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Academic year: 2021

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ArcheoArte

Rivista elettronica di Archeologia e Arte

ArcheoArte. Rivista elettronica di Archeologia e Arte

Numero 2

Registrazione Tribunale di Cagliari n. 7 del 28.4.2010

ISSN 2039-4543. http://archeoarte.unica.it/

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ArcheoArte. Rivista elettronica di Archeologia e Arte (ISSN 2039-4543)

N. 2 (2013)

Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio Cittadella dei Musei - Piazza Arsenale 1

09124 CAGLIARI

Comitato scientifico internazionale

Alberto Cazzella; Pierluigi Leone De Castris; Attilio Mastino; Giulia Orofino; Philippe Pergola; Michel-Yves Perrin; Maria Grazia Scano; Antonella Sbrilli; Giuseppa Tanda; Mario Torelli

Direzione

Simonetta Angiolillo, Riccardo Cicilloni, Antonio M. Corda, Carla Del Vais, Maria Luisa Frongia, Marco Giuman, Rita Ladogana, Carlo Lugliè, Rossana Martorelli, Andrea Pala, Alessandra Pasolini, Fabio Pinna

Direttore scientifico

Simonetta Angiolillo

Direttore responsabile

Fabio Pinna

Segreteria di Redazione

Daniele Corda, Marco Muresu

Copy-editor sezioni “Notizie” e “Recensioni”

Maria Adele Ibba

Impaginazione

Nuove Grafiche Puddu s.r.l.

in copertina:

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-Editoriale

Simonetta Angiolillo

Con questo secondo numero, ArcheoArte è alla sua terza uscita dal 2010; nel 2012 ha infatti visto la luce il primo Supplemento della rivista, interamente dedicato agli Atti delle Giornate di studio di

Archeolo-gia e Storia dell’arte a 20 anni dall’istituzione del Di-partimento di Scienze archeologiche e storico-artistiche.

Nel frattempo le innovazioni legislative in ambito universitario hanno portato a modifiche nell’orga-nizzazione dell’ateneo e alla creazione di un nuovo Dipartimento, al quale ArcheoArte afferisce, di Sto-ria, Beni Culturali e Territorio che già nella titolatu-ra sottolinea le tematiche e le metodiche alle quali vogliamo dedicare il nostro impegno e la nostra at-tenzione: lo studio e la salvaguardia dei Beni Cultu-rali che non possono non essere collocati all’interno di un contesto storico e di un assetto territoriale.

Il numero attuale, che come sempre comprende Articoli, Notizie e Recensioni, apre ancora una volta una finestra sull’ampia gamma di problematiche che costituiscono i nostri Beni Culturali, spaziando dalla pre-protostoria all’età contemporanea, dalla Sarde-gna alla Grecia, al Mediterraneo e oltre. Rispetto agli impegni presi all’atto della fondazione della rivista, si può constatare una prima, ancora timida, aper-tura a studiosi provenienti da altre istituzioni italia-ne ed estere con i contributi di Jorge Tomàs Garcìa della Universidad de Murcia, Anna Chiara Fariselli dell’Università di Bologna e infine Viviana Bucarelli

del Graduate Center, CUNY, di New York. Ce ne rallegriamo e ci auguriamo che tali apporti diventino sempre più numerosi.

Rivolgendo uno sguardo retrospettivo sugli av-venimenti che hanno caratterizzato la vita dei Beni Culturali in Sardegna e nel nostro Paese in questi ultimi anni, riscontriamo certamente il perdurare di una preoccupante serie di criticità - crolli e disat-tenzione, cronica mancanza di fondi e di personale adeguati, una certa difficoltà da parte della politica a cogliere le reali esigenze del settore. Ma, analizzando

le notizie riportate dalla stampa, possiamo render-ci conto di numerosi cambiamenti, anche piccoli ma rivelatori di un inizio di inversione di trend. Mi sembra significativo che un sondaggio di La Repub-blica, sezione Torino, abbia consegnato il titolo di “piemontese dell’anno” al direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, Mario Turetta, che ha staccato personaggi molto più popolari, come sportivi e imprenditori illuminati. O che, in occa-sione del ritorno al Museo Archeologico di Reggio Calabria dei Bronzi di Riace, dopo una assenza per nuovi restauri protrattasi per quattro anni in conse-guenza di problemi tecnici e finanziari, il 28 dicem-bre si sia avuta fino a mezzanotte una folla di 4000 persone; o che durante le ultime feste natalizie si sia registrato un boom di visitatori per i musei romani. E passando alle azioni della politica, suscita speranze per un futuro meno cupo per il nostro patrimonio culturale l’acquisto da parte dello Stato della Reggia borbonica di Carditello, come anche l’evoluzione della vicenda di Pompei, che ora parrebbe essere av-viata alla normalizzazione con la definizione di un nuovo piano di gestione del sito UNESCO e con la nomina a direttore del Grande progetto Pompei di una personalità da sempre impegnata nella tutela dei Beni culturali, il generale dei carabinieri Giovanni Nistri, negli anni scorsi alla guida del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale dell’Arma, distintosi per aver ottenuto il rientro in Italia per esempio del cratere di Euphronios dal Metropolitan Museum e per la sua azione volta a contrastare i reiterati tenta-tivi di istituire un “archeocondono”, una sanatoria per chi trafugasse opere d’arte. Ed è di questi giorni la nomina del Professor Massimo Osanna quale So-printendente.

Passando alla Sardegna, mentre lentamente pro-segue l’opera di recupero dell’anfiteatro romano di Cagliari e dell’area di Tuvixeddu, si apre l’esposizio-ne al pubblico, per la prima volta, dell’impol’esposizio-nente complesso delle sculture di Mont’e Prama. E anche

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-il recente superamento da parte di Cagliari della preselezione per il titolo di Capitale europea della Cultura 2019, al di là di ogni altra considerazione, è senz’altro da valutare positivamente come indicazio-ne della volontà della amministrazioindicazio-ne cittadina di investire seriamente nell’ambito della cultura.

Certo, ogni conquista finora ottenuta ha

richie-sto un forte impegno e una forte mobilitazione an-che da parte dell’opinione pubblica, né bastano que-sti pochi risultati, per lo più ancora in progress, per renderci tranquilli.

Si tratta comunque di segnali positivi molto im-portanti, ma è necessario che si continui a tenere alto il grado di attenzione da parte di tutti.

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