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Vocal tract, Valutazione aerodinamica.

Introduzione

Nella didattica vocale del canto molte sono le critiche che vengono mosse da un docente all’altro. Spesso gli allievi decidono di passare da una scuola di canto all’altra per errori che sono stati compiuti nel corso di studi precedenti.

Alla base di molte incomprensioni esiste oggigiorno confusione tra tecnica e stile. Spesso l’insegnante è un cantante che da allievo ha studiato un repertorio particolare, e che quindi ha esercitato la tecnica per esprimersi in quello specifico mondo stilistico; tale tecnica viene insegnata a qualsiasi allievo gli si rivolga, an- che nel caso in cui questi non abbia scelto lo stesso genere musicale del maestro. Che la tecnica quindi sia indipendente dallo stile e che debba permettere di poter cantare qualsiasi repertorio si voglia è un concetto non chiaro né all’insegnante né all’allievo che lo ha scelto. In definitiva, è come se un ragazzo volesse cantare Pop rivolgendosi a un insegnante di canto classico credendo che, apprese le cono- scenze base del canto lirico, si possa cantare qualsiasi genere musicale, imparando quindi il concetto dell’affondo, esercitandosi ad abbassare la laringe per trovare spazio, cercando di produrre un suono coperto, caratteristiche che non serviranno all’allievo per il canto moderno.

Oltre che nella scelta degli obiettivi e dell’insegnante, altri errori vengono messi in atto nella metodologia d’insegnamento: nonostante i mezzi e le conoscenze dei nostri tempi, è ancora forte l’uso frequente di immagini metaforiche «nel tentati- vo di creare suggestioni che mettano in moto comportamenti fisiologici corretti» (Fussi, 2001). Infatti il gergo del cantante è «generato dalle sensazioni che dà il cantare», ma l’interpretazione delle sensazioni di una persona può essere molto diversa da quella di un’altra, così si potrebbe incorrere in incomprensioni che tardano il raggiungimento degli obiettivi.

Oggi il contributo della foniatria è importante per la voce artistica: un attento esame del funzionamento dell’organo vocale potrebbe prevenire l’insorgenza di patologie a carico della laringe e migliorare la performance artistica (Garcia, 1842; Mari, 1959; Uberti, 1973; Juvarra, 2007; Martinez, 2013).

Obiettivi

Lo scopo del presente lavoro è stato quello di:

– verificare la consapevolezza degli artisti sull’anatomo-fisiologia del proprio strumento di lavoro e delle norme di igiene vocale, ed esaminare il rapporto che li lega al foniatra e al logopedista;

– verificare quanto il lavoro combinato del logopedista e del foniatra, esperti nella cura della voce artistica, e la consapevolezza dell’emissione fonatoria migliorino la performance del professionista.

Materiali e metodi

Sono stati esaminati cinque cantanti lirici, due femmine e tre maschi, dell’età compresa tra i 25 e i 31 anni. Essi studiavano canto da almeno due anni e uno solo aveva effettuato già una visita foniatrica tempo addietro. Tutti riferivano difficoltà nel passaggio di registro e costrizione faringea.

Ognuno dei cantanti è stato sottoposto a una rinofaringoscopia con fibre ottiche flessibili e a un esame aerofonico. Durante l’endoscopia essi hanno eseguito un glissando e una serie di scale ascendenti e discendenti; poi, durante l’aerofonia sono stati effettuati l’Articulatory Test (IPIPI in C3, G3, C4) e il Running Speech (vocalizzi con glissando libero, poi ascendente, discendente, infine con scala maggiore) (tabella 1).

Gli stessi esami sono stati effettuati a distanza di quattro settimane, durante le quali ci sono stati circa quattro incontri con ciascun performer in cui venivano mostrati i video del proprio apparato vocale durante le emissioni fonatorie; in par- ticolare si è analizzato il modo in cui avviene un corretto passaggio di registro ed è stata data la possibilità di confrontare tali filmati con le proprie laringo-endoscopie durante le stesse emissioni: è stata messa a paragone la fisiologia dell’emissione di un passaggio di registro con gli errori messi in atto dal soggetto.

Tali video sono stati commentati con nozioni anatomo-fisiologiche di cui nes- suno dei soggetti considerati era mai stato a conoscenza.

Al controllo post-trattamento i cantanti hanno potuto osservare il proprio organo fonatorio durante video-laringoscopia.

Risultati

Tutti hanno mostrato spiccato interesse per l’anatomo-fisiologia dell’organo laringeo e a distanza di quattro settimane hanno conseguito una migliore gestione

Età Sesso Anni di

studio Reperto-rio Otorinolaringo-scopia Aerofonia Sintomatologia soggettiva Pz.

1

28 m 4 Moderno Costrizione del

vocal tract, du-

rante il passaggio di registro; incli- nazione della cri- coide; contrazione epiglottica.

Aumento degli in- dici di pressione, intensità e flusso fonatorio durante la zona del pas- saggio di registro.

Nodo alla gola; voce incostante.

Pz. 2

28 m 1 Classico Parziale lussazio- ne dell’aritenoide sinistra, con dif- ficoltà durante il passaggio di regi- stro e perdita degli acuti, la posizione della laringe trop- po bassa e il tim- bro molto ingolato.

Alti indici di inten- sità, pressione e flusso fonatorio.

Riduzione del vo- lume di voce du- rante il canto.

Pz. 3

25 m 1 Moderno Costrizione del

vocal tract duran-

te l’emissione di glissati.

Aumento signifi- cativo della pres- sione e dell’inten- sità sottoglottica nell’esecuzione di un glissando ascendente libero. Produzione di un timbro nasale. Pz. 4

27 f 2 Classico Costrizioni delle false corde du- rante il passaggio di registro. A u m e n t o d e l - la pressione e dell’intensità sot- toglottica.

