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Piano di fattibilità per il coordinamento produttivo e di mercato tra le aziende appartenenti all’Associazione Vignaioli di San Miniato

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Academic year: 2021

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SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA

Anno Accademico 2016/2017

Master Universitario di I livello Vini Italiani e Mercati Mondiali

Studio di fattibilità per il coordinamento

produttivo e di mercato tra le aziende appartenenti

all’Associazione Vignaioli di San Miniato

Autore

Dott.ssa Francesca Lanciano

Tutor scientifico

Prof. Gianluca Brunori

Tutor Aziendale

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Indice

1. Introduzione 1

2. Obiettivi dello stage 2

3. Attività realizzate 3

3.a Analisi delle caratteristiche aziendali 3 3.b Analisi degli strumenti di comunicazione utilizzati dall’associazione 13 3.c Partecipazione a fiere ed eventi del settore 14

4. Analisi S.W.O.T. 15

5. Proposte per lo sviluppo dell’associazione 16

6. Conclusioni 19

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1 1. Introduzione

L’Associazione Vignaioli di San Miniato è stata costituita nel 2007, per volontà di un gruppo di vignaioli locali che hanno deciso di aggregarsi per promuovere insieme le loro etichette e far conoscere il loro territorio, San Miniato, in provincia di Pisa, vocato alla coltivazione della vite e alla produzione di vini di qualità.

Ad oggi fanno parte dell’associazione sette aziende che producono principalmente vino e olio. Infatti, sono questi i prodotti di maggior pregio provenienti dal settore agricolo di San Miniato. In realtà, il territorio è soprattutto noto per la raccolta del raro tartufo bianco pregiato, la cui presenza non è dovuta alla domesticazione ma è esclusivamente figlia di condizioni ecosistemiche e pedoclimatiche favorevoli. Il tartufo bianco è, inoltre, considerato un bioindicatore ambientale, indice di fertilità del suolo e salubrità dell’ambiente circostante.

Il territorio di San Miniato, per ciò che riguarda il vino, può vantare una storia molto antica. I primi documenti che attestano l’allevamento della vite risalgono al periodo romano, passando attraverso i Longobardi, fino agli Svevi. Sono molti gli scritti che raccontano la storia della vite in queste terre, come quelli del Redi, i saggi di agricoltura di Giovan Battista Landeschi e gli scritti di Cosimo Ridolfi, che narrano di secoli di florida viticultura. Una storia vitivinicola che dura da ben duemila anni.

Le aziende vitivinicole appartenenti all’associazione hanno alle spalle storie diverse: da aziende storiche del territorio, costituitesi di generazione in generazione, a realtà giovani ma estremamente promettenti. I vignaioli di San Miniato, inoltre, si differenziano gli uni dagli altri, dando vita ad un ventaglio produttivo variegato e mai scontato. Questo perché il territorio accoglie svariate tipologie di uve autoctone e internazionali. Il vitigno maggiormente diffuso è il sangiovese, uva regina della regione Toscana, seguito dalla malvasia nera, dal canaiolo, dal colorino, dal sanforte, dal trebbiano toscano e dalla malvasia bianca; tra le varietà alloctone spiccano il cabernet sauvignon, il merlot ed il syrah. Di particolare importanza, per la sua rarità sul territorio italiano, la presenza del vitigno tempranillo, che sembra affondare le proprie origini negli antichi viaggi dei pellegrini sulla via Francigena, strada di pellegrinaggio che nel medioevo collegava Canterbury a Roma, che tocca San Miniato e attraversa le aziende agricole della zona.

Le aziende vitivinicole socie dell’associazione sono le seguenti:

 Cosimo Maria Masini – Azienda ospite durante il periodo di stage. Una realtà vitivinicola giovane, la cui tenuta racchiude in sé secoli di storia. Infatti, è stata un’antica dimora appartenuta alla famiglia Bonaparte, in seguito acquistata, nella metà dell’ottocento, dal Marchese Cosimo Ridolfi, agronomo e politico italiano, nonché fondatore della Facoltà di Agraria presso l’Università di Pisa. Qui il Marchese Ridolfi iniziò a sperimentare tecniche

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innovative in viticoltura. Oggi l’azienda produce vini seguendo il metodo di produzione biodinamico, e mediante un lavoro scrupoloso in cantina, senza l’utilizzo di lieviti selezionati e di enzimi chimici.

 Pietro Beconcini Agricola – Storica cantina di San Miniato che ha raggiunto importanti risultati selezionando due cloni di sangiovese, incrementando la coltivazione di malvasia nera e scoprendo la presenza del tempranillo all’interno della tenuta. Questo vitigno di origine spagnola non è diffuso nel territorio italiano e, probabilmente, è stato portato a San Miniato dai pellegrini che durante il medioevo percorrevano la via francigena.

 Podere Pellicciano (Agrisole) – Cantina a conduzione familiare specializzata nella vinificazione di vitigni autoctoni in purezza. I vini che ne derivano sono caratterizzati da buona complessità aromatica e sapidità, dovuti a un terreno prevalentemente argilloso con presenza di roccia di tufo, sabbia e fossili marini.

 Tenuta di Montalto – L’attività della Tenuta di Montalto è principalmente ricettiva. Infatti al suo interno è presente una struttura del XVIII secolo, che domina la valle del Valdarno, adibita ad agriturismo, ristorante e cantina. La produzione agricola della tenuta è principalmente olivicola, ma sono presenti dei vigneti in cui vengono allevati vitigni di sangiovese, merlot, cabernet sauvignon e syrah.

 Fattoria di Sassolo – Storica azienda agricola di San Miniato che ha mantenuto nel tempo una filosofia produttiva legata alla tradizione, come la vinificazione del chianti secondo l’antica pratica del “governo all’uso del chianti”, una lenta rifermentazione del vino appena svinato con l’aggiunta di uve selezionate fatte leggermente appassire su appositi graticci.

2. Obiettivi dello stage

Il progetto di stage è stato programmato in seguito alla volontà dei vignaioli di crescere come associazione, realizzando attività di promozione legate ai vini da loro prodotti e al territorio di San Miniato. Tale necessità è nata grazie alla percezione dell’importanza della creazione di una identità vitivinicola connessa al territorio. Vino, territorio e turismo, infatti, sono legati da una relazione dalla quale provengono stimoli alla creazione di valore e di innovazione.

La costruzione di identità per i prodotti tipici locali, l’attenzione riservata agli aspetti di sostenibilità e la loro promozione efficace hanno assunto nel tempo un ruolo sempre più strategico, insieme alla necessità di garantire ai consumatori una comunicazione adeguata riguardo le caratteristiche distintive di tali prodotti.

