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NICCOLÒ DA REGGIO AND HIS TRANSLATION OF THE GALEN’S COMMENTARY ON HIPPOCRATES’ PROGNOSTICON

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NICCOLÒ DA REGGIO E LA TRADUZIONE DEL COMMENTO DI GALENO AL PROGNOSTICO D’IPPOCRATE

STEFANIA FORTUNA

Università Politecnica delle Marche, Ancona, I

SUMMARY

NICCOLÒ DA REGGIO AND HIS TRANSLATION OF THE GALEN’S COMMENTARY ON HIPPOCRATES’ PROGNOSTICON

Niccolò da Reggio is the most prolific and important medieval translator of Galen’s works from Greek into Latin. He was active at the Angiovin court of Charles II and Robert I in Naples in the first half of the 14th century, and

used precious manuscripts coming from Southern Italy and the Byzantine empire. These manuscripts seem to have been lost, and therefore his literal translations have been studied and also edited in order to reconstruct the originals. Nevertheless, the corpus of Niccolò’s translations has not been yet well established, because there are stylistic differences among his translations, some of them are attributed to him in few manuscripts or only in printed editions, and there are anonymous translations that could be attributed to him. The aim of this article is (i) to define Niccolò’s style and its development over time on the basis of his translations with date and dedication; (ii) to date Niccolò’s translations of De consuetudinibus,

De temporibus morborum and De victu attenuante; and finally (iii) to

attribute to Niccolò the translation of Galen’s commentary on Hippocrates’

Prognosticon, transmitted anonymously in only one manuscript, Napoli,

Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, VIII D 25.

Introduzione

Niccolò da Reggio è il più famoso traduttore latino di Galeno per quantità, qualità e autorevolezza delle traduzioni1. Attivo a Napoli

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presso la corte angioina di Carlo II prima e di Roberto I poi, tra il 1308 e il 1345 Niccolò tradusse dal greco un numero molto alto di opere di Galeno. In un articolo del 1946 che è rimasto insuperato, Lynn Thorndike ne elenca 56 e la lista è incompleta2. Tra queste si

segnalano opere imponenti come il De usu partium I-XVII, il De

simplicium medicamentorum facultatibus I-XI, il De compositione medicamentorum secundum locos I-X, il De sanitate tuenda I-V. Le

traduzioni di Niccolò sono in genere accurate e rigidamente letterali – fatte secondo la tecnica verbum de verbo diffusa nel Medioevo – e permettono di ricostruire gli originali da cui dipendono: manoscritti greci provenienti sia dall’Italia meridionale sia da Costantinopoli, che si sono rivelati testimoni primari del testo di Galeno e – sembra – mai conservati. Alcune traduzioni riguardano inoltre opere di Galeno che sono andate perdute in greco, come il De causis continentibus, il

De causis procatarcticis, il De partibus artis medicae, il De motibus dubiis, la Subfiguratio empirica. Non sorprende quindi che queste

traduzioni abbiano ricevuto grande attenzione da parte dei filologi che si sono occupati di Galeno e abbiano avuto il maggior numero di edizioni critiche3.

Quanto alla tecnica di traduzione di Niccolò, rimane fondamentale l’articolo pubblicato da Irmgard Wille nel 1963, che passa in rasse-gna le rese di verbi, articoli, sostantivi, aggettivi, avverbi, congiun-zioni, particelle, nella traduzione De temporibus morborum4. Di

re-cente Anna Maria Urso si è occupata della traduzione del commento di Galeno agli Aforismi, confermando la testimonianza contenuta in un solo manoscritto, il Vind. lat. 2328, che attribuisce a Burgundio da Pisa la prima parte di questa traduzione (dall’inizio a IV 59), mentre a Niccolò la seconda (da IV 60 fino alla fine)5. Anna Maria

Urso ha rilevato le differenze stilistiche tra Burgundio e Niccolò, utilizzando il metodo elaborato da Minio Paluello nel secondo do-poguerra e da lui felicemente applicato al corpus delle traduzioni di Aristotele, secondo cui la personalità del traduttore si lascia

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coglie-re non nella coglie-resa di termini tecnici, ma in quella meno sorvegliata delle cosiddette parti sincategorematiche, parole di uso frequente come avverbi, congiunzioni, particelle, aggettivi, pronomi, che si prestano ad indagini statistiche6. Per Burgundio si è avvalsa di studi

precedenti: quelli di Richard Durling, che per primo ha applicato il metodo di Minio Paluello alle traduzioni di Galeno, di Ferdinand Bossier che ha stabilito una cronologia interna di alcune traduzioni di Burgundio, e i suoi stessi studi che le hanno permesso di attribuire a Burgundio la traduzione del IV libro del commento di Galeno al De

victus ratione in morbis acutis, tramandata anonima nei manoscritti7.

