tutto o in parte, irrilevanti ai fini paesaggistici

includendoli in apposito elenco reso pubblico e comunicato al Ministero. Il Ministero, con provvedimento motivato, può confermare la rilevanza paesaggistica dei suddetti beni. Il provvedimento di conferma è sottoposto alle forme di pubblicità previste dall'articolo 140, comma 4.

4. Resta in ogni caso ferma la disciplina derivante dagli atti e dai provvedimenti indicati all'articolo 157.

34 Vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23)

Il Vincolo Idrogeologico, istituito con il R.D.L. 30 dicembre 1923 n. 3267, ha come scopo principale quello di preservare l’ambiente fisico e quindi di impedire forme di utilizzazione che possano determinare denudazione, innesco di fenomeni erosivi, perdita di stabilità, turbamento del regime delle acque ecc., con possibilità di danno pubblico. Partendo da questo presupposto detto Vincolo, in generale, non preclude la possibilità di intervenire sul territorio. Le autorizzazioni non vengono rilasciate quando esistono situazioni di dissesto reale, se non per la bonifica del dissesto stesso o quando l’intervento richiesto può produrre i danni di cui all’art. 1 del R.D.L. 3267/23.

Vincoli paesaggistici inerenti l’area di intervento

L’articolo 136 D.lgs. n. 42/2004 si articola nella zona presa in oggetto con il D.M 9/04/63 126, riguardante il comune di Castiglione della Pescaia per una superficie complessiva di ha 439,26.

Il vincolo si estende nel comune di Castiglione della Pescaia a monte e a mare della strada provinciale. La motivazione che ha originato la necessità del vincolo è che […] la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché, con i suoi monti coperti dalla tipica macchia mediterranea degradanti verso il mare, forma un quadro naturale di eccezionale bellezza panoramica, godibile da numerosi punti di vista accessibili al pubblico.

37 Estratto Art. 136

All’interno dell’articolo 142 Aree tutelate per legge, è stata rinvenuta unicamente la lettera “a” (i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare) di detto articolo.

40 Estratto Art. 142

Dalla disamina degli articoli sopra descritti, risulta evidente che le linee guida che hanno informato il lavoro di riqualificazione sono sostanzialmente quella della Regione Toscana. C’è un evidente concordanza d’intenti nella salvaguardia della vegetazione autoctona, della conservazione dell’ambiente naturale con limitati ed opportuni interventi antropici, che fanno di Castiglione della Pescaia e del territorio circostante uno dei più tipici ed unici paesi della Maremma grossetana e della Toscana.

41 Il Vincolo idrogeologico è riportato nel REGOLAMENTO COMUNALE PER IL VINCOLO IDROGEOLOGICO (L.R.T. 39/2000 e D.P.G.R. 48/R) (Approvato con Delibera C.C. n. 75 del 25/11/2004).

Art. 1
Ambito di applicazione

Il presente Regolamento si applica nel territorio del Comune di Castiglione della Pescaia soggetto al Vincolo Idrogeologico, ai sensi del R.D.L. n. 3267 del 30/12/1923 e dalla Legge Forestale L.R.T. 39/2000 e successive modifiche ed integrazioni (in seguito “Legge Forestale”), ed è redatto nel rispetto dell’art.40 e successivi della stessa legge e del suo Regolamento di Attuazione, approvato con D.P.G.R. del 08/08/2003 n. 48/R (di seguito “Regolamento Forestale”).

Ecc..

42

ll progetto

Il progetto prevede una suddivisione di Via Roma in 5 tratti di 220 metri circa. Il progetto è composto da nove tavole:

1. Lo stato attuale di Via Roma 2. La planimetria generale 3. Le opere a verde 3.1. Tratto1 3.2. Tratto 2 3.3. Tratto 3 3.4. Tratto 4 3.5. Tratto 5

4. Gli impianti e arredi 5. Rendering

43 Lo stato attuale di Via Roma

La tavola dello Stato attuale descrive l’area d’intervento in oggetto con particolare rilievo per i punti critici che necessitano di una profonda riqualificazione.

