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Valutazione degli effetti dei surfactanti del suolo e dei regolatori di crescita su un tappeto erboso di Cynodon dactylon "Princess 77" sottoposto a deficit idrico

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(1)

UNIVERSITA’ DI PISA

Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e

Agro-ambientali

Laurea Magistrale in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio

ELABORATO FINALE

EFFETTI DEI SURFACTANTI DEL SUOLO E DEI

REGOLATORI DI CRESCITA SU UN TAPPETO ERBOSO

DI CYNODON DACTYLON “PRINCESS 77” SOTTOPOSTO

A DEFICIT IDRICO

Relatore: Dott. Marco Volterrani Candidato: Patrizia Rollo Correlatore: Dott. Lorenzo Guglielminetti

(2)

[…] Non importa quanto stretto sia il passaggio, Quanto piena di castighi la vita,

Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima.

(3)

SOMMARIO INTRODUZIONE ... 4 MATERIALI E METODI ... 19 Trattamenti ... 19 Raccolta dati ... 24 RISULTATI ... 28 Copertura vegetale ... 29

Qualità del tappeto erboso ... 31

NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) ... 33

DISCUSSIONE DEI RISULTATI ... 36

CONCLUSIONI ... 42

GRAFICI ... 44

BIBLIOGRAFIA ... 56

(4)

INTRODUZIONE

Nonostante un sempre maggiore interesse sulla tutela del verde e sulla

creazione di nuove aree coperte da vegetazione (rimboschimenti, aiuole fiorite,

tappeti erbosi,…), in molti Paesi le aree verdi e, in particolare, i tappeti erbosi,

per svariati motivi, non sono considerati essenziali all’interno di uno spazio

urbano.

Un esempio indicativo viene dal Sud-Ovest degli Stati Uniti d’America,

dove, secondo la popolazione locale, la presenza dei tappeti erbosi non è

necessaria in quanto richiede un’irrigazione che utilizza un elevato quantitativo

di acqua affinché mantengano un accettabile valore estetico; opinione

rafforzata dall’esistenza di “local ordinances” che prevedono la manutenzione

del frontyard e, di conseguenza, un ulteriore consumo di acqua per

l’irrigazione.

Ma a dispetto del pensiero comune che, cioè, l’acqua venga sprecata in

coperture vegetali non essenziali, le aree a tappeto erboso stanno assumendo

sempre maggiore importanza economica. Basti pensare che, solo in New

(5)

all’intera economia americana nell’anno 2004-2005 (Diemer, 2006). Ciò non

di meno, i tappeti erbosi hanno numerosi altri benefici che vengono

sottovalutati, quali benefici funzionali, ricreazionali ed estetici (Beard e Green,

1994).

I benefici funzionali includono una riduzione dell’erosione del suolo,

dissipamento del calore e controllo del particolato presente nell’aria, come ad

esempio la polvere. Una maggiore densità della massa radicale permette un

economico controllo dell’erosione giacché le radici stabilizzano il suolo e

prevengono il ruscellamento dell’acqua.

Il dissipamento del calore è uno dei maggiori benefici nelle zone a clima arido;

ad esempio, un tappeto erboso di Cynodon dactylon risulta 21°C più fresco di

una superfice dormiente, 39°C più fresco rispetto a una superfice senza

copertura vegetale e fino a 70°C più fresco rispetto a un tappeto erboso

sintetico (Schiavon et al, 2014).

Lo scopo ricreativo è un altro importante beneficio dei tappeti erbosi.

Numerose attività sono svolte su superfici erbose e sebbene sia complicato

stimarne il valore economico, esse contribuiscono notevolmente al benessere

della società.

Per di più, molti proprietari ritengono che prendersi cura del proprio giardino

(6)

Il problema dell’irrigazione nelle zone del Sud-Ovest degli USA, però,

è un problema attuale e reale, poiché per la manutenzione delle aree

ricreazionali e di quelle agricole è utilizzata acqua potabile la cui quantità in

questi Stati è limitata a causa delle condizioni di siccità. La precipitazione

media annua sulla città di Las Cruces, NM misurata nel trentennio che va dal

1971 al 2000 è stata di 234 mm di pioggia (Western Regional Climate Center

),

mentre l’evapotraspirazione (ET0), in generale, può raggiungere e superare i

1600 mm annui; in media, ad Albuquerque, il deficit annuale tra

evapotraspirazione potenziale e precipitazioni può raggiungere anche i 740 mm

annui (Beard, 2002). Tale deficit può essere ancora più accentuato nella parte

sud del New Mexico, dove le temperature medie estive sono più elevate,

causando una maggiore ET. Infatti, il deficit calcolato a El Paso (TX), che dista

solo 65 km dalla città Las Cruces, è di circa 895 mm annui (Beard, 2002). In

più, esso aumenta nel periodo primaverile-estivo, proprio quando le piante

sono in pieno sviluppo e hanno bisogno di una maggiore quantità di acqua che,

a causa delle scarse o assenti precipitazioni, deve essere fornita con

l’irrigazione. Il risultato è che circa il 50% dell’uso domestico di acqua

(7)

Kjelgren et al., 2000) nei mesi estivi, quando sono attive le restrizioni locali sul

consumo di acqua potabile (Albuquerque Bernaillo County Water Utility

Authority, 2007).

Dal problema della limitata disponibilità di acqua potabile in queste

regioni nasce la necessità di ricercare nuove strategie per garantire la

conservazione dell’acqua e un utilizzo più efficiente di questa risorsa.

Nel corso degli anni sono state sviluppate cinque diverse strategie per

ridurre i quantitativi di acqua potabile utilizzata per la manutenzione delle aree

verdi nelle regioni aride e semiaride (Leinauer et al., 2010):

1. Sostituire l’acqua potabile con acque reflue, salmastre, o altri tipi di

acqua non adatta al consumo umano;

2. deficit d’irrigazione: fornire al tappeto erboso una quantità di acqua

inferiore all’ET basandosi sui dati climatici locali;

3. promuovere l’utilizzo di specie da tappeto erboso resistenti alla siccità e

che quindi necessitino di minore quantità di acqua rispetto alle specie

più comunemente utilizzate;

4. migliorare l’irrigazione utilizzando sistemi d’irrigazione più efficienti;

(8)

Riguardo alla conservazione di acqua potabile, ci sono vari tipi di acqua

non potabile che potrebbero essere utilizzati per l’irrigazione dei tappeti erbosi.

Tra questi ci sono le acque reflue, sotterranee saline, superficiali salmastre,

acque di falda e la stessa acqua di ritorno dell’irrigazione (Duncan et al., 2009).

E’ stato stimato che, utilizzando acqua non potabile, si possano ridurre i costi

d’irrigazione di circa il 20% rispetto all’uso di acqua potabile (Huck et al.,

2000). Il problema delle acque non potabili è, però, l’elevata salinità e l’elevato

contenuto di Na e altri ioni che possono avere effetti negativi sia sulla vita

delle piante sia sul suolo a causa del conseguente accumulo di sali in esso. Una

soluzione a questo problema potrebbe essere l’utilizzo di specie da tappeto

erboso resistenti alla salinità e la lisciviazione dei sali dalla zona radicale

(Ayers and Westcot, 1985; Carrow et al., 2000; Duncan et al., 2009; Huck et

al., 2000).

