• Non ci sono risultati.

Castello di Masino. Catalogo della Biblioteca dello Scalone, a cura di Lucetta Levi Momigliano e Laura Tos, vol. 1, A-C, Novara, Interlinea, 2013

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Castello di Masino. Catalogo della Biblioteca dello Scalone, a cura di Lucetta Levi Momigliano e Laura Tos, vol. 1, A-C, Novara, Interlinea, 2013"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

BiBliothecae.it 274

Castello di Masino: catalogo della Biblioteca dello Scalone a cura di Lucetta Levi Momi-gliano e Laura Tos vol. 1: A-C, Novara, Interlinea, 2013 383 p.,

XXXII p. di tav., ill., (FAI, Fondo am-biente italiano, Comitato per la Biblio-teca e l’Archivio Valperga di Masino), ISBN 978-88-8212-789-3.

L’antica, augusta e ora estinta fa-miglia dei Valperga di Masino, il cui maniero è entrato a far parte del patri-monio museale e edilizio del FAI dal 1988 godendo così di innumerevoli interventi di cura, tutela e restauro al-trimenti impossibili, sin dal XVII col-lezionò con intenti culturali ma anche bibliofilici libri, molti dei quali illustra-ti, riposti nelle varie sale del castello dove ancor oggi fan bella mostra di sé in palchetti e scaffalature originarie che ospitano quasi 25mila volumi. Si trat-ta dunque di una biblioteca nobiliare, stratificatasi nel tempo con gli apporti diversificati di interessi diversi di vari membri (scienziati, eruditi, lettori e let-trici fruitori di letteratura d’evasione’ abati, uomini di governo) a tratti forse congelatasi ma sempre patrimonial-mente sorvegliata dai vari cataloghi-in-ventari che nei secoli la monitorarono (e che attendono approfonditi studi e scandagli euristici adeguati per non ca-dere in una storia di biblioteca fatta di storia di tesori e rarità, prime edizioni e curiosità editoriali).

I consistenti aiuti finanziari elargiti dalla Regione Piemonte hanno per-messo la ricognizione completa del patrimonio, in qualche caso il restauro dei manufatti necessitanti tutela, e la sua catalogazione. Il presente catalogo elenca le 1395 opere, che spolverate e disinfestate ancora mantengono la

collocazione originaria, di autori ascri-vibili nell’ordinamento alfabetico alle prime lettere A-C. Ancorché nella pre-sentazione del Responsabile del setto-re Residenze e Collezione Reali si psetto-re- pre-cisi che (p.16) «si volle contribuire a far

luce sul collezionismo della famiglia, rendendo via via consultabili i dati in ‘Librinlinea’ sito web dal quale si accede ai cataloghi delle biblioteche pubbliche piemontesi» non son riuscita a

trova-re indicazioni numeriche sull’effettiva quantità di materiale effettivamente ivi confluito. Il sito < http://www.librinlinea. it/search/public/appl/search.php > non segnala l’esistenza della Biblioteca di Masino fra quelle aderenti al sistema (che appunto è pubblico) e nel data base della Regione non ho rintracciato riferimenti a esemplari conservati nella biblioteca di Masino (ho cercato

ran-dom alcune edizioni settecentesche di

classici come Boccaccio 1761, Cyryllus Hierosolymitanus 1715, il manuale ottocentesco di Bodoni, alcuni ex li-bris o note di possesso fra cui quello di Carlo Francesco II di Valperga o di

Masin-Doria, e questo stesso catalogo

della biblioteca ora pubblicato che, immagino, sarà posseduto almeno in una copia nelle sale del castello che lo ha generato).

La descrizione bibliografica è resa graficamente secondo lo standard fa-migliare a utenti di opac, cataloghi in

Sbn e repertori (punteggiatura,

abbre-viazioni, scorciature, sigle) e arricchita opportunamente con preziose e detta-gliate note d’esemplare (che includono dati di legatura, minute osservazioni sullo stato di conservazione, pratiche decorative di genesi commerciale, note di possesso e proprietà, glosse ecc.) e offre al lettore coordinate cro-nologiche dell’autore trattato. Moltis-sime le riproduzioni di frontespizi e

(2)