Nel disegno sono focalizzati otto punti di vista esemplificati con altrettante fotografie. Di seguito è riportato un estratto della tavola del tratto più a Nord di Via Roma, quello che termina nell’arenile.

44 Planimetria generale

Nella tavola della planimetria generale è rappresentato a “grandi linee” gran parte del progetto; sono infatti riportate tutte le piante arboree previste (Nerium oleander L.,

Arbutus unedo L., Prunus pissardi L., Tamarix africana Poir) e gli arredi che poi

45 Le opere a verde

Nel progetto sono state scelte varie essenze vegetali, in base alla resistenza alla salinità, alla siccità, al colore del fogliame e al colore del fiore. Le piante sono state raggruppate in tre sequenze che si ripeteranno lungo i cinque tratti progettati. Le sequenze sono composte da tre piante ciascuna:

 Sequenza 1: Rosmarinus officinalis L., Santolina chamaecyparissus L., Cistus

incanus L.

 Sequenza 2: Myrtus tarentina L., Lavandula officinalis C., Westringia fruticosa L.  Sequenza 3: Myrtus communis L., Teucrium fruticans L., Senecio vira vira L.

Per quanto riguarda le specie arboree sono state scelte le seguenti piante:  Nerium oleander L.

 Arbutus unedo L.  Prunus pissardi L.

 Tamarix africana Poir. (quest’ultima verrà impiantata sul lato mare della via)

Relativamente alla zona occupata dal parco giochi è stata pensata una “recinzione arbustiva” di Buxus sempervirens L. di un’altezza non superiore ad 1,20 m per poter permettere il controllo dei frequentatori anche a debita distanza.

L’idea cardine di questa Tesi è che la zona verde di Via Roma sia collegata al paesaggio toscano e maremmano non ignorando il benessere delle piante che debbono sopravvivere in zona tipicamente mediterranea. La soluzione è stata subito evidente; la

46 sostanza diviene qui forma poiché impiantando nel terreno essenze adatte e autoctone si è trovato un collegamento con la zona circostante.

L’idea di ripopolare il verde di Via Roma con specie facilmente reperibili nella Macchia mediterranea darà cosi la forma a questa nuova zona verde; chi passeggerà nel litorale penserà di trovarsi in un ambiente si antropizzato ma al tempo stesso naturale.

47 Impianti e arredi

Nell’apposita tavola redatta allo scopo, sono rappresentate le scelte progettuali riguardanti l’impiantistica elettrica e gli elementi di arredo (cestini, aree ludiche, cestini ecc.)

Per quanto riguarda la pavimentazione della strada l’idea è quella di realizzarla con autobloccanti, che sono elementi prefabbricati industrialmente in calcestruzzo vibro compresso che sono posati a secco su un letto soffice di sabbia di frantoio. La forma è solitamente di tipo geometrico (rettangolo, quadrato, ecc.) con spessore medio di 6 cm, i colori vanno dal grigio al colorato, la finitura superficiale può essere al quarzo, bocciardata, anticata, ecc. I pavimenti realizzati con elementi autobloccanti hanno la caratteristica di aver un buon rapporto costo /qualità oltre a numerosi altri vantaggi.

48 Un fattore molto importante è che questo tipo di pavimentazione si riesce ad adattare al meglio in qualsiasi contesto; dal giardino di una villa antica alla piazza di una città. Una caratteristica non banale di questi elementi è la capacità di assumere ampissime gamme di colori e forme perciò riescono ad adattarsi al meglio a qualsiasi contesto nel quale sono applicati. Le pavimentazioni autobloccanti hanno inoltre una caratteristica unica cioè è la possibilità di effettuare interventi senza dover “smantellare” tutta la strada; ad esempio per la riparazione di una condotta presente sotto la pavimentazione, basta semplicemente smontare e rimontare i masselli autobloccanti, con gli evidenti vantaggi di risparmio economico. Legato a questo ultimo punto si aggiunge anche un vantaggio estetico in quanto, successivamente al ripristino, non si noteranno le classiche “toppe” come purtroppo avviene con tutte le altre pavimentazioni.