Per deficit d’irrigazione s’intende l’applicazione di una minore quantità

di acqua senza sostituire la massima perdita da parte delle piante (ET).

Secondo alcuni studi, infatti, esistono specie da tappeto erboso che sono in

grado di mantenere la loro qualità e funzionalità anche se gli viene

(9)

et al., 2011; Shearman, 2008); la Cynodon dactylon e Paspalum vaginatum

hanno dimostrato lo stesso comportamento se irrigate al 100% o al 60% di ET

(Meyer et Gibeault, 1987). Per le microterme si è registrata una buona risposta

da parte di Poa pratensis, Lolium perenne, Festuca arundinacea, Agrostis

stolonifera se irrigate all’80% di ET. Questa strategia è stata suggerita come

soluzione per la conservazione di acqua potabile e utilizzata specialmente in

zone in cui le precipitazioni garantiscono una buona qualità del tappeto erboso

senza perdita della sua funzionalità (Shearman, 2008). Sono stati suggeriti tre

differenti approcci di deficit d’irrigazione (Tayfur et al., 1995):

1. Ridurre il tempo d’irrigazione e, di conseguenza, la quantità di acqua

fornita al tappeto erboso;

2. mantenere il tempo d’irrigazione invariato e diminuire la frequenza di

irrigazione;

3. ridurre l’irrigazione mentre le piante non sono in piena crescita o in

periodi in cui sono meno suscettibili allo stress idrico.

Perché queste ipotesi abbiano successo, è necessario scegliere specie

che siano in grado di tollerare periodi di siccità o che siano in grado di

riprendersi dopo lunghi periodi di deficit d’irrigazione. E’ importante, quindi,

(10)

l’elevata tolleranza alle alte temperature e alla salinità (nel caso di irrigazione

con acque non potabili saline). Ci sono studi che hanno dimostrato che varie

specie microterme e macroterme possiedono tali caratteristiche (Alshammary

et al., 2004; Dean et al., 1996; Duncan et al., 2009; Marcum, 1999).

Basandosi su questi studi è stato dimostrato che, in generale, le specie

macroterme siano più tolleranti rispetto a quelle microterme favorendo, così,

l’utilizzo delle prime nelle aree caratterizzate da siccità ed elevate temperature.

In generale, la mancanza di acqua ha effetti negativi sulle piante come

l’insorgenza di sintomi di stress idrico, soprattutto se l’irrigazione non è

uniforme e la frequenza è irregolare e non raggiunge l’apparato radicale

(Carrow, 2004).

I tappeti erbosi sono spesso irrigati con sistemi d’irrigazione a pioggia

inefficienti che, quindi, sono soggetti a perdite per dispersione a causa del

vento, per evaporazione dal suolo o per run-off. Per questo motivo sarebbe più

efficiente la subirrigazione a goccia che applica l’acqua direttamente alle radici

riducendone le perdite; questo tipo d’irrigazione, però, richiede elevati costi di

installazione e manutenzione e, inoltre, può portare a varie difficoltà tecniche

come intralcio alle lavorazioni del terreno, difficoltà nel trovare i gocciolatori,

(11)

creare un tappeto erboso partendo dai semi.

Lo stress idrico è un problema comune nel Sud-Ovest degli Stati Uniti.

E’ definito come una condizione, temporanea o prolungata, di carenza di acqua

che può provocare svariati danni alla pianta. La pianta è in stress idrico se

subisce modificazioni morfologiche e fisiologiche. I danni causati da tale stress

possono essere di tipo elastico (o temporanei) e di tipo plastico (o permanenti);

dei primi fanno parte un minore accrescimento per distensione, chiusura

stomatica per ridurre le perdite di acqua, cavitazione, caduta dei peli radicali e

inibizione della fissazione del carbonio. I danni plastici e quindi permanenti

provocano alterazione del metabolismo e maggiore produzione di etilene con

conseguente caduta delle foglie.

Una conseguenza allo stress idrico di notevole importanza è la limitata capacità

di fissazione del carbonio; infatti, l’assorbimento della radiazione solare

continua anche se la pianta è sotto stress idrico generando energia in eccesso

che non può essere usata nel processo di fissazione del carbonio. Questo

squilibrio porta a uno stress ossidativo della pianta provocando la formazione

di specie attive di ossigeno come ossigeno singoletto ( 1O2 ), superossido (O2 - ),

acqua ossigenata (H2O2), radicale idrossile (HO) (Asada, 1999; Da Costa e

(12)

l’erosione della membrana cellulare con conseguente invecchiamento delle

cellule, e danneggiamento degli acidi nucleici e delle proteine (Smirnoff, 1993)

causando difficoltà di fotosintesi e quindi la degradazione della clorofilla. Ciò

nonostante le piante hanno sistemi enzimatici e non enzimatici che ripuliscono

la pianta dai radicali liberi dell’ossigeno. La superossido dismutasi, ad esempio,

catalizza la dismutazione dei radicali superossidi in perossido di idrogeno e

ozono. L’attività enzimatica, però, può essere interrotta da stress termici e

idrici. Quando i periodi di stress idrico sono troppo lunghi e intensi la quantità

di ossigeno attivo eccede la capacità antiossidante degli enzimi causando danni

cellulari che, a loro volta, portano alla perdita del colore, della qualità e della

funzionalità del tappeto erboso.

Dalla necessità di affrontare e porre rimedio ai problemi che affliggono

il New Mexico e quindi alla carenza di acqua potabile e al conseguente stress

idrico, l’industria chimica ha introdotto sul mercato nuove soluzioni quali i

surfattanti del suolo da accompagnare all’utilizzo dei regolatori di crescita

delle piante (PGR - Plant Growth Regulators).

I surfactanti o tensioattivi sono sostanze che hanno le proprietà di

abbassare la tensione superficiale di un liquido, agevolando la bagnabilità di

(13)

organici con un gruppo polare (testa) e una coda non polare (coda).

Convenzionalmente un surfactante viene schematizzato con una “testa” idrofila

a cui è legata una “coda” idrofoba.

Ci sono diverse classi di surfactanti:

• Surfactanti anionici: sali costituiti da lunghe catene di carbonio,

terminanti con un gruppo carbossilato o solfonato. Ad esempio, molti

saponi.

• Surfactanti cationici: sali con lunghe catene di atomi di carbonio

terminanti con un gruppo ammonico quaternario con carica positiva.

• Surfactanti non ionici: sono alcoli a lunga catena. Detti anche agenti

(14)

• Surfactanti anfoteri: a seconda se si utilizzano in ambiente acido o

alcalino posso comportarsi come surfactanti anionici o cationici,

rispettivamente.

In particolare, i surfactanti del suolo hanno le proprietà di rompere le

forze coesive delle molecole di acqua così da ridurne la tensione superficiale e

permetterne una migliore distribuzione e penetrazione nel terreno fino alla

zona interessata dall’apparato radicale delle piante. Recentemente, l’utilizzo di

questi surfactanti è stato suggerito, anche, per il loro ruolo nella conservazione

dell’acqua (Leinauer e Devitt, 2013).

