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C. LE TRASFORMAZIONI DEL PIANO

3. VINCOLI RICOGNITIVI DI PIANO

Individuazione degli immobili e delle aree tipizzati dal Piano Paesaggistico (Art. 10, NTA del PTPR) Art 134, Dlgs 42/2004

Tipologia del bene (cfr. Tav. B, PTPR) Norme di riferimento

Aree agricole identitarie della campagna romana e delle bonifiche agrarie

art. 51, Lr 38/1999 Insediamenti urbani storici e territori contermini compresi in una artt. 59 e 60, Lr 38/1999; Lr

fascia della profondità di 150 mt 27/2001

Borghi identitari dell’architettura rurale Lr 24/1998; Lr 27/2001

Beni singoli identitari dell’architettura rurale e relativa fascia di rispetto di 50 metri

Lr 24/1998; Lr 27/2001 Beni puntuali diffusi, testimonianza dei caratteri identitari archeologici

e storici e relativa fascia di rispetto di 100 mt

art. 13, co. 3, lett. a), Lr 24/1998

Beni lineari, testimonianza dei caratteri identitari archeologici e storici e relativa fascia di rispetto di 100 metri

art. 13, co. 3, lett. a), Lr 24/1998

Canali delle bonifiche agrarie e relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 mt ciascuno

Lr 27/2001; art. 7, Lr 24/1998

Beni puntuali e lineari diffusi, testimonianza dei caratteri identitari vegetazionali, geomorfologici con fascia di rispetto di 50 mt

Scheda n. 2 Invito pubblico per la manifestazione di interesse alla presentazione di proposte ed all’inserimento nel primo Programma di Riqualificazione degli Immobili Agricoli (PRIA) dismessi o sottoutilizzati

ASPETTI GENERALI

Atti di riferimento Del. G.C. n. 288 del 23.9.2009

Documenti allegati alla delibera di Giunta: Allegato A – Invito alla manifestazione di interesse per la formazione di proposte pubbliche e private d’intervento da inserire nel PRIA; Allegato B – “Disciplinare tecnico del PRIA”; Allegato C – Selezione degli elementi censiti dalla Carta dell’Agro.

Ente banditore Comune di Roma, Dipartimento III - Politiche del Patrimonio

Termine per la presentazione delle domande

1.2.2010 (ossia, entro 90 giorni dalla pubblicazione)

Modalità attuative Le procedure per l’inserimento nel PRIA degli interventi prevedono due modalità differenti, a seconda che si tratti di proponenti pubblici o privati.

Per i soggetti privati eventualmente interessati si applica la seguente procedura:

- presentazione della manifestazione di interesse da parte dei privati; - selezione delle proposte da parte della pubblica amministrazione

(con eventuale richiesta di modifiche e integrazione);

- eventuale formalizzazione della proposta, modificata secondo le indicazioni della P.A., con atto unilaterale d’obbligo con cui il proponente assume precisi impegni (vengono esplicitamente indicati: impegno finanziario, durata di validità della proposta). Inoltre, l’atto d’obbligo dovrà essere corredato da referenze bancarie e da una garanzia (fideiussione o equivalenti) pari al 2% dell’importo dell’investimento da realizzare.

Per i soggetti pubblici, o Istituzioni e Aziende a capitale partecipato anche solo in parte da Enti Pubblici, le proposte verranno istruite all’interno del PRIA, tramite una conferenza dei servizi estesa agli enti proponenti e a quelli competenti, che definirà i successivi passaggi attuativi.

Sono previsti appositi incontri informativi (cfr. pag. 9 dell’invito) con i soggetti interessati.

In ambo i casi il PRIA comporta variante alle NTA del Prg, per la zona “agro romano”. L’operatività del PRIA è subordinata alla conclusione di un Accordo di programma ex art. 34, Dlgs 267/2000

tra le amministrazioni interessate3.

Principali contenuti Il Programma di riqualificazione degli immobili agricoli (PRIA) è uno strumento di natura economico-urbanistica, istruito e redatto dall’Amministrazione Comunale di Roma con la finalità dichiarata di promuovere il raggiungimento di tre obiettivi di pubblico interesse: 1) lo sviluppo e la razionalizzazione delle attività agricole; 2) il recupero dei fabbricati ad uso residenziale agricolo oppure ad uso residenziale per il mercato degli affitti a canone concordato; 3) la riqualificazione ambientale e paesaggistica.