Nel corso degli ultimi anni, molte regioni e province europee hanno cercato di perseguire strategie creative per promuovere le qualità dei loro territori, cercando di far leva su paesaggio, natura,

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patrimonio culturale, prodotti regionali e altri prodotti tradizionali (Hospers, 2004). Il percorso non è però così semplice e l’ostacolo maggiormente difficile da superare sembra essere la mancanza di coesione tra gli attori coinvolti. Spesso, infatti, le aziende e le comunità locali tendono a diffidare delle nuove iniziative di marketing territoriale, in quanto si tende a guardare solo i propri obiettivi senza tener conto della necessità di scendere a compromessi per l’utilizzo di più elementi che rappresentino un determinato territorio.

L’associazione vignaioli di San Miniato rappresenta per i vignaioli stessi una risorsa da sviluppare per far conoscere il territorio a livello regionale e nazionale come vocato alla produzione di vini di qualità, mentre rappresenta per San Miniato, insieme al settore tartufigeno, un elemento prezioso per apportare valore aggiunto al territorio. A supporto di questa tesi, in Italia possiamo elencare vari casi di successo: il Brunello di Montalcino, il Chianti Classico, il Trento DOC e il territorio marchigiano in cui la sinergia instauratasi tra settore pubblico e settore privato è riuscita a creare un efficace marchio territoriale per la promozione delle sue peculiarità (Gnagnatti, 2006).

E’ importante sottolineare che il successo nel mercato di una tale sinergia territoriale è ottenuto solo se gli attori costruiscono una identità o una immagine che riassume per i potenziali consumatori l’essenza delle qualità fisiche, paesaggistiche, umane, culturali, qualitative e di vitalità della zona (Garrod et al., 2006).

3. Attività realizzate

Le principali attività realizzate per il raggiungimento dell’obiettivo di stage sono state le seguenti: interviste mediante la preparazione e la somministrazione di un questionario alle singole aziende, per conoscerne i tratti distintivi e per capire il loro approccio rispetto all’associazione; analisi degli strumenti di comunicazione utilizzati dall’associazione; partecipazione a fiere ed eventi del settore per conto dell’associazione.

3.a Analisi delle caratteristiche aziendali

Le interviste rivolte ai titolari delle aziende appartenenti all’associazione sono state svolte seguendo un unico questionario (allegato A).

Attualmente le aziende socie dell’associazione sono sette: Pietro Beconcini Agricola, Cosimo Maria Masini, Podere Pellicciano - Agrisole, Tenuta di Cusignano, Tenuta di Montalto, Fattoria di Sassolo e la Tenuta Cupelli. L’attività di indagine, in realtà, è stata svolta presso cinque aziende, in quanto la Tenuta Cupelli è diventata socia quando il periodo di stage era già terminato, mentre la Fattoria di Sassolo non ha dato disponibilità per lo svolgersi di tale indagine.

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4 Tabella 1: Dati generici delle aziende agricole

Forma Giuridica N. Dipende nti Fissi Fatturato aziendale (2016) Superficie Aziendale Superficie Viticola Coltivazione Principale e Secondaria Metodologia Produttiva Pietro Beconcini Agricola Società Agricola

Semplice 1 250.000 € 20 ha 14 ha Vite e Olivo In Conversione Bio Cosimo Maria

Masini

Società Agricola

Semplice 2 240.000 € 40 ha 13 ha Vite e Olivo Biodinamica

Podere Pellicciano

Società Agricola

Semplice 1 150.000 € 10 ha 6 ha Vite e Olivo In Conversione Bio Tenuta di

Cusignano

Società Agricola

Semplice / 100.000 € 40 ha 11 ha Vite e Olivo Convenzionale

Ternuta di Montalto

Società Agricola

Semplice 1 180.000 € 21 ha 1,5 ha Olivo e Vite In Conversione Bio

Da come si evince dalla tabella 1, si tratta di aziende agricole di piccole dimensioni, da 10 a 40 ettari di estensione, la cui superficie vitata, nella maggior parte dei casi, è presente in una percentuale rilevante. Infatti, per quattro aziende, la vite rappresenta la coltivazione principale e l’olivo la coltivazione secondaria. Fa eccezione la Tenuta di Montalto, in cui l’olivo rappresenta la coltivazione principale e la vite la coltivazione secondaria.

Per quanto riguarda la metodologia produttiva, la Pietro Beconcini Agricola, il Podere Pellicciano e la Tenuta di Montalto sono nel periodo di conversione al metodo di produzione biologico e nel giro di breve tempo entreranno a pieno regime biologico, con relativa certificazione. L’azienda agricola Cosimo Maria Masini, già dalla sua costituzione, applica il metodo di produzione biodinamico, ottenendone la relativa certificazione. La Tenuta di Cusignano, invece, segue il metodo di produzione convenzionale, basando la gestione delle colture sulla produzione e sulla lotta integrata.

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5 Tabella 2: Dati relativi alla produzione di vino

Vitigni Rese medie per ha Bottiglie prodotte (2016) % Vino prodotto nella propria cantina % Vino imbottigliato Eetichette Pietro Beconcini Agricola Sangiovese Malvasia nera Tempranillo Colorino Ciliegiolo Canaiolo Malvasia bianca Colombano 90 q/ha 100.000 100% 80% IXE IGT Maurleo IGT

Antiche Vie Chianti DOCG Chianti Riserva DOCG Reciso IGT

Fresco di Nero IGT Vigna alle Nicchie IGT Caratello DOC Occhio di Pernice DOC

Cosimo Maria Masini Sangiovese Cabernet sauvignon Cabernet franc Malvasia nera Sanforte Canaiolo Buonamico Sauvignon blanc Trebbiano toscano Vermentino Malvasia bianca 80 q/ha 60.000 100% 100% Chianti DOCG Sincero IGT Cosimo IGT Nicole IGT Matilda IGT Daphnè IGT Annick IGT Fedardo DOC Podere Pellicciano Sangiovese Malvasia nera Colorino Canaiolo Trebbiano toscano Malvasia bianca Vermentino Grechetto 75 q/ha 40.000 100% 95%

SanMiniatello Chianti DOCG Mafefa bianco IGT

Mafefa rosato IGT Mafefa rosso IGT Sangiovese IGT Trebbiano IGT Colorino IGT Malvasia nera IGT Vin Santo DOC

Tenuta di Cusignano Sangiovese Cabernet sauvignon Trebbiano toscano Malvasia bianca 75 q/ha 10.000 100% 15%

Rosso di Gora IGT Svevo IGT Guelfo IGT Ghibellino IGT

Oppidum Chianti DOCG Vin Santo DOC

Ternuta di Montalto Sangiovese Merlot Cabernet sauvignon Syrah 90 q/ha 8.000 100% 100% Chianti DOCG 50-50 IGT L’Assedio IGT

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I dati relativi alla produzione dei vini (tabella 2) mostrano caratteristiche comuni ma anche differenze relative alla tipologia di vini.

