• Non ci sono risultati.

Codifica ipoacusici

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Codifica ipoacusici"

Copied!
20
0
0

Testo completo

(1)

API

Analisi e codifica del parlato di bambini ipoacusici

(2)

0. Introduzione

Questo documento definisce le norme di codifica utilizzate, nell’ambito del progetto API cofin 1999, per il parlato patologico di bambini ipoacusici.

L’esigenza di una diversa notazione fonetica per quel concerne il parlato patologico nasce dal fatto che la convenzione di codifica utilizzata sia nell’alfabeto IPA sia nella sua trasposizione SAMPA presenta l’inconveniente di non potere essere totalmente rappresentata dal codice ASCII, creando problemi di trasmissione di dati tra diverse piattaforme software.

In API perciò la codifica utilizzata per il parlato di bambini ipoacusici è stata la base per giungere alla definizione di etichette compatibili con gli alfabeti fonetici SAMPA e X-SAMPA, regolarmente usati come standard di codifica di corpora per lo studio fonetico e le applicazioni tecnologiche (e come tali impiegati anche nell’ambito dei progetti AVIP-API).

1. Precedenti in AVIP.

Nel progetto AVIP cofin 1997, l’etichettatura del parlato dei bambini ipoacusici, mancando studi dettagliati sulle realizzazioni fonetiche, è stata limitata al solo livello fonologico della varietà (PHB). Il livello fonetico (PHN) consiste, pertanto, nella copia del livello PHB.

Durante la fase di segmentazione ed etichettatura fonologica dei turni del bambino ipoacusico, si è proceduto ad annotare a parte tutti quei fenomeni che si manifestano con una certa sistematicità a livello di realizzazioni fonetiche, per i quali, in mancanza di una pratica di analisi diffusa e standardizzata, non sono state previste norme specifiche di codifica. Tali fenomeni mostrano caratteristiche specifiche e peculiari che meritano di essere indagate e descritte in maniera appropriata.

Si è tentata, nell’ambito di AVIP, una prima classificazione ed interpretazione di tali fenomeni; per alcuni di essi è stato possibile suggerire proposte di annotazione e codifica sui livelli fonetico e fonologico differenziate da quelle adottate per il parlato di soggetti (adulti e/o bambini) normoudenti (cfr Gomez-Paloma F., Savy R., Problemi di analisi e codifica di alcuni fenomeni

fonetici del parlato di bambini ipoacusici, in Atti del XXVIII Convegno Nazionale AIA, Trani,

10-13 Giugno 2000, pp. 261-264).

La definizione di specifiche di annotazione e di un set di etichette per la codifica dei dati può tuttavia avvenire solo ‘a posteriori’ di una prima fase di tirocinio ed esperienza; quindi all’interno del progetto API si è aumentata contestualmente la quota di materiale analizzato ed etichettato per il soggetto ipoacusico.

(3)

2. Obiettivi del progetto API.

Gli obiettivi della ricerca sul parlato dei bambini ipoacusici all'interno del progetto sono dunque molteplici, ma convergenti in un'unica direzione, quella di disporre di un corpus sufficientemente

ampio, strutturato ed annotato, un database sul quale sia possibile operare studi specifici ai vari livelli della struttura linguistica (non ultimo quello fonetico) al pari di quanto realizzato per il

parlato dialogico di soggetti normali. Si è pertanto proceduto a:

- aumentare la quota di etichettatura del parlato dei bambini ipoacusici, sia in termini di materiale di uno stesso soggetto, sia per soggetti diversi, al fine di evitare la generalizzazione di risultati correlati a caratteristiche idiosincratiche;

- mettere a punto una procedura di etichettatura “in progress” per giungere alla definizione di specifiche di annotazione e di un set di etichette per la codifica sui livelli fonetico e fonologico differenziate da quelle adottate per il parlato di soggetti (adulti e/o bambini) normoudenti.

3. Metodologia del progetto

Materiale aggiuntivo relativo a bambini normoudenti era già disponibile in forma audio ed in trascrizione all'interno del progetto AVIP.

Nell’ambito del progetto API è stato acquisito un altro dialogo con un bambino sordo di 13 anni (due dialoghi con due bambine sorde rispettivamente di sei e nove anni erano già stati acquisiti nell’ambito del progetto AVIP) , così che la quota dei dialoghi facenti parte del corpus è salita a 3. Del secondo (S02) e del terzo (S03) dialogo sono state effettuate le trascrizioni ortografiche, necessarie allo studio del testo ed alla successiva acquisizione dei turni da etichettare.

Sui 9 turni del primo dialogo (S01) per i quali era presente solo l’etichettatura fonologica, è stata effettuata anche un’etichettatura fonetica intervenendo sul livello PHN. In più, sono stati segmentati 20 turni del secondo dialogo (S02) già presente in AVIP e 20 turni del nuovo dialogo acquisito (S03); si è raggiunto così il numero di 49 turni completamente etichettati, ripartiti rispettivamente in:

(4)

SOGGETTI N° TURNI ETICHETTATI

S01 9

S02 20

S03 20

TOT 49

Anche il numero dei turni relativi ai bambini normoudenti è stato ampliato. Ai 24 turni segmentati ed etichettati in AVIP (tutti relativi ad uno stesso soggetto normoudente P02) si sono aggiunti 31 turni appartenenti ad un secondo dialogo P03 (già acquisito in AVIP) con un altro soggetto normoudente. Si è raggiunto, dunque per i bambini normoudenti un numero complessivo di 55 turni completamente etichettati, così ripartiti:

SOGGETTI N° TURNI ETICHETTATI

P02 24

P03 31

TOT 55.