Altri prodotti frequentemente utilizzati sui tappeti erbosi sono i

regolatori di crescita delle piante (PGR). I PGR sono sostanze chimiche che

alterano la crescita delle piante o di una parte della pianta. I regolatori di

crescita possono essere ormoni prodotti direttamente dalla pianta o prodotti

chimici di sintesi che devono essere preventivamente accettati e registrati. In

generale, quindi, per regolatore di crescita si intende qualsia sostanza che

acceleri o rallenti la crescita della pianta tramite azioni fisiologiche.

L’ultilizzo di PGR in America ebbe inizio nel 1930 per aumentare la

produzione di ananas, ma nel corso degli anni hanno avuto sempre maggiore

(15)

Secondo l’ American Society of Horticultural Science, i regolatori di

crescita sono divisi in sei classi, Tabella 1.

Class Function(s)

Auxins Shoot elongation

Gibberellins Stimulate cell division and elongation

Cytokinins Stimulate cell division

Ethylene generators Ripening

Growth inhibitors Stops growth

Growth retardants Slows growth

La Tabella 2 mostra la lista dei PGR regolarmente registrati nello stato del

New Mexico, USA.

Prodotto Principi attivi

ASCEND PLANT GROWTH REGULATOR Gibberellic acid; Indole-3-Butyric Acid;

Kinetin

COCOON Kaolin

DIFFUSION Calcium Carbonate

DIFFUSION O Calcium Carbonate

(16)

EMBARK TURF AND ORNAMENTAL Mefluidide, diethanolamine salt

ETHEPHON 2 PLANT REGULATOR Ethephon

GRAVITY PGS Gibberellic acid; Indole-3-Butyric Acid;

Kinetin

HAPPYGRO PGR Kinetin

KICKSTAND PGR Indole-3-Butyric Acid

MONARCH Paclobutrazol

NUFARM T-PAC SPC MEC Trinexapac-ethyl

OSKIE Ethephon

PHOENIX CARDINAL Ethephon

PODIUM Trinexapac-ethyl

PRIMO MAXX Trinexapac-ethyl

PROGIBB T&O Gibberellic acid

PROXY Ethephon

PURSHADE PLANT PROTECTANT Calcium Carbonate

RADIATE Indole-3-Butyric Acid; Kinetin

RYZUP SMARTGRASS Gibberellic acid

SOMBRERO Calcium Carbonate

STIMPLEX Kinetin

TIDE PACLO 2SC Paclobutrazol

VALIDATE Kinetin

(17)

Nell’ambito dei tappeti erbosi, i regolatori di crescita servono

principalmente a ridurre la crescita delle piante attraverso l’inibizione della

divisione cellulare (tipo I) o la sintesi dell’acido gibberellico (tipo II) (Fry e

Huang, 2004). Da quando, nel 1990, fu introdotto il Trinexapac-ethyl (Primo

Maxx), l’applicazione dei PGR è diventata una pratica comune per mantenere

un’elevata qualità del tappeto erboso. Ad esempio, i greenkeeper nei campi da

golf utilizzano il TE per rallentare la crescita di Cynodon dactylon nei fairway

in maniera tale da ridurre la frequenza di taglio. Per di più, numerosi studi

hanno dimostrato una minore ET delle piante poiché il TE inibisce la biosintesi

di gibberelline responsabili dell’allungamento delle piante e una migliore

qualità del tappeto erboso durante brevi periodi di siccità nelle specie

microterme (Fry e Jiang,1998; King et al., 1997; Marcum e Jiang, 1997). Ciò

nonostante, i cambiamenti fiosologici che avvengono in piante sottoposte a

stress idrico non sono ancora chiari. E’ stata notata una maggiore tolleranza

alla siccità del Lolium perenne dopo un’applicazione fogliare del TE e una

migliore qualità e copertura per Agrostis stolonifera (Goss et al., 2002) oltre a

una maggiore densità e a un maggiore contenuto di clorofilla (Xu e Huang,

2010). Anche alcune varietà di Cynodon irrigate con acqua salata e trattati con

TE hanno mostrato gli stessi risultati (Baldwin et al., 2006). Questi studi sono

(18)

grado di ottenere gli stessi risultati in campo e con le piante sottoposte a vari

stress.

Gli studi oggetto di questa tesi sono orientati a investigare le interazioni

tra il tappeto erboso e vari surfactanti e PGR con una delle strategie di

conservazione dell’acqua, il deficit d’irrigazione. E’ stata, quindi, studiata la

risposta di Cynodon dactylon quando irrigata con sistema d’irrigazione a

piogga all’ 80%, 65%, 50% e 50% a giorni alterni dell’ET totale del tappeto

erboso.

Lo scopo finale del progetto è, quindi, quello di ricercare la più ottimale

combinazione di prodotti chimici (surfactanti del suolo, PGR o surfactante +

PGR) e quantità di irrigazione da apportare a un tappeto erboso di Cynodon

dactylon tagliato a fairway per ottenere la migliore qualità e la tolleranza a

(19)

MATERIALI E METODI

Trattamenti

1. 4 livelli di irrigazione (50%, 65%, 80% e 50% a giorni alterni ETo)

2. Prodotti chimici: controllo (nessun trattamento), Primo Maxx,

Revolution, Soaker, Civitas, Aquicare, WFW1501, PX 13008, PX

15002, KL 120, EXT 752, EXT 876 (Iniezioni nel sistema di

irrigazione).

Il Primo Maxx è un prodotto chimico che rientra nella categoria dei

regolatori di crescita (PGR) ed è un inibitore della biosintesi di gibberelline.

Diversamente da altri PGR, Primo Maxx ha come effetto l’inibizione della

crescita verticale della pianta favorendo lo sviluppo laterale degli stoloni, e un

colore delle foglie più acceso. Il prodotto va applicato prima che la coltura

affronti condizioni di stress così da preparare il tappeto erboso a tali condizioni

estreme prima che si manifestino.

Revolution è un prodotto chimico per tappeti erbosi che rientra nella

(20)

un adeguato equilibrio idrico nella zone radicale in condizioni di siccità e non.

Revolution è in grado di creare uno strato d’idratazione sulla superficie delle

particelle di suolo così da trattenere l’acqua più vicino possibile ad esse e

ottenerne una più uniforme distribuzione. Inoltre, grazie a questa caratteristica,

Revolution migliora anche la struttura dell’apparato radicale e,

conseguentemente, la qualità del tappeto erboso e le sue performance.

Soaker è un surfactante non ionico o agente bagnante che permette un

minore utilizzo di acqua d’irrigazione in quanto aiuta a mantenere un’adeguata

umidità nel suolo, favorisce un’elevata penetrazione dell’acqua nel terreno e

una distribuzione uniforme. In più è 100% degradabile.