Le ricerche su Niccolò sono meno avanzate, ma Anna Maria Urso ha già fatto osservazioni molto interessanti e stimolanti, raccogliendo e confrontando tra loro le occorrenze di undici parole nella traduzione del commento agli Aforismi e in altre tre traduzioni di Niccolò pub-blicate di cui è conservato il testo greco, quelle del De temporibus

morborum, del De consuetudinibus e del De victu attenuante8.

In questo articolo mi propongo di sviluppare le ricerche sullo stile di traduzione di Niccolò e sulle rese delle parti sincategorematiche, ampliando il numero delle traduzioni prese in esame, e di tracciarne una prima evoluzione. Mi propongo inoltre di stabilire le datazioni relative delle tre traduzioni citate, del De temporibus morborum, del

De consuetudinibus e del De victu attenuante; infine di attribuire a

Niccolò la traduzione del commento di Galeno al Prognostico, tra-mandata anonima nell’unico manoscritto che la conserva, Napoli, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, VIII D 25, avanzandone anche una datazione relativa.

Traduzioni con dedica e traduzioni datate di Niccolò

Alcune traduzioni di Niccolò, in tutto cinque, sono precedute da let-tere di dedica che ci forniscono informazioni su molti aspetti che le riguardano: committenza, pubblico, programma, tecnica, fonti e data. Ecco il loro elenco con l’indicazione dei dedicatari, dei

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testi-moni che conservano le lettere di dedica e delle loro edizioni o tra-scrizioni, se ci sono9:

De curandi ratione per venae sectionem

dedicatario: Roberto I d’Angiò, re di Napoli dal 1309 al 1343, indicato nella lettera come principe, primogenito del re Carlo II, vicario generale e duca di Calabria; quindi la lettera è precedente alla morte di Carlo – avvenuta l’8 maggio 1309 – e alla suc-cessiva incoronazione di Roberto, forse proprio del settembre o del novembre 1308, quando nei registri reali compaiono i primi pagamenti fatti a Niccolò per le sue traduzioni10.

testimoni: diversi manoscritti, tra cui il Vat. lat. 2385 (XIV sec. pri-ma metà), e le edizioni di Galeno, non la pripri-ma di Diomede Bonardo del 1490, ma la seconda edizione di Girolamo Suriano del 150211.

edizioni: Lo Parco12.

De usu partium

dedicatario: Giacomo Pipino di Brindisi (m. prima del 1326), maestro di medicina e medico di Filippo d’Angiò, principe di Taranto.

testimoni: edizioni di Galeno, dalla quarta curata da Antonio Rustico Piacentino e pubblicata a Pavia nel 1515-16.

edizioni: Schöne, Lo Parco, Berlier13.

De compositione medicamentorum secundum locos

dedicatario: Roberto I d’Angiò, indicato nella lettera come re di Gerusalemme e di Sicilia.

testimoni: diversi manoscritti, tra cui il Par. nouv. acq. lat. 1365, che è l’esemplare di dedica datato 27 marzo 1336, e le edizioni di Galeno, almeno le prime due, quelle di Diomede Bonardo del 1490 e di Girolamo Suriano del 1502.

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De theriaca ad Pamphilianum e ad Pisonem

dedicatario: Marcoleoni da Mantova, medico altrimenti sconosciuto.

testimoni: Malat. S.XXVII.4, datato 17 marzo 1392. edizioni: Lo Parco, Boudon-Millot15.

De diebus decretoriis

dedicatario: Giovanni della Penna (m. 1348), medico e maestro di medicina di Napoli.

testimoni: London, Wellcome Library, 286 (XIV sec. prima metà).

edizioni: Weiss16.

Di queste cinque traduzioni tre sono datate, quella del De curandi

ratione per venae sectionem al 1308 sulla base della lettera di

dedi-ca, come si è detto; due sono datate nell’explicit dei manoscritti: la traduzione del De usu partium è del 30 marzo 1317, quella del De

compositione medicamentorum secundum locos è dell’ottobre 1335.