4. Fasi del progetto

Le operazioni di etichettatura hanno preso avvio dal primo dialogo già etichettato in AVIP, allo scopo di trasformare le osservazioni preliminari condotte nel precedente progetto in una pratica sistematica di analisi e codifica.

L'intero procedimento ha richiesto un'attività articolata in stadi successivi e ricorsivi di approfondimento sia delle fasi di analisi, sia di quelle di codifica, attraverso operazioni di classificazione ed interpretazione sempre più dettagliate e robuste. L'iter è stato il seguente:

(5)

analisi dei tratti spettroacustici effettuata in maniera sequenziale su ciascun turno per i 3 soggetti.

con valore del tutto provvisorio ed interno, basata su un sistema semplice che utilizza indici numerici associati alle etichette; essa ha avuto un puro scopo comparativo tra i dati (cfr. paragrafo 5).

basata sulla codifica numerica, che ha avuto lo scopo di evidenziare i vari tipi di fenomeni non occasionali, ma sistematici.

operata sul confronto dei dati a) interno al parlante,

b) entro il gruppo degli ipoacusici,

Il risultato è consistito essenzialmente in un'ulteriore classificazione con accorpamento di alcune classi o scissioni di un insieme in più classi e l'identificazione di tratti idiosincratici e/o del parlato infantile in generale.

Sulla base del lavoro svolto nell’ambito del progetto API, sarà poi possibile presentare una proposta di codifica meno elementare e più ragionata e standardizzante, mirata all’utilizzosuccessivo del database, supportata da una classificazione finale e definitiva dei fenomeni. In un prosieguo della ricerca si potrà quindi procedere ad una nuova interpretazione che dovrà necessariamente toccare aspetti articolatori, acustici e percettivi.

5. Sistema di indici numerici

Durante la procedura di analisi spettroacustica i fenomeni fonetici precedentemente evidenziati ed annotati (cfr. §1) hanno ricevuto, accanto alla etichettatura fonetica, una codifica numerica in o strettamente sequenziale. Vale a dire: man mano che un fenomeno veniva rilevato gli è stato

1a fase di ANALISI 1a fase di CODIFICA 1a fase di CLASSIFICAZIONE 1a fase di INTERPRETAZIONE

(6)

assegnato un indice numerico progressivo; ovviamente ciò ha comportato, in un primo momento, che fenomeni simili o appartenenti a gruppi contigui ( es: a relizzazioni di /r/ come schwa e realizzazioni di /r/ atipiche, non rientranti in alcuna categoria già predisposta) abbiano ricevuto indici numerici non necessariamente consecutivi.

Accanto ai fenomeni già evidenziati in AVIP (cfr. §1), se ne sono aggiunti altri derivanti da un'analisi più mirata.

Ad oggi la proposta di codifica numerica ha raggiunto lo stadio definito nella seguente tabella:

INDICE NUMERICO

CODIFICA

DESCRIZIONE DEL FENOMENO

1 dittongazioni di vocali

il numero precede il simbolo fonetico della vocale, o IL timbro fonologico della stessa preceduto dal diacritico !. Tale fenomeno può essere considerato una particolare forma di coarticolazione, dovuta alla maggiore lunghezza di quelle che dovrebbero essere “semplici transizioni formantiche” es: PHB: /p/i/p/a/; PHN:[p][i][p][1ja]

2 fricative realizzate come in due parti distinte

sullo spettrogramma si possono individuare due fasi rumorose consecutive evidenti, una meno intensa ed una più intensa: es: PHB: /v/e/d/e/; PHN: [2v][!e][d][e]

3 nasalità aggiunta a segmenti consonantici

i foni consonantici risultano frequentemente nasalizzati , in maniera sensibilmente più ampia rispetto al parlato dei normoudenti es: PHB: /l/+/o/m/+/e/tt/e/; PHN: [3l][5d][O][m][5b][e][tt][e]

4 realizzazione di /r/ come monovibrante

è il caso in cui nella realizzazione di /r/ è presente un solo rilascio sotto forma di esplosione brevissima tra due fasi di silenzio. In questo caso il simbolo numerico non precede nessun simbolo fonetico. Es: PHB: /a/n/d/a/r-e/a/; PHN: [13a][n][d][!a][4][!a]

(7)

5

inserzione di fono nel passaggio da articolazione nasale ad

articolazione orale

è presente sullo spettro tracce di un fono aggiunto fra una nasale ed una vocale. Es: PHB:/n/+/O/nn/+/o/; PHN: [n][5d][!O][14m][5b][!o]