Il PRIA non è uno strumento dalla fisionomia ben definita: non è assimilabile ad un piano attuativo, ha un carattere di tipo programmatico, comporta una variante al PRG e si attua mediante una pluralità di singoli interventi (sia diretti che indiretti, ciascuno dotato di una propria autonomia). Nell’Invito pubblico sono stabilite le condizioni generali per indirizzare a sollecitare le proposte da parte dei soggetti, pubblici e privati, ammessi al bando. Le proposte possono riguardare singoli immobili oppure complessi di più immobili compresi nell’Agro Romano, purché organizzati secondo uno schema unitario e rispondenti alle finalità pubbliche esplicitate nell’invito.

L’interesse di tale iniziativa risiede nella possibilità di destinare ad uso residenziale le volumetrie derivanti dalla riqualificazione degli immobili esistenti in zona agricola e non più utilizzati per la conduzione dei fondi; si tratta di una possibilità soggetta a determinate condizioni, come ad esempio l’applicazione di un canone concordato con il Comune et alia (cfr. Allegati A e B dell’Invito).

La partecipazione all’Invito comporta la redazione di analisi approfondite, riguardanti anche aspetti di tipo socio-economico (ricadute occupazionali, impatti in termini di riqualificazione ambientale e paesaggistica, ecc.) nonché legati alla conduzione dei fondi e delle aziende agricole.

SINTESI DEL DOCUMENTO Requisiti generali delle

aree e delle proposte (cfr. artt. 1 e 2, allegato A dell’Invito; art. 4, allegato

Le proposte possono riguardare esclusivamente le aree con destinazione “agro romano”, ex art. 74 delle Nta del Prg.

Le proposte devono essere coerenti con gli assi prioritari di

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La programmazione agricola è di competenza regionale. E’ anche previsto il coinvolgimento della Soprintendenza ai beni culturali del comune di Roma e della Soprintendenza comunale (ed in particolare, dell’ufficio “Carta dell’Agro”). A tal proposito si deve ricordare che i beni certi individuati nell’agro romano sono inseriti di diritto anche nella carta della qualità del Prg (cfr. art. 16, comma 2, Nta del Prg).

dell’Invito; art. 4, allegato B dell’Invito)

intervento del PRIA e contenere almeno un intervento (valutato positivamente) per ogni asse strategico, ossia:

- asse a. sviluppo e razionalizzazione, anche con riconversione colturale, delle attività agricole;

- asse b. recupero di fabbricati ad uso residenziale agricolo e non residenziali, non più utilizzabili per l’attività produttiva, per il mercato degli affitti a canone concordato, mediante l’attribuzione di una nuova destinazione d’uso definita “residenziale di riuso vincolato”;

- asse c. riqualificazione ambientale e paesaggistica. Requisiti dei proponenti Proprietari delle aree, imprenditori e imprese agricole.

Si segnala un’ambiguità relativamente ai requisiti dei soggetti proponenti. Nell’Allegato A è infatti indicato, come unico requisito, che i proponenti siano proprietari delle aree. Nell’Allegato B, invece, la partecipazione al PRIA è riservata agli imprenditori agricoli (singoli o associati) e alle aziende agricole.

Nel caso di proposte di enti pubblici, o istituzioni ed aziende a capitale partecipato in parte da enti pubblici, le proposte posso riguardare sia la sola messa e disposizione di aree per soggetti impegnati nel campo sociale e senza scopi di lucro, sia la realizzazione (anche con apporto di capitali privati) di interventi di trasformazione dei manufatti agricoli, da destinare ad alloggi a canone concordato o ad housing sociale.

Caratteristiche degli alloggi a canone concordato e dei destinatari

Il recupero degli immobili non può determinare un incremento della SUL superiore all’esistente, comunque non oltre i limiti massimi previsti dalle norme vigenti nell’agro romano4. A tal proposito, in seguito alla variante alle NTA prevista per l’attuazione del PRIA, ai proponenti verrà riconosciuto un indice aggiuntivo di trasformazione per i manufatti rurali dismessi o degradati, pari a 0,008 mq di Sul su Mq dell’area interessata dalla proposta (se superiore a 10 ha) oppure a 0,002 mq/mq (per terreni inferiori a 10 ha); tale indice aggiuntivo è analogo a quanto già previsto per le nuove edificazioni finalizzate alla produzione agricola.