Altre due traduzioni di Niccolò sono datate nell’explicit dei mano-scritti, entrambe di opere pseudo-galeniche, il De remediis facile

parabilibus II e il De virtute centaureae, rispettivamente al 1336 e

al 1341. Ci sono inoltre tre traduzioni di Niccolò che non sono con-servate nei manoscritti o lo sono solo parzialmente e la loro data è contenuta piuttosto nell’explicit delle edizioni. Si tratta del De

historia philosopha del 9 aprile 1341, della Subfiguratio empirica

del mese successivo, maggio 1341, e del De difficultate

respira-tionis del 20 luglio 1345. Quest’ultima traduzione è trasmessa nei

manoscritti soltanto per il libro I, mentre i libri II e III sono stam-pati nelle edizioni, a partire dalla seconda di Girolamo Suriano del 1502. Quanto alla traduzione del commento agli Aforismi IV 60-VII 59/60, è precedente al 1314, perché il Vind. lat. 2328 che la contiene è datato 31 gennaio 1314 nella sottoscrizione del copista

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Nicolaus de Karulo de Deliceto. Infine due traduzioni, quelle del

De simplicium medicamentorum facultatibus e del De inaequali intemperie, sono precedenti al 1320, perché, secondo l’explicit di

alcuni manoscritti, la loro divisione in capitoli si deve a Francesco da Piedemonte, medico e professore di medicina dello studio di Napoli morto nel 1320.

Ecco l’elenco delle traduzioni di Niccolò di opere galeniche o pseu-do-galeniche per le quali ci sono indicazioni di data, con i testimoni che le contengono:

1308 circa, De curandi ratione per venae sectionem: diversi ma-noscritti, tra cui il Vat. lat. 2385;

1314 prima, In Hippocratis Aphorismos IV 60-VII 59/60: Vind.

lat. 2328;

1317, 30 marzo, De usu partium: Vat. lat. 2380 (XIV sec. ultimo quarto); Monac. 26 (XV sec. prima metà);

1320 prima: De simplicium medicamentorum facultatibus: Urb.

lat. 248 (XIV sec. fine-inizi succ.);

1320 prima: De inaequali intemperie: Pal. lat. 1211 (XIV sec. terzo quarto);

1335 ottobre, De compositione medicamentorum secundum

lo-cos: Malat. S.XXVII.4, Vat. lat. 2387 (XIV sec. seconda metà);

1336, De remediis facile parabilibus II: Par. Acad. 51 (XV sec. metà);

1341, De virtute centaureae: diversi manoscritti, tra cui il Vat.

lat. 2378 (XIV sec. prima metà);

1341, 9 aprile, De historia philosopha: seconda edizione di Girolamo Suriano del 1502;

1341 maggio, Subfiguratio empirica: seconda edizione di Girolamo Suriano del 1502;

1345, 20 luglio, De difficultate respirationis III: seconda edizio-ne di Girolamo Suriano del 1502.

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Evoluzione dello stile di traduzione di Niccolò

Con lo scopo di indagare lo stile di traduzione di Niccolò e la sua evoluzione, se mai c’è stata, sono qui prese in considerazione le traduzioni di Niccolò datate e precedute da lettera di dedica, sulle quali non ci sono dubbi di paternità. Sono tre, come si è mostra-to: quelle del De curandi ratione per venae sectionem (= CRVS), del De usu partium (= UP) e del De compositione

medicamento-rum secundum locos (= CML), rispettivamente del 1308, del 1317

e del 1335. A queste si aggiunge la traduzione del commento agli

Aforismi (HAph) – la cui paternità è stata confermata da Anna

Maria Urso17 – che è precedente al 1314 e che è quindi un prodotto

dei primi anni dell’attività di Niccolò. Delle quattro traduzioni cita-te, secondo il metodo elaborato da Minio Paluello, sono presentate le rese di diciotto parti sincategorematiche (cfr. tavola 1), che sono confrontabili con quelle di altre traduzioni medievali dal greco di Galeno e di Aristotele, per le quali si fa riferimento in gran parte a studi precedenti (cfr. tabelle 3 e 4).

La raccolta delle rese delle parti sincategorematiche è stata fatta su tutta la traduzione di CRVS, mentre soltanto su alcuni libri per quelle molto più estese di UP e di CML, rispettivamente i libri I e XVI-XVII e il libro I. Per le due traduzioni di CRVS e di CML è stata utilizzata la prima edizione di Galeno curata da Diomede Bonardo e pubblicata a Venezia da Filippo Pinzi nel 1490, mentre per quella di UP la seconda edizione curata da Girolamo Suriano e pubblicata a Venezia da Bernardino Benali nel 1502, che la stam-pa per la prima volta. Per il libro I di questa traduzione ho anche consultato l’edizione critica che Stéphane Berlier sta preparando sulla base dei manoscritti che la conservano e che mi ha gentilmen-te messo a disposizione; non ho rilevato grandi differenze nelle rese delle parti sincategorematiche considerate. Per la traduzione di HAph si fa qui riferimento alle rese raccolte e pubblicate da Anna Maria Urso di undici parti sincategorematiche18; le altre sette

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sono state integrate attraverso la traduzione del libro VI contenuta nel manoscritto di Napoli, VIII D 25. I dati della tavola 1 non sono quindi completi e neppure filologicamente consolidati; sembrano però sufficientemente affidabili, perché in ricerche statistiche di questo tipo sono rilevanti le attestazioni numericamente elevate piuttosto che le singole varianti.