Civitas è un pigmento naturale utilizzato per prevenire le malattie,

l’attacco da parte d’insetti dannosi che possano minacciare la salute del tappeto

erboso. Il metodo d’azione di questo prodotto è la resistenza sistemica indotta

(ISR- Inducted Systemic Resistance) creando una barriera contro patogeni e

insetti. Indirettamente Civitas contribuisce, quindi, a ottenere una migliore

qualità del tappeto erboso dal punto di vista estetico e funzionale e

conseguentemente a un minore utilizzo di altri pesticidi e, se usato

(21)

Aquicare è un agente bagnante, non fitotossico, che aiuta a ridurre la

richiesta di acqua e le perdite da parte del tappeto erboso pur mantenendo

un’ottima qualità. E’ stato formulato, principalmente, per evitare la presenza di

punti secchi localizzati e per il controllo di suoli idrorepellenti. Come tutti gli

agenti bagnanti, Aquicare ha la capacità di ridurre la tensione superficiale

dell’acqua consentendone una migliore distribuzione e uniformità. Inoltre,

permette una migliore penetrazione dell’acqua nel terreno il che significa una

minore perdita per evaporazione e run off e un uso più efficiente dell’acqua

d’irrigazione. Mantiene un livello ottimale di umidità nella zona dell’apparato

radicale e un conseguente apparato fogliare sano e uniforme.

WFW1501, EXT 752, PX 13008, PX 15002, KL 120, EXT 876 sono

prodotti chimici da applicare al tappeto erboso dell’area di studio con le stesse

modalità dei suddetti. Questi prodotti sono stati forniti da diverse aziende

(WinfieldTM, Exacto Inc.). per essere testati. Non sono state fornite

(22)

Lo studio è stato condotto a partire da Maggio 2015 e portato avanti

fino a Noembre 2015 al Golf Course della New Mexico State University di Las

Cruces, NM. Il suolo del sito sperimentale è tipico delle regioni aride ed è

composto principalmente da sabbia e in piccola percentuale da argilla. L’area

di ricerca misura circa 85 m x 18 m ed è ricoperta da Cynodon dactylon cv.

Princess 77. L’intera area è suddivisa in plots di dimensioni di 1x1 m, più 8

plots di dimensioni di 8x8.

I trattamenti sopra indicati sono stati applicati regolarmente ogni mese e

le iniezioni nei plots più grandi ogni 28 giorni. Nel periodo primaverile tutti i

plots sono stati irrigati ugualmente al 75% ET. Il deficit d’irrigazione è stato

applicato da Giugno 2015 e terminato a Novembre 2015. I dati necessari per il

calcolo dell’evapotraspirazione sono stati raccolti da una stazione meteo situata

nelle vicinanze del campo sperimentale. I dati mensili raccolti sono mostrati

nella Tabella 1.

Tabella 1 – Dati climatici mensili ed evapotraspirazione (ETos)

T avg air tc max air tc min rain mm soil t10 cm soil t20 cm ET ETos JAN 6,0 13,4 0,1 23,9 8,0 8,5 47,8 54,4 FEB 11,1 19,9 2,8 0,3 11,2 11,4 82,3 89,3 MAR 14,9 22,2 7,2 6,1 14,3 14,3 118,5 126,3 APR 17,5 25,0 8,5 9,1 17,3 17,3 161,3 170,1 MAY 21,2 28,8 12,3 31,0 20,3 20,1 204,5 215,2 JUN 28,3 35,2 20,5 22,4 24,8 24,4 219,0 237,5 JUL 27,7 34,9 21,1 42,9 26,7 -224,4 178,0 183,1 AUG 28,3 35,0 22,0 19,1 27,8 27,8 177,8 191,7 SEP 25,7 32,4 19,2 6,4 25,8 26,0 141,2 155,4 OCT 18,9 25,6 12,9 46,0 21,4 21,9 101,0 111,5

(23)

Per calcolare il tempo d’irrigazione, sono stati condotti tre irrigation

audits durante il periodo di studio. Tale pratica consiste nel posizionare

uniformemente sull’area di studio un determinato numero di coppe graduate e

eseguire un’irrigazione di 15 minuti al termine dei quali si legge la quantità di

acqua che si accumula in esse.

I tempi d’irrigazione sono stati comparati con le letture effettuate sui

contatori di acqua installati nel campo. I tempi d’irrigazione sono stati calcolati

ogni lunedì mattina basandosi sull’ET della settimana precedente e i plots

hanno ricevuto giornalmente 1/7 dell’ ET totale della settimana. L’irrigazione è

stata sospesa per 24 ore ogni qual volta venivano effettuate le misurazioni

dell’umidità del terreno.

I plots sono stati tagliati regolarmente tre volte a settimana ad altezza

fairway (1, 2 cm) con un rasaerba a lama elicoidale senza raccolta del clipping.

Prima dell’inizio dello studio, i plots sono stati trattati con Pro-Mate®

Barricade® e Pro-Mate® Merit® (Prodiamina) per il controllo delle piante

(24)

Raccolta dati

Tra Giugno e Novembre, sono state effettuate, tutte nello stesso giorno,

diverse misurazioni sull’area di studio.

1) Qualità del tappeto erboso: visual rating. Ad ogni plot è stato

assegnato un valore da 1 a 9 che ne esprimesse la sua qualità

estetica. Il valore 1 viene assegnato ai plots particolarmente

privi di copertura vegetale o morti, il valore 9 viene

assegnato ai plots considerati perfetti, verdi e uniformi. Il

valore 6 è il valore medio che viene assegnato ai plots

considerati accettabili.

2) Copertura e colore del tappeto erboso (DGCI): su ogni plot è

stata scattata una fotografia, l’immagine digitale è stata poi

analizzata per determinare il Dark Green Colour Index

(DGCI) e la percentuale di copertura vegetale.

Ogni fotografia copre una superficie di circa 1 m x 1 m ed è

stata acquisita utilizzando una scatola di metallo delle

(25)

lampadine da 9 Watt per garantire una luminosità costante

(Ikemura, 2003; Karcher e Richardson, 2003). Sulla parte

superiore della scatola è presente un foro sul quale viene

posizionata la macchina fotografica; la macchina fotografica

che è stata utilizzata è una Canon A570is (Canon Inc. Tokio,

Japan) impostata su una velocità di scatto di 1/60,

un’apertura di f/2.6, ISO 200 e una lente focale di 32 mm.

La percentuale di copertura verde è stata calcolata con

l’ausilio del software SigmaScan Pro 5 (Systat Software Inc.

San Jose, CA). Il Dark Green Colour Index è stato calcolato

prendendo in considerazione l’intera immagine senza

escludere i punti privi di copertura (Karcher e Richardson,

2003 e 2005).

3) Stress del tappeto erboso (NDVI): il Normalized Difference

Vegetation Index è stato misurato attraverso l’utilizzo del

Green Seeker Hand HeldTM Optical Sensor Unit Model 505

(Ntech, Ukiah, CA) provvisto di una tracolla e mantenuto a

una distanza dal suolo di circa 80 cm. Le misurazioni sono

(26)

scannerizzando i 100 cm sottostanti lo strumento (Bell et

al.,2009). Sono state collezionate tra le 20 e le 30

misurazioni per plot e l’NDVI è stato calcolato basandosi su

due letture di riflettanza (𝜌) prese a 770 nm (vicino-infrarosso) e a 660 nm (rosso).