Tra le caratteristiche comuni, evidenti sono la presenza del vitigno sangiovese e la produzione del vino Chianti DOCG. Tutte le aziende, inoltre, producono il 100% del vino nelle proprie cantine. Gli altri vitigni coltivati in ciascuna azienda sono autoctoni e internazionali. Peculiari sono la presenza del tempranillo presso la Pietro Beconcini Agricola e l’allevamento del sanforte presso la Cosimo Maria Masini. Il Podere Pellicciano ha indirizzato la sua specificità nella vinificazione in purezza dei vitigni autoctoni del territorio, come il colorino, il trebbiano toscano e la malvasia nera. Mentre la Tenuta di Cusignano e la Tenuta di Montalto sono caratterizzate dalla presenza del sangiovese e di vitigni internazionali.

Tabella 3: Distribuzione Canali di distribuzione (Italia) Canali di distribuzione (estero) Mercato italiano Mercato estero Pietro Beconcini Agricola Vendita diretta Enoteche e wine bar Ho.Re.Ca.

Importatore Toscana Lombardia Veneto Liguria

U.S.A., Hong Kong, Cina, Giappone, Australia, Danimarca, Olanda, Belgio U.K., Irlanda, Finlandia, Estonia Svezia Cosimo Maria Masini Vendita diretta Enoteche e wine bar Ho.Re.Ca. Importatore Toscana Abruzzo Campania Svizzera, Germania Francia, Belgio Finlandia, Svezia U.K., Canada U.S.A., Giappone Korea del Sud, Hong Kong Podere Pellicciano Vendita diretta

Enoteche e wine bar Ho.Re.Ca.

Importatore Toscana Danimarca Germania Austria U.S.A. Tenuta di

Cusignano

Ho.Re.Ca. Sporadicamente tramite clienti Toscana Trentino Lombardia / Ternuta di Montalto Vendita diretta Vendita nel ristorante Intermediario

Enoteche e wine bar Toscana Piemonte

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I canali di distribuzione in Italia sono per lo più vendita diretta, enoteche e wine bar e Ho.Re.Ca. Le aziende Pietro Beconcini Agricola, Cosimo Maria Masini e Podere Pellicciano, accedono al mercato estero tramite importatori e in diversi paesi europei ed extraeuropei. La Tenuta di Cusignano e la Tenuta di Montalto sono presenti in uno o due mercati esteri ma attraverso la vendita di poche bottiglie a diretti proprietari di enoteche e wine bar.

Tabella 4: Posizionamento dei vini in base al prezzo Entry level ≤ 3.99 € Commercial premium 4–9.99 € Super premium 10 -14.99 € Ultra premium 15–49.99 € Pietro Beconcini Agricola / IXE IGT

Antiche Vie DOCG Chianti Riserva DOCG Maurleo IGT

Fresco di nero IGT

Reciso IGT Vigna Le Nicchie IGT Caratello DOC

Occhio di pernice DOC

Cosimo Maria Masini / Annick IGT Matilde IGT Nicole IGT Sincero IGT Chianti DOC

Daphnè IGT Cosimo IGT Fedardo DOC

Podere

Pellicciano /

SanMiniatello DOCG Mafefa bianco IGT Mafefa rosso IGT Mafefa rosato IGT

Malvasia nera IGT Trebbiano IGT

Sangiovese IGT Colorino IGT Vin Santo DOC

Tenuta di Cusignano

Rosso di Gora Oppidum Guelfo

Ghibellino IGT Svevo IGT

Vin Santo DOC /

Ternuta di

Montalto /

Chianti DOCG 50-50 IGT L’Assedio IGT

Bianco di sangiovese IGT

/ /

Come si evince dalla tabella 4, la maggior parte dei vini prodotti dai vignaioli si colloca nella categoria commercial premium, anche se i vini maggiormente rappresentativi delle aziende si collocano in fasce più alte (es.: Reciso IGT e Vigna alle Nicchie IGT per la Pietro Beconcini Agricola, Daphnè IGT e Cosimo IGT per la Cosimo Maria Masini, Colorino IGT per il Podere Pellicciano e Svevo IGT per la Tenuta di Cusignano).

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8 Tabella 5: Altri servizi offerti dalle aziende agricole

Presenza di un settore ricettivo

Altri servizi offerti Vantaggi degli altri servizi

offerti

Pietro Beconcini Agricola No Wine tour e degustazioni Incremento presenza di turisti

Incremento vendita diretta di vino

Cosimo Maria Masini Si Wine tour e degustazioni Incremento presenza di turisti

Incremento vendita diretta di vino

Podere Pellicciano No Wine tour e degustazioni Incremento presenza di turisti

Incremento vendita diretta di vino

Tenuta di Cusignano No

/ /

Ternuta di Montalto Si Wine tour e degustazioni Incremento presenza di turisti

Fatta eccezione la Tenuta di Cusignano, tutte le altre aziende negli anni sono riuscite a portare direttamente in azienda buona parte della propria clientela attraverso l’organizzazione di wine tour e di degustazioni. Ciò ha portato a un incremento della vendita diretta del vino e della presenza di turisti, che tramite i social e il semplice passaparola, diffondono la conoscenza del territorio e dell’azienda stessa.

Tabella 5: Strategie di comunicazione delle aziende

Cosa comunica l’azienda Canali utilizzati

Pietro Beconcini Agricola

Storia dell’azienda Tradizione e innovazione

Brochure e cartellonistica

Web (sito internet, facebook, instagram e twitter) Stampa (tramite P.R.)

Cosimo Maria Masini

Agricoltura biodinamica Territorio di San Miniato Storia della tenuta

Brochure e cartellonistica

Web (sito internet, face book, instagram)

Tenuta Pellicciano Qualità del vino

Conduzione familiare dell’azienda

Brochure e cartellonistica

Web (sito internet, facebook, instagram e twitter)

Tenuta di Cusignano / /

Ternuta di Montalto Agriturismo e ristorante Web (portali agriturismi, sito internet, facebook)

La tabella 5 mostra cosa comunicano le aziende e quali strumenti di comunicazione utilizzano. La Pietro Beconcini Agricola comunica la storia della cantina, che si è costituita in quattro generazioni di viticoltori, e comunica anche aspetti tecnici legati alla tradizione, con la coltivazione del sangiovese e la produzione del vino chianti, e all’innovazione, con la scoperta del tempranillo e relativa selezione di cloni e allevamento degli stessi, nonché la selezione di cloni di malvasia nera.