Le rese di Niccolò delle parti sincategorematiche, almeno quel-le contenute nella tavola 1, non sono originali, ma sono condivi-se dai precedenti traduttori di Galeno e di Aristotele (tabelle 3 e 4), innanzi tutto Burgundio da Pisa (1110-1193) e Pietro d’Abano (1257-1316) che Niccolò certamente conosceva. Niccolò completa infatti le traduzioni di Burgundio, quella già citata del commento agli Aforismi e la traduzione del De sanitate tuenda, di cui traduce i libri I-V, mentre Burgundio aveva tradotto il libro VI19; rivede e

corregge le traduzioni di Pietro, quelle del De bono corporis

ha-bitu, del De optima nostri corporis constitutione, del De

inaequa-li intemperie, del De marasmo e del De parvae pilae exercitio20.

Niccolò, Burgundio e Pietro hanno pressoché le stesse rese per i seguenti avverbi e congiunzioni:

ἔτι = adhuc; ὅτι = quoniam; οὕτως = ita; πάλιν = rursus; πάντως = omnino.

Originale è però la serialità delle rese di Niccolò, come quelle degli altri traduttori. Sembra inoltre un tratto distintivo di Niccolò, alme-no per il momento, la resa di διό con quocirca: è quasi esclusiva o comunque preferenziale e non ha precedenti negli altri traduttori. Si trova infatti soltanto una volta nella traduzione del De locis affectis di Burgundio.

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Le scelte traduttive di Niccolò non cambiano nel tempo per alcune parti sincategorematiche: a quelle già citate (ἔτι, ὅτι, οὕτως, πάλιν e πάντως) si possono aggiungere le seguenti:

δῆλον = manifestum, raramente palam e anche patet, che non sembra avere precedenti;

ἐπεί(περ) = quoniam e meno frequentemente quia; ὅταν = quando e meno frequentemente cum;

τοιοῦτος = talis e meno frequentemente huiusmodi;

ὥστε = ut e meno frequentemente itaque, quare e quocirca. Cambiano invece per altre e sembra che siano il segno di un’evolu-zione stilistica di Niccolò. Ecco il loro elenco:

μὲν οὖν = igitur (...) quidem CRVS, HAph: igitur UP, CML è tradotto di preferenza con igitur (...) quidem in CRVS e in HAph, mentre con igitur in UP e in CML; igitur (...) quidem è assente in UP ed ha una sola attestazione in CML.

μὲν γάρ = nam ... quidem CRVS: enim 22, nam quidem 7 HAph:

enim UP, CML

è tradotto di preferenza con nam ... quidem in CRVS, mentre con

enim nelle traduzioni successive, a partire da quella di HAph; nam ... quidem tuttavia continua ad essere una scelta frequente

in HAph, mentre scompare o quasi in UP e in CML (nam ...

qui-dem 1 UP16-17).

γοῦν = denique CRVS: enim HAph, UP: autem CML

è tradotto con denique in CRVS, mentre di preferenza con enim in HAph e in UP16-17, ma in queste due traduzioni sono presen-ti anche altre rese (namque, igitur, autem); queste stesse rese si trovano nelle traduzioni di UP1 e di CML, e in quest’ultima si se-gnala forse una preferenza per autem, oltre a numerose omissioni.

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οἷον = (ut) puta CRVS: velut HAph, UP, CML

è tradotto con puta e ut puta in CRVS, mentre velut è preferen-ziale in HAph, in UP e in CML, seppure puta o ut puta non siano infrequenti: velut 11 HAph, 7+19 UP, 12 CML: puta 7 HAph, 3+1 UP: ut puta 10 CML.

ὥσπερ = quemadmodum CRVS: sicut HAph, UP, CML

è tradotto con quemadmodum in CRVS, mentre con sicut in HAph, in UP e in CML; sicut ha una sola attestazione in CRVS, mentre quemadmodum ne ha una sola in HAph e nessuna in UP e in CML.

