PROBLEMATICHE
POST OPERATORIE
nel paziente sottoposto ad
intervento di chirurgia
vascolare
Monitoraggio in UTIR
Generalmente i pazienti ricoverati in
rianimazione sono monitorati attraverso: • Catetere Venoso Centrale (giugulare o
succlavia o femorale) per valutare la pvc • Monitoraggio Invasivo della pressione
arteriosa
• Cateterizzazione vescicale per valutazione diuresi
…il paziente sottoposto a chirurgia
vascolare sovente utilizza anche
• Monitoraggio Emodinamico ( Picco®) • CRRT Continuous Renal Replacement
Therapies
• Recupero post operatorio delle perdite ematiche
…ma ricordiamoci
Che nessuna strumentazione elettronica potrà sostituire l’occhio vigile
dell’infermiere che deve porre attenzione a tutti i segni che il paziente mostra.
Ad esempio nell’ambito della chirurgia vascolare ricordiamo che nessuna
strumentazione ci segnala se un arto diviene ischemico, si modifica il suo
Il PiCCO ®
Permette una valutazione accurata dell’emodinamica del paziente.
Compito dell’infermiere è predisporre il materiale occorrente e collaborare con l’anestesista nella procedura di
inserimento dei cateteri e nella gestione dello strumento.
E importante attuare le terapie prescritte con rapidità e precisione.
Ma soprattutto ricordiamoci che LAVORIAMO IN EQUIPE
Utilità dello strumento
Fornisce in continuo: • Gittata cardiaca • Resistenze periferiche • Frequenza cardiaca • Pressione arteriosa…Attraverso termodiluizioni che vengono effettuate in maniera intermittente:
• L’output cardiaco
Attraverso un diagramma i dati
ottenuti vengono valutati nel loro insieme ed il medico prescrive eventuali variazioni della terapia in atto
Quali ad esempio reintegro volemico, emazie, aumento inotropi….
Il materiale utilizzato è particolarmente costoso e delicato.
Nostro compito è averne cura ed evitare danni specialmente durante le procedure assistenziali
Decision tree for hemodynamic / volumetric monitoring** * + CI (l/min/m 2 ) GEDI (ml/m2) or ITBI (ml/m2) ELWI (ml/kg) (slowly responding) >3.0 <3.0 >700 >850 <700 <850 >700 >850 <700 <850 ELWI (ml/kg) GEDI (ml/m2) or ITBI (ml/m2) CFI (1/min) or GEF (%) <10 >10 <10 >10 <10 >10 <10 >10 V+ V+! Cat Cat V+ V+! OK! V->700 >850 700-800 850-1000 >4.5 >25 >5.5 >30 >4.5 >25 700-800 850- 1000 Cat >5.5 >30 >700 >850 700-800 850-1000 700-800 850-1000 10 10 10 10 V->700 >850 <10 Optimise to SVV (%) <10 <10 <10 R E S U L T S T A R G E T T H E R A P Y 1. 2. <10 <10 <10 <10
La CRRT
Continuous Renal Replacement Therapies
Le principali tecniche di cui si compone la “C.R.R.T.” sono:
• SCUF - Slow Continuous Ultrafiltration”.
• CVVH - Continuous Veno Venous Hemofiltration”. Il filtro ad alta permeabilità produce preferibilmente in modo spontaneo, una grande quantità di acqua
plasmatica (ultrafiltrato) che viene sostituita da liquido di sostituzione (infusato) secondo un programma di bilancio predefinito;
• CVVHD - Continuous Veno Venous Hemodialysis.
La terapia prevede , il passaggio di liquido di dialisi in sacche a flussi ridotti rispetto alla dialisi tradizionale per garantire un trattamento dialitico continuo secondo il
principio diffusivo, senza avvalersi del fattore convettivo.
• CVVHDF - Continuous Veno Venous Hemodiafiltration.
Questa tecnica che prevede l’uso di emofiltri ad alta permeabilità, si avvale sia del principio convettivo che del principio diffusivo per la depurazione del sangue,
quindi all’infusato si aggiungerà anche l’uso del liquido di dialisi che fluendo all’esterno delle membrane produrrà una differenza di gradiente di concentrazione, in modo da aumentare la clearance soprattutto delle piccole
Perché la CRRT ???
Sovente i pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia vascolare maggiore nell’immediato
postoperatorio sviluppano un’insufficenza renale acuta che necessita di trattamento dialitico.
Tuttavia la dialisi intermittente è inadatta a
pazienti emodinamicamente instabili quali quelli della rianimazione poiché richiede il sequestro di volumi di sangue considerevoli; la CRRT
compensa questa necessità riducendo la quantità di sangue sequestrata nel circuito extracorporeo e permette un’adeguata
depurazione aumentando la durata del trattamento.
Il PrismaFlex
Gli infermieri della rianimazione si occupano integralmente della
gestione della terapia dialitica Montano il set sulla macchina,
eseguono il “priming” della stessa e, su indicazione medica impostano i flussi ed i setting idonei al
Ci occupiamo inoltre del
• collegamento al paziente • della gestione del
trattamento, con la
sostituzione delle sacche
• della sostituzione
periodica del set
• della restituzione del
sangue al paziente in caso di sospensione del
Recupero Post Operatorio
delle perdite ematiche
Metodica di nuova introduzione nella nostra realtà operativa.
Il dispositivo viene connesso ai drenaggi Chirurgici non appena ultimata la sutura
cutanea tramite l’apposito set seguendo le modalità descritte nelle istruzioni per l’uso fornite dal produttore.
Il dispositivo permette cicli ripetuti di aspirazione e reinfusione.
Vantaggi:
• Buon uso del sangue.
• Eliminazione del rischio di reazioni avverse da trasfusione.
• Il sangue “recuperato” può essere reinfuso direttamente al paziente senza che si
rendano necessarie manipolazioni e
soprattutto senza l’intervento di personale specificamente addestrato.
…ancora in sospeso
Ancora da affinare i tempi di trattamento e
l’introduzione di un protocollo condiviso tra le varie strutture che utilizzano lo
strumento ed i medici del CT.
(raccomandazioni AABB - American Association of Blood Bank “Il recupero