Il moto di oscillazione del pistone adiabatico
M.Manzardo
Dipartimento di Fisica Università di Roma La Sapienza
December 6, 2007
Come è concepito questo lavoro
Il problema della determinazione dell’equilibrio per un pistone adiabatico che può scorrere senza attrito lungo un cilindro isolato conduce necessariamente alla ricerca di una equazione del moto. Nel nostro caso il pistone si muove in un gas perfetto.
Parole chiave: termodinamica, teoria cinetica dei gas, moto browniano.
Lo stato finale di equilibrio non può essere completamente determinato dalle equazioni della termodinamica.
Attraverso un modello cinetico può essere determinata una equazione del moto per il pistone.
Le fluttuazioni all’equilibrio sono assimilabili a quelle di una particella che descrive un moto browniano in un campo di forze armonico.
Il pistone adiabatico: definizione del problema
Consideriamo un cilindro isolato contenente n moli di gas perfetto nei due comparti separati da un setto adiabatico
Stato iniziale del sistema: T1i,T2i,V1i,V2i,P1i 6=P2i
Stato finale: Pf =nRT1f Vf 1 =nRT1f(1+T2f/T1f) Vf 1(1+V2f/V1f) =nRT1f+T2f Vf 1+V2f =nRT1i+T2i Vi 1+V i 2
T1f,T2f? T1i+T2i =T1f +T2f ⇒le temperature finali di equilibrio restano indeterminate!
Supponiamo ora che il sistema raggiunga l’equilibrio attraverso delle trasformazioni quasi-statiche.
Entropia del sistema: S=S1(U1,V1) +S2(U2,V2)
Dal secondo principio della termodinamica segue che
all’equilibrio: dS=dS1+dS2= dU1T1 +T1P1dV1+dU2T2 +P2T2dV2=0
dS1=dS2=0 in quanto i due sottosistemi sono anch’essi isolati
⇒T1f,T2f restano indeterminate.
D’altra parte, considerato che dU1= −dU2 e dV1= −dV2,
dS = (P1−P2)dV1/T2 quindi P1=P2
I principi della termodinamica forniscono solamente una condizione necessaria ovvero l’uguaglianza delle pressioni ma non sufficiente per la determinazione dell’equilibrio
Una analogia meccanica
Le leggi della statica non sempre permettono di determinare
completamente lo stato di equilibrio di un sistema soggetto a forze di attrito viscoso.
Dal principio di minimo dell’energia potenziale, dU=0 all’equilibrio ⇒:
x=y=0 in Fig. a
x=0 in Fig. b
La posizione finale del sistema in Fig. b può essere comunque determinata risolvendo l’equazione del moto.
Per determinare lo stato di equilibrio dobbiamo quindi ricavare una equazione del moto per il pistone adiabatico.
Condizione di moto quasi-statico
Affinché possa essere determinata una equazione del moto per la posizione istantanea del pistone X dobbiamo richiedere che il gas nei due comparti raggiunga l’equilibrio in un tempo molto minore di quello della trasformazione
Per stimare il tempo di termalizzazione del gas supponiamo che la singola molecola effettui un un random walk unidimensionale. In tal caso la relazione tra il numero di urti N necessario a percorrere
la lunghezza L del cilindro e il singolo passoλ(cammino libero
medio) è data da√Nλ =L. tth=Nvrmsλ = L 2 vrmsλ , vrms = q KBT m .
tp= XL˙ è la scala dei tempi della trasformazione
=⇒ L
˙
X L2 vrmsλ
Equazione del moto da trasformazioni adiabatiche
reversibili
L’energia del sistema si scrive
E =nCvT1+nCvT2+12MX˙2
e dal primo principio della termodinamica
dE1 dt =nCv dT1 dt = − nRT1 X dX dt ⇒ T1Xγ− 1=Ti 1Xiγ−1=C1 dE2 dt =nCv dT2 dt = nRT2 L−X dX dt ⇒ T2(L−X)γ− 1=Ti 2(L−Xi)γ−1=C2 L’equazione del moto dunque risulta:
MX¨ =nRXC1γ − C2 (L−X)γ ⇒ ddτ2ξ2 = ϑi 1 ξγ − ϑi 2 (1−ξ)γ = c1 ξγ − c2 (1−ξ)γ ξ = XL, τ = tt a,ta= ML2 nRTa 12 , ϑ1(τ ) = TT1a, ϑ2(τ ) = T2 Ta,Ta=T1+T2
L’equazione del moto
Le soluzioni dell’equazione del moto sono funzioni periodiche diτ.