Cfr. anche:

γε = CRVS – HAph – UP, CML

progressivamente non tradotto: le rese sono quasi il doppio delle omissioni in CRVS, mentre poco più di 2/3 in HAph e diminui-scono soprattutto in CML. Inoltre deinde è preferenziale in CRVS, anche se demum non è infrequente (deinde 13, demum 7); demum è invece più frequente di deinde in HAph (demum 9, deinde 2) e in UP1 (demum 3, deinde 1); infine a tutti sembra preferito quidem in UP16-17 (quidem 3, demum 2) e in CML (quidem 2, deinde 1), ma in queste traduzioni le rese di γε sono troppo poche e varie per essere significative.

δή = CRVS – HAph, UP, CML

progressivamente non tradotto: una sola omissione in CRVS, mentre le omissioni sono il doppio delle rese in HAph e c’è una sola resa in CML. In CRVS la scelta traduttiva è utique, mentre le rese sono poche e varie nelle traduzioni successive, con una preferenza forse per itaque in UP.

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Nelle rese di Niccolò delle parti sincategorematiche qui considerate, ci sono dunque differenze significative tra la prima traduzione di CRVS e quella di HAph (μὲν γάρ, γοῦν, οἷον, ὥσπερ, γε e δή), come pure tra la traduzione di HAph e quella di UP (μὲν οὖν, μὲν γάρ e γε); mancano invece o sono piuttosto tenui tra la traduzione di UP e quella di CML (γοῦν).

Si può infine segnalare che le rese iniziali di Niccolò, contenute nella traduzione di CRVS, sono molto vicine a quelle di Burgundio

(uti-que per δή, deni(uti-que per γοῦν e (uti-quemadmodum per ὥσπερ),

soprat-tutto del Burgundio tardo (igitur ... quidem per μὲν οὖν e nam ...

quidem per μὲν γάρ).

Datazione delle traduzioni del De consuetudinibus, del De temporibus

morborum e del De victu attenuante

Le traduzioni di Niccolò del De consuetudinibus (Co), del De

tem-poribus morborum (TM) e del De victu attenuante (VA), che – come

si è detto – hanno il testo greco conservato e un’edizione critica mo-derna, sono a lui attribuite in alcuni manoscritti. Le rese delle parti sincategorematiche (tavola 2) non solo confermano la paternità di Niccolò, ma permettono anche di proporre una loro datazione sulla base dell’evoluzione stilistica appena tracciata.

Le traduzioni di Co, TM e VA hanno infatti le rese che coinci-dono con quelle di Niccolò già citate per δῆλον, ἐπεί(περ), ἔτι, ὅτι, οὕτω(ς), πάλιν, πάντως e τοιοῦτος. Da segnalare quocirca per διό, che sembra un tratto distintivo di Niccolò, come si è det-to: è attestato due volte in Co, una volta sia in VA sia in TM (in quest’ultimo traduce διόπερ). Nella traduzione di Co ὅταν è reso con cum, mentre altrove è preferenziale quando, ma cum per ὅταν è frequente nelle traduzioni di HAph e di CML. Non è una diffi-coltà neppure la resa di ὥστε con quocirca in Co e TM e con

ita-que in Co, sebbene altrove sia preferenziale ut, perché comunita-que quocirca è attestato in altre traduzioni di Niccolò ed è frequente

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in quella di HAph, mentre itaque è addirittura concorrenziale a ut nella traduzione di CRVS.

Le traduzioni di Co e TM potrebbero collocarsi cronologicamente entrambe tra la traduzione di CRVS e quella di HAph, mentre la traduzione di VA è certamente successiva a quella di HAph. Ecco le rese delle tre traduzioni per le sette parti sincategorematiche che Niccolò nel tempo traduce diversamente:

μὲν οὖν = igitur ... quidem CRVS, HAph, TM: igitur UP, CML, VA: quidem igitur 4, igitur ... quidem 3 Co

La traduzione di TM condivide con quelle di CRVS e di HAph

igitur ... quidem, che non ha attestazioni in UP e soltanto una in

CML; in queste traduzioni è piuttosto preferito igitur, come pure in quella di VA. Nella traduzione di Co igitur ... quidem è frequente, ma meno di quidem igitur, che è attestato anche nelle altre tradu-zioni di Niccolò. Da segnalare nella traduzione di VA l’insolito sed

... quidem, che però ricorre anche in quelle di HAph, UP e CML.

μὲν γάρ = nam ... quidem CRVS, TM: enim 22, nam ... quidem 7 HAph: enim UP, CML, VA: quidem enim Co

La traduzione di TM è vicina a CRVS con nam ... quidem, fre-quente anche in HAph, sebbene in HAph sia preferenziale enim, come pure nelle traduzioni successive di UP e di CML, con cui si unisce VA; in Co è piuttosto preferito quidem enim, che per ora non sembra avere altre attestazioni nelle traduzioni di Niccolò, ma che non sorprende, in quanto è una resa letterale del greco, simile al citato quidem igitur per μὲν οὖν.