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Gli strumenti di comunicazione utilizzati dalla cantina sono: brochure e cartellonistica; il web mediante la gestione del sito internet e dei social (facebook, instagram e twitter); la stampa, la cui relazione è gestita da un P.R.

La Cosimo Maria Masini comunica la filosofia aziendale basata sull’impiego del metodo di agricoltura biodinamica per la conduzione dei vigneti e su una lavorazione delicata delle uve in cantina, evitando l’impiego di sostanze di sintesi chimica. L’aspetto secondario comunicato è il territorio di San Miniato, segue la storia della tenuta. Gli strumenti di comunicazione utilizzati sono brochure e cartellonistica e il web mediante la gestione del sito internet e dei social (facebook e instagram).

Il Podere Pellicciano comunica la qualità dei vini prodotti, sottolineando la vinificazione in purezza di vitigni autoctoni del territorio e le peculiarità donate dal terroir di San Miniato. Un altro aspetto comunicato è la conduzione familiare dell’azienda. Gli strumenti di comunicazione utilizzati sono brochure e cartellonistica e il web mediante la gestione del sito internet e dei social (facebook e instagram e twitter).

La Tenuta di Cusignano attualmente non adotta strategie di comunicazione in quanto la conduzione dell’azienda agricola non rappresenta la principale attività lavorativa del titolare. La comunicazione dei vini prodotti è legata alle attività dell’associazione. In futuro è previsto uno sviluppo per il marketing e la comunicazione della cantina.

La Tenuta di Montalto comunica soprattutto l’attività ricettiva, ovvero la presenza di un agriturismo e del ristorante. In particolare, sottolinea la posizione geografica della tenuta, ubicata a metà strada tra Pisa e Firenze e con facile accesso anche verso altre città d’arte toscane e verso il mare. Il canale utilizzato è il web, mediante la gestione del sito internet e attraverso l’iscrizione su portali turistici. La seconda parte del questionario è stata redatta in modo da reperire informazioni riguardo la percezione dei vignaioli rispetto l’associazione.

Nella tabella 6 vengono esposte le opinioni dei vignaioli rispetto ai punti di forza del contesto territoriale e i punti di forza e di debolezza dell’associazione. In questo caso, è interessante notare la presenza di considerazioni comuni tra i vignaioli intervistati. Rispetto al territorio, i punti di forza sono: la posizione geografica di San Miniato, centrale in Toscana, che favorisce le visite dei turisti; la presenza del tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Pico); la vocazione del territorio alla produzione di vino di qualità. Tutte le aziende considerano come unico punto di forza dell’associazione la partecipazione alla mostra mercato del tartufo di San Miniato. Tra i punti di debolezza dell’associazione vengono elencati la mancanza di una strategia di comunicazione, la mancanza di un comune denominatore tra le cantine e la mancanza di un vino unico che identifichi il territorio di San Miniato e l’associazione stessa.

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Tabella 6: I punti di forza e di debolezza dell’associazione secondo delle singole aziende Punti di forza del

contesto territoriale

Punti di forza dell’associazione Punti di debolezza dell’associazione

Pietro Beconcini Agricola Posizione geografica Tartufo Piano urbanistico Territorio vocato

Partecipazione alla mostra mercato del tartufo Mancanza denominatore comune tra le cantine Mancanza vino unico

Cosimo Maria Masini

Tartufo

Centro storico attrattivo

Partecipazione alla mostra mercato del tartufo Mancanza strategia di comunicazione Mancanza denominatore comune tra le cantine Mancanza partecipazione delle singole cantine

Podere Pellicciano

Territorio vocato Tartufo

Turisti

Partecipazione alla mostra mercato del tartufo Mancanza strategia di comunicazione Mancanza strategia di vendita

Tenuta di Cusignano

Territorio vocato Tartufo

Posizione geografica

Partecipazione alla mostra mercato del tartufo Mancanza strategia di comunicazione

Ternuta di Montalto

Posizione geografica Partecipazione alla mostra mercato del tartufo Mancanza strategia di comunicazione Mancanza vino unico

Tabella 7: Attività svolte in passato dall’associazioni e possibili collaborazioni con altri settori

Esperienze positive passate Esperienze negative

passate

Possibili collaborazioni con altri settori Pietro

Beconcini Agricola

Mostra mercato del tartufo I vini delle terre da tartufo

Cantine aperte Tartufo Conceria

Cosimo Maria Masini

Mostra mercato del tartufo Nessuna Gastronomia

Podere Pellicciano

I vini delle terre da tartufo

Mostra mercato del tartufo con tapas

Cena con i giornalisti a Firenze Tartufo Conceria

Tenuta di Cusignano

Tutte Nessuna Tartufo

Conceria

Ternuta di Montalto

I vini delle terre da tartufo

Mostra mercato del tartufo con tapas

Tutti gli altri eventi organizzati dal comune

Tartufo Conceria Ristorazione

La tabella 7 riporta le attività passate svolte dall’associazione, positive e negative secondo i vignaioli, e i settori con i quali potrebbe risultare vantaggioso instaurare delle collaborazioni.

Le esperienze positive passate sono: la partecipazione alla mostra mercato del tartufo di San Miniato, di cui due aziende sottolineano l’importanza della presenza del tapas corner presso lo stand

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dell’associazione; i vini delle terra da tartufo, una manifestazione inerente il gemellaggio tra i vignaioli di San Miniato e i vignaioli piemontesi della zona di Alba, organizzata secondo un confronto tra il sangiovese e il nebbiolo, e che ha apportato visibilità grazie alla presenza della stampa.

Per quanto riguarda le esperienze negative, la Cosimo Maria Masini e la Tenuta di Cusignano pensano che tutte le attività sono state utili per promuovere l’associazione, mentre tra le altre aziende sono risultati negativi i seguenti eventi: cantine aperte, cena con i giornalisti a Firenze e tanti eventi organizzati dal comune di San Miniato.

I settori proposti dai vignaioli con cui poter collaborare per migliorare la promozione dell’associazione sono il tartufo, la conceria, la gastronomia e la ristorazione.