6 allungamenti di

segmenti consonantici

può trattarsi di geminazioni spontanee, presunti raddoppiamenti fonosintattici, geminazioni da assimilazione. Es: PHB: /e/p/Oi/; PHN: [e][6pp][!O][13i]; PHB: /d/a/l/a/m/e/l/a/; PHN: [d][!a][11@][13a][6mm][1e@][l][!a] 7 realizzazione di /r/ non etichettabile né come monovibrante, né come polivibrante, né come schwa

sono realizzazioni non “canoniche” del modo d’articolazione della polivibrante, cioè realizzazioni in cui non è possibile rilevare nello spettro le fasi (o la singola fase) di occlusione seguite dai rilasci (o dal rilascio), e nemmeno le caratteristiche di una vocale centrale medio-bassa; si tratta in genere di realizzazioni approssimanti di vario tipo: es: PHB: /p/e/r/a/; PHN: [6pp][1e@][7r][a]

8

inserzione di articolazione nasale fra

due articolazioni orali

è presente sullo spettro un fono aggiunto, nasale appunto, non previsto fonologicamente; es: PHB: /p/Oi/+/l/E/ddZ/e/; PHN: [6pp][!O][13i][8n][l][e][ddZ][e]

9 inserzioni di foni in contesto non definito

è presente sullo spettro un fono aggiunto non previsto fonologicamente; es: PHB: /a/ll/+/wo/m/o/; PHN: [a][11@][9d][u][O][6mm][!o]

10 realizzazione di /r/ come schwa

la polivibrante assume i caratteri di una vocale centralizzata, medio-bassa; es: PHB: /f/o/r/n/a//j/o;PHN:[2-6f][o][10@][6nn][a][j]O]

11 realizzazione di /l/ come schwa

la laterale assume i caratteri di una vocale centralizzata, medio-bassa; es: PHB: /d/a/l/a/; PHN:

(8)

12 abbreviazione di segmenti consonantici

scempiamenti; es: PHB: /n/e/ll/a PHN: [n][13e][12l][a]

13 nasalità aggiunta a segmenti vocalici

la nasalizzazione è presente all’interno della vocale non necessariamente estendendosi da un fono nasale adiacente (fuori contesto); l’indice 13 copre anche i casi di nasalizzazione in contesto nasale; es: PHB: /e/p/Oi/l/o/; PHN: [E][6pp][!O][13i][3l][O]

14 fenomeni di confusione consonantica

fonologicamente è previsto un fono, ma foneticamente se ne realizza un altro; il fenomeno interessa prevalentemente fricative ed affricate; es: PHB: /l/a/s/i/JJ/o/r/a/ PHN:[l][a][14ts][13i][JJ][o][7r][a]

15 desonorizzazione di foni un fono sonoro viene realizzato come sordo; es: PHB: /s/O/l/d/i/ PHN: [6ss][O][3l][15t][i]

16

realizzazione di occlusive non etichettabili come tali

è la realizzazione di un’occlusiva in cui non è rilevabile la presenza di un silenzio (può essere presente una banda di rumore), o di una breve fase di esplosione (la banda di rumore dello spike può essere più lunga o non essere presente); es: PHB: /k/w/a-l/k/O/s/a/ PHN: [k][w][a][16k][O][21s][13a]

17

assimilazione del fono al luogo di articolazione

del successivo

un fono che precede assume caratteristiche articolatorie del fono che segue; es: PHB: /-un/p/a/n/e/ PHN: [17m][p][13a][n][13e]

18

realizzazione di /v/ non etichettabile come fricativa labio-dentale

realizzazione della /v/ in cui da un punto di vista spettroacustico non sono rilevabili le caratteristiche proprie delle consonanti fricative; es: PHN: [18v][e][d][13u%][%n] PHB: /v/e/d-e/u/n/

19 monottongazione di dittonghi

sullo spettro non si rileva un incontro di vocali, ma un un unico fono vocalico; es: PHB: /%p/Oi/ PHN: [%p][19!O]

(9)

20

realizzazione di /l/ non etichettabile né come laterale dentale né come

schwa

è una realizzazione della /l/ in cui non è riscontrabile sullo spettrogramma la chiara struttura formantica delle laterali; es: PHB: /-il/s/i/JJ/o/r/e/ PHN:[20l][14ts][13i][14nn][o%][%10@][!e]

21 sonorizzazione di

segmenti consonantici

un fono sordo presenta in parte, o per tutta la sua lunghezza, la barra sonora; es: PHB: /k/o/m/p/r/a/ PHN: [k][o][m][21b][r][!a]

22

realizzazione di /f/ non etichettabile come fricativa labiodentale

realizzazione della /f/ in cui da un punto di vista spettroacustico non sono rilevabili le caratteristiche proprie delle consonanti fricative; es: PHB: /f/ju/m/e/ PHN: [22f][13j][13u][m][13e]

&

articolazione aggiunta alla vocale in fine di

parola

segnala una sorta di rilasciamento della tensione articolatoria e può assumere diverse forme (espirazione orale o nasale, aspirazione); es: PHB: /a-l-l/o%/%r/a/+/ PHN: [1ae][o%][%10@][a][&]

(10)

Nelle figure seguenti, vengono riportati alcuni esempi di etichettatura con codifica numerica: 1. una consonante /l/ è realizzata in PHN con nasalità aggiunta(ed etichettata quindi come