I valori di NDVI variano da + 1.0 a – 1.0; le aree prive o con

scarsa copertura vegetale hanno valori di NDVI molto bassi

(per esempio 0.1 o meno, da 0.2 a 0.5), mentre aree con una

buona copertura vegetale hanno valori che vanno da 0.6 a

0.9. Attraverso i valori di NDVI è possibile creare immagini

o grafici che danno informazioni sul tipo di vegetazione,

copertura e stato.

4) Umidità nel suolo: misurata nei primi 10 cm di suolo con

l’utilizzo TDR 300 soil moisture meter (Field scout TDR

300 Probe, Spectrum Technologis, Inc.). Su ogni plot sono

state effettuate 6 misurazioni ed è stata calcolata la

deviazione standard per valutare l’uniformità dell’umidità

nel suolo. Una deviazione standard bassa indica un’elevata

(27)

5) Analisi statistica dei dati: per analizzare gli effetti dei diversi

livelli d’irrigazione e dei surfactanti e PGR sulla copertura

del tappeto erboso, sulla qualità, NDVI, DCGI e uniformità

dell’umidità nel suolo, i dati sono stati sottoposti a un’analisi

(28)

RISULTATI

Sulla serie di dati raccolti è stata applicata l’analisi della varianza

(ANOVA) che permette di verificare quali variabili hanno influenzato

maggiormente i vari parametri misurati e, in seguito, il confronto multiplo per

evidenziare le differenze all’interno delle variabili stesse.

Nella Tabella 2 sono elencati i parametri e le variabili presi in

considerazione durante lo studio.

Tabella 2 – Risultati del test ANOVA.

CM1000 Copertura DGCI Qualità NDVI

Rep NS NS NS NS NS TRT NS *** *** *** *** ET *** *** *** *** *** TRT*ET *** *** *** *** *** Giorno *** *** *** *** *** TRT*Giorno NS NS *** *** NS ET*Giorno *** *** *** *** *** TRT*ET*Giorno NS NS NS NS NS * F test < 0,05 di probabilità ** F test <0,01 di probabilità *** F test <0,001 di probabilità

NS non significativo (F test >0,05 di probabilità)

Umidità 28/05 25/06 22/07 20/08 15/10

Rep NS NS NS NS NS

TRT NS NS NS NS NS

ET NS *** *** *** ***

(29)

Copertura vegetale

La copertura vegetale risulta molto influenzata dal tipo di trattamento,

dal livello di ET, dalla combinazione di trattamento ed ET, dal giorno e dalla

combinazione di ET e giorno.

In particolare, Civitas è il trattamento migliore per quanto riguarda la

copertura, seguito da Aquicare, Soaker + Primo Maxx e Revolution + Primo

Maxx (Tabella 3).

Tabella 3 - Confronto multiplo TRT e ET Copertura

Controllo 84,5 BC

Primo Maxx 83,1 C

Revolution + Primo Maxx 86,3 B

Soaker + Primo Maxx 86,7 B

Civitas 90,9 A Aquicare 86,8 B WFW 1501 85,3 BC Revolution 85 BC ET 80% 93,3 A ET 65% 90,6 A ET 50% 79,3 B ET 50% odd 81,2 B

* I valori seguiti dalle stesse lettere non differiscono tra loro.

I plots con migliore copertura vegetale sono quelli irrigati all’80% e al

65% dell’ET e quelli con combinazione Civitas all’80% di ET e al 65% di ET,

seguiti da Revolution + Primo Maxx, Soaker + Primo Maxx, Aquicare e

(30)

La copertura è andata diminuendo nel corso dei mesi, essa, infatti, è maggiore

nei mesi di Maggio, Giugno e Luglio; ugualmente, è maggiore nei primi tre

mesi quando irrigata all’80%, al 65%, al 50% e al 50% a giorni alterni di ET.

Tabella 4 - Confronto multiplo TRT*ET Copertura

TRT*ET TRT*ET TRT*ET TRT*ET

1 1 1 2 1 3 1 4

92.0 BC 89.4 BCDEF 76.1 JKL 80.6 HIJ

2 1 2 2 2 3 2 4

91.7 BC 88.3 CDEFG 72.6 L 79.9 IJK

3 1 3 2 3 3 3 4

93.6 ABC 92.9 ABC 74.0 KL 84.8 EFGH

4 1 4 2 4 3 4 4

93.3 ABC 90.9 ABCDE 82.2 GHI 80.7 HIJ

5 1 5 2 5 3 5 4

97.0 A 94.1 AB 84.1 FGHI 88.6 BCDEF

9 1 9 2 9 3 9 4

93.3 ABC 88.9 CDEF 85.4 DEFGHI 79.8 IJK

11 1 11 2 11 3 11 4

92.1 BC 91.0 ABCD 76.1 JKL 82.0 HIJ

13 1 13 2 13 3 13 4

93.8 ABC 89.5 BCDEF 83.4 FGHI 73.5 L

TRT Controllo 5 Civitas ET 80%

2 Primo Maxx 9 Aquicare 2 65% 3 Revolution+Primo 11 WFW 1501 3 50% 4 Soaker+Primo 13 Revolution 4 50% odd

(31)

Qualità del tappeto erboso

Con l’analisi dei dati ottenuti attraverso i visual ratings, la qualità dei

diversi plots è risultata fortemente influenzata da quasi tutte le variabili (tipo di

trattamento, evapotraspirazione, trattamento*ET, giorno del periodo di studio,

trattamento*giorno, ET*giorno) ad esclusione della replicazione e della

combinazione di trattamento, ET e giorno che non sono risultate significative

per lo studio.

Dal confronto multiplo delle variabili più significative quali il tipo di

trattamento, l’evapotraspirazione e la combinazione tra le due è emerso che il

trattamento che influisce più positivamente sulla qualità del tappeto erboso è,

come nel caso della copertura, Civitas seguito da Soaker + Primo Maxx e

Revolution + Primo Maxx. Diversamente Aquicare è risultato meno influente

sulla qualità rispetto alla copertura.

Le irrigazioni all’80% e al 65% di ET hanno garantito livelli estetici

elevati, seguiti dall’irrigazione a giorni alterni al 50% di ET e, infine,

(32)

Tabella 5 – Confronto multiplo TRT e ET Qualità Controllo 6.1 D Primo Maxx 6.3 CD Revolution+Primo 6.6 B Soaker+Primo 6.7 B Civitas 6.9 A Aquicare 6.4 C WFW1501 6.2 CD Revolution 6.2 CD ET 80% 7.0 A ET 65% 6.7 A ET 50% 5.8 C ET 50%odd 6.2 B

* I valori seguiti dalle stesse lettere non differiscono tra loro.