γοῦν = denique CRVS, Co, TM: enim HAph, UP16-17

Le traduzioni di Co e di TM sono entrambe vicine a quella di CRVS con denique, che diventa infrequente nelle traduzioni successive, a partire da HAph. La traduzione di VA ha diverse

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rese, come UP1 e CML, tutte già presenti in TM e HAph, ma non autem che sembra preferenziale in CML.

οἷον = (ut) puta CRVS, Co: velut, anche (ut) puta e sicut HAph, UP, CML, TM, VA

La traduzione di Co condivide la resa iniziale (ut) puta di CRVS, mentre quelle di TM e VA hanno le rese delle traduzioni succes-sive, a partire da HAph, velut e sicut.

ὥσπερ = quemadmodum CRVS, Co: sicut 15, quemadmodum 6 TM: sicut HAph, UP, CML, VA

La resa iniziale quemadmodum di CRVS è condivisa da Co, mentre sicut si afferma nelle traduzioni successive, a partire da HAph, con cui concorda VA. La traduzione di TM che preferisce

sicut, ma ha una presenza significativa anche di quemadmodum,

si pone tra CRVS e HAph.

γε = deinde più frequente di demum CRVS: demum più frequen-te di deinde o quidem HAph, Co, TM: demum 1 VA

Le traduzioni di Co e di TM sono vicine a quella di HAph per la resa demum, anche se in queste le omissioni sono più numerose. La traduzione di VA ha molte omissioni e una sola resa, demum, che è presente anche nelle altre traduzioni, ma infrequente in UP16-17 e in CML.

δή = utique CRVS, TM: denique Co

La traduzione di TM ha la stessa resa utique di quella di CRVS, anche se CRVS ha una sola omissione, mentre TM sette. Le omis-sioni aumentano nelle traduzioni successive, dove utique non scompare, ma non è preferenziale; con queste si accorda la tradu-zione di VA che ha sette omissione e due occorrenze di utique. Per il momento la resa denique della traduzione di Co non ha paralleli.

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Le traduzioni di Co e di TM sono entrambe vicine a quella di CRVS nella resa di γοῦν con denique, mentre soltanto la traduzione di Co è vicina a quella di CRVS nelle rese di οἷον con (ut) puta e di ὥσπερ con quemadmodum. Nella resa di ὥσπερ con sicut – preferito nelle traduzioni successive, a partire da quella di HAph – ma anche con

quemadmodum meno frequente, la traduzione di TM si pone tra

quel-le di CRVS e di HAph. La traduzione di TM è infine vicina a quella di CRVS nella resa di μὲν γάρ con nam ... quidem. Propongo quindi il seguente ordine cronologico per le prime traduzioni di Niccolò: CRVS, Co, TM, HAph.

Quanto alla traduzione di VA, è certamente successiva a quella di HAph, perché con questa non condivide le rese delle prime traduzio-ni di Niccolò, da CRVS a HAph: igitur ... quidem per μὲν οὖν e nam

... quidem per μὲν γάρ. Le indicazioni che si ricavano dalle rese in

VA di δή con utique e di γε con demum, entrambe più frequenti nelle prime traduzioni di Niccolò, da CRVS a HAph, sono molto tenui: si tratta di rese isolate, mentre le omissioni sono numerose. Lo stesso vale per le rese in VA di γοῦν: sono poche e varie, ma tutte presenti nelle prime traduzioni di Niccolò e tra queste non compare autem, preferenziale in CML. Forse si può dare un certo peso alle rese in VA di quare e di quocirca per ὥστε – oltre al preferito ut – entrambe frequenti in HAph e anche in UP1, ma non in UP16-17 e neppure in CML. La traduzione di VA potrebbe quindi essere successiva a quel-la di HAph e precedente a UP e CML. Ecco l’ordine cronologico che proporrei per le traduzioni di Niccolò finora considerate: CRVS, Co, TM, HAph, VA, UP, CML.