[3l]); tale articolazione nasalizzata comporta poi un'inserzione di fono occlusivo dentale sonoro (PHB:/+/) nel passaggio alla successiva articolazione orale (ed etichettata quindi come [5d]):

figura 1: forma d’onda e spettrogramma della sequenza fonica “l’uomo” pronunciata da uno dei tre soggetti

ipoacusici; la figura si riferisce solo ai primi due foni dell’intera sequenza

2. una consonante /p/ è realizzata in PHN come geminata ( ed è etichettata quindi come [6pp]; una vocale /i/ è realizzata in PHN con nasalità aggiunta (ed è etichettata quindi come [13i]); fra le due articolazioni orali [i] ed [l] c’è l’inserzione di un fono nasale (PHB: /+/) etichettato come [8n]:

(11)

figura 2: forma d’onda e spettrogramma della sequenza fonica “e poi legge” pronunciata da uno dei tre soggetti ipoacusici

La ricerca svolta nell’ambito del progetto API è stata inoltre fondamentale per la pubblicazione del lavoro scientifico presentato in occasione del GFS 2001 “Un procedimento di codifica fonologica basato sull’analisi segmentale del parlato di bambini ipoacusici”. La metodologia qui messa a punto ed esaurientemente illustrata, potrà essere la base da cui partire per una proposta di codifica meno elementare e più ragionata e standardizzante del parlato di questa categoria di soggetti; che dovrà necessariamente toccare aspetti articolatori, acustici e percettivi

6. Bibliografia

E' stata condotta un'approfondita ricerca bibliografica, che dal punto di vista dei contenuti, indicativamente consta di tre sezioni non rigidamente demarcate:

• Una prima sezione relativa a trascrizione e codifica delle voci patologiche in generale, che tocca punti fondamentali quali l’estensione dell’ alfabeto fonetico IPA al parlato “atipico”, o la più generale problematicità dell’annotazione relativa a quest’ultimo.

(12)

• Una seconda sezione più generale che affronta il tema dei disturbi della parola tentando di inserirli anche in una più ampia teoria fonologica

• Una terza sezione, che potremmo definire “fonetica”; spunti interessanti vanno dalle prime vocalizzazioni dei bambini ipoacusici, fino ad una produzione fonica più matura: sono affrontate altresì questioni specifiche come l’ osservazione della realizzazione di ben determinati foni o di particolari caratteristiche acustiche, come la presenza vs assenza di sonorità.

SEZIONE I

Ball M J., (1988a) "A diacritic range for phonation types", Journal of IPA, 18, 39-40.

Ball M J., (1988b) "The contribution of speech pathology to development of phonetic description", in Ball (ed) Theoretical Linguistics and Disordered Language.London: Croom Helm, 168-188.

Ball M J., (1988c), "The transcription of phonation types", in Clinical Linguistics and phonetics, 2, 253-256.

Ball, M. (1991) "Computer coding of the IPA: Extensions to the IPA", Journal of the International Phonetic Association 21,1: 36-41

Ball, M.J.- Code, C.- Rahiny, J.- Hazlett, D. (1994) "Non segmental aspects of disordered speech: developments in transcription" Clinical Linguistics & Phonetics 8,1: 67-88

Bird, Steven, Paper 774, "Towards a Formal Framework for Linguistic Annotations", Speech and Hearing Disorders 2 ICSLP'98

Canepari L. (1983), La notazione fonetica. Venice: Cafoscarina

Duckworth, M.- Allen, G.- Hardcastle, W.- Ball, M. (1993) "Extensions to the International Phonetic Alphabet for the transcription of atypical speech", Clinical Linguistics & Phonetics 273-280

Duckworth, M.- Ball, M.J. (1988) " Problems in the transcription of dysfluent speech", Journal of the International Phonetic Association 18,2: 152-155

Hazan, V.- Fourcin, A.- Abberton, E. (1991) " Development of Phonetic Labeling in Hearing-Impaired Children", Ear and Hearing 12,1: 71-84

PRDS (1983) The phonetic representation of disordered speech. London: King's Found Pullum G. K., Ladusaw W. A. (1986), Phonetic Symbol Guide. Chicago: University of Chicago Press

(13)

SEZIONE II

Abberton, E.- Hazan, V.- Fourcin, A. (1990) " The development of contrastiveness in profoundly deaf children's speech", Clinical Linguistics and Phonetics 4,3: 209-220

Almirall Ferran, R. (1991) "La observación de la audición y el habla en niños con deficiencia auditiva", Revista de Logopedia, Foniatría y Audiología 11,1: 28-38

Ball Martin J. (Editor), Duckworth Martin (Editor) 1996, Advances in Clinical Phonetics (Studies in Speech Pathology and Clinical Linguistics, V. 6) / Hardcover / Published

Ball Martin J. / 1990, Phonetics for Speech Pathology, Hardcover / Published

Ball, M.J. (Ed) (1988) Theoretical Linguistics and Disordered Language.London: Croom Helm.

Bamford, J.- Saunders, E. (1985) Hearing Impairment, Auditory Perception and Language Disability. London: Edward Arnold.

Beresford R., "Deviant language acquisition: the phonological aspect", in RutterM., Martin J.A., The child with delayed speech, London, William Heinemann Medical Books, 161-167.

Bernthal, J.E., & Bankson, N.W. (1993). Articulation and phonological disorders (3rd ed.). Englewood Cliffs, NJ: Prentice Hall.

