2. Big Data, Internet of Things e Intelligenza Artificiale: l’impatto sui dati sanitari
2.3 Nuovi modelli di discriminazione
2.3.2 Vitality: discriminazione nel settore assicurativo
La nozione di assicurazione ha due diversi piani di lettura. In primo luogo, questa consente agli individui di distribuire nel tempo e di condividere con altre persone il rischio di un accadimento dannoso. In secondo luogo, rispecchia il principio per cui si ritiene equo ed economicamente efficiente evitare che i singoli individui debbano confrontarsi da soli con eventi tragici202. Pertanto, il lavoro dell’assicuratore implica la necessità di suddividere la
popolazione per ottenere dei gruppi rispondendo all’esigenza di riflettere sull’intera società i rischi individuali e garantendo a ogni persona di essere parte di un insieme più ampio203.
Partendo da tali basi non dovrebbe stupire l’applicazione del data mining anche da par- te delle compagnie che si occupano di assicurazioni sanitarie; eppure è ancora una volta il concetto di gruppo ad essere stravolto e a far emergere un profilo potenzialmente discrimi- natorio. Le informazioni sulla base delle quali vengono individuate le fasce tariffarie hanno carattere predittivo e derivano da informazioni quali le tipologie di programmi guardati in televisione e la tendenza a comprare determinati prodotti204. Si ripropongono allora le criti-
cità già analizzate in tema di Big Data anlytics.
Accanto a questo fenomeno se ne è sviluppato un altro, in un certo senso opposto a quello foriero di una “discriminazione a carattere collettivistico”, incentrato sulla persona-
200 O.STEVE, CVS Pharmacy Wants Workers’ Health Information, or They’ll Pay a Fine, ABC NEWS (Mar. 20,
2013), consultabile al sito: https://abcnews.go.com/blogs/health/2013/03/20/cvs-pharmacy-wants-workers- health-information-or-theyll-pay-a-fine .
201 Report on Artificial Intelligence in Healthcare redatto dall’Academy of Medical Royal Colleges, January
2019.
202 ZARSKY,Desperately Seeking Solutions: Using Implementation-Based Solutions for the Troubles of Information Privacy in
the Age of Data Mining and the Internet Society, cit., 56.
203 ROUVROY, “Of Data and Men”: Fundamental Rights and Freedoms in a World of Big Data, cit. 16.
204 A.MANTELERO,Personal data for decisional purposes in the age of analytics: From an individual to a collective dimension
of data protection, in Computer Law & Security Review, Vol. 32, No. 2, 239 (2016), ivi citato: S.GARLA,A.HOP- PING,R.MONACO,S.RITTMAN, What Do Your Consumer Habits Say About Your Health? Using Third-Party Data to
Predict Individual Health Risk and Costs. Proceedings (SAS Global Forum 2013)
44
lizzazione del sistema assicurativo. Le compagnie tendono a far riferimento ai dati raccolti dall’insieme degli oggetti connessi alla rete che monitorano quotidianamente le azioni dei singoli individui, si pensi alla qualità della guida, alla costanza nello sport, alle abitudini ali- mentari, alla qualità del sonno etc. Grazie a questi fattori, le tariffe e i premi assicurativi vengono modellati secondo logiche nuove che potrebbero rappresentare il passaggio da una società attuariale ad una post-attuariale205. Un simile approccio, se diffuso, scardinereb-
be il significato più profondo della nozione di assicurazione, intrinsecamente connesso con il principio di solidarietà.