5. La traduzione del commento al Prognostico di Ippocrate

Il manoscritto di Napoli, Biblioteca Vittorio Emanuele III, VIII D 25, in folio, datato 1 agosto 1380 e riccamente decorato con belle miniature in oro zecchino, contiene quattro opere dell’Articella in traduzioni dal greco, nel seguente ordine: il commento di Galeno

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agli Aforismi, il Giuramento e la Legge d’Ippocrate, infine il com-mento di Galeno al Prognostico21. Una sola traduzione è attribuita

a Niccolò nel manoscritto, quella del Giuramento, mentre le altre sono anonime. Ma la traduzione del commento agli Aforismi da IV 60 è di Niccolò, come si è detto, e quella della Legge è attribuita a Niccolò nel citato Vind. lat. 232822. Quindi non sorprende che

sia di Niccolò anche la traduzione del commento al Prognostico (HProgn) contenuta soltanto in questo manoscritto, segnalata da Richard Durling e studiata nel testo da Jacques Jouanna23. Eccone

la dimostrazione attraverso le rese delle parti sincategorematiche raccolte nel libro I (cfr. tavola 2).

La traduzione di HProgn condivide le rese delle parti sincategore-matiche delle altre traduzioni di Niccolò (tabelle 1 e 2), comprese quelle che sembrano singolari e distintive. Oltre alla già citata resa di quocirca per διό, di cui nella traduzione di HProgn ci sono dieci occorrenze, si possono segnalare le seguenti:

δῆλον = patet

è tradotto con manifestum in HProgn, come nelle altre traduzioni di Niccolò, ma è attestato un insolito patet, presente anche nella traduzione di HAph.

ὅτι = eo quod

è tradotto di preferenza con quoniam in HProgn, come nelle altre traduzioni di Niccolò, ma in HProgn ci sono cinque occorrenze di eo quod – come in UP1 dove ce ne sono quattro – che non è segnalato per altri traduttori.

μὲν οὖν = sed ... quidem

è tradotto di preferenza con igitur in HProgn, come nelle tra-duzioni successive a HAph, in VA, UP e CML, ma in HProgn compare per tre volte sed quidem – presente anche in HAph, VA,

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UP e CML – che per il momento non sembra attestato in altri traduttori.

καὶ μὲν δὴ καί = at vero et e quin etiam et

Sia at vero et sia quin etiam et sono rese non letterali che si tro-vano in altre traduzioni di Niccolò, in TM, HAph, UP e anche in VA. In UP16-17 quin etiam et traduce καὶ μέν γε καί, mentre per la stessa espressione è preferita una resa più letterale come

at quidem deinde et in CRVS.

Non sembra una difficoltà la resa più frequente nella traduzione di HProgn di πάντως con penitus, mentre nelle altre traduzioni di Niccolò è consueto omnino, perché penitus è comunque attestato in quella di CML.

Per quanto riguarda la cronologia, la traduzione di HProgn è certa-mente successiva a quella di HAph, perché non ha le rese che que-sta condivide con le prime traduzioni di Niccolò, quelle di CRVS, TM e anche Co: igitur ... quidem per μὲν οὖν, nam ... quidem per μὲν γάρ, demum per γε. Anche la resa igitur per μὲν οὖν della traduzione di HProgn conferma la sua posteriorità rispetto a quella di HAph. A questa sembra comunque molto vicina non solo per la citata resa patet per δῆλον, ma almeno per altre due: il prefe-rito enim per γοῦν e l’isolato quemadmodum per ὥσπερ. Non ci sono prove palmari che dimostrino l’anteriorità della traduzione di HProgn rispetto ad altre, ma è probabile che questa traduzione sia immediatamente successiva a quella di HAph e che abbia avuto origine nell’ambito dello stesso progetto di traduzione delle opere dell’Articella.

In conclusione, sulla cronologia delle traduzioni di Niccolò qui con-siderate, si può affermare con una certa sicurezza che le traduzioni di Co e di TM sono da collocare tra quelle di CRVS e di HAph, come pure che le traduzioni di HProgn e di VA sono successive a quella di

(19)

HAph. L’ordine che tra loro propongo è soltanto un’ipotesi che per il momento sembra ragionevole:

1308 circa: CRVS Co TM 1314 prima: HAph HProgn VA 1317: UP 1335: CML Legenda

Tavola 1. Traduzioni datate di Niccolò da Reggio

CRVS = traduzione del De victus ratione per venae sectionem HAph = traduzione del commento agli Aforismi IV 60-VII 59/60 UP = traduzione del De usu partium I e XVI-XVII

CML = traduzione del De compositione medicamentorum secundum

locos I

Tavola 2. Traduzioni di Niccolò da Reggio di cui si propone una

datazione

Co = traduzione del De consuetudinibus, ed. Schmutte TM = traduzione del De temporibus morborum, ed. Wille VA = traduzione del De victu attenuante, ed. Marinone

HProgn 1 = traduzione del commento al Prognostico I, ms. Napoli, VIII D 25 (1 agosto 1380)

Tavola 3. Traduttori di Galeno e di Ippocrate (XII-XIII sec.)