Posizione normalizzataξ(τ )conθ1(0) =0.7, θ2(0) =0.3, ξ(0) =0.4
Il modello cinetico
Supponiamo fisso il pistone durante gli urti molecolari
Una particella di velocità vx La variazione di quantità di moto in un urto risulta:
∆p= −2m|vx| = −2mvx Numero di urti: SXNSvx∆t
L’impulso totale trasferito alla parete è quindi:∆p1 T=2mSXNS∆t R+∞ 0 f(vx)v 2 xdvx= ...2mSXN S∆t12hvx2i1, f(vx) = m 2πkBT 12 e mv 2x
2kB T è la funzione di distribuzione delle velocità vx di Maxwell e Boltzmann
Il lavoro infinitesimo svolto dal gas nei due comparti è dato da:
dL=dpT dt dX quindi: −dL1 dt =nCvdTdt1 = −2mhvx2i112 N SXS dX dt = − nRT1 X dX dt −dL2 dt =nCvdTdt2 =2mhvx2i212 N S(L−X)S dX dt = nRT2 L−X dX dt =⇒ritroviamo le equazioni di una trasformazione adiabatica reversibile!
Il pistone, tuttavia, si muove con velocita vp = ˙X quindi:
∆p1
= −2m(vx−vp)e∆p2=2m(vx+vp) e il numero di urti ora risulta: SXN S∆t(vx−vp). Otteniamo quindi: −dL1=nCvdT1= −2mh vx−dXdt 2 i1 2 N SXS dX dtdt −dL2=nCvdT2=2mh vx+dXdt 2 i1 2 N S(L−X)S dX dtdt Note le quantitàhvx2i = KBT m ehvxi = q 2KBT πm dL1e dL2permettono di
ricavare un sistema di equazioni differenziali per T1,T2e X
nCvdTdt1 = −nRTX1dXdt + q 8nRMg π √ T1 X dX dt 2 −mρ1S dXdt 3 nCvdTdt2 =nRTL−X2dXdt + q 8nRMg π √ T2 L−X dX dt 2 +mρ2S dXdt 3 MX¨ = −1˙ X nCvdTdt1 +nCvdTdt2 =nRT1 X − nRT2 L−X − q 8nRMg π √ T1 X + √ T2 L−X dX dt +Mg 1 X − 1 L−X dX dt 2
Posizione e temperature normalizzate :
ξ(τ ) = XL, ϑ1(τ ) = T1Ta, ϑ2(τ ) = T2Ta
conθ1(0) =0.9, θ2(0) =0.1, ξ(0) =0.1, δ =0.1
Fluttuazioni intorno agli stati di quasi-equilibrio
Per prendere in considerazioni le fluttuazioni del pistone intorno allo stato di equilibrio utilizziamo due espedienti:
1) La pressione si mantiene uguale nei due comparti ovvero nRT1X −L−XT2 =0 ⇒ T1X =L−XT2 =2T0
L
2) introduciamo nell’equazione del moto una forzante stocastica F(t) =MA(t)tale che:
hf(t)i =0=⇒Isotropia
hf(t)f(t0)i =Cδ(t−t0) =⇒Scorrelazione
L’equazione stocastica del moto diventa quindi:
¨ X = − q 16nRMgT0 πM2L 1 √ X + 1 √ L−X ˙X − 2Mg M hX −L/2 X(L−X)i ˙X2+A(t)
Equazione del moto browniano
Studiamo l’evoluzione temporale a partire dalla condizione :
X =L/2,T1=T2=T0assumendo:
”piccoli spostamenti” dalla posizione di equilibrio⇒ |X−L
2| 1
˙
X2⇒ h ˙X2i = KBT0 M
=⇒l’equazione del moto stocastico diventa: ¨ x+ β ˙x+ ω2x =A(t), x =X−L2, β = ML8 q 2nRMgT0 π , ω 2= 8KMgT0 M2L2 β ω= p 16/π√N1⇒regime sovrasmorzato
Le soluzioni di questa equazione si esprimono in termini delle quantità mediehxi, h ˙xi, hx2i, h ˙x2i
hx(t)i = h ˙x(t)i =0 ad ogni istante t =⇒oscillazioni simmetriche
rispetto a X =L/2
Dal limite asintotico t→ ∞dihx2(t)i, h ˙x2(t)isi trova che: hx2(t)i ∼ KT0 Mω2 1−e−(β−β1)t =⇒ hx2ias = MKTω02 h ˙x2(t)i ∼KT0M 1−e−βt =⇒ h ˙x2ias = KT0M
Le precedenti espressioni mostrano l’esistenza di due tempi caratteristici tas= β−β1 1 ' β 2ω2 = 1 √ 2π L v0 M m v0= q 2KT0 m , β1=pβ2−4ω2 tth=β1 = √π 8 L v0 M Mg
Notiamo che tth/tas= 2Nπ 1 giustifica l’assunzione di sostituire nell’equazione del motoh ˙X2iaX˙2.