Un esempio è fornito dal caso Vitality in Francia dove la compagnia assicurativa Ge- nerali ha offerto la polizza sanitaria “Payes comme vous vivez”206 che offre particolari condizio-
ni, ma non sconti in quanto vietati per legge207, sulla base di informazioni sullo stile di vita
quotidiano assunto dall’assicurato: alimentazione, attività fisica, consumo di alcolici, etc.208. Nello specifico, una farmacia accreditata realizza una stima sulla base della salute dell’assicurato attribuendogli un’âge Vitality per poi misurare i progressi effettuati per mezzo di punti calcolati a partire da tale “età”. Il monitoraggio avviene sulla base in una applica- zione per smartphone collegata ad un bracciale intelligente, ed eventualmente anche ad una bilancia, che registrano le attività svolte convertendole in punti che consentiranno di otte- nere regali o buoni sconto spendibili presso i partner di Generali209. Secondo la normativa
francese210 l’assicuratore non può raccogliere in prima persona dati personali relativi
all’assicurato, dunque Generali riceve solo dati anonimizzati e aggregati sotto forma di pun-
205 “Big Data would, it seems, make it possible to move from an actuarial to a post-actuarial society in which solidarity among
persons belonging to the same insured “population” is replaced by the possibility of individualisation and a fluctuation in real time of insurance premiums”, ROUVROY, “Of Data and Men”: Fundamental Rights and Freedoms in a World of Big Data, cit. 16.
206 Una polizza analoga è stata introdotta anche in Germania. Cfr. Comunicato stampa Generali, Generali Vita-
lity per una vita più sana, 23 giugno 2016.
207 Si tratta di una polizza sanitaria collettiva a copertura integrativa (rispetto a quella universale garantita dalla
Carte Vitale del servizio sanitario nazionale francese) che le aziende possono proporre ai propri dipendenti.
Per tali polizze l’articolo L.871-1 del codice della sicurezza sociale prevede che l’assicurazione sia stipulata sul- la base di un contrat solidaire nel quale l’importo del premio pagato dall’assicurato non può essere modificato sulla base delle sue condizioni di salute.
208 Si segnala che negli Usa l’utilizzo di prodotti assicurativi di questo tipo, tra cui lo stesso Vitality, è estre-
mamente diffuso. Quasi tutti i colossi del mercato assicurativo, come la United Health, la Anthem, la Aetna, la
Progressive, fanno sottoscrivere contratti basati sul principio del “pay as you live” garantendo sconti sul premio e
coupon da spendere nei supermercati in cambio delle informazioni salutistiche e comportamentali dell’assicurato. Cfr. G.CORSENTINO, Lo stile di vita entra nella polizza, ASSINEW.IT il quotidiano assicurativo,
pubblicato l’8 settembre 2016, consultabile al sito: https://www.assinews.it/09/2016/lo-stile-vita-entra-nella- polizza/660029532/ .
209 E.CHELLE,La complémentaire santé comportementale: un nouveau logiciel assurantiel, in Revue de droit sanitaire et social,
2018, 4, 677, disponibile al sito:
https://www.academia.edu/37217462/La_compl%C3%A9mentaire_sant%C3%A9_comportementale_un_n ouveau_logiciel_assurantiel_ .
teggio. Nonostante venga messa in atto questa misura a tutela dell’assicurato, permangono le perplessità per lo sfruttamento di informazioni relative allo stile di vita per personalizzare la polizza sanitaria: laddove venisse meno la garanzia del contrat solidaire211 il ringiovanire
dell’âge Vitality potrebbe influire sul premio assicurativo ribaltando il principio di solidarie- tà212 (quale sorte per i mauvais éléves213 di Vitality?). Inoltre, errori nell’anonimizzazione e ag-
gregazione dei dati forniti a Generali potrebbero consentire di risalire ai dati originari che potrebbero essere utilizzati per inferire informazioni ancor più sensibili214.
211 Cfr. nota 207.
212 Davanti a questo scenario parte della dottrina propone, in luogo di un’azione incentrata sulla disciplina del
trattamento dei dati, un approccio rigoristico che introduca il divieto per le società assicurative di prendere in considerazione determinate informazioni (e.g. handicap o alcuni dati raccolti da sensori). Cfr. ZARSKY,Desper- ately Seeking Solutions: Using Implementation-Based Solutions for the Troubles of Information Privacy in the Age of Data Mining and the Internet Society, cit., 57; PEPPET,Regulating the Internet of Things: first steps toward managing discrimina- tion, privacy, security and consent, cit., 57.
213 CORSENTINO,Lo stile di vita entra nella polizza, cit. 214 Si parla chiaramente di uno scenario illegale.
46