Il recupero e l’ampliamento/realizzazione di nuovi immobili sono consentiti solo per la funzione “residenziale di riuso vincolato” e per

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Nella delibera di Giunta con cui è stato approvato l’Invito si fa riferimento anche al limite massimo consentito dal piano paesaggistico regionale adottato (PTPR), che “attraverso una riclassificazione del paesaggio agrario in diversi livelli di tutela, lascia spazio a processi di razionalizzazione dell’impresa agricola con incrementi delle superfici utili entro il 20% in caso di ristrutturazione degli edifici legati la fondo” (cfr. Del. G.C. n. 288 del 23.9.2009).

edifici connessi all’attività agricola5. Sono escluse nuove residenze rurali.

Le caratteristiche degli alloggi realizzati devono essere conformi al Dm 5.8.1994 e prevalentemente di superficie inferiore a 60 mq. I locatari debbono essere obbligatoriamente residenti nel comune di Roma, non possedere altro alloggio o altro contratto di locazione in essere (salvo eccezioni, nel caso di canone superiore al 40% del reddito e nel caso di familiari disabili).

Vengono espressamente previsti, quali destinatari, i genitori singoli con minori a carico o i genitori singoli separati con obbligo di mantenimento e assegnazione dell’alloggio all’ex coniuge.

Indirizzi per la redazione delle proposte e degli interventi

Per ciascun asse strategico sopra richiamato, inoltre, il disciplinare tecnico del PRIA (allegato B) illustra le tipologie di intervento compatibili con gli obiettivi del programma, indirizzandovi le proposte.

Asse a Le proposte possono prevedere interventi assimilabili, funzionali e complementari a quelli elencati:

- realizzazione, completamento, ampliamento di aree e insediamenti agricoli, riqualificazione di insediamenti agricoli esistenti (adeguamento delle opere di urbanizzazione e della dotazione di standard urbanistici, riconversione funzionale con variazione della destinazione d’uso, recupero dei fabbricati dismessi o sotto- utilizzati, anche con demolizione e ricostruzione o ristrutturazione, risanamento di siti inquinati);

- trasferimento di attività agricole insediate in siti più idonei, con riuso e valorizzazione dei siti originari;

- innovazione e sviluppo di attività agricole, mediante investimenti in tecnologie, macchinari, valorizzazione delle risorse umane e creazione di nuovi posti di lavoro anche in attività complementari purché comprese nel piano aziendale;

- il restauro di colture ad alta valenza paesaggistica, tipiche dell’agro romano;

- il rimboschimento di aree non utilizzabili per le colture;

- recupero, anche mediante ristrutturazione, di fabbricati o complessi agricoli, mediante insediamento di funzioni agri-turistiche e di commercializzazione dei prodotti agricoli e zootecnici.

- recupero conservativo di immobili di interesse storico-artistico- architettonico, con l’insediamento di attività e attrezzature

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Nella delibera di Giunta con cui è stato approvato l’Invito si fa riferimento anche allo strumento del PAMA, previsto dal Prg di Roma, che “consente la realizzazione e l’adeguamento di strutture produttive agricole” e l’inserimento di “attività collaterali produttrici di reddito ma compatibili con il paesaggio rurale”. Nel punto successivo delle medesima delibera, si citano le attività agrituristiche (cfr. Del. G.C. n. 288 del 23.9.2009).

compatibili (artigianato tipico, servizi culturali, espositivi, ricreativi, socio-assistenziali), preferibilmente gestite da ONLUS;

- l’adeguamento igienico delle infrastrutture di servizio delle aziende; - interventi su reti, infrastrutture e servizi pubblici, di pubblica utilità,

d’interesse pubblico.