Tabella 8: I punti di vista delle singole aziende rispetto il vino dell’associazione

Vino Unico Unico metodo

di produzione

Vitigno Possibile mercato

Pietro Beconcini Agricola

Si Si, bio Tempranillo Malvasia nera Sanforte Colorino Sangiovese 1 Mercato locale 2 Mercato italiano 3 Mercato estero Cosimo Maria Masini

Si Si, bio Tempranillo 1 Mercato locale

2 Mercato italiano 3 Mercato estero Podere

Pellicciano

Si No Vitigni minori, come il colorino 1 Mercato locale 2 Mercato italiano 3 Mercato estero Tenuta di

Cusignano

Si No Sangiovese 1 Mercato locale

2 Mercato italiano 3 Mercato estero Ternuta di

Montalto

Si Si, bio Tempranillo 1 Mercato locale

2 Mercato italiano 3 Mercato estero

La tabella 8 mostra le opinioni dei vignaioli rispetto alla possibilità di realizzare un vino unico rappresentativo del terroir di San Miniato e dell’associazione.

Tutti i vignaioli intervistati ritengono che produrre una tipologia di vino rappresentativa del territorio rappresenti un vantaggio. La Pietro Beconcini Agricola, la Cosimo Maria Masini e la Tenuta di Montalto ritengono che sia importante applicare il metodo di produzione biologico,

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mentre il Podere Pellicciano e la Tenuta di Cusignano ritengono che questo aspetto non sia rilevante perché la produzione di una determinata tipologia di vino non implica l’identica interpretazione dello stessa tra tutti i vignaioli.

Tra i vitigni da utilizzare, la Pietro Beconcini Agricola, la Cosimo Maria Masini e la Tenuta di Montalto ritengono vantaggioso la coltivazione del tempranillo, sia in termini di comunicazione, in quanto è un vitigno raramente coltivato nel territorio nazionale, sia in termini qualitativi. La Pietro Beconcini Agricola e il Podere Pellicciano propongono l’utilizzo di vitigni autoctoni minori, come il colorino. Mentre la Tenuta di Cusignano propone la valorizzazione del sangiovese nel territorio di San Miniato.

Per quanto riguarda la commercializzazione del vino, tutte le aziende ritengono che sia importante essere presenti sul mercato locale, per poi estendersi al mercato nazionale ed estero.

Tabella 9: DOCG Chianti vs DOC Terre di Pisa

DOCG Chianti DOC Terre di Pisa

Pietro Beconcini Agricola Positivo:

Aiuta a livello commerciale Sottozona San Miniato

Negativo:

Mancanza di fiducia

Difficoltà nel cambiare denominazione Disciplinare poco specifico

Cosimo Maria Masini Non significativo Positivo:

Opportunità per promuovere il territorio

Agrisole Positivo:

Brand famoso

Partecipazione a fiere ed eventi specifici

Permette di accedere a OCM Negativo: competizione con aziende ben posizionate nel mercato

Negativo:

Mancanza di fiducia

Tenuta di Cusignano Positivo:

Aumento di valore effettivo e percepito del vino

Negativo:

Mancanza di vantaggi in termini di immagine

Ternuta di Montalto Non significativo Negativo:

Mancanza di fiducia

La tabella 9 mostra la percezione dei vignaioli rispetto alla DOCG Chianti e alla DOC Terre di Pisa, in merito all’identificazione dell’associazione all’interno di una di esse.

Gli aspetti positivi della DOCG Chianti risultano essere: una maggiore visibilità a livello commerciale; aumento del valore effettivo e percepito del vino; facilità di accesso a eventi e

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manifestazioni del settore; possibilità in futuro di richiedere la sottozona San Miniato. L’aspetto negativo rilevato è che nella DOCG Chianti sono presenti aziende con un potere di mercato molto forte con le quali è difficile competere.

La DOC Pisa viene ritenuta positiva perché rappresenta un’opportunità per rafforzare il marketing territoriale, ma in generale si riscontra una mancanza di fiducia del successo di tale DOC perché il disciplinare è poco specifico e l’immagine di Pisa come zona di produzione del vino non è forte.

3.b Analisi degli strumenti di comunicazione utilizzati dall’associazione

Gli strumenti di comunicazione utilizzati dall’associazione sono brochure e altro materiale espositivo, sito internet e pagina facebook. Su di essi è stata svolta la seguente analisi per capire come vengono gestiti e se risultano essere adeguati per la comunicazione dell’associazione:

 Materiale informativo ed espositivo

- Brochure, il cui contenuto è costituito da una breve descrizione dell’associazione, dai contatti delle aziende e da una mappa del territorio di San Miniato sulla quale sono posizionate le sedi delle cantine. Le brochure vengono distribuite durante gli eventi in cui i vignaioli sono presenti come associazione.

- Totem espositivo roll up, su cui è raffigurato il logo dell’associazione, esposto durante fiere ed eventi in cui partecipano i vignaioli come associazione.

- Totem espositivo a forma trapezoidale, su cui è raffigurato il logo dell’associazione, esposto durante fiere ed eventi in cui partecipano i vignaioli come associazione.

- Quaderni di degustazione su modello AIS, sul cui fronte è presente il logo dell’associazione, attualmente poco distribuiti e utilizzati.

 Sito internet

- Le sezioni presenti sono: chi siamo, soci, unisciti a noi, scopri San Miniato, news ed eventi, wine tour, contatti.

- L’ultimo aggiornamento degli eventi risale a novembre 2016, con la sponsorizzazione della Mostra Mercato del Tartufo di San Miniato.

- E’ presente una sezione dalla quale si può richiedere l’iscrizione alla newsletter, ma attualmente non esiste una newsletter dell’associazione.

- I contenuti della versione in lingua inglese contengono degli errori grammaticali e alcune pagine sono scritte solo in lingua italiana.