Ancora più significativi sono i risultati ottenuti analizzando tutte le

possibili combinazioni tra i vari trattamenti e i diversi livelli di

evapotraspirazione. Dal confronto multiplo le combinazioni migliori sono

quelle composte dai trattamenti Revolution + Primo Maxx con l’80% di ET e

da Civitas con l’80% di ET. Risultati accettabili sono stati ottenuti anche

combinando Revolution + Primo Maxx e Civitas con il 65% di ET. Sono,

inoltre, risultati qualitativamente accettabili, seppur in minor misura rispetto ai

suddetti, i plots trattati con Soaker + Primo Maxx e irrigati all’80% di ET

(33)

Tabella 6 – Confronto multiplo TRT*ET

Qualità

TRT*ET TRT*ET TRT*ET TRT*ET

1 1 1 2 1 3 1 4 6.8 CDEFHI 6.2 MNPQR 5.3 ST 6.1 NPR 2 1 2 2 2 3 2 4 6.9 CDEFH 6.7 DFHIJKL 5.3 ST 6.2 KLNPQ 3 1 3 2 3 3 3 4 7.6 A 7.1 BCE 5.1 T 6.5 FGHIJKLMO 4 1 4 2 4 3 4 4

7.1 CD 7.0 CDEF 6.4 HIJKLMNP 6.4 IJKLMNP

5 1 5 2 5 3 5 4

7.6 AB 7.2 ABC 6.2 JKLMNP 6.7 DEFHIJM

9 1 9 2 9 3 9 4

6.5 FHIJKLMN 6.7 DFHIJK 6.1 NOP 6.2 LNPQR

11 1 11 2 11 3 11 4

6.6 EFHIJKLM 6.4 HIJKLMNP 5.7 RS 6.0 PR

13 1 13 2 13 3 13 4

7.0 CDEG 6.3 JKLMNP 6.1 NOP 5.5 ST

TRT 1 Controllo 5 Civitas ET 80%

2 Primo Maxx 9 Aquicare 2 65% 3 Revolution+Primo 11 WFW 1501 3 50% 4 Soaker+Primo 13 Revolution 4 50% odd

* I valori seguiti dalle stesse lettere non differiscono tra loro.

NDVI (Normalized Difference Vegetation Index)

L’analisi della varianza dei dati NDVI ha evidenziato che questo

parametro varia maggiormente in funzione del tipo di trattamento,

dell’evapotraspirazione, del tipo di trattamento combinato con i diversi livelli

di ET, dal giorno e dall’ET*giorno.

In particolare, il confronto multiplo tra i trattamenti ha dimostrato che,

(34)

vengono trattati con Soaker + Primo Maxx e Aquicare. I plots sui quali sono

stati applicati Revolution + Primo Maxx, Civitas e WFW 1501 sono

caratterizzati da un minore NDVI che è ulteriormente inferiore nei plot trattati

con Primo Maxx.

Anche in questo caso, le irrigazioni all’80% e al 65% di ET hanno dato

risultati migliori rispetto alle irrigazioni al 50% siano esse giornaliere o a

giorni alterni (Tabella 7).

Tabella 7 – Confronto multiplo TRT e ET

    NDVI     Controllo 0.65 CD Primo Maxx 0.65 D Revolution+Primo 0.66 BC Soaker+Primo 0.68 A Civitas 0.65 CD Aquicare 0.67 AB WFW1501 0.65 BCD Revolution 0.65 BCD ET 80% 0.71 A ET 65% 0.69 A ET 50% 0.61 B ET 50%odd 0.63 B

* I valori seguiti dalle stesse lettere non differiscono tra loro.

Sebbene, analizzando la sola variabile trattamento Revolution + Primo

Maxx, non si siano notati effetti rilevanti sull’NDVI, tuttavia, la combinazione

di questo trattamento e l’80% di ET dà un maggiore NDVI, seguito dallo stesso

(35)

Primo Maxx con l’80% e il 65% di ET e da Civitas e Aquicare entrambi con

l’80% di ET (Tabella 8).

Tabella 8 – Confronto multiplo TRT*ET NDVI

TRT*ET TRT*ET TRT*ET TRT*ET

1 1 1 2 1 3 1 4

0.70 ABC 0.67 BCDEF 0.60 KLM 0.62 HIJK

2 1 2 2 2 3 2 4

0.70 BCDE 0.69 ABCDE 0.58 MN 0.63 FGHIJK

3 1 3 2 3 3 3 4

0.73 A 0.70 AB 0.56 N 0.66 DEF

4 1 4 2 4 3 4 4

0.71 ABC 0.70 AB 0.66 EFGH 0.66 EFG

5 1 5 2 5 3 5 4

0.71 ABC 0.67 CDEF 0.61 JKL 0.61 IJKM

9 1 9 2 9 3 9 4

0.70 ABC 0.69 ABCDE 0.65 FGHI 0.63 GHIJK

11 1 11 2 11 3 11 4

0.70 BCD 0.69 BCDE 0.59 KLM 0.63 GHIJK

13 1 13 2 13 3 13 4

0.71 AB 0.69 BCDE 0.64 FGHIJ 0.57 LN

TRT 1 Controllo 5 Civitas ET 80%

2 Primo Maxx 9 Aquicare 2 65% 3 Revolution+Primo 11 WFW 1501 3 50% 4 Soaker+Primo 13 Revolution 4 50% odd

(36)

DISCUSSIONE DEI RISULTATI

La scarsa disponibilità di acqua potabile nelle aree desertiche del

Sud-Ovest degli Stati Uniti ha portato alla ricerca di nuove strategie per la

conservazione di questa risorsa. Però, quando per l’irrigazione è disponibile

solo una quantità limitata di acqua potabile, il tappeto erboso può essere

soggetto a fenomeni di siccità e perdita delle qualità estetiche. Questi effetti

richiedono di essere costantemente monitorati per evitare perdite significative

nel colore del tappeto erboso e nella sua funzionalità. Sherman (2008) afferma

che l’utilizzo del deficit d’irrigazione come strategia per ridurre l’utilizzo di

acqua potabile nell’irrigazione deve essere accompagnata da sufficienti

precipitazioni per evitare che il tappeto erboso mostri lo sviluppo di gravi

sintomi da stress idrico. In più, tali sintomi, possono aggravarsi nel caso di

elevata evapotraspirazione a causa delle alte temperature.

Oltre al deficit d’irrigazione, nella nostra ricerca, sono stati applicati al

tappeto erboso alcuni regolatori di crescita (PGR) e surfactanti del suolo e ne

(37)

Dal confronto dei diversi trattamenti, il pigmento (Civitas) ha dato

risultati migliori su copertura e qualità, garantendo una copertura media del

90,9% e 6,9 di qualità (Figure 1 e 2).

L’applicazione di Soaker + Primo Maxx ha garantito valori maggiori di

Normalized Difference Vegetation Index (0,68), seguito da Aquicare che ha

dato un valore medio di 0,67 (Figura 3).