Blamey, Peter, Paper 248, "Speech Perception and Spoken Language in Children with Impaired Hearing" , Speech and Hearing Disorders 2 ICSLP'98

Bortolini U., BOnifacio S., Fior R., Zmarich C.1990,"L'acquisizione della sonorit? in bambini con caratteristiche neonatali di rischio", in Scritti in onore di Lucio Croatto", Microprint, Padova, 1990, 41-51.

Bortolini U., Fanzago F.1989,"L'analisi in tratti distintivi nella rieducazione dei disordini dell'articolazione", Acta Phoniatrica Latina 11, 1989, n.4.

Bortolini U., Ingram D., Dykstra K.1993,"The acquisition of the feature [voice] in normal and phonologically delayed Italian children", presentato al Symposium of Research in Child Language Disorders, University of Winsconsin-Madison, May 21-23, 1993; in Quaderni del CSRF, vol. 12, Progetto,Padova 1993, 165-184.

Bortolini U., Zaggia S.,1991,"Analisi fonologica automatizzata del linguaggio infantile normale e patologico,", Corso teorico-applicativo di introduzione al CHILDES, Pisa 6 nov. 1991, in Quaderni del C.S.R.F. 10, 1991, 41-51.

Bortolini U., Zmarich C., Bonifacio S.,1990,"The acquisition of voicing contrast in normal and at-risk children", comunicazione per il Congresso Internazionale di Scienze Fonetiche , Aix-en-Provence 17-23 agosto 1990, in Proceedings of the XIIth International Congress of Phonetic Sciences 5, 150-153.

(14)

Bortolini U.,1991,"Fonetica e Fonologia nello sviluppo normale e patologico del linguaggio", "Corso di aggiornamento tenuto per l'Associazione Logopedisti Lombardi", Milano 1991, in Quaderni del C.S.R.F. 10, 1991, 37-40.

Borzone De Manrique, A.M. (1984) "Fonética experimental y psicología del lenguaje", Revista de Logopedia y Fonoaudiología, ,4,1: 37-51.

Brewster, K. (1989) "Assessment of prosody", in GRUNDY, K. (Ed) Linguistics in Clinical Practice. London- New Jersey: Whurr Publishers. pp. 186-202

Camarata, S., & Gandour, J. (1984). On describing idiosyncratic phonologic systems. Journal of Speech and Hearing Disorders, 49, 262-266.

Carney, A.E. (1986). Understanding speech intelligibility in the hearing impaired. Topics in language Disorders, 6, 47-59.

Catford J. C. (1977), Fundamental Problems in Phonetics. Edinburgh: Edimburgh University Press

Costello, J., & Onstine, J. (1976). The modification of multiple articulation errors based on distinctive feature theory. Journal of Speech and Hearing Disorders, 41, 199-215.

CRystal, D. - Fletcher, P.- Garman, M. (1976) The Grammatical Analysis of Language Disability: A Procedure for Assessment and Remediation. London: Edward Arnold. Trad. cast. de A. Cardín: Análisis gramatical de los transtornos del lenguaje. Barcelona: Editorial Médica y Técnica, 1983.

Crystal, D., (1980) An introduction to language pathology, London: Edward Arnold.

Dinnsen, D. A. (1984). Methods and empirical issues in analyzing functional misarticulation. In M. Elbert, D.A. Dinnsen, & G. Weismer (Eds.), Phonological theory and the misarticulating child (ASHA Monographs No. 22) (pp. 5-17). Rockville, MD: ASHA.

Dinnsen, D.A., Chin, S.B., Elbert, M., & Powell, T.W. (1990). Some constraints on functionally disordered phonologies: Phonetic inventories and phonotactics. Journal of Speech and Hearing Research, 33, 28-37.

Dunn, C., & Till, J.A. (1982). Morphophonemic rule learning in normal and articulation-disordered children. Journal of Speech and Hearing Research, 25, 322-333.

Edwards, M.L., & Shriberg, L.D. (1983). Phonology: Applications in communicative disorders. San Diego: College-Hill.

Elbert, M., & McReynolds, L.V. (1978). An experimental analysis of misarticulating children's generalization. Journal of Speech and Hearing Research, 21, 136-150.

Elbert, M., & McReynolds, L.V. (1979). Aspects of phonological acquisition during articulation training. Journal of Speech and Hearing Disorders, 44, 459-4.71.

(15)

Elbert, M., Dinnsen, D., & Weismer, C. (Eds.). (1984). Phonological theory and the misarticulating child (ASHA Monographs No. 22). Rockville, MD: ASHA.

Faulkner, A., Fourcin, A. J. & Moore, B. C. J., Psychoacoustic Aspects of Speech Pattern Coding For The Deaf, Acta Oto-Laryngologica, Suppl. 469, 1990, pp 172-180

Gallaway, C. G., Aplin, D. Y., Newton, V. E., & HOSTLER, M. E. (1990). The GMC project: some linguistic and cognitive achievements of a population of hearing-impaired children. British Journal of Audiology, 24, 17-27.

Geers, A. E., & Moog, J. S. (1987). Predicting Spoken Language Acquisition of Profoundly Hearing-Impaired Children, Journal of Speech and Hearing Disorders 52(l),84-94.

Gierut, J.A., Elbert, M., & Dinnsen, D.A. (1987). A functional analysis of phonological knowledge and generalization learning in misarticulating children. Journal of Speech and Hearing Research, 30, 462-479.

