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Special Olympics: progetto Basket correlato alla disabilita' mentale

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Academic year: 2021

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INTRODUZIONE

Con questo elaborato, intendo soffermarmi su un argomento molto particolare, un mondo pieno di volti da scoprire, pieno di emozioni, di sorrisi, di stupori, ma anche di paure e di frustrazioni che vanno eliminate il prima possibile per raggiungere un risultato che regala inevitabilmente

soddisfazioni e gratificazioni enormi. Tratterò quindi il mondo dello sport, principalmente quello della pallacanestro, correlato al mondo della disabilità mentale. Vedremo come il Basket sia uno sport di squadra particolarmente indicato per qualsiasi tipo di persona con disabilità intellettiva, una disciplina unica per entrare in contatto con l’essenza più nascosta di questi ragazzi, andando a ricercare e soffermandosi non tanto sugli effetti generali dell’attività sportiva nei soggetti praticanti, ormai conosciuti e studiati, ma analizzando più da vicino e proponendo una riflessione sugli effetti specifici provocati in soggetti che soffrono di handicap mentale o comunque di disturbi nella sfera cognitiva o relazionale.

Premettendo, comunque, che gli effetti benefici comunemente riconosciuti alla pratica sportiva su persone cosiddette normodotate, lo sono ancor di più per persone più deboli o svantaggiate, in quanto vanno ad agire su quadri di sofferenza o disagio ancor più bisognosi di aiuto, sostegno, alleviamento, allontanamento dalla propria difficile realtà.

Pertanto, laddove il movimento provoca un miglioramento nelle condizioni fisiche del soggetto (apparato cardiocircolatorio, apparato respiratorio, tono muscolare, connessioni neuronali, funzioni neuro-vegetative, ecc.), tanto più troveremo i benefici di questo miglioramento amplificati in soggetti che, pur non avendo difficoltà motorie molto gravi, per la loro storia tendono ad una vita sedentaria, che risulta poco stimolante verso gli aspetti dinamici anche più banali (camminare, correre, saltare, salire e scendere scale, prendere l'autobus, andare in bicicletta, ecc…), che solitamente caratterizzano o dovrebbero caratterizzare la vita quotidiana delle persone.

L’obiettivo ultimo di questo lavoro è infatti cercare di dare nozioni generali e specifiche a chiunque sia interessato e vicino al mondo della disabilità di tipo mentale; esperti, tecnici, ma anche

volontari, a chiunque perché specialmente in questo ambito è fondamentale l’apporto di tutti, per far sì che chiunque possa dare un contributo importantissimo anche nel suo piccolo, per migliorare la qualità di vita di questi soggetti e conferirgli un grado il più alto possibile di autonomia nella loro vita quotidiana.

Sono entrato in questo mondo quasi per caso, ho iniziato semplicemente per svolgere il tirocinio formativo richiestomi dalla facoltà; ma questo mondo, una volta dentro ti prende, ti regala emozioni giorno dopo giorno, e il vedere che il mio contributo fin da subito serviva a migliorare le condizioni

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disagiate di qualche persona, anche semplicemente vedere e percepire un sorriso veramente sincero, un barlume di luce, uno sguardo felice negli occhi di chi dalla vita non per demeriti o colpe non ha avuto la mia stessa fortuna, è stato qualcosa che da subito mi ha legato a quel mondo.

Quindi, dopo aver fatto un quadro generale su cosa è la Special Olympics, e in particolare la mia realtà dell’“Allegra Brigata”, ho pensato opportuno soffermarmi sugli aspetti più pratici del progetto, andando nello specifico delle sedute di allenamento che credo ottimali per ragazzi con disabilità di tipo mentale, motivando le mie scelte e portando esempi concreti di obiettivi raggiunti cercando sempre di combattere la chiusura di questi ragazzi verso il mondo esterno e verso la relazione con l’altro.

Prima di iniziare la mia esperienza ero titubante, dovuto al fatto che comunque ero alle prime armi senza aver mai partecipato a tali iniziative, ma solo partecipandovi attivamente si capisce la vera essenza ed unicità di questi progetti.

Consiglio quindi a chiunque di provare a superare questa barriera ed andare oltre la semplice conoscenza; di provare direttamente queste attività perché un’esperienza simile arriva a risvegliare la mente, ma prima di tutto ad aprirti il cuore.

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