FILOSOFIA POLITICA
Di che cosa ci occupiamo oggi?
La seconda parte del capitolo ripercorre i principali nodi
sollevati dalla teoria dell’uguaglianza liberale di Rawls:
1. Problemi interni:
a) disuguaglianze naturali e misure compensative; b) sovvenzioni pubbliche e scelte personali
e il tentativo di superamento da parte di Dworkin:
i. Responsabilità per le proprie scelte: l’asta ambizioni dipendente ii. Compensazioni per gli svantaggi naturali : lo schema assicurativo iii. Mondo reale: tasse e redistribuzione
EGUALITARISMO
LIBERALE
Ronald Dworkin
1. Scelte e circostanze: il ruolo della fortuna
Principio di differenza: eventualidiseguaglianze devono andare a vantaggio dei più svantaggiati.
Rawls pensa che i talenti personali non
costituiscano un merito ma siano piuttosto frutto del caso (circostanze).
Problemi: R. lascia troppo spazio
all’influenza delle circostanze naturali e ne lascia poco all’influenza delle nostre scelte.
Differenza tra scelte e circostanze: questo è il punto di partenza di partenza del luck
1a -Disuguaglianze naturali e misure
compensative
Nella teoria di Rawls i fattori arbitrari dal punto di vista morale contano ancora troppo (nonostante questa fosse la sua
intuizione fondamentale):
In P.O. solo un certo tipo di beni, i beni sociali primari, (non quelli naturali) sono oggetto di distribuzione
R. crede che un aggiustamento nella distribuzione dei beni primari sociali abbia (in qualche misura) anche un impatto sulla distribuzione dei beni naturali.
1a - Disuguaglianze naturali e misure
compensative
Limiti non considerati da Rawls:
Nel determinare chi sta peggio non tiene conto di beni
fondamentali naturali. Due persone che accedono alla
stessa quantità di beni sociali
sarebbero eguali,
indipendente dal fatto che una potrebbe avere un
handicap o seri problemi di salute
1a - Disuguaglianze naturali e misure
compensative
Secondo R. il principio di differenza dovrebbe aiutare a “mitigare gli effetti del caso naturale e delle circostanze sociali”
Critica di Barry (1973) e Sen (1980): Il principio di differenza non basta. “Le persone dotate possiedono pur sempre quel bene
naturale di cui i portatori di handicap sono immeritatamente privi. ” Inoltre, avere la stessa quantità di beni sociali primari non
garantisce eguaglianza dal momento che l’handicappato deve far fronte a spese mediche e costi aggiuntivi per trasporti
Il problema può essere quindi riformulato come segue:
Le misure compensative ipotizzate dal principio di differenza Rawlsiano non sono sufficienti a compensare persone che sono svantaggiate dal punto di vista delle doti naturali
1a -Disuguaglianze naturali e misure
compensative
Critica di R. alla tesi prevalente sull’uguaglianza d’opportunità: 1. Le disuguaglianze sociali sono immeritate e devono essere
compensate; le disuguaglianze naturali (talenti) possono influenzare la distribuzione secondo il criterio d’eguaglianza d’opportunità
Rawls sostiene che disuguaglianze sociali e naturali sono ugualmente immeritate, quindi (1) è instabile. La sua tesi è:
2. Le disuguaglianze sociali devono essere compensate, mentre le disuguaglianze naturali non devono influenzare la distribuzione.
Ma, se uguaglianze sociali e naturali sono ugualmente immeritate, allora anche (2) è instabile. La tesi corretta è:
3. Disuguaglianze naturali e sociali devono entrambe essere
ricompensate
1b -Sovvenzioni Pubbliche e scelte personali
Secondo problema: distinzione tra scelte e circostanze:
Per R. le persone non meritano di portare il fardello di costi non scelti
Il secondo problema è capire in che misura tale intuizione si estende anche alle scelte: come rispondere alle persone che scelgono di fare cose dai costi molto alti (expensive tastes)?
Esempio del tennista e dell’ortolana.