Grodzinsky, Y. (1990) Theoretical Perspectives on Language Deficits.Cambridge, Mass.: The MIT Press (Bradford Books) [enfocament des del model GB]

Grunwell, P. (1981). The nature of phonological disability in children. New York: Academic.

Grunwell, P. (1985). Phonological assessment of child speech. Windsor: NFER-Nelson. Grunwell, P. (1989) "Assessment of phonology", in GRUNDY, K. (Ed) Linguistics in Clinical Practice. London- New Jersey: Whurr Publishers. pp. 71-91

Hodson, B.W., & Paden, E.P. (1981). Phonological processes which characterize unintelligible and intelligible speech in early childhood. Journal of Speech and Hearing Disorders, 46, 369-373.

Ingram D., 1976, Phonological disability in children, London, Edward Arnold.(pagine) Ingram, D. (1981). Procedures for the phonological analysis of children's language. Baltimore: University Park.

Jackson, C.A. (1988) "Linguistics and speech-language pathology" in NEWMEYER, F.J. (Ed) Linguistics: The Cambridge Survey. Volume III. Language: Psychological and Biological Aspects.Cambridge: Cambridge University Press. pp. 256-273;

Kamhi, A.G. (1992). The need for a broad-based model of phonological disorders. Language, Speech and Hearing Services in Schools, 23, 261-268. articulatory correspondences: Phonologic and metaphonologic. Journal of Speech and Hearing Research, 34, 559-564.

Kwiatkowski, J., & Shriberg, L.D. (1992). Intelligibility assessment in developmental phonological disorders: Accuracy of caregiver gloss. Journal of Speech and Hearing Research, 35, 1095-1104.

(16)

Laver, J.- Hiller, S.- Mackenzie Beck, J. (1988) " Acoustic waveform perturbations and voice disorders", Report to the Voice Committee of the International Association of Logopedic and Phoniatrics pp. 1-26: Journal of Voice, 5; in LAVER, J. (1991) The Gift of Speech. Papers in the Analysis of Speech and Voice. Edinburgh: Edinburgh University Press. pp. 328-349

Leonard, L.B. (1973). The nature of disordered articulation. Journal of Speech and Hearing Disorders, 38, 156-161.

Leonard, L.B. (1985). Unusual and subtle phonological behavior in the speech of phonologically disordered children. Journal of Speech and Hearing Disorders, 50, 4-13.

Liberman, A. M., Cooper, F. S., M. Studdert-Kennedy. (1968). Why are spectrograms hard to read? American Annals of the Deaf, 113, 127-133.

Ling D., 1976, Speech and the hearing impaired child: Theory and practice, Washington, A.G.B.A.D. (capitoli)

Locke, J.L. (1980). The inference of speech perception in the phonologically disordered child. Part I: A rationale, some criteria, the conventional tests. Journal of Speech and Hearing Disorders, 45, 431-444.

Locke, J.L. (1980). The inference of speech perception in the phonologically disordered child. Part II: Some clinically novel procedures, their use, some findings. Journal of Speech and Hearing Disorders, 45, 445-468.

Locke, J.L. (1983). Clinical phonology: The explanation and treatment of speech sound disorders. Journal of Speech and Hearing Disorders, 48, 339-341.

Ludlow C., 1980, "Chidren's language disorders: recent research advances, Annals of Neurology, 7, 497-507

Mahshie J., Conture E. G., 1983, "Deaf speaker's laryngeal behavior", Journal of Speech and Hearing Research 26- pp. 550-559

Markides, A. (1983) The speech of hearing impaired children. Manchester: Manchester University Press.

Marschark, Marc / West, Sue A.: Creative language abilities of deaf children. In: Journal of Speech and Hearing Research 28: 1 (1985) - pp. 73-78

Martin, S.E. (1989) "Assessment of Speech Production", in GRUNDY, K. (Ed) Linguistics in Clinical Practice. London- New Jersey: Whurr Publishers. pp. 50-70

Matteucci F., Ursino F., Grosiacques M., Panattoni G., (1990), "Il feedback audio-fonoarticolatorio in bambini ipoacusici protesizzati", Acta phoniatrica latina, XII, 333-339.

Mc Donald E. T., 1964, A deep test of articulation: picture forma and sentence form, Pittsburg: Stanwix House.

(17)

Mc Reynolds L, Engram D. 1975, Distinctive feature analysis of misarticulation, Baltimore: University Park Press.

McReynolds, L.V., & Jetzke, E. (1986). Articulation generalization of voiced-voiceless sounds in hearing-impaired children. Journal of Speech and Hearing Disorders, 51, 348-355.

Osberger, M.J. (1986) "Speech intelligibility in the hearing impaired: Research and clinical implications", Topics in Language Disorders 6,4; in KENT, R.D. (Ed) (1992) Intelligibility in Speech Disorders. Theory, Measurement and Management. Amsterdam: John Benjamins. pp. 233-264.

Osberger, M.J., & McGarr, N. (1982). Speech production characteristics ofthe hearing impaired. In N. Lass (Ed.), Speech and Language: Advances in Basic Research and Practice Vol. 8 (pp. 221-283). New York: Academic Press.

