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Filosofia-Politica_Settimana-4_-Egualitarismo-liberale-Dworkin

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Academic year: 2021

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(1)

FILOSOFIA POLITICA

(2)

Di che cosa ci occupiamo oggi?

La seconda parte del capitolo ripercorre i principali nodi

sollevati dalla teoria dell’uguaglianza liberale di Rawls:

1. Problemi interni:

a) disuguaglianze naturali e misure compensative; b) sovvenzioni pubbliche e scelte personali

e il tentativo di superamento da parte di Dworkin:

i. Responsabilità per le proprie scelte: l’asta ambizioni dipendente ii. Compensazioni per gli svantaggi naturali : lo schema assicurativo iii. Mondo reale: tasse e redistribuzione

(3)

EGUALITARISMO

LIBERALE

Ronald Dworkin

(4)

1. Scelte e circostanze: il ruolo della fortuna

 Principio di differenza: eventuali

diseguaglianze devono andare a vantaggio dei più svantaggiati.

 Rawls pensa che i talenti personali non

costituiscano un merito ma siano piuttosto frutto del caso (circostanze).

Problemi: R. lascia troppo spazio

all’influenza delle circostanze naturali e ne lascia poco all’influenza delle nostre scelte.

Differenza tra scelte e circostanze: questo è il punto di partenza di partenza del luck

(5)

1a -Disuguaglianze naturali e misure

compensative

Nella teoria di Rawls i fattori arbitrari dal punto di vista morale contano ancora troppo (nonostante questa fosse la sua

intuizione fondamentale):

 In P.O. solo un certo tipo di beni, i beni sociali primari, (non quelli naturali) sono oggetto di distribuzione

R. crede che un aggiustamento nella distribuzione dei beni primari sociali abbia (in qualche misura) anche un impatto sulla distribuzione dei beni naturali.

(6)

1a - Disuguaglianze naturali e misure

compensative

Limiti non considerati da Rawls:

 Nel determinare chi sta peggio non tiene conto di beni

fondamentali naturali. Due persone che accedono alla

stessa quantità di beni sociali

sarebbero eguali,

indipendente dal fatto che una potrebbe avere un

handicap o seri problemi di salute

(7)

1a - Disuguaglianze naturali e misure

compensative

 Secondo R. il principio di differenza dovrebbe aiutare a “mitigare gli effetti del caso naturale e delle circostanze sociali”

Critica di Barry (1973) e Sen (1980): Il principio di differenza non basta. “Le persone dotate possiedono pur sempre quel bene

naturale di cui i portatori di handicap sono immeritatamente privi. ” Inoltre, avere la stessa quantità di beni sociali primari non

garantisce eguaglianza dal momento che l’handicappato deve far fronte a spese mediche e costi aggiuntivi per trasporti

Il problema può essere quindi riformulato come segue:

Le misure compensative ipotizzate dal principio di differenza Rawlsiano non sono sufficienti a compensare persone che sono svantaggiate dal punto di vista delle doti naturali

(8)

1a -Disuguaglianze naturali e misure

compensative

 Critica di R. alla tesi prevalente sull’uguaglianza d’opportunità: 1. Le disuguaglianze sociali sono immeritate e devono essere

compensate; le disuguaglianze naturali (talenti) possono influenzare la distribuzione secondo il criterio d’eguaglianza d’opportunità

 Rawls sostiene che disuguaglianze sociali e naturali sono ugualmente immeritate, quindi (1) è instabile. La sua tesi è:

2. Le disuguaglianze sociali devono essere compensate, mentre le disuguaglianze naturali non devono influenzare la distribuzione.

 Ma, se uguaglianze sociali e naturali sono ugualmente immeritate, allora anche (2) è instabile. La tesi corretta è:

3. Disuguaglianze naturali e sociali devono entrambe essere

ricompensate

(9)

1b -Sovvenzioni Pubbliche e scelte personali

Secondo problema: distinzione tra scelte e circostanze:

Per R. le persone non meritano di portare il fardello di costi non scelti

Il secondo problema è capire in che misura tale intuizione si estende anche alle scelte: come rispondere alle persone che scelgono di fare cose dai costi molto alti (expensive tastes)?

Esempio del tennista e dell’ortolana.