 Pagina Facebook

- 900 Mi Piace alla pagina dell’associazione - 887 Persone seguono la pagina

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- Nel 2017 i Vignaioli sono stati menzionati in 5 post di altre pagine - Nel 2016 i Vignaioli sono stati menzionati in 2 post di altre pagine - Nessuna recensione presente

- Eventi creati in passato: 2 - Post pubblicati nel 2017

Gennaio 2017 Febbraio 2017 Marzo 2017 Aprile 2017 Maggio 2017 Giugno 2017 Luglio 2017 Agosto 2017 Settembre 2017 Ottobre 2017 Num. Post Pubblicati 5 13 1 2 3 0 2 0 5 4 Post rilevanti

22 gennaio  Articolo sul tartufo e i vignaioli di San Miniato: 10 Mi Piace 24 gennaio  Post sul Daphnè della Cosimo Maria Masini: 14 Mi Piace 17 ottobre  Post sulla Mostra Mercato del Tartufo 2017: 28 Mi Piace - Post pubblicati nel 2016

Maggio 2016 Giugno 2016 Luglio 2016 Agosto 2016 Settembre 2016 Ottobre 2016 Novembre 2016 Dicembre 2016 Num. Post Pubblicati 23 9 9 4 5 4 19 0 Post rilevanti

21 maggio  Foto dei vignaioli: 11 Mi Piace

21 giugno  Foto “Aperitivo con il vescovo”: 11 Mi Piace

22 agosto  Immagine di copertina “In attesa della vendemmia”: 18 Mi Piace

13 novembre  Video in diretta dalla Mostra Mercato del Tartufo: 11 Mi Piace, 4 condivisioni

3.c Partecipazione a fiere ed eventi del settore

Durante il periodo di stage ho partecipato ai seguenti eventi per conto dell’associazione:

 Conferenza stampa presso il comune di San Miniato per la presentazione del dramma popolare di San Miniato, al cui termine è stato organizzato un aperitivo in cui sono stati presentati e serviti i prodotti enogastronomici del territorio

 World Tourism Event presso il Palazzo Pubblico di Siena, in cui è stata svolta una degustazione di prodotti tipici delle città del tartufo rivolta a tour operator esteri

 Presentazione del territorio di San Miniato a tour operator esteri, organizzato dalla Camera di Commercio di Pisa, durante la quale è stato organizzato un pranzo con degustazione dei vini dei soci dell’associazione che offrono wine tour, presso la Cosimo Maria Masini

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 Pisa Food&Wine, manifestazione organizzata dalla Camera di Commercio di Pisa presso la stazione Leopolda, in cui erano presenti le principali aziende del settore enogastronomico della provincia pisana

 Conferenza stampa per la presentazione della mostra mercato del tartufo di San Miniato 2017, organizzata presso Le Piscine di San Miniato, al cui termine è stato organizzato un aperitivo in cui sono stati serviti i prodotti enogastronomici del territorio

 Mostra mercato del tartufo di San Miniato, in cui è stato allestito uno stand interamente dedicato all’associazione. I produttori hanno avuto la possibilità di presentarsi al pubblico come associazione e ciascuno di essi ha avuto a disposizione uno spazio espositivo per proporre la degustazione di vino e olio da loro prodotti

4. Analisi S.W.O.T.

In seguito alle interviste effettuate e alla partecipazione alle attività svolte dall’associazione, è stata elaborata un’analisi S.W.O.T. che schematizza punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce relative all’associazione.

Tabella 10: Analisi S.W.O.T. Associazione vignaioli di San Miniato PUNTI DI FORZA

Posizione geografica di San Miniato Territorio vocato alla produzione di vino Vasta gamma di vini prodotti dai vignaioli Qualità dei vini prodotti dai vignaioli Recupero di vitigni autoctoni

Presenza del vitigno tempranillo Enoturismo

PUNTI DI DEBOLEZZA

Mancanza di un comune denominatore tra le cantine Mancanza di una tipologia di vino che rappresenti il terroir di San Miniato

Mancanza di una strategia di comunicazione

Scarsa presenza nel mercato locale e regionale come vignaioli di San Miniato

Pochi soci

Produzioni piccole

OPPORTUNITA’

Consumatori sempre più “educati” al vino Intercettazione del flusso turistico

Sinergie con altri settori

Collaborazioni con Università e associazioni Presenza di altre cantine sul territorio

Nuovi mercati nazionali ed esteri

MINACCE

Territori limitrofi maggiormente riconosciuti come vocati alla produzione del vino

Presenza di consorzi ben posizionati nel mercato Amministrazione poco partecipativa

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I primi punti di forza elencati riguardano il territorio, vocato alla produzione del vino e di interesse turistico. Infatti il comune di San Miniato, oltre ad avere un centro storico attrattivo, ha una posizione centrale in Toscana, a metà strada tra Pisa e Firenze. I vignaioli producono una vasta gamma di vini, dai bianchi, ai rossi, ai passiti, utilizzando vitigni autoctoni e internazionali, distinguendosi per la vinificazione in purezza di vitigni minori storicamente presenti sul territorio, come la malvasia nera, il colorino e il sanforte. Risulta essere un punto di forza anche la presenza del vitigno tempranillo, visto la sua rara presenza sul territorio italiano. La posizione geografica e la qualità dei vini prodotti hanno favorito nel tempo un discreto afflusso turistico presso le cantine. Tra i punti di debolezza, quelli che penalizzano maggiormente l’associazione sono la mancanza di un comune denominatore che identifichi e accomuni le cantine dei vignaioli, la mancanza di un vino unico che identifichi il terroir di San Miniato, nonché i vignaioli stessi, e la mancanza di strategie di promozione e di comunicazione che possano creare e sviluppare il brand Vignaioli di San Miniato. Come opportunità, sono da sottolineare la presenza di altri settori, come il tartufo, la gastronomia e la conceria, con cui creare delle sinergie per promuovere i propri prodotti e il territorio.

Le minacce riguardano la presenza di zone quasi limitrofe al territorio di San Miniato, come la Costa Toscana o il Chianti Classico, e relativi consorzi che si forgiano di brand maggiormente riconosciuti dai consumatori.

5. Proposte per lo sviluppo dell’associazione

Durante le indagini e lo svolgersi delle attività organizzate dai vignaioli, è stata riscontrata una mancata strategia promozionale e di comunicazione dei vini di San Miniato. Questo aspetto è ritenuto dai vignaioli stessi un forte discriminante per lo sviluppo del brand dell’associazione. Migliorare tale punto di debolezza può rappresentare un primo passo verso un maggior riconoscimento dell’associazione da parte dei consumatori, sfruttando come opportunità il trend diffusione delle conoscenze e della passione del vino tra i consumatori stessi e le possibili collaborazioni con Università e associazioni del settore per diffondere il brand dell’associazione. Un’adeguata strategia di comunicazione può creare un immediato legame tra i vignaioli e il territorio, apportando un valore aggiunto ai vini che attualmente il consumatore medio non percepisce. Il primo step per la realizzazione di una strategia di comunicazione è rappresentato dall’individuazione del target dei consumatori. Per costruire un rapporto di fiducia con i propri clienti, infatti, è importante sapere esattamente a chi è rivolta la comunicazione attraverso uno studio approfondito del comportamento di ogni tipologia di cliente.