Paul, R., & Shriberg, L.D. (1982). Associations between phonology and syntax in speech-delayed children. Journal of Speech and Hearing Research, 25, 536-547.

Quigley, S.P. & Paul, P. (1984) Language and deafness. San Diego: College-Hill Press. Rubin, J.A. (1985) Static and Dynamic Information in Vowels Produced by the Hearing Impaired. Bloomington: Indiana University Linguistics Club.

Ryalls, J. & Larouche, A. (1992): "Acoustic integrity of speech production in children with moderate and severe hearing impairment", Journal of Speech and Hearing Research 35: 88-95.

Smit, A.B., & Bernthal, J.E. (1983). Voicing contrasts and their phonological implications in the speech of articulation-disordered children. Journal of Speech and Hearing Research, 26, 486-500.

Stark R., (1979), "Speech of the hearing impaired child" in Bradford LJ & Hardy WG Hearing and Hearing impairment, Grunce&Stratton.

Stoel-Gammon, C., & Dunn, C. (1985). Normal and disordered phonology in children. Austin, TX: PRO-ED.

Swisher L., 1976, "Performance of the oral deaf", in H. Whitaker & H. Whitaker (eds) Current trends in Neurolinguistics, New York: Academic Press.

Weiner, F.F. (1981,). Systematic sound preference as a characteristic of phonological disability. Journal of Speech and Hearing Disorders, 46, 281-286.

Weismer, G.- Martin, R.E. (1992) "Acoustic and perceptual approaches to the study of intelligibility" in KENT, R.D. (Ed) (1992) Intelligibility in Speech Disorders. Theory, Measurement and Management. Amsterdam: John Benjamins. pp. 67-118

(18)

Wetherby A. M., 1985, "Speech and language disorders in children – an overview", in G.K. Darby (ed) Speech and language evaluation in neurology: childhood disorders, New York, Grune & Stratton.

SEZIONE III

Abberton E., Fourcin A., Hazan V., “ Foundamental frequency range and the development of intonation in a group of profoundly deaf children”.

AJello R., Marotta G., Nicolai F., (1999) 'Uno studio sperimentale della produzione vocale di sordi italiani', in Quaderni della sezione di glottologia e linguistica, Università "G. D'Annunzio" di Chieti.

AngeloccI, A.A.- Kopp, G.A.- Holbrook, A. (1964) " The vowel formants of deaf and normal-hearing eleven-to-fourteen-year-old boys ", Journal of Speech and Hearing Disorders 29: 156-170.

Bakkum M. J., Plomp R., Pols L. C. W. (1995), “ Objective analysis versus subjective assessment of vowels pronounced by deaf and normal-hearing children”, Journal of the Acoustical Society of America 98,2: 745-761

Blamey, P.J.- Clark, G.M. (1990) "Place coding of vowel formants for cochlear implant patients", Journal of the Acoustical Society of America 88,2: 667-673

Bochner, J.H.- Barefoot, S.M.- Johnson, B.A. (1987) " Pausing in the speech of deaf young adults", Journal of Phonetics 15,4: 323-333

Bond, Z.S.- Wilson, H.F. (1980) "Acquisition of the voincing contrast by language-delayed and normal-speaking children", Journal of Speech and Hearing Research 23: 151-126

Bortolini U., Zmarich C., Bonifacio S.,1991,"I correlati acustici della sonorità in consonanti occlusive prodotte da bambini italiani", in Atti del XIX Congresso Naz. dell'Associazione Italiana di Acustica (AIA), (Napoli 10-12 Aprile 1991), 369-374.

Catts, H.W., & Jensen, P.J. (1983). Speech timing of phonologically disordered children: Voicing contrast of initial and final stop consonants. Journal of Speech and Hearing Research, 26, 501-510.

Clement, C.J. & Koopmans-van Beinum, F.J. (1995): "Influence of lack of auditory feedback: vocalizations of deaf and hearing infants compared", Proceedings of the Institute of Phonetic Sciences Amsterdam 19: 25-37.

Clement, C.J., Koopmans-van Beinum, F.J. & Pols, L.C.W. (1996): "Acoustical characteristics of sound production of deaf and normally hearing infants", Proceedings of the Fourth International Conference on Spoken Language Processing, Philadelphia, Volume 3: 1549-1552.

(19)

Cutugno F. (1991), “ Alcune considerazioni sul comportamento fonico di soggetti ipoacusici”, in Atti del XIX Congresso Naz. dell'Associazione Italiana di Acustica (AIA), (Napoli 10-12 Aprile 1991), 369-374.

Dagenais, P.A. and Crtitz-Crosby, P. (1991) Consonant lingual-palatal contacts produced by normal-hearing and hearing impaired children. Journal of Speech and Hearing Research, 34, 1423-1435.

Dagenais, P.A. and Crtitz-Crosby, P. (1992), "Comparing Tongue positioning by normal hearing and hearing impaired children during vowel production", Journal of Speech and Hearing Research, 35, 35-44.

Davis, B.L., & MacNeilage, P.F. (1990). Acquisition of correct vowel production: A quantitative case study. Journal of Speech and Hearing Research, 33, 16-27.

Forrest, K. , & Rockman, B.K. (1988). Acoustic and perceptual analysis of word-initial stop consonants in phonologically disordered children. Journal of Speech and Hearing Research, 31, 449-459.

