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MOODITY Lo stato d’animo nascosto delle città

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Academic year: 2021

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Jordan Linder

Relatore - Leonardo Angelucci Correlatore - Matteo Vegetti

3.

1. 2.

3.

1. Flip-book 002

Archivio delle informazioni raccolte e punto d’incontro tra web e cartaceo.

2. Logo dinamico

Logo in continuo mutamento grazie ai due cerchi che richiamano l’installazione.

3. Installazione di progetto

Le sei torri in posizione e in azione grazie alla informazioni raccolte nel mondo reale.

MOODITY

(2)

Abstract

L’idea di questo progetto è di individuare i fattori in-visibili e nascosti all’interno dei nuclei urbani che pos-sano determinare lo stato d’animo di un organismo di cemento così complesso come le città. Il progetto par-te con l’inpar-tento di voler utilizzare media e par-tecnologie odierne. In una prima fase di ricerca ho compreso che l’invisibile è tutto ciò che non vediamo ma che siamo in grado di percepire, configurandosi come qualcosa di troppo complesso per essere appreso dalla mente senza l’ausilio esterno di strumenti o macchine. Sempre durante la ricerca ho analizzato il contesto urbano, cercando una definizione chiara del termine “mood”. Infine ho definito il tema dell’information de-sign, per poi prendere in analisi sistemi come le smar-tcities e i big data che esse raccolgono, l’internet of things, le API, le stampe 3D e molto altro ancora per procedere con lo sviluppo dell’artefatto. Prima di pro-cedere con la progettazione ho analizzato diversi casi studio, dove il tema comune si configurava come la rappresentazione delle diverse sfaccettature dell’in-formation design.

Moodity è quindi un progetto sperimentale che mira alla restituzione in sintesi di un mood attraverso la rappresentazione dell’invisibile presente nelle città. Il primo artefatto è un’installazione itinerante, che, at-traverso l’ausilio di un sistema elettronico, permette di visualizzare le informazioni relative alle variabili analiz-zate utilizzando l’aria come mezzo principale. Il secon-do prosecon-dotto è una web-app che raccoglie e gestisce le informazioni. Infine, il terzo libro, funge da punto d’in-contro tra digitale e cartaceo con la funzione di archi-viare i risultati visivi ottenuti. Moodity è quindi un pro-getto ampio che tocca aree di lavoro come il graphic design, l’interaction design, il web e l’industrial design.

Svolgimento

Ricerca

Per poter raggiungere l’obiettivo iniziale ho svolto una ricerca su vari temi, quali: l’invisibile, smartcities, mood, e information design per poter stabilire quale fosse il piano d’azione migliore per procedere con la progettazione.

Progettazione

Dopo aver stabilito le basi del mio progetto, grazie all’analisi di casi studio, ho deciso di creare qualcosa di completo e dinamico. Durante la progettazione il mio punto fermo è stato la volontà di rispecchiare, in modo dinamico e realistico, la città nel suo insieme.

Risultato

Il risultato finale consiste in tre artefatti. Al centro dell’operazione troviamo una web-app che raccoglie, rappresenta, approfondisce e comunica le informazio-ni all’installazione. Il secondo artefatto è un’installa-zione che permette una lettura emotiva e immediata. Infine troviamo un libro che permette l’archiviazione di tutte le rappresentazioni attraverso un flip-bo-ok. Ogni prodotto realizzato restituisce quindi a suo modo il mood della città mantenendo comunque una continuità visiva coerente.

Conclusioni

È stato sicuramente un percorso in salita, ma ricco di soddisfazioni a livello personale sulla gestione delle mie risorse, sulla comunicazione con i professionisti del settore e in particolar modo sull’autogestione di me stesso. A livello professionale invece ho potuto mi-gliorare nell’affrontare un progetto complesso, nell’ac-quisizione di nuove hard skills e nella conoscenza di nuovi media. Questo percorso mi ha permesso inoltre di poter rispondere alle domande iniziali e constatare che l’ipotesi prevista ad inizio tesi era fattibile.

Rappresentare l’invisibile della città per raffigurarne il mood. L’ambiente in cui

vi-viamo ha un forte impatto sulla nostra emotività, creatività e psiche mentale. Mi

sono quindi chiesto se l’ambiente in cui viviamo potesse avere un mood definito

e la motivazione che mi ha spinto a sviluppare questo progetto è nata dalla

vo-lontà di poter portare alla coscienza delle popolazioni urbane che le città sono

vive.

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