Una certa interpretazione del principio di differenza - nonostante l’impostazione generale della teoria di Rawls - potrebbe autorizzare distribuzioni in favore di chi fa scelte come quelle del tennista:

in questo caso le disuguaglianze che l’applicazione del principio di differenza andrebbe a livellare dipendono dalle scelte personali e preferenze ( giocare a tennis o guadagnare) e non da contingenze naturali

(10)
(11)

2. Dworkin: l’uguaglianza delle risorse

Partendo da alcune intuizioni Rawlsiane, Dworkin ha l’obiettivo di mitigare questi effetti perversi del principio di differenza. Egli quindi propone uno schema distributivo:

ambizioni-dipendente e doti-indipendente

Elementi principali della teoria:  Asta ambizioni-dipendente

 Compensazioni e schema assicurativo  Tasse e redistribuzione

(12)

2a - Asta (ambizioni-dipendente)

Asta: immaginiamo che tutte le risorse siano messe in vendita ad

un’asta cui partecipano tutti. Tutti hanno gli stessi talenti naturali e la stessa quantità di conchiglie (100) per acquistare le risorse

Se l’asta funziona correttamente il TEST DELL’INVIDIA verrà superato:

“le persone sono trattate con eguale considerazione e le eventuali differenze riflettono diversità di ambizioni”

Se si potesse attuare l’idea del test dell’invidia, si conseguirebbero i 3 obiettivi di Rawls:

a) rispetto dell’eguaglianza morale;

b) mitigazione degli effetti degli svantaggi moralmente arbitrari; c) responsabilità delle proprie scelte

(13)

2a - Asta (ambizioni-dipendente)

Limite: L’asta supera il test dell’invidia solo se non esistono

gli svantaggi naturali

Svantaggi naturali e distribuzione: chi li possiede vede diminuire il valore delle 100 conchiglie iniziali. Certi svantaggi naturali, quindi, non sono compensabili attraverso la distribuzione di risorse.

Per risolvere il problema degli svantaggi naturali Dworkin

immagina che

una forma compensativa debba precedere

il momento dell’ asta: lo

schema assicurativo

(14)

Asta e Assicurazione

1 2 3 4 0 0.5 1 1.5 2 2.5 Vincolo assicurativo Asta scelte dipendente

Doti indipendente S c e lt e d ip e n d e n te

(15)

Graficamente: incentivi/compensazioni

0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 Rawls Dworkin

x: Compensazioni (lotteria naturale e sociale indipendente)

y : In ce n ti v i (s c e lt a d ip e n d e n te ) Schema assicurativo P.O. Asta

(16)

2b – Svantaggi naturali e schema

assicurativo

Non vogliamo né possiamo accettare che gli svantaggi naturali impattino sulla distribuzione,

ma allo stesso tempo non è possibile neutralizzarli completamente (problema della schiavitù delle persone di talento (p.97))

Soluzione di Dworkin: assicurazione contro il rischio di avere delle disabilità o svantaggi naturali di altro tipo:

Gli individui si trovano sotto velo d’ignoranza modificato tale da non permettere loro di conoscere la distribuzione di doti naturali. A queste persone si chiede di accordarsi preventivamente su una quota essi siano disposti a spendere per assicurarsi dal rischio di essere handicappati. Questa quota assicurerebbe certi svantaggi cui potrebbero andare incontro se handicappati

La teoria va intesa come una seconda soluzione migliore

(17)

3 – Mondo reale: tasse e redistribuzione

Sistema fiscale come equivalente imperfetto dello schema

assicurativo di Dworkin, 2 problemi:

i. Nel mondo reale non è possibile misurare i vantaggi e gli

svantaggi relativi della gente. Uguali talenti ma diversi esiti.

Come misurare? Il vantaggio naturale dipende dalla società (non si può determinarlo in astratto)

ii. Gli svantaggi naturali non sono gli unici fattori che determinano le differenze tra le condizioni degli individui (eventi inattesi)

Il problema della teoria risiede nella difficoltà di tenere insieme i due estremi: “quanto più cerchiamo di far dipendere la distribuzione dalle ambizioni, tanto più

aumenta la probabilità che alcune persone svantaggiate dalle circostanze della vita siano immeritatamente penalizzate e viceversa” (p.101)

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