L’umidità è uno dei parametri più importanti nella nostra ricerca in quanto

permette di comprendere come i trattamenti influiscano non solo sulla pianta

ma anche sulle caratteristiche del suolo permettendo un maggiore contenuto

volumetrico di acqua. Sin dalle prime applicazioni i due trattamenti composti

da un surfactante e da un regolatore di crescita hanno garantito maggiore

umidità nel suolo; in particolare, Revolution + Primo Maxx e Soaker + Primo

Maxx hanno dato risultati equivalenti fino alla misurazione di Settembre per

poi volgere a favore di Soaker + Primo Maxx nell’ultima misurazione. Anche

Civitas, soprattutto nella prima misurazione a Maggio e nella misurazione di

Ottobre, ha avuto effetti positivi sulla ritenzione idrica nel suolo (Figura 4).

Dal confronto dei diversi tipi di trattamento su copertura, qualità, NDVI

e umidità, Civitas e Soaker + Primo Maxx sono risultati i migliori per lo scopo

(38)

positivamente solo, rispettivamente, NDVI e umidità non mostrando effetti

significativi su copertura e qualità del tappeto erboso.

La strategia del deficit d’irrigazione consiste nel fornire al tappeto

erboso una quantità di acqua inferiore rispetto a quella che perdono per

evapotraspirazione. Per la nostra ricerca l’area sperimentale è stata suddivisa in

aree irrigate all’80%, 65%, 50% e 50% a giorni alterni di ET.

Le aree irrigate all’80% e al 65% di ET hanno dato ottimi livelli di copertura,

qualità e NDVI. All’80% è stata raggiunta una copertura media del 93,3%, un

valore medio di 7,0 per la qualità e valori di NDVI intorno allo 0,7; al 65% i

valori sono leggermente inferiori ma ancora accettabili: 90,6% di copertura, 6,7

di qualità e NDVI pari allo 0,69 (Figure 5, 6, 7).

Il contenuto volumetrico di acqua è pressoché uguale per i quattro livelli di ET

alla prima misurazione di Maggio, da Giugno i livelli di 80% e 65% di ET

iniziano a garantire un maggior contenuto di acqua nel terreno rispetto al 50%

e 50% a giorni alterni di ET. In particolare, è utile notare come i plots irrigati

all’80% di ET garantiscano un’umidità costante e uniforme per tutto il periodo

di studio. La misurazione di Luglio ha valori elevati rispetto alla media a causa

di un intenso evento piovoso; i valori di Agosto risultano, invece, più bassi a

(39)

Lo scopo della ricerca è quello di trovare la migliore combinazione di

trattamento e evapotraspirazione che permetta di ottenere livelli elevati di

qualità del tappeto erboso, copertura, NDVI e uniformità di umidità nel

terreno. E’ pertanto fondamentale confrontare tali parametri con la variante

trattamento*ET (80%, 65%, 50% e 50% a giorni alterni).

I plots irrigati all’80% di ET hanno dato risultati migliori. In

particolare, tutti i trattamenti hanno permesso una copertura vegetale compresa

tra l’80% e il 100%. Civitas è stato il miglior trattamento con copertura del

97%, Revolution ha dato una copertura del 93,8%, Revolution + Primo Maxx

una copertura del 93,6% e Soaker + Primo Maxx e Aquicare una copertura del

93,3% (Figura 9).

Al 65% di ET, la copertura migliore è stata ottenuta con Civitas e Revolution +

Primo Maxx (rispettivamente 94,1% e 92,9%) (Figura 10).

Al 50% e al 50% a giorni alterni di ET i migliori trattamenti sono stati, come in

precedenza, Civitas, Revolution + Primo Maxx e Aquicare ma con risultati non

ugualmente significativi seppur ancora accettabili garantendo una copertura

compresa tra l’80% e il 90% (Figure 11 e 12).

Come per la copertura, i plots irrigati all’80% di ET sono stati valutati

(40)

L’analisi dei visual ratings ha evidenziato una migliore qualità estetica dei

plots trattati con Revolution + Primo Maxx e Civitas con un valore medio di

7,6 su 9 (Figura 13).

Anche al 65% di ET i suddetti trattamenti sono risultati migliori e ancora

accettabili, e in particolare Civitas ha garantito una qualità di 7,2 e Revolution

+ Primo Maxx di 7,1 (Figura 14).

I plots irrigati al 50% e al 50% a giorni alterni di ET hanno dato valori di

qualità inferiori, compresi tra 5 e 6, rispetto ai suddetti e pertanto non

accettabili per lo scopo della nostra ricerca (Figure 15 e 16).

Valori più elevati di Normalized Difference Vegetation Index sono stati

ottenuti all’80% di ET*Revolution + Primo Maxx con 0,73; Revolution,

Soaker + Primo Maxx e Civitas hanno dato un valore medio di 0,7 (Figura 17).

Al 65% di ET sono stati misurati valori di 0,70 sui plots trattati con Revolution

+ Primo Maxx e Soaker + Primo Maxx (Figura 18).

Applicando un’irrigazione al 50% e al 50% a giorni alterni di ET i valori medi

di NDVI sono inferiori allo 0,7 e quindi non ritenuti rilevanti per lo scopo della

nostra ricerca (Figure 19 e 20).

Il contenuto volumetrico di acqua nel terreno dei plots irrigati all’80%

(41)

trattati con Revolution + Primo Maxx, immediatamente seguito da Soaker +

Primo Maxx (valori maggiori del 50% nel mese di Luglio) (Figura 21).

Con il 65% di ET, nei mesi di Maggio, Giugno e Luglio, Soaker + Primo Maxx

ha garantito valori maggiori di umidità superati, nei mesi di Agosto, Settembre

e Ottobre, dai valori misurati sui plots trattati con Revolution + Primo Maxx

(Figura 22).

Revolution + Primo Maxx e Soaker + Primo Maxx hanno, anche,

maggiormente influenzato il contenuto volumetrico di acqua dei plots irrigati ai

livelli inferiori di ET ma senza mai raggiungere valori particolarmente

(42)

CONCLUSIONI

I risultati della nostra ricerca hanno evidenziato che è possibile

mantenere un’accettabile qualità estetica di un tappeto erboso di Cynodon

dactylon Princess 77 utilizzando la strategia del deficit d’irrigazione e con

l’ausilio di prodotti quali surfactanti del terreno e regolatori di crescita (PGR).

Comunque, dai dati collezionati durante lo studio, è parso evidente come solo

alcuni dei trattamenti, in combinazione con determinati livelli di

evapotraspirazione, permettano un’adeguata manutenzione del tappeto erboso.

Non prendendo in considerazione l’evapotraspirazione, il pigmento

Civitas ha garantito livelli accettabili di copertura vegetale, qualità e contenuto

idrico nel terreno mentre entrambe le combinazioni di un surfactante del suolo

(Soaker o Revolution) e il regolatore di crescita Primo Maxx hanno dato valori

elevati sia di contenuto idrico nel terreno sia di Normalized Difference

Vegetation Index.

Per quanto riguarda l’irrigazione, i risultati migliori sono stati osservati

sui plots irrigati all’80% e al 65% di ET; i plots sui quali è stato applicato il

50% e il 50% a giorni alterni di ET non hanno raggiunto livelli accettabili per

(43)

Per meglio comprendere le interazioni tra il tipo di trattamento e

l’irrigazione, sono state analizzate tutte le possibili combinazioni di trattamento

e livello di evapotraspirazione. Revolution + Primo Maxx è risultato il miglior

trattamento sia con irrigazione all’80% di ET che al 65% ET; i risultati hanno

dimostrato che anche Soaker + Primo Maxx agli stessi livelli di irrigazione può

essere applicato per gli scopi della nostra ricerca.