Asse b Le proposte possono prevedere interventi assimilabili, funzionali e complementari a quelli elencati:

- il recupero tramite ristrutturazione edilizia di manufatti già strumentali alla conduzione del fondo ma non più idonei, da destinare a residenze da dare in locazione almeno per il 60% a canone convenzionato (non superiore ai valori fissati nei patti territoriali vigenti), per un periodo non inferiore a 10 anni;

- il consolidamento statico degli edifici; - il rifacimento o risanamento delle facciate ;

- il restauro conservativo di manufatti di particolare pregio storico- artistico (cfr. Carta Agro Romano);

- l’adeguamento o l’installazione di nuovi impianti tecnici;

- la demolizione e ricostruzione con mantenimento della cubatura e della sagoma originaria dei manufatti;

- la realizzazione di parcheggi pertinenziali;

- la dotazione di idonei sistemi di smaltimento delle acque reflue. Asse c La condizione minima perché la proposta venga presa in

considerazione è la conservazione della qualità paesaggistica e l’eliminazione degli elementi di degrado.

Elementi di preferenza: le nuove piantumazioni con eliminazione di essenze infestanti e le operazioni di rimboschimento in aree non utilizzabili per l’attività produttiva, l’eliminazione di superfetazioni edilizie anche se legittime, con recupero della SUL, l’utilizzo di materiali dello stesso tipo di quelli originari ma di qualità più alta. Una maggior valutazione preferenziale sarà riconosciuta ad interventi di restauro conservativo dei giardini e dei manufatti di pregio storico, architettonico e paesaggistico sui quali si potranno convenire destinazioni diverse.

Obiettivi migliorativi Presenza di interventi su opere e servizi pubblici o di interesse pubblico (scomputabili dagli oneri dovuti, di urbanizzazione e di valorizzazione6);

Elementi di qualità sociale (come accordi con associazioni ONLUS per ospitare case famiglia e di assistenza all’infanzia; esperienze di co-housing; realizzazione di strutture agrituristiche con accordi per l’uso a canone concordato delle sistemazioni per periodi di massimo

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L’Invito non si esprime circa le modalità di calcolo di tali oneri, rimandando evidentemente alle previsioni ordinarie del regolamento edilizio vigente.

l’uso a canone concordato delle sistemazioni per periodi di massimo 100 giorni all’anno; assistenza agli anziani ed ai disabili).

Ulteriori condizioni per l’ammissione all’Invito

- Rilevanza economica: le proposte di intervento devono prevedere, di norma, investimenti complessivi per almeno 500.000 euro. - Per fondi agricoli fino a 30 ettari la proposta deve essere unitaria

(tale condizione prevede possibilità di deroghe, ex art. 14, allegato B dell’Invito).

- Obbligo di realizzare prioritariamente le opere di urbanizzazione primaria.

- Localizzazione prioritaria delle proposte: le proposte di intervento debbono essere localizzate prioritariamente (quindi non obbligatoriamente) nelle: 1) zone poco edificate degradate o soggette a rischio di degrado ambientale, paesistico, sociale ed economico; 2) zone destinate dagli strumenti urbanistici esistenti all’insediamento di funzioni e attività agricole ma non comprese nel territorio dei Parchi individuati con legge nazionale o regionale. - Rapporto con gli strumenti urbanistici: l’invito stabilisce delle

condizioni molto generali. In particolare è richiesta: 1) la coerenza con gli obiettivi e le condizioni di sviluppo sostenibile del territorio; 2) la compatibilità con i vincoli di tutela dei beni culturali, paesistici e ambientali; 3) la conformità alle norme regolanti i settori e le tipologie di intervento, derivanti da provvedimenti legislativi, amministrativi, regolamentari.

Criteri di valutazione In generale (cfr. art. 2 allegato A dell’Invito), sono valutate positivamente le proposte finalizzate alla: 1) messa in sicurezza e sorveglianza del territorio agricolo; 2) dotazione di risorse energetiche autonome rinnovabili ed eco-compatibili; 3) qualità sociale.

Le proposte debbono riguardare obbligatoriamente (pena esclusione) tutti e tre gli assi strategici del PRIA, ottenendo un punteggio diverso da zero per ciascuno di essi. I criteri per l’attribuzione dei punteggi sono stabiliti per ciascun asse, in modo molto dettagliato, con parametri di riferimento prestabiliti a seconda del tipo di azione da valutare (cfr. art. 12, allegato B dell’Invito). In sintesi, per ciascun asse, contribuiscono a formare il punteggio positivo, le seguenti azioni:

- asse a: 1) incremento degli occupati, 2) investimenti nell’arco di 10 anni per incremento della produzione e ristrutturazione aziendale; - asse b: 1) percentuale di SUL destinata ad alloggi a canone

concordato (valutata positivamente solo se superiore al 60%, requisito minimo fissato dall’Invito), 2) durata del canone concordato (valutata positivamente solo se superiore a 10 anni,

requisito minimo fissato dall’Invito), 3) importo in euro/mq/mese proposto come canone (valutato positivamente solo se inferiore al valore massimo consentito dai patti territoriali vigenti), 4) tempi di realizzazione e disponibilità degli immobili in locazione a canone concordato;

- asse c: 1) qualità paesaggistica, degli interventi di risanamento, ecc., 2) interventi di rimboschimento.