L’associazione dovrebbe, quindi, partire dalle informazioni in suo possesso (es. contatti Facebook) per ottenere una visione ampia del cliente. E’ importante che tutte le cantine collaborino per

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raggiungere una visione unica e completa affinché si riescano a raggiungere la clientela come associazione e non come singola cantina. Se i dati attualmente non sono significativi (es. i contatti Facebook includono un numero ampio di persone che non hanno mai acquistato i vini dei vignaioli), allora si può procedere ad una profilazione mirata. Ad esempio, durante gli eventi in cui è previsto la vendita del vino, come nel caso della Mostra Mercato del Tartufo, si potrebbe organizzare un “concorso a premi” rivolto a chi acquista il vino durante quella determinata occasione: compilando un breve ma efficace form si fanno partecipare i clienti a un sorteggio che mette in palio 6 bottiglie di vino (una per ogni cantina). Sponsorizzare un eventuale concorso a premi attraverso i social (es. creazione di un evento attraverso Facebook) darebbe anche maggiore visibilità ai vignaioli, potendo far incrementare le presenze e gli acquisti presso lo stand.

Per delineare il target di consumatori che l’associazione vuole raggiungere, si può rispondere alle seguenti domande:

- Dove sono i clienti che voglio raggiungere?

Delimitare un’area geografica – virtuale in cui si trovano potenziali clienti da raggiungere. Nel caso dei vignaioli di San Miniato, sarebbe importante partire con la provincia di Pisa e la regione Toscana.

- Chi sono?

Delineare le caratteristiche del cliente ideale: sesso, età, stato civile, reddito, livello di istruzione,

interessi, ecc.

- Quale è il mezzo di comunicazione maggiormente efficace per raggiungere il cliente ideale? Le caratteristiche socio-culturali di un individuo implicano diversi comportamenti rispetto ai vari mezzi di comunicazione utilizzati.

- Perché gli attuali clienti acquistano i vini dei vignaioli

Rispondere a questa domanda può aiutare ad arrivare a nuovi potenziali clienti.

- Come acquistano?

Vendita diretta in cantina, vendita diretta durante gli eventi, enoteca, ristoranti, ecc. Serve per capire quale canale di vendita ampliare.

Una vincente strategia di comunicazione si basa anche sull’utilizzo del web marketing in maniera programmata e aggiornata, pubblicando contenuti accattivanti e sempre al passo con i tempi. Una gestione del web poco curata spesso trasmette un messaggio opposto rispetto a ciò che si vuole comunicare. In seguito all’analisi degli strumenti di comunicazione utilizzati dall’associazione, è stata riscontrata una carenza di efficacia nella gestione del web marketing.

L’ottimizzazione per i motori di ricerca è molto importante. Essa permette, infatti, al sito di essere trovato da coloro i quali cercano esattamente ciò che un produttore offre. Questo è una sorta di

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capovolgimento del concetto di marketing tradizionale. invece di cercare nuovi clienti, si mettono clienti in condizione di trovare l’associazione.

Per quanto riguarda i social, attualmente si riscontra una scarsa interazione con i contatti della pagina facebook. Bisogna pubblicare costantemente post sulla pagina dell’associazione, non in numero eccessivo, anche uno a settimana, ma che siano accattivanti, in modo da poter creare relazioni con le persone. Bisogna, inoltre, essere abili nel creare delle discussioni in modo da capire i gusti e gli orientamenti dei consumatori. Dai post pubblicati in passato, si riscontra una maggiore visibilità con quelli inerenti la Mostra Mercato del Tartufo. Ogni attività rivolta al pubblico organizzata dai vignaioli deve essere sponsorizzata attraverso la pubblicazione di post e la creazione di eventi. Per trasmettere la percezione di una associazione sempre attiva, nei periodi in cui non sono in programma attività comuni, sarebbe opportuno pubblicare post inerenti le attività delle singole cantine, dall’aspetto tecnico agli eventi di promozione dei vini.

Tra i contenuti del sito web è presente la sezione eventi ed è importante che questa venga aggiornata. E’ inoltre possibile iscriversi ad una newsletter dell’associazione, che attualmente non viene redatta, quindi bisognerebbe o realizzarla o eliminare la barra di iscrizione alla newsletter. Nella versione in lingua inglese del sito sono presenti errori di grammatica e molte pagine rimangono in lingua italiana, quindi sarebbe opportuno correggere e aggiornare i contenuti in lingua inglese.

Creare un calendario annuale aggiornato delle festività, eventi e campagne a livello mondiale e locale, aiuta a programmare azioni promozionali e di comunicazione da diffondere attraverso il web. Ad esempio, in prossimità della Mostra Mercato del Tartufo, di Halloween e del periodo natalizio, si possono pubblicare ricette a tema da abbinare ai vini prodotti dai vignaioli, rendendo il post attrattivo mediante una foto del vino e dell’ingrediente predominante.

Per far conoscere l’associazione sul territorio è importante partecipare e creare eventi mirati, come la partecipazione ad eventi legati al territorio, da sponsorizzare attraverso flyers, sito web e facebook, prima e durante l’evento, mediante immagini accattivanti e video brevi. Si possono creare eventi presso le cantine degli associati, riferiti agli operatori del settore, agli studenti universitari dei dipartimenti di agraria ed enologia, ai turisti, ecc. Il coinvolgimento dell’AIS, della FISAR e delle Università apporta valore aggiunto agli eventi organizzati e delinea il target dei partecipanti realmente interessati al settore vitivinicolo.

Sarebbe opportuno anche riorganizzare il materiale cartaceo utilizzato per la promozione dell’associazione, come: stampare il logo sul materiale informativo e sui biglietti da visita delle singole cantine; avere sempre ben in vista le brochure dell’associazione, in ogni singola sede e durante ogni evento al quale partecipa la singola azienda; creare nuove brochure, con informazioni

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e immagini delle cantine; realizzare buste con il logo dei vignaioli da consegnare quando si vendono le bottiglie di vino, di stoffa o di carta ad alta resistenza, in modo da incoraggiarne il riutilizzo, sottolineando che l’associazione promuove la salvaguardia dell’ambiente; preparare del materiale didattico e informativo da distribuire durante le degustazioni organizzate in contesti specifici, come AIS e Università, formato da cartelle con il logo dei vignaioli al cui interno inserire brochure dell’associazione e delle singole cantine, quaderno di degustazione, block notes e penna. Al tal fine è stato realizzato un preventivo di vari materiali promozionali, considerando il catalogo prixartprinting.