Nonostante i suddetti prodotti abbiano dimostrato di poter incrementare

la qualità del tappeto erboso e la sua resistenza agli stress, hanno un costo

elevato. Attualmente, infatti, questi prodotti sono maggiormente utilizzati nella

ricerca o nei campi da golf ma non sono diffusi tra i proprietari di immobili

provvisti di giardino o progettisti del verde. Ulteriori ricerche sono necessarie

per verificare se i programmi di irrigazione integrati con l’uso dei surfactanti e

dei PGR possano essere efficaci per migliorare la resistenza alla siccità

(44)

GRAFICI

Figura 1 – Copertura per Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti applicati una volta al mese.

Figura 2 – Qualità del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti.

(45)

Figura 3 – Normalized Difference Vegetation Index per Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti.

Figura 4 – Contenuto volumetrico di acqua nel suolo da Maggio 2015 a Ottobre 2015 ai diversi trattamenti.

(46)

Figura 5 – Copertura di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi livelli di ET.

Figura 6 – Qualità del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi livelli di ET.

(47)

Figura 7 – Normalized Difference Vegetation Index per Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi livelli di ET.

(48)

Figura 9 – Copertura del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati all’80% di ET.

Figura 10 – Copertura del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati al 65% di ET.

(49)

Figura 11 – Copertura del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati al 50% di ET.

Figura 12 – Copertura del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati al 50% a giorni alterni di ET.

(50)

Figura 13 – Qualità del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati all’80% di ET.

Figura 14 – Qualità del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati al 65% di ET.

(51)

Figura 15 – Qualità del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati al 50% di ET.

Figura 16 – Qualità del tappeto erboso di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati al 50% a giorni alterni di ET.

(52)

Figura 17 – Normalized Difference Vegetation Index di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati all’80% di ET.

Figura 18 – Normalized Difference Vegetation Index di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati al 65% di ET.

(53)

Figura 19 – Normalized Difference Vegetation Index di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati al 50% di ET.

Figura 20 – Normalized Difference Vegetation Index di Cynodon dactylon “Princess 77” ai diversi trattamenti nei plots irrigati al 50% di ET.

(54)

Figura 21 – Contenuto volumetrico di acqua nel suolo ai diversi trattamenti e all’80% di ET da Maggio 2015 a Ottobre 2015.

Figura 22 – Contenuto volumetrico di acqua nel suolo ai diversi trattamenti e al 65% di ET da Maggio 2015 a Ottobre 2015.

(55)

Figura 23 – Contenuto volumetrico di acqua nel suolo ai diversi trattamenti e Al 50% di ET da Maggio 2015 a Ottobre 2015.

Figura 24 – Contenuto volumetrico di acqua nel suolo ai diversi trattamenti e Al 50% a giorni alterni di ET da Maggio 2015 a Ottobre 2015.

(56)

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RINGRAZIAMENTI

Senza alcun dubbio la prima persona che devo ringraziare è mia madre.

In questi anni è stata una presenza costante, un supporto morale e una

consigliera. Anche a distanza non mi ha mai fatto mancare niente, ho sempre

saputo che se avessi avuto bisogno di conforto o semplicemente di parlare mi

sarebbe bastato chiamare e lei avrebbe risolto ogni problema. Quindi grazie a

mia madre perché è a lei che devo i miei successi.

Grazie a mia sorella Serena. Nella mia vita è sempre stata un esempio da

seguire. Da lei ho imparato l’arte della riflessione e della tranquillità. Da lei ho

imparato anche la determinazione con cui affrontare la vita. E’ a mia sorella

che dedico le mie vittorie contro gli ostacoli che ho incontrato.

Grazie a nonna Teresa per i suoi “Mi raccomando”; a nonno Ciccio che alla

triennale mi disse “bene, adesso fai presto che voglio vedere la laurea

specialistica” e grazie a zia Netta che, con il suo modo di essere, mi ha sempre

fatto vedere il lato positivo della vita. Grazie a mio cugino Francesco che, con

il suo esempio, mi ha insegnato a non lamentarmi, che tanto non serve e grazie

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Ringrazio il mio vecchio amico Gabriele. Abbiamo passato i migliori anni

insieme e siamo cresciuti sempre insieme; grazie a lui perché è sempre stato la

mia pausa dalle cose serie della vita, perché, nonostante la distanza, è sempre

stato lì, pronto a farmi ridere come quando ci siamo incontrati il primo giorno

di liceo.

E ringrazio la mia vecchia amica Monica. La mia confidente di questi anni.

Anche lei, nonostante la distanza, è sempre stata pronta ad ascoltarmi e a

regalarmi un po’ della sua saggezza.

Grazie a Mario che nei miei anni “pisani” mi è sempre stato vicino e ha creduto

in me ogni istante supportandomi anche e soprattutto nei momenti bui.

Ringrazio le mie coinquiline di Pisa. La mia seconda famiglia. Ringrazio Erika

per essere stata come una mamma e per aver avuto sempre cura di tutte noi.

Ringrazio Viola per la sua ironia e per i suoi consigli da quasi medico;

ringrazio anche il suo alter ego Jessica che mi ha sempre messo di buon umore.

Grazie alla neo arrivata Chiaretta perché, pur essendo la più giovane della casa,

ha preso le veci di Erika. Un ringraziamento speciale va a Federica che mi è

sempre stata vicina, che mi ha sempre contagiato con la sua inguaribile allegria

e che, per la sua sensibilità, ha sempre capito quando c’era qualcosa che non

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universitari ma soprattutto amici. Un esempio di volontà e determinazione che,

sicuramente, mi ha spinta a fare sempre meglio delle mie possibilità.

Ringrazio tutti i miei colleghi di ProGeVUP che hanno reso questi due anni

indimenticabili.

Grazie ai professori del corso di ProGeVUP. In loro ho trovato umanità e

disponibilità nell’aiutarmi, sempre.

Un ringraziamento speciale va al dott. Marco Volterrani, mio professore di

Tappeti Erbosi prima e relatore di tesi dopo. Mi ha trasmesso la passione per

questa materia e grazie a lui ho potuto vivere una delle esperienze più belle

della mia vita, gli Stati Uniti.

Un ringraziamento lo devo anche al dott. Bernd Leinauer, al dott. Matteo

Serena e alla dott.ssa Elena Sevastianova, della New Mexico State University,

che mi hanno accolta nel loro team e mi hanno insegnato tutto quello che

potevano.

Infine grazie al dott. Marco Schiavon, della University of California in

Riverside. Mi ha offerto il suo supporto professionale e morale anche a

distanza e ha continuato ad offrirmene ancora dopo il mio ritorno in Italia. Mi

sprona sempre, a suo modo, a dare il meglio e a perseguire i miei sogni. Grazie

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