Gli autobloccanti consentono di poter transitare subito dopo la posa in opera, in quanto rimangono allineati grazie al sostegno reciproco degli uni sugli altri.

Infine per quanto riguarda la permeabilità della pavimentazione che se opportunatamente progettata può raggiungere indici del 70%.

49 Altre componenti fondamentali per la fruizione completa del lungomare, sono le panchine, i cestini ed i lampioni. La scelta è ricaduta sulle seguenti tipologia come riportata dall’estratto seguente.

50 Rendering

Per quanto riguarda l’ultima tavola dell’elaborato sono stati utilizzati vari software per la creazione di un modello tridimensionale che successivamente è stato renderizzato. Il rendering consente di produrre immagini e video in Computer Graphic delle scene tridimensionali del tutto realistiche.

La modellazione tridimensionale è stata realizzata mediante il software AutoCad, che ha consentito un’esecuzione più efficiente ed agevole.

Per effettuare i rendering che dessero mimetica della realtà è stato importato il file in formato DWG di AutoCad nel software 3DS Max.

L’utilizzo di tale software ha permesso una più accurata scelta dei materiali, delle luci e delle ombre; tutto questo supportato dalla possibilità di utilizzare cineprese che consentono svariate inquadrature anche di uno stesso oggetto.

51 E’ stato utilizzato anche Photoshop per la regolazione delle immagini (bilanciamento colori, saturazione ecc..) e per i fotomontaggi, soprattutto dove si è riscontrata una difficoltà nella renderizzazione di alcuni soggetti.

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Tavole finali del progetto

Tavola 1: Stato attuale

53 Tavola 3: Opere a verde (Tratto 1)

54 Tavola 5: Opere a verde (Tratto 3) con allegato schema di piantumazione

55 Tavola 6: Opere a verde (Tratto 4)

56 Tavola 8: Impianti e arredi

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Computo metrico di massima

Fonte dati: Prezziario Assoverde Computo metrico di massima

Indicazione lavori U.M. Quantità Importo

Pavimentazione (demolizione e posa di nuova pavimentazione compreso cordoli e accessori) mq 9.255 925.500,00 € Arredi a.c. 1 6.000,00 € Opere a verde

Prato (fornitura e posa in opera) mq 4.250 29.750,00 €

Specie arboree (fornitura e posa in opera) cad. 88 3.200,00 € Specie arbustive (fornitura e posa in

opera) cad. 26.000 208.300,00 €

Impianto irrigazione (fornitura e posa in

opera) a.c. 1 41.000,00 €

Impianto illuminazione (fornitura e posa

in opera) a.c. 1 231.000,00 €

Varie a.c. 50.000,00 €

Prestazioni professionali a.c 60.000,00 €

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Bibliografia

CERVELLI C., Le specie arbustive della macchia mediterranea un patrimonio da

valorizzare, Dipartimento Azienda Regionale Foreste Demaniali, Palermo 2005

COLLURA E., INNOCENTI M., INNOCENTI S., Comune di Castiglione della Pescaia: briciole

di storia, e.d. Innocenti, Grosseto 2014

Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42
Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137

http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2004_0042.htm (accesso effettuato il 10 ottobre 2016)

Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico

<http://www.regione.toscana.it/-/piano-di-indirizzo-territoriale-con-valenza-di-piano- paesaggistico> (accesso effettuato il 15 settembre 2016)

MANTOVANI R., ROSSETTI G.: CASTIGLIONE DELLE PESCAIA Guida tutistico culturale, Maremmanews, Grosseto 2012

SANTUCCI M., Castiglione della Pescaia: la storia

https://marcosantucci.wordpress.com/2011/05/03/castiglione-della-pescaia-la-storia/

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