Recensioni 275

illustrazioni interne ai volumi, molte le tavole a colori che fotografano i lo-cali di conservazione o riproducono edizioni particolari. L’utile indice fi-nale che elenca gli apparati illustrativi presenti nei volumi testé catalogati fa rimpiangere la iniziale decisione, de-nunciata dalle autrici e abbandonata cammin facendo in certo qual modo a scapito dell’originalità dell’impresa, di segnalare anche tutti i nomi di inci-sori e disegnatori incontrati in fase di descrizione bibliografica. è chiaro che nella decisione di abbandono pesa al-quanto e comprensibilmente non solo la mole del lavoro ma anche la sua resa editoriale a stampa. Si potrebbe tutta-via riflettere se simili aspetti in fase di pianificazione editoriale non potreb-bero essere aggirati con soluzioni di pubblicazione che accompagnino fin da subito e in modo integrato e omo-geneo la carta con quei mezzi elettro-nici (supporti fissi tipo CD o soluzioni

on line in rete) che le autrici, dietro cui

forse pesano gli interessi degli edito-ri-committenti, pur non escludendo a priori considerano non prioritari: «si è

data la priorità a una diversa ottica di analisi e di conoscenza. … solo il ca-talogo cartaceo riesce a rendere un’im-magine complessiva, sintetica delle raccolte librarie, a trasmettere l’anima della biblioteca a soddisfare le esigenze di ogni lettore» (p. 36). Affiora una

vi-sione dell’organismo biblioteca, delle sue funzioni e delle funzioni, essen-zialmente conoscitive e scientifiche, del un catalogo forse un poco contrad-dittoria e la scelta non rende onore ad un lavoro così faticoso e meritorio di ricognizione libraria, che finisce col connotarsi come una operazione pre-valentemente di portata territoriale e interna alla famiglia detentrice (il che storicamente non è).

Solleva qualche perplessità, sicu-ramente emendabile nel prosieguo del lavoro, anche la scelta concettua-le che presiede la rielaborazione degli indici dei possessori. Qui si richiama solo perché nelle pagine introduttive le autrici, L. Levi Momigliano e L. Tos, con realismo e dando conto di un minuto lavoro ultradecennale, logisti-camente complesso, inevitabilmente labirintico, invitano il lettore ad inte-ragire, individuando eventuali dubbi, nella convinzione che (p. 38) «solo la

collaborazione continua e fattiva possa dare risultati utili a tutti». Pare opaco

infatti il criterio di escludere dall’indi-ce finale quei nomi di possessori (pur registrati nelle schede con tanta acri-bia) non perfettamente identificati o identificabili, lacunosi, incerti. Sono nomi persi per sempre, di nessun aiuto a chi un domani si trovasse di fronte a analoghe o similari sigle (per es. alla scheda 540 che registra una oscura si-gnora Barthol.a de Canev.a e una, suc-cessiva?, abbreviazione CFVG, nes-suna delle quali riprese nell’indice): sono possessori storicamente reali ma irraggiungibili a meno di non scorre-re decine di migliaia di schede ma che potrebbero essere recuperati in un sforzo finale al felice compimento del catalogo previsto in quattro volumi.

Riferimenti

Documenti correlati

to segrete degli interni dell’appartamento di Palazzo Contarini delle Figure, abbiamo scoperto la grande rilevanza di questo nodo biogra- fico nell’opera di Paola Masino e

sottolineando come ci fossero tra lei, Paola Masino e Quaretti, ma anche con Maria Luisa Astaldi e Maria Bellonci, una certa amicizia e solidarietà di genere durata nel tempo

Si inizierà con una breve presentazione della mostra permanente sulla geologia dell’anfiteatro, nell’ex municipio di Masino, a due passi dal castello. A seguire ci si sposterà

e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città metropolitana di Torino sono lieti di invitarLa alla conferenza stampa

 dichiarazione sostitutiva che né il richiedente né altro componente della famiglia anagrafica abbia presentato domanda di sussidio ad altro datore di lavoro/ente

 verificare le informazioni fornite, controllando che siano conformi alla regolamentazione esistente. Il mancato rispetto anche di uno solo dei predetti obblighi, comporta

Gli studenti in possesso del Master di I livello in I livello in Nutrizione e alimentazione del cane e del gatto, conseguito presso UNITE, sono tenuti a trasmettere al

Il laureando potrà iniziare le attività inerenti la tesi di laurea non meno di 6 (per le tesi compilative) o 8 (per le tesi sperimentali) mesi prima della data della seduta.. Sarà