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Prima esperienza di interconfronto sul saggio di schiusa con Artemia franciscana

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Academic year: 2021

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(1)Biol. Mar. Mediterr. (2007), 14 (1): 149-151. L. Manfra, F. Savorelli1,2, L. Migliore3, I. Gartner4, F. Gelli2, M. Inglese5, T. Leoni6, G. Libralato7, F. Martelli8, B. Di Lorenzo1, E. Magaletti1 Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare (ICRAM) Via di Casalotti, 300 - 00166 Roma, Italia. l.manfra@icram.org 2 ARPA Emilia Romagna, Ferrara, Italia. 3 Dip. di Biologia, Università di Roma, Italia. 4 ARPA Toscana, Piombino, Italia. 5 Dip. Scienze Biologiche, Università di Napoli, Italia. 6 ARPA Marche, Italia. 7 Dip. di Scienze Ambientali, Università di Venezia, Italia. 8 ARPA Toscana, Grosseto, Italia.. 1. PRIMA ESPERIENZA DI INTERCONFRONTO SUL SAGGIO DI SCHIUSA CON ARTEMIA FRANCISCANA FIRST EXPERIENCE OF COMPARISON ON THE HATCHING BIOASSAY WITH ARTEMIA FRANCISCANA Abstract In order to verify the interlaboratory variability of the hatching test, 7 laboratories conducted one 24 h bioassay, using cysts of Artemia franciscana (Crustacean: Anostraca) exposed to CuSO4 · 5 H2O. The dry weight of the nauplii estimates the success rate of the development and hatching complete process. Statistical analyses showed no significant differences in the data produced by most of the laboratories. Key-words: bioassays, Artemia franciscana, interlaboratory variability.. Introduzione Nell’ambito del Gruppo di lavoro UNICHIM “Metodi biologici – Acque salate/salmastre e sedimenti”, alcuni componenti del sottogruppo ad hoc “Crostacei” hanno condotto un esercizio di interconfronto sul saggio di schiusa con Artemia franciscana. L’interconfronto si è svolto nel periodo febbraio-giugno 2006, coinvolgendo 7 laboratori afferenti ad Istituti di Ricerca, Università ed Agenzie Regionali per l’Ambiente (ICRAM, Roma; Università Ca’ Foscari, Venezia; Università Federico II, Napoli; Università Tor Vergata, Roma; ARPA Marche, Macerata; ARPA Toscana, Grosseto e Piombino). Considerando che la maggior parte dei laboratori era alla prima esperienza di conduzione di questo saggio, la finalità per cui è stato effettuato l’interconfronto è stata quella di verificare la fattibilità di applicazione del metodo. E’ stata valutata, inoltre, la variabilità interlaboratorio del test a 24 h. Materiali e metodi L’esercizio di interconfronto è stato realizzato applicando il protocollo riportato in Migliore et al. (1997). Le prove sono state condotte con un lotto di cisti commercializzate da Argent Chemical Laboratories con il nome “Argentemia – tipo Gold” (AG). Ciascun laboratorio ha eseguito un test con tre repliche saggiando diverse concentrazioni di CuSO4 · 5 H2O, sostanza di riferimento indicata per Artemia in APAT IRSA-CNR (2003). Il saggio di schiusa è stato realizzato in schiuditoi da acquariofilia contenenti ciascuno 750 ml di ogni soluzione di trattamento (5,0 - 7,1 - 10,1 - 14,4 mg/l di.