Documentazione da produrre

La documentazione da produrre è molto complessa e l’Invito fornisce un elenco dettagliato delle informazioni da produrre. In particolare, oltre alla descrizione tecnica degli interventi, è richiesto un piano economico e finanziario contenente:

- dimensione dell’area che si propone di valorizzare; - entità degli investimenti previsti;

- entità degli investimenti per le residenze;

- entità degli investimenti per le opere infrastrutturali o calcolo degli oneri di urbanizzazione;

- estensione delle superfici ed entità di spesa in percentuale per interventi di restauro del paesaggio agrario;

- numero di addetti già occupati ed aggiuntivi che si garantisce di impiegare a seguito della valorizzazione aziendale;

- volume complessivo e SUL specifica dei manufatti che saranno oggetto di trasformazione e percentuale di quelli messi a disposizione del mercato locativo a canone convenzionato (minimo 60%) e indicazioni sui tempi di realizzazione;

- ammontare del canone di locazione per un periodo non inferiore a 10 anni (espresso in euro/mq/mese), eventuali proposte di prolungamento dell’impegno a canone incrementato del 50% (sulle superfici calcolate ex Dm 5 agosto 1994);

- superficie in percentuale che sarà riconvertita per colture biologiche e con valorizzazione degli aspetti paesistici del fondo;

- eventuale estensione di aree di rimboschimento;

- ammontare di eventuali interventi di restauro conservativo di manufatti di pregio storico, architettonico e paesaggistico;

- tipologia utilizzata, entità in Kw/p della produzione autonoma di energia annua (solare termico, fotovoltaico, ecc.) nonché entità dell’investimento in tecnologie eco-compatibili e realizzazione degli impianti;

- percentuale di copertura del fabbisogno energetico in conformità con la normativa vigente ed eventuale ulteriore produzione di energia da fonti rinnovabili, remunerazione complessiva dell’investimento;

- superficie interessata da adeguati sistemi di sicurezza e controllo e descrizione di tali interventi;

- in caso di realizzazione di strutture agrituristiche, numero di stanze che si intende mettere a disposizione dell’amministrazione comunale da utilizzare in caso di calamità, a canone concordato, per un periodo massimo di 100 giorni all’anno;

- eventuale disponibilità a sperimentazioni di co-housing;

- eventuale disponibilità alla realizzazione di struttura idonea al mantenimento di animali domestici;

- eventuale disponibilità alla realizzazione e cessione

all’amministrazione di “isole ecologiche”;

- eventuale disponibilità alla realizzazione e cessione

all’amministrazione di una struttura finita di circa 40mq oltre ad adeguata superficie pertinenziale idonea come ambulatorio, posto di primo soccorso, stazionamento di forze dell’ordine o di personale paramedico o altre attività simili;

- eventuale proposta di sperimentazione o comunque innovativa; - elaborato di sintesi del punteggio conseguibile (a cura del

proponente).

NOTE

Stato di avanzamento Le stime comunali, espresse nella delibera di approvazione dell’invito, parlavano di circa 10.000 manufatti non più idonei all’attività produttive, ricadenti nell’agro romano e quindi potenzialmente interessati da proposte di adesione al PRIA. Data di aggiornamento

della scheda

Scheda n. 3 Avviso pubblico per l’acquisto di alloggi o complessi edilizi da destinare ad edilizia residenziale pubblica.

ASPETTI GENERALI

Atti di riferimento Avviso pubblicato in G.U. n. 288 del 23.9.2009

Ente banditore Comune di Roma, Dipartimento del patrimonio e della casa,

Direzione politiche abitative Termine per la

presentazione delle domande

19.6.2009 (ossia, entro 60 giorni dalla pubblicazione)

Modalità attuative L’attuazione dell’avviso pubblico non comporta variante allo strumento urbanistico e non introduce, di regola, interventi trasformativi del territorio.