Dolore alla gola e voce soffiata con perdita di ri- sonanza durante l’attività canora. Pz.

5

31 f 3 Classico Edema bilaterale delle corde vocali con precontatto e deficit adduttorio; difficoltà nell’ese- cuzione di glissati e di filati.

Alti indici di inten- sità; pressione e flusso fonatorio. Sensazione di corpo estraneo in gola; difficoltà a raggiungere gli acuti e i bassi.

del passaggio di registro. In particolare, a una precedente situazione di costrizione dello strumento vocale è seguito poi il fisiologico allungamento del vocal tract con inclinazione della cartilagine tiroidea, in alcuni più evidente che in altri. Inoltre, all’esame aerofonico post-trattamento si verificava la diminuzione della pressione sottoglottica durante il passaggio di registro, mentre, alla prima valutazione, la pressione e l’intensità aumentavano a mano a mano che si richiedeva l’emissione di tonalità sempre più acute (tabella 2).

Laringoscopia Aerofonia Caratteristiche per-cettive Pz. 1 Miglioramento nella zona del

passaggio di registro con par- ziale allungamento del vocal

tract che sostituisce l’inclina-

zione cricoidea e la contrazio- ne epiglottica.

Conferma la diminuzione degli indici di pressione sottoglottica durante l’emissione di glissato libero.

Il suono prodotto è più girato e meno spinto.

Pz. 2 Allungamento delle corde vo- cali e riduzione del bascula- mento dell’aritenoide durante la fonazione.

Netta riduzione di tutti gli indici, in particolare per la pressione sottoglottica.

Più agevole passaggio di registro.

Pz. 3 Diminuita contrazione nel pas- saggio di registro.

Riduzione della pressione sot- toglottica.

Omogeneità timbrica su tutta l’estensione vocale. Pz. 4 Allungamento cordale con re-

trazione delle corde false.

Pressione ridotta notevolmente nel glissato.

Omogeneità del timbro. Pz. 5 Miglioramenti nell’adduzione

cordale; riduzione dell’edema; maggiore elasticità cordale.

Diminuzione della pressione sottoglottica.

Più agevole raggiungi- mento delle tonalità acute. Tab. 2 Risultati dopo quattro settimane dall’inizio dell’intervento logopedico.

Nelle figure 1-5 vengono riportati i tracciati aerofonici dei rilievi più signifi- cativi per ciascun cantante.

Fig. 1a Paziente 1, tracciato aerofonico pre-terapia. La curva relativa alla pressione

sottoglottica (Psub; al centro) mostra valori elevati e incostanti al termine del vocalizzo.

Fig. 1b Paziente 1, tracciato aerofonico post-terapia. La pressione sottoglottica (Psub)

Fig. 2a Paziente 2, tracciato aerofonico pre-terapia. Andamento incostante della Psub.

Fig. 3a Paziente 3, tracciato aerofonico pre-terapia. Frequenti sbalzi della Psub.

Fig. 4a Paziente 4, tracciato aerofonico pre-terapia. La Psub aumenta durante il voca-

lizzo.

Fig. 4b Paziente 4, tracciato aerofonico post-terapia. Uniforme e omogeneo andamento

Fig. 5a Paziente 5, tracciato aerofonico pre-terapia. Irregolarità della Psub nel cambio

di registro.

Discussione

I soggetti giunti alla nostra osservazione riferivano e presentavano all’esame obiettivo difficoltà nel passaggio di registro. Nonostante studiassero canto, sol- tanto uno di loro aveva effettuato in precedenza una visita foniatrica con laringo- endoscopia e non su segnalazione dell’insegnante di canto, bensì per una scelta personale date le difficoltà durante l’attività canora.

Il nostro lavoro, oltre che valutativo, è stato quello di seguirli individualmente e di fornire loro le conoscenze anatomo-fisiologiche dello strumento e dell’emis- sione vocale che nessuno dei cantanti possedeva. Durante i nostri incontri è stato presentato a ognuno di loro il filmato della propria endoscopia.

Gli stessi soggetti hanno dichiarato di non aver mai conosciuto le differenze tra il parametro della frequenza e quello dell’intensità e di aver sempre associato, per questo, un suono forte a uno acuto.

Tutto ciò portava l’organo vocale ad andare in costrizione per l’aumento della pressione sottoglottica al momento del passaggio di registro.

Siamo portati a ritenere che i miglioramenti ottenuti siano del tutto provvisori, pur se efficaci.

Conclusioni

È interessante rilevare come dopo un percorso di rieducazione così breve si possa eseguire in maniera automatica un corretto passaggio di registro. Tuttavia, con l’allenamento e l’esercizio, sulla base non di semplici sensazioni, ma per l’obiettiva immagine che è stata data a ciascun cantante esaminato, si passerà dall’empirismo e dalle suggestioni approssimative dell’allievo all’automatizzazione del giusto procedimento.

Alcuni autori (Mari, 1959; Cegolea, 1990; Juvarra, 2007) ritengono che tutto ciò costituisca un eccesso di meccanicismo e che fornire all’artista nozioni anatomo- fisiologiche possa influenzare a tal punto l’attività interpretativa da peggiorarne la performance. La nostra esperienza, invece, in accordo con quella di altri autori (Uberti, 1973; Cesari e Motta, 1999; Estill Voice International, 2011; Cesari e Martinez, 2015), ci porta a considerare che, in una prima fase di studio, possa risultare molto utile la consapevolezza dell’apparato fonatorio mediante feedback visivo durante l’emissione delle differenti vocalità.

Awareness of the vocal mechanism in singing