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Matisse

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)
(2)

Henri Matisse può essere

considerato uno dei PIÙ

IMPORTANTI ARTISTI DEL XX

SECOLO. È conosciuto

soprattutto per i suoi QUADRI,

MA

è stato anche

ILLUSTRATORE

,

INCISORE

e

SCULTORE.

HENRI MATISSE

(1869-1954)

(3)

LA VITA

Nasce

a CHATEAU CHAMBRESIS il

31 dicembre del 1869…

…da una famiglia di

commercianti della Francia

nord-orientale, lui stesso da

giovane studia legge a Parigi.

Ottenuta la qualifica, diventa

(4)

LA VITA

Si avvicina all’arte a venti anni, dopo un attacco di appendicite che lo costringe a letto. Passa la convalescenza a dipingere e comprende che è quella la sua strada,

così lascia tutto per seguire la sua ispirazione.

Comincia a studiare arte all’ACCADEMIA

JULIAN, dove segue le lezioni di ADOLPHE BOUGUEREAU.

(5)

LA VITA

Da uomo borghese trascorre una

VITA TRANQUILLA

circondato dal calore degli affetti famigliari e

dalla stima dei suoi allievi.

Sua figlia

MARGUERITE

poserà in molte opere eseguite all’inizio

(6)

Matisse incontra

spesso PICASSO, di dodici anni

più giovane. Il loro è un rapporto

di RIVALITÀ, RISPETTO di

reciproco ARRICCHIMENTO

(7)

LA VITA

Per tutta la sua vita continuò

ad

ESPLORARE

e

SPERIMENTARE

soluzioni

sempre originali per il

rinnovamento della pittura.

(8)

Matisse è stato l’esponente di maggior

picco di quel gruppo di artisti denominati

FAUVES

” (fiere, bestie selvagge). Il

soprannome fu dato loro nel

1905

dal

critico d’arte Louis Vauxcelles per il

modo violento e selvaggio con cui

usavano i colori nelle loro opere. Per i

Fauves l’uso potente dei colori,

DISTACCATO DALLA RESA EFFETTIVA

DELLA REALTÀ, era un modo per

esprimere il proprio stato d’animo, le

proprie pulsioni interiori. Erano

ESPRESSIONISTI

”.

(9)

Lo stile di Matisse si porta sul piano della

BIDIMENSIONALITÀ sacrificando al colore sia la tridimensionalità sia la definizione dei dettagli.

L’USO DEL COLORE IN MATISSE È

QUANTO PIÙ INTENSO E VIVACE SI SIA MAI VISTO IN

(10)

I suoi

COLORI

rievocano il calore

delle terre africane, dell’oriente e

della cultura islamica con l’eleganza

degli

ARABESCHI

che ornano le sue

tele, il tutto frutto delle conscenze

assimilate durante i suoi numerosi

viaggi.

(es. Moorish Screen, 1921, olio su tela, 91×74 cm, Philadelphia Museum of Art, USA).

(11)

MATISSE SI FARÀ SEMPRE INFLUENZARE DAI SUOI VIAGGI E DALLA SCOPERTA DELLE VARIE CULTURE CHE MAN MANO

CONOSCERÀ.

Dal viaggio a Mosca 1911, riporterà la scoperta e l’uso della

TINTA GIALLO ORO

(simbolo del divino), che ricorderà il colore oro tipico dei mosaici delle chiese ortodosse, scoprendovi anche la bellezza

(12)

Usa COLORI PRIMARI stesi con forza e senza nessuna stemperatura tonale; Ad essi accosta i COLORI COMPLEMENTARI con l’evidente intento di

rafforzare il contrasto timbrico;

(13)

I SUOI COLORI SQUILLANTI HANNO INFLUENZATO

GENERAZIONI DI ARTISTI IN EUROPA E IN AMERICA

(14)

MATISSE E I FAUVES

APRONO COSÌ LA STRADA

ALLE AVANGUARDIE

(15)

MATISSE

stempera anche le FORME

rendendole SINTETICHE e LINEARI

(16)

Anche se MATISSE è

universalmente conosciuto

come maestro dei colori, va

tuttavia ricordata la sua

VASTISSIMA PRODUZIONE

GRAFICA:

(17)

LITOGRAFIE

INCISIONI SU

LINOLEUM

DISEGNI A MATITA

(18)

Fra le tante ed originale tecniche adottate da MATISSE, una delle più estrose e allegre è senza dubbio quella

adottata per realizzare il «LIBRO JAZZ» pubblicato nel 1947.