Una certa interpretazione del principio di differenza - nonostante l’impostazione generale della teoria di Rawls - potrebbe autorizzare distribuzioni in favore di chi fa scelte come quelle del tennista:
in questo caso le disuguaglianze che l’applicazione del principio di differenza andrebbe a livellare dipendono dalle scelte personali e preferenze ( giocare a tennis o guadagnare) e non da contingenze naturali
2. Dworkin: l’uguaglianza delle risorse
Partendo da alcune intuizioni Rawlsiane, Dworkin ha l’obiettivo di mitigare questi effetti perversi del principio di differenza. Egli quindi propone uno schema distributivo:
ambizioni-dipendente e doti-indipendente
Elementi principali della teoria: Asta ambizioni-dipendente
Compensazioni e schema assicurativo Tasse e redistribuzione
2a - Asta (ambizioni-dipendente)
Asta: immaginiamo che tutte le risorse siano messe in vendita ad
un’asta cui partecipano tutti. Tutti hanno gli stessi talenti naturali e la stessa quantità di conchiglie (100) per acquistare le risorse
Se l’asta funziona correttamente il TEST DELL’INVIDIA verrà superato:
“le persone sono trattate con eguale considerazione e le eventuali differenze riflettono diversità di ambizioni”
Se si potesse attuare l’idea del test dell’invidia, si conseguirebbero i 3 obiettivi di Rawls:
a) rispetto dell’eguaglianza morale;
b) mitigazione degli effetti degli svantaggi moralmente arbitrari; c) responsabilità delle proprie scelte
2a - Asta (ambizioni-dipendente)
Limite: L’asta supera il test dell’invidia solo se non esistono
gli svantaggi naturali
Svantaggi naturali e distribuzione: chi li possiede vede diminuire il valore delle 100 conchiglie iniziali. Certi svantaggi naturali, quindi, non sono compensabili attraverso la distribuzione di risorse.
Per risolvere il problema degli svantaggi naturali Dworkin
immagina che
una forma compensativa debba precedere
il momento dell’ asta: lo
schema assicurativo
Asta e Assicurazione
1 2 3 4 0 0.5 1 1.5 2 2.5 Vincolo assicurativo Asta scelte dipendenteDoti indipendente S c e lt e d ip e n d e n te
Graficamente: incentivi/compensazioni
0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 Rawls Dworkinx: Compensazioni (lotteria naturale e sociale indipendente)
y : In ce n ti v i (s c e lt a d ip e n d e n te ) Schema assicurativo P.O. Asta
2b – Svantaggi naturali e schema
assicurativo
Non vogliamo né possiamo accettare che gli svantaggi naturali impattino sulla distribuzione,
ma allo stesso tempo non è possibile neutralizzarli completamente (problema della schiavitù delle persone di talento (p.97))
Soluzione di Dworkin: assicurazione contro il rischio di avere delle disabilità o svantaggi naturali di altro tipo:
Gli individui si trovano sotto velo d’ignoranza modificato tale da non permettere loro di conoscere la distribuzione di doti naturali. A queste persone si chiede di accordarsi preventivamente su una quota essi siano disposti a spendere per assicurarsi dal rischio di essere handicappati. Questa quota assicurerebbe certi svantaggi cui potrebbero andare incontro se handicappati
La teoria va intesa come una seconda soluzione migliore
3 – Mondo reale: tasse e redistribuzione
Sistema fiscale come equivalente imperfetto dello schema
assicurativo di Dworkin, 2 problemi:
i. Nel mondo reale non è possibile misurare i vantaggi e gli
svantaggi relativi della gente. Uguali talenti ma diversi esiti.
Come misurare? Il vantaggio naturale dipende dalla società (non si può determinarlo in astratto)
ii. Gli svantaggi naturali non sono gli unici fattori che determinano le differenze tra le condizioni degli individui (eventi inattesi)
Il problema della teoria risiede nella difficoltà di tenere insieme i due estremi: “quanto più cerchiamo di far dipendere la distribuzione dalle ambizioni, tanto più
aumenta la probabilità che alcune persone svantaggiate dalle circostanze della vita siano immeritatamente penalizzate e viceversa” (p.101)