Forrest, K., Weismer, G., Hodge, M., Dinnsen, D.A., & Elbert, M. (1990). Statistical analysis of word-initial /k/ and /t/ produced by normal and phonologically disordered children. Clinical Linguistics and Phonetics, 4, 327-340.

Giannini A. (1997), “ Voiceless and voiced consonants produced by Italian deaf children”, Proceedings of the 16 th International Congress of Linguists, Pergamon, Oxford

Giannini A. (1998), “Voiced and voiceless stops: differences in VOT and closure length produced by italian deaf children”, Acta Acustica, 84, 1131-1134

Gold T., (1980) "Speech production in hearing impaired children", in Journal of Communication Disorders, 13, 397-418.

Hoffman, P.R., & Daniloff, R.G. (1990). Evolving views of children's disordered speech sound production from motoric to phonological. Special Series: Speech-language pathology and audiology: Looking back on the past 25 years. Journal of Speech Language Pathology and Audiology, 14, 13-22.

Leonard, L.B., Camarata, S., Schwartz, R.G., Chapman, K., & Messick, C. (1985). Homonymy and the voiced-voiceless distinction in the speech of children with specific language impairment. Journal of Speech and Hearing Research, 28, 215-224.

Levitt H., Smith R. (1972), "Errors of articulation in the speech of profoundly hearing impaired children", in JASA, 51, 102-120

Lindblom, B.- Lubker, J.F.- Pauli, S. (1977) " An Acoustic-Perceptual Method for the Quantitative Evaluation of Hypernasality", Journal of Speech and Hearing Research 20" 485-496.

(20)

Monsen R. B. (1976), “ The production of English stop consonants in the speech of deaf children”, Journal of Phonetics 4, 29-42

Monsen R.B., “ Acoustic qualities of phonation in young hearing-impaired children”, in Journal of speech and hearing research, 22, 270-288.

Monsen, R.B. (1974) " Duration aspects of vowel production in the speech of deaf children ", Journal of Speech and Hearing Research 17: 386-398.

Monsen, R.B. (1976) " Normal and reduced phonological space: The production of English vowels by deaf adolescents", Journal of Phonetics 4: 189-198

Pollock, K.E., & Keiser, N.J. (1990). An examination of vowel errors in phonologically disordered children. Clinical Linguistics and Phonetics, 4, 161-178.

Ryalls, J.- Baum, S.- Larouche, A. (1991) "Spectral characteristics for place of articulation in the speech of young normal, moderately and profoundly hearing-impaired French Canadians", Clinical Linguistics & Phonetics 5,2: 165-179

Suonpää, J.- Aaltonen, G. (1981) " Intelligibility of vowels in words uttered by profoundly hearing-impaired children", Journal of Phonetics 9: 445-450

Tye-Murray N., (1991), "The establismentof open articulatory postures by deaf and hearing talkers", Journal of Speech and Hearing Research, 34, 453-459.

Tye-murray, N.- Woodworth, G. (1989) " The influence of final-syllable position on the vowel and word duration of deaf talkers", Journal of the Acoustical Society of America 85,1: 313-321

Van den Dikkenberg-Pot, I. & Koopmans-van Beinum, F.J. (1997). `Number and duration of spoken utterances of deaf and normally hearing children beetween twelve and eighteen months. Some preliminary results'. Proceedings of the Institute of Phonetic Sciences Amsterdam, 21, 91-100.

Waldstein, R.S.- Baum, S.R. (1991) "Anticipatory coarticulation in the speech of profoundly hearing impaired and normally hearing children" , Journal of Speech and Hearing Research 34,6: 1276-1285

Figura

figura 1: forma d’onda e spettrogramma della sequenza fonica “l’uomo” pronunciata da uno dei tre soggetti
figura 2 :  forma d’onda e spettrogramma della sequenza fonica “e poi legge” pronunciata da uno dei tre soggetti ipoacusici

Riferimenti

Documenti correlati

codifica di un singolo carattere -> codifica di una parola parola = sequenza di caratteri; codifica di una parola = sequenza delle codifiche ASCII dei caratteri che la

Un segnale digitale, oltre a essere discreto, può assumere soltanto valori appartenenti a un insieme discreto, attraverso la quantizzazione (su n bit).. Bit Depth è il numero di

Quantified by their standard deviation, we analyzed traces measured with Gaussian and Bessel beam illumination respectively to obtain the level of baseline noise in the absence

Fig. Sketch map of the Western Mediterranean region with reported major tectonic features and areas of occurrence of ultrapotassic to calc-alkaline orogenic rocks. A) Western

Come ricorda lo stesso Revelli, l’idea di un manua- le sulla soggettazione alfabetica maturò lentamente, soprattutto su impulso e tramite scambi di opinioni con Francesco Barberi,

una connessione allegorica tra essa e l’oggetto in questione; raffigurarla oltretutto nei baldacchini sovrastanti i Giusti dimostrava che la Città Celeste non solo era

• Lo spazio di memoria occupato da ogni pixel dipende dal numero di colori che il pixel può assumere.. Moltiplicare il numero dei pixel

• Il calcolatore può essere visto come una rete logica cioè come un insieme di dispositivi chiamati porte logiche opportunamente connessi. • Le porte logiche sono dispositivi capaci