Principali contenuti L’avviso pubblico riguarda la richiesta, da parte del comune, di alloggi da acquistare e da destinare ad edilizia residenziale pubblica. I principali requisiti richiesti sono lo stato di manutenzione buono (recente costruzione o ristrutturazione) e le dimensioni delle unità abitative, prevalentemente comprese nei limiti dei 75 mq.

SINTESI DEL DOCUMENTO Requisiti generali degli

immobili e delle proposte

(cfr. art. 1 dell’Avviso)

Gli immobili devono essere ubicati nel comune di Roma e avere una destinazione d’uso residenziale.

L’offerta può riguardare singoli alloggi, interi immobili o porzioni di fabbricati (preferibilmente per quote non inferiori al 51%, autonomamente fruibili).

Gli immobili debbono essere di recente ristrutturazione/costruzione (preferibilmente risalenti agli ultimi cinque anni) o in fase di ultimazione, comunque “agibili” entro il 31/12/2010.

E’ richiesto il possesso di un titolo abilitativo legittimo e la conformità al nuovo Prg.

L’avviso impone il buono stato di manutenzione (“di recente costruzione o ristrutturazione, preferibilmente intervenuta negli ultimi 5 anni, o in fase di ultimazione”) e la conformità alla normativa urbanistico-edilizia vigente, alle norme sanitarie; si richiede anche la messa a noma degli impianti.

Caratteristiche degli alloggi e dei destinatari

Gli alloggi richiesti sono preferibilmente di taglio piccolo e medio, cioè di dimensioni non superiori ai 75 mq (in ragione della prevalenza, in graduatoria, di assegnatari con nuclei da 1 o 2 persone).

Norme di riferimento (cfr. art. 1 dell’Avviso)

Rispetto delle tipologie previste dagli art. 16, comma 37, e art. 43 della L. 457/19788

Standard alloggiativi ERP, ex Reg. Reg. n. 2/2000 (cfr. approfondimento successivo)

Criteri di valutazione (cfr. art. 7 dell’Avviso)

- Rispondenza tecnica delle proposte ai requisiti richiesti e alle norme di riferimento;

- Minor prezzo dell’offerta economica; - Termini di consegna degli immobili; - Dimensionamento dei singoli alloggi; - Offerta relativa ad interi immobili. Documentazione da

produrre

(cfr. art. 6 dell’Avviso)

Documenti tecnici da presentare insieme alla domanda di adesione all’Avviso pubblico:

- Rilievo planimetrico dell’immobile;

- Ubicazione dell’immobile e dotazione infrastrutturale e servizi nel raggio di 1 km9;

- Numero complessivo delle unità immobiliari e suddivisione in classi dimensionali;

- Adeguamento tecnico degli immobili (Rispetto o possibile adeguamento alla normativa sull’eliminazione delle barriere architettoniche);

- Dotazione di pertinenze delle singole unità e specifica degli eventuali accessori aggiuntivi riferiti all’intero fabbricato, porzione o singola unità;

- Anno di costruzione o di recente ristrutturazione;

- Termine di disponibilità degli alloggi (comunque agibili entro il 31.12.2010);

- Offerta economica, espressa in prezzo al mq di “superficie convenzionale” (ex L. 392/1978, cfr. approfondimento successivo).

NOTE Stato di avanzamento n.d. Data di aggiornamento della scheda 31.12.2011

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“La superficie massima delle nuove abitazioni […] misurata al netto dei muri perimetrali e di quelli interni, non può superare […] metri quadrati 95, oltre a metri quadrati 18 per autorimessa o posto macchina” (cfr. art. 16, comma 3, L. 457/1978).

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L’articolo riguarda le caratteristiche tecniche degli edifici e delle abitazioni, in termini di altezze massime dei vani, requisiti dimensionali degli alloggi e dei servizi, ecc.

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Si tratta, presumibilmente, di una tavola di inquadramento urbano e territoriale. Di un certo interesse, la richiesta di evidenziare i principali collegamenti infrastrutturali esistenti ed il rilievo dei servizi (come ad esempio scuole, presidi sanitari, ecc.). Tale aspetto è funzionale alla ricerca di alloggi già inseriti in un contesto di integrazione ed

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