(2) 150 L. Manfra, F. Savorelli, L. Migliore, I. Gartner, F. Gelli, M. Inglese, T. Leoni, G. Libralato, F. Martelli, B. Di Lorenzo, E. Magaletti. CuSO4 · 5 H2O) e di controllo. Come acqua di diluizione per la preparazione delle soluzioni e per il controllo è stata utilizzata acqua di mare artificiale ottenuta aggiungendo 35 g di sale Instant Ocean ad 1 l di acqua MilliQ. 1 g di cisti di A. franciscana è stato riposto nel comparto più esterno di ogni schiuditoio; dall’involucro rigido (emergence) delle cisti e dalla membrana più interna (hatching membrane) fuoriescono i naupli. Questi, se sono normalmente sviluppati, attivi e fototattici positivi, si muovono fino al centro dello schiuditoio raggiungendo un’apertura da cui entra la luce. Al centro dello schiuditoio è posto un cestellino di plastica rimovibile con fondo in rete sul quale i naupli si aggregano; questo consente di raccoglierli facilmente dopo 24 e 48 h di esposizione (dati a 48 h non riportati). I naupli raccolti sono stati filtrati su filtri prepesati da 0,45 µm, ciascuno dei quali è stato poi essiccato a 50±2 °C per 24 h e ripesato per ottenere il peso delle artemie schiuse (differenza tra il peso secco del filtro contenente le larve ed il peso del filtro prima di essere utilizzato). Il peso dei naupli raccolti è misura della percentuale di schiusa e di sviluppo. Considerata la mancanza di esperienza di molti dei laboratori partecipanti, in questa prima prova preliminare si è scelto di limitare l’analisi intralaboratorio alle sole soluzioni di controllo. Per la buona riuscita dell’esercizio, infatti, è di fondamentale importanza che i laboratori ottengano percentuali di schiusa il più possibile simili tra loro. Pertanto, allo scopo di verificare se esistono differenze statisticamente significative fra laboratori, è stata eseguita un’analisi della varianza (ANOVA), sulle percentuali di schiusa relative ai controlli ottenuti da tutti i laboratori partecipanti. L’ANOVA ed il test di Dunnett sono stati applicati ai dati ottenuti da ciascun laboratorio, per verificare se e quali concentrazioni di CuSO4 · 5 H2O risultassero significativamente differenti dai controlli.. Risultati Prima di eseguire l’interconfronto ogni laboratorio ha verificato che le cisti di Artemia franciscana avessero una % di schiusa ≥90% (Manfra et al., 2007). L’ANOVA ed il test di Dunnett, eseguiti sui dati provenienti da ogni singolo saggio, hanno evidenziato per 6 laboratori su 7 (cioè escluso il laboratorio 11) una differenza statisticamente significativa tra le diverse concentrazioni di solfato di rame saggiate ed il controllo (p<0,05). D’altra parte la quantità di cisti schiuse in seguito ad esposizione al CuSO4 · 5 H2O è risultata essere più bassa rispetto a quella osservata nel controllo “K” (Fig. 1), evidenziando un effetto tossico della sostanza nei confronti di A. franciscana; inoltre il tasso di schiusa è risultato diminuire passando dalle concentrazioni più basse a quelle più elevate. Un laboratorio ha effettuato ulteriori osservazioni sui naupli provenienti dalla schiusa delle cisti: nelle diverse concentrazioni saggiate i naupli sono stati ritrovati immobili, a partire dalle prime 24 h di esposizione, nella zona periferica degli schiuditoi, mentre nei controlli le larve immobili sono state osservate solo dopo un’esposizione superiore alle 48 h e sempre posizionate nella parte centrale degli schiuditoi. Questi risultati hanno confermato l’effetto tossico della sostanza saggiata in termini di immobilizzazione delle larve, dovuta ad alterazioni diverse che possono essere a carico dei processi di sviluppo, o della capacità motoria o della risposta fototattica. Sebbene il laboratorio 10 abbia ottenuto una percentuale di schiusa particolarmente bassa, l’analisi della varianza condotta sui dati relativi ai controlli non.