Tabella 11: Preventivo di vari materiali promozionali

Tipologia Quantità Prezzo (€)

Roll up pubblicitario 1 73,93

Totem 1 29,23

Espositore da banco 1 24,84 Buste portabottiglie in carta standard 200 75,85 Buste portabottiglie in carta monopatinata 300 565,86 Wine box in carta monopatinata 1000 1.585,82 Shopper in carta monopatinata 3000 1.171,30 Buste standard in carta biocraft avana 450 186,43 Borse in tessuto senza manico 200 246,89 Borse in tessuto con manico 200 287,16

T-shirts 50 818,92

Grembiuli da cucina 50 356,24 Penne personalizzate 1000 250,00

Block notes 200 170,10

6. Conclusioni

L’Associazione Vignaioli di San Miniato è una realtà che rappresenta un valido punto di partenza per la promozione dei vini prodotti dai soci. Attualmente ciò che accomuna le singole cantine e che ne delinea una identità è il territorio. San Miniato, con la sua ubicazione e i suoi terreni vocati alla coltivazione della vigna, anche se rappresenta l’unico elemento comune tra le cantine socie, rende il territorio stesso un prezioso focus su cui incentrare la promozione e la comunicazione, migliorando l’immagine dell’associazione e apportando valore aggiunto ai vini prodotti.

La mancanza di una strategia di comunicazione pianificata, rende l’associazione scarsamente riconosciuta agli occhi dei consumatori. Per migliorare la percezione dell’associazione verso i clienti è importante realizzare e attuare un piano di comunicazione efficace. Gli eventuali successi portati da tale piano, oltre a migliorare l’immagine dell’associazione, a portare maggiori visite

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presso le cantine e durante gli eventi, potrebbe convincere nuove aziende del territorio a diventare socie dell’associazione, aumentando le potenzialità della stessa.

Bibliografia e sitografia

- Garrod B., Wornell R., Youell R., Re-conceptualising rural resources as countryside capital: the case of rural tourism, Journal of rural studies, 2006, Volume 22, Issue 1, pp 117-128

- Gnagnatti G., A case history of territory marketing: the paradise possible model, Agriregionieuropa, 2006, anno 2 n° 5

- Hospers G. J., Place marketing in Europe, Intereconomics, 2004, Volume 39, Issue 5, pp 271–279

- Scarso S., Marketing del vino – Dalle etichette ai social network, la guida completa per promuovere il vino e il turismo enogastronomico, 2014, Edizioni LSWR

- Farm Inc - http://training.farminceu.militos.org/main_it.html - http://www.vignaiolisanminiato.it/

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21 Allegato A

Questionario Vignaioli di San Miniato Parte I – Dati generali dell’azienda vitivinicola

Nome ………... Via ………... Cap ………... Comune ……… Telefono ……… E-mail ……… Sito internet ………... 1) Forma giuridica

2) Numero dipendenti fissi

3) Fatturato aziendale dell’ultimo anno (€) 4) Superficie aziendale (ha)

5) Superficie viticola (ha)

6) Collaboratori o consulenti esterni 7) Certificazioni

Parte II – Produzione

1) Coltivazione principale 2) Coltivazioni secondarie 3) Metodologia produttiva 4) Vitigni (ripartizione per ha)

5) Produzione di uva - Rese medie per ettaro 6) Produzione di vino

a. Quantità totale di vino prodotto nell’ultimo anno b. Percentuale di vino prodotto in cantina propria c. Numero di bottiglie prodotte/anno

d. Percentuale di vino imbottigliato e. Percentuale di vino venduto sfuso

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7) Numero e tipologie di etichette

Parte III – Distribuzione

1) Canali di distribuzione Italia ed estero

2) Mercato italiano (indicare in quali regioni il vino viene venduto) 3) Mercato estero (indicare in quali paesi il vino viene venduto)

4) Posizionamento dei vini in base al prezzo di vendita (indicare le relative etichette)

-

Entry level ≤ 3,99 €

-

Comm. Premium 4 - 9,99 €

-

Super Premium 10 - 14,99 €

-

Ultra Premium 15 - 49,99 €

-

Top range ≥ 50 € 5) Vini maggiormente venduti in Italia 6) Vini maggiormente venduti all’estero

Parte III – Attività Correlate

1) Presenza di un settore ricettivo 2) Altri servizi offerti

3) Vantaggi percepiti dalla gestione delle attività correlate

Parte IV – Promozione e Comunicazione

1) Descrivere sinteticamente la strategia di comunicazione 2) Canali utilizzati

3) Partecipazione a fiere ed altri eventi

4) Chi decide le principali strategie di comunicazione?

Parte V – Territorio

1) Quali sono i punti di forza del contesto territoriale in cui si colloca l’azienda? 2) Esistono rapporti di collaborazione con l’amministrazione locale?

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5) L’interazione e la collaborazione con altri settori presenti sul territorio, può concorrere allo sviluppo del proprio mercato locale? Se si, indicare quali settori

6) La realizzazione di azioni ed eventi legati al territorio e al vino può essere uno strumento utile allo sviluppo del mercato locale?

Parte VI – Associazione Vignaioli di San Miniato

1) Punti di forza e di debolezza dell’associazione

2) Esperienze positive e negative di attività svolte in passato come associazione

3) E’ importante che le aziende adottino un unico metodo di produzione (es.: biologico)? 4) Realizzare un vino comune a tutte le aziende dell’associazione, può rappresentare un vantaggio nei termini di sviluppo della stessa?

5) Se si, quali vitigni utilizzare?

6) Possibili vantaggi nell’utilizzo del tempranillo

7) Il vino rappresentativo del terroir di San Miniato dovrebbe avere l’etichetta dell’associazione o della singola azienda?

8) In quale mercato dovrebbe essere principalmente venduto? 9) Vantaggio della DOC/DOCG Chianti

Figura

Tabella 3: Distribuzione  Canali di  distribuzione (Italia)  Canali di  distribuzione (estero)  Mercato italiano  Mercato estero  Pietro Beconcini  Agricola  Vendita diretta  Enoteche e wine bar Ho.Re.Ca
Tabella 4: Posizionamento dei vini in base al prezzo  Entry level    ≤ 3.99 €  Commercial premium 4–9.99 €  Super premium  10 -14.99 €  Ultra premium  15–49.99 €  Pietro Beconcini  Agricola  /  IXE IGT
Tabella 5: Strategie di comunicazione delle aziende
Tabella 7: Attività svolte in passato dall’associazioni e possibili collaborazioni con altri settori
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