Affinché valga la condizione di moto quasi-statico su cui è basato il modello cinetico è opportuno richiedere che
tas≈ M/Mg NL/vrms tthg con tthg = L 2 λvrms ovvero: N Mg M L λ
Entità delle fluttuazioni
Utilizzando l’espressione diω2= 8KMgT0
M2L2 possiamo ora riscriverehx
2 ias come: hx2ias = MKTω02 = 12MMg L2 2 Richiediamo che 2MM g 1=⇒ |X − L 2| 1
Le fluttuazioni della posizione istantanea X sono dell’ordine di una
frazione finita della lunghezza del cilindro∆X =phx2i
as ∝ q M Mg L 2 =⇒ non si può parlare di uno stato finale di equilibrio
Scala dei tempi delle fluttuazioni
In quali condizioni possiamo osservare queste fluttuazioni?
Prendiamo un gas (ad esempio O2) in condizioni standard e
poniamo MM g =0.01. v0= q 2KBT0 m '5×10 2m/s. per N=1022,L=1cm, t as '1015s'108anni . per N=109,L=1µm, t as'10−2s Inoltre il cammino libero medioλ = 1
√ 2πσ2ρ '3×10− 9m, σ '2×10−10m diametro molecolare,ρ ≈ N L3 =10 27m−3da cui tthg = L2 λvrms '3×10 −7st as
Il moto oscillatorio stazionario del pistone è quindi osservabile
solamente nel secondo caso che corrisponde al regime mesoscopico.
Il pistone diatermico
Per un pistone diatemico ideale (conducibilità termicaκ → ∞) si può porre T1(t) =T2(t) =T(t). L’evoluzione temporale verso l’equilibrio è data dalle equazioni:
¨ X = nRTM X1 −L−1X− q 8nRTMg πM2 1 X + 1 L−X ˙X + Mg M 1 X − 1 L−X ˙X 2 1 2MX˙ 2+2nc vT(t) =2ncvT0
Per studiare l’evoluzione temporale intorno allo stato di equilibrio trascuriamo nell’equazione del moto il termine∝ ˙X2.
nRT M ( 1 X− 1 L−X) Mg M( 1 X− 1 L−X)X˙2 ∼ nRT0 MgX˙2 = KBT0 m 1 ˙ X2 = v2 rms ˙ X2 1⇒condizione di moto quasi-stazionario
Nell’ipotesi che|X −L2| 1 l’equazione del moto diventa:
¨ x+ ˜β ˙x+ ˜ω2x =A(t) ˜ β =8N√v0 πL = βeω˜ 2=4Nv02 L2 =ω 2 avendo introdotto = m M
Una analisi delle soluzioni mostra che le fluttuzioni asintotiche
della variabile x =X −L/2 sono date da:
∆Xth= q hx2 thias= 1 √ N L 2
Dal rapporto delle fluttuazioni per il pistone adiabatico e quello diatermico otteniamo ∆X ∆Xth = q M MgN
Le fluttuazioni della posizione per un pistone diatermico sono trascurabili rispetto a quelle del pistone adiabatico.
Variazioni di entropia per il pistone adiabatico
Calcoliamo la variazione di entropia del sistema tra lo stato
X =L/2,T1=T2=T0ed un generico stato di quasi-equilibrio definito da X,T1,T2,P1=P2 ∆S(X) = ∆S1(X) + ∆S2(X) =nCp hRT 1(X) T0 dT T + RT2(X) T0 dT T i = ... = nCpln 4LX−4X2 L2 =⇒nCpln 1−4xL22
La variazione media asintotica di entropia è fornita dalla media di
ensemble:h∆Sias=R−L/L2/2∆S(x)P(x)dx = ... ' −nCpL42hx 2 ias= −nCp2MMg = −KBC2RpMm <0 in cui P(x) = √ 1 2πhx2iase − x 2
2hx 2ias è la funzione di distribuzione asintotica
della variabile x
Considerando che le fluttuazioni standard di entropia per un gas all’equilibrio termodinamico valgono∆sth≡ph∆S2i =pKBnCp=⇒
|h∆Sias|
∆Sth '
√ NMM
g 1
Violazione del secondo principio della termodinamica
Notiamo che queste variazioni medie di entropiah∆Siasvengono
raggiunte nel tempo asintotico caratteristico tasche risulta essere
fisicamente rilevante solamente nel regime mesoscopico in cui
tas'10−2s
=⇒In tale regime è possibile osservare un esempio specifico di
violazione del secondo principio della termodinamica. Infatti il pistone, posto nello stato di massima entropia, non rimane all’equilibrio ma continua ad oscillare indefinitamente.
Implicazioni e prospettive di ricerca
È possibile una violazione del secondo principio?
Quando passiamo da un sistema macroscopico in cui N '1023 a
uno mesoscopico L'1µm N '109−1010le leggi della
termodinamica non sembrano essere più adeguate.
Tuttavia N è ancora sufficientemente elevato per consentire una descrizione termodinamica del sistema
Questo potrebbe implicare che per il pistone nel regime
mesoscopico sia possibile estrarre lavoro da un bagno termico=⇒
macchina termica a rendimento unitarioη =1
Attualmente il regime biologico, in cui la scala delle lunghezze è quella
cellulare L'1µm, rappresenta un campo aperto di ricerca sulla
validità dei principi della termodinamica