(3) 0,040 0,040 0,040 0,040 0,040 0,040 0,040 0,035 0,035 0,035 0,035 0,035 0,035 0,035 0,030 0,030 0,030 0,030 0,030 0,030 0,030 0,025 0,025 0,025 0,025 0,025 0,025 0,025 0,020 0,020 0,020 0,020 0,020 0,020 0,020 0,015 0,015 0,015 0,015 0,015 0,015 0,015 0,010 0,010 0,010 0,010 0,010 0,010 0,010 0,005 0,005 0,005 0,005 0,005 0,005 0,005 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000. 151 laboratorio 02 02 laboratorio laboratorio 02 laboratorio laboratorio 02 02. 0,040. 05 laboratorio 02 laboratorio 02 05 laboratorio 05 02 laboratorio laboratorio 05 laboratorio laboratorio 05 05 06 laboratorio 05 laboratorio 06 05 laboratorio 06 laboratorio 06 laboratorio 06 laboratorio 06 laboratorio 06 08 06 laboratorio 08 08 laboratorio laboratorio 08 laboratorio 08 laboratorio 08 10 laboratorio 08 laboratorio 10 08 laboratorio 10 10 laboratorio laboratorio 10 laboratorio 10 laboratorio 10 11 laboratorio 11 11 10 laboratorio 11 laboratorio laboratorio 11 laboratorio 11 laboratorio 13 11 13 laboratorio laboratorio 13 11. 0,035 cisti schiuse (mg/l). cisti cisti cisti schiuse schiuse schiuse (mg/l) (mg/l) (mg/l) cisti schiuse (mg/l) cisti schiuse (mg/l) cisti schiuse (mg/l) cisti schiuse (mg/l). Prima esperienza di interconfronto sul saggio di schiusa con Artemia franciscana. 0,030 0,025. laboratorio 13 laboratorio 13 laboratorio 13 laboratorio laboratorio 13 13. 0,020 0,015 0,010 0,005 0,000 K. K. 5,0. 5,0. 7,1 concentrazioni (mg/l). 7,1. 10,1. 10,1. K 5,0 7,1 10,1 K 5,0 7,1 10,1 K 5,0 7,1 10,1 K 5,0 7,1 10,1 Fig.  1  -  Peso netto delle cisti schiuse dopo 24 h esposizione. K 5,0 7,1 10,1 K 5,0 concentrazioni 7,1di(mg/l) 10,1 concentrazioni (mg/l) (mg/l) concentrazioni concentrazioni (mg/l) Net weight of hatched cysts after 24 h of exposition. concentrazioni (mg/l) concentrazioni (mg/l). 14,4. 14,4 14,4 14,4 14,4 14,4 14,4 14,4. concentrazioni (mg/l). Fig. 1 – Peso netto delle cisti schiuse dopo 24h di esposizione. Net weight of hatched cysts after 24h of exposition.. ha evidenziato differenze significative tra i valori medi (α=0,01) mostrando che i Fig. 111 ––– Peso Peso netto netto delle delle cisti cisti schiuse schiuse dopo dopo 24h 24h di di esposizione. esposizione. Fig. Peso netto delle cisti schiuse dopo 24h di esposizione. dati prodotti daFig. tutti iweight laboratori sono tra di24h loro confrontabili e che, quindi, il Fig. 1Net – netto cisti schiuse di esposizione. Fig. ––– Peso Peso netto delle cisti schiuse dopo di of delle hatched cysts afterdopo 24h 24h of exposition. exposition. Fig. Peso netto delle cisti schiuse dopo 24h di esposizione. Net weight of hatched cysts after 24h of exposition. Fig. 111Net Peso netto delle cisticysts schiuse dopo 24h di esposizione. esposizione. weight of hatched after 24h of Net weight of hatched cysts after 24h of exposition. metodo può essere facilmente applicato anche da laboratori con poca esperienza. Net weight of hatched cysts after 24h of exposition. Net weight of hatched cysts after 24h of exposition. Net weight of hatched cysts after 24h of exposition.. Conclusioni Tale attività di interconfronto ha permesso di acquisire competenze riguardo ad un test che, pur conservando la semplicità e la rapidità di un test acuto, può essere considerato cronico a breve termine. Utilizza, infatti, un endpoint complesso, poiché valuta il grado di successo del processo completo di schiusa e di sviluppo dell’A. franciscana. La percentuale di schiusa nei trattamenti con CuSO4 · 5 H2O è risultata essere più bassa rispetto a quella osservata nel controllo, evidenziando un effetto tossico della sostanza nei confronti di A. franciscana. Tale effetto tossico è stato valutato anche per l’endpoint immobilizzazione (Manfra et al., 2007), tuttavia per confrontare la sensibilità tra i due tipi di saggio sarà necessario proseguire la sperimentazione fino alla definizione di grandezze confrontabili, come ad esempio NOEC e LOEC. Vista la bassa variabilità dei dati relativi ai controlli prodotti dai 7 laboratori partecipanti, questa prima esperienza di interconfronto consente di proporre il test di schiusa con Artemia franciscana come un potenziale valido strumento di indagine nell’ambito delle valutazioni ecotossicologiche. Bibliografia APAT IRSA-CNR (2003) - Metodi analitici per le acque. Manuali e linee guida 29/2003. Volume terzo. Metodo 8060. MANFRA L., DI LORENZO B., BELLARIA V., DE PALMAS F., FLORIS B., GARTNER I., GELLI F., INGLESE M., LEONI T., LOSSO C., MARTELLI F., MARTONE C., MIGLIORE L., PALAZZI D., RIGHINI P., MAGALETTI E., SAVORELLI F. (2007) Interconfronto sul saggio acuto di immobilizzazione con Artemia franciscana. Biol. Mar. Mediterr., 14 (1): 59-63. MIGLIORE L., CIVITAREALE C., BRAMBILLA G., DOJMI DI DELUPIS G. (1997) - Toxicity of several important agricultural antibiotics to Artemia. Water Research, 31 (7): 1801-1806..

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