(19)

Si tratta di

PAPIERS DÉCOUPÉS

(carte ritagliate),

Fogli

COLORATI A TEMPERA

,

RITAGLIATI

ed

INCOLLATI

in modo da

creare immagini quasi astratte,

coloratissime ed apparentemente

«improvvisate» come un pezzo di

(20)

LE CINQUE

MEMORABILI

OPERE DI

(21)

Donna con cappello (Femme au chapeau) OLIO SU TELA (80,65X59,69 CM) 1905 MUSEUM OF MODERN

ART SAN FRANCISCO Madame Matisse OLIO SU TELA (40,5 X 32,5 CM), 1905

(22)

Nudo Blu OLIO SU TELA (40,5 X 32,5 CM), 1907 MUSEUM OF ART MARYLAND

(23)

Atelier Rosso OLIO SU TELA (180.5x221 cm), 1908 MUSEO DELL’ERMITAGE DI SAN PIETROBURGO

(24)

L

A

D

A

N

Z

A

(25)

La più celebre tra le opere di Matisse è senza dubbio «LA DANZA», prodotta tra il 1909 e il 1910. È un olio su tela conservato al museo dell’Ermitage di San

(26)

Il quadro

sintetizza in

modo esemplare

la sua poetica ed

il suo stile.

Il quadro

TRASMETTE

UNA

SUGGESTIONE

IMMEDIATA.

(27)

IL SENSO DELLA DANZA,

che unisce in girotondo cinque persone, è qui sintetizzato con

pochi tratti e con appena tre colori.

Ne risulta una IMMAGINE quasi SIMBOLICA che può

essere suscettibile di PIÙ

LETTURE ed

(28)

Il

VERDE

che occupa la parte inferiore

del quadro simboleggia la Terra.

Segue la curvatura del nostro mondo e

sembra fatto di materiale elastico:

il piede di uno dei danzatori imprime alla

curvatura una deformazione dovuta al suo

(29)

Il

BLU

nella parte superiore è ovviamente

il cielo. Ma si tratta di un blu così denso e

carico che non rappresenta la nostra

atmosfera terrestre bensì uno spazio

siderale più ampio e vasto da contenere

tutto l’universo. E sul confine tra terra e

cielo, o tra mondo ed universo, stanno

compiendo la loro danza le cinque figure.

(30)

Le loro

BRACCIA

sono

TESE

nello slancio di tenere

CHIUSO UN

CERCHIO

che sta per aprirsi tra le due figure poste in basso a

sinistra.

UNA

delle figure è infatti tutta

PROTESA IN AVANTI

per

AFFERRARE LA MANO

dell’

UOMO

, mentre quest’

ULTIMO

ha

una

TORSIONE

del busto per

ALLUNGARE

la propria

MANO

(31)

La loro DANZA può essere vista come ALLEGORIA della VITA UMANA, fatta di un movimento

continuo in cui la tensione è sempre tesa all’unione con gli altri. E tutto

ciò avviene sul CONFINE DEL MONDO, in quello spazio precario TRA L’ESSERE E IL NON ESSERE. Il VORTICE CIRCOLARE in cui sono

trascinati ha sia i caratteri gioiosi della vita in movimento, sia il senso

angoscioso della necessità di dovere per forza danzare

(32)

IN QUESTO QUADRO MATISSE GIUNGE AD UNA SINTESI

TOTALE TRA CONTENUTO E FORMA, RIUSCENDO AD

ESPRIMERE ALCUNE DELLE PROFONDE VERITÀ CHE

REGOLANO, NON SOLO LA VITA DELL’UOMO, MA

DELL’INTERO UNIVERSO.

(33)

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