Trans.ant.Ars = traduzione anonima dell’Ars medica di Galeno (pri-ma di metà XII sec.)

(20)

Trans.ant.Aph. = traduzione anonima degli Aforismi di Ippocrate (prima di metà XII sec.)

Burgundio I = Burgundio da Pisa (1110-1193), traduzione del De

temperamentis di Galeno (ca. 1151)

Burgundio II = Burgundio da Pisa (1110-1193), traduzione del De

locis affectis di Galeno (poco dopo 1164)

Stefano M. = Stefano da Messina (fl. 1260), traduzione del De

pur-gantium medicamentorum facultate di Galeno

Pietro A. = Pietro d’Abano (1257-1316), traduzione del De atra bile di Galeno

Tavola 4. Traduttori di Aristotele (XII-XIII sec.)

Trans.Somn.Ins. = Traduzione anonima del De somno e del De

in-somniis (XII sec.)

Giacomo V. = Giacomo Veneto (fl. 1125-1150) Niccolò S. = Niccolò Siculo (m. dopo 1271) Roberto G. = Roberto Grossatesta (ca. 1168-1253)

Bartolomeo M. = Bartolomeo da Messina (fl. 1258-1266) Guglielmo M. = Guglielmo di Moerbeke (1220-1286)

(21)

Tavola 1. Traduzioni datate di Niccolò da Reggio24 CRVS HAph UP 1 UP 16-17 CML 1 γε om. 14 deinde 13 demum 7 quidem 1 enim 1 tamen 1 attamen 1 (γε μήν) (καὶ μέν γε καί: at quidem deinde et 1) om. 22 demum 9 deinde 2 denique 2 quidem 1 vero 1 et 1 om. 18 demum 3 deinde 1 tamen 1 om. 29 quidem 3 demum 2 enim 2 vero 2 (γε μήν 1) autem 2 (γε μήν 1) namque 1 igitur 1 itaque 1 καὶ μέν γε καί: quin etiam et 1 ac etiam 1 om. 28 quidem 2 deinde 1 autem 1 (γε μήν) nam 1 (γε μήν) γοῦν denique 6

enim 1 enim 6quidem enim 1 enim deinde 1 denique 2 namque 2 igitur 1 autem 1 tamen 1 denique 1 igitur 1 namque 1 autem 1 enim 6 igitur 3 namque 2 libri 1-10 om. 12 autem 4 igitur 3 enim 2 namque 2 denique 1 attamen 1 δή utique 3 autem 1 om. 1 om. 9 autem 2 utique 1 itaque 1 quidem 1 καὶ μὲν δὴ καί: at vero 4+1* at vero et 1+1* ac etiam et 1 ac vero 1* at vero et quidem 1* om. 14 itaque 7 igitur 3 denique 2 utique 1 autem 1 etiam 1 namque 1 iam 1 sed ... quidem 1 (μὲν δή) καὶ μὲν δὴ καί: at vero et 1 om. 11 itaque 4 autem 3 utique 1 quidem 1 sed ... quidem 2 (μὲν δή) igitur ... quidem 1 (μὲν δή) καὶ μὲν δὴ καί: quin etiam et 2 quoniam etiam et 1 ac etiam 1 om. 5 ideo 1 καὶ μὲν δὴ καί: ac etiam 1 δῆλον – manifestum 6 palam 5 patet 1 palam 2 libro 14 manifestum 2 manifestum 3 διό (±

καί) quocirca 5quotiens 1 quocirca 6quare 2 ideo 2 idcirco 1

quocirca 1 quocirca 1 libri 1-10

quocirca 24 quare 3 propter hoc 1 propter quod 1

(22)

CRVS HAph UP 1 UP 16-17 CML 1 ἐπεί(περ) quoniam 9

quia 1 quoniam 4quia 1 quoniam 10quia 8 cum 1 postquam 1 quoniam 5 quia 4 cum 2 quoniam 2

ἔτι adhuc 14 adhuc 8 adhuc 11

amplius 1 adhuc 13 adhuc 9ulterius 1 iam 1 μὲν γάρ nam ... quidem 6 nam 1 enim 2 igitur ... quidem 1 enim 20+2* nam ... quidem 7 nam 1 sed 1* autem 1* enim 37 igitur 3 namque 2 quidem igitur 1 quidem 1 enim 19 autem 3 quidem 2 namque 1 nam ... quidem 1 enim quidem 1 denique 1 enim 10 quidem 1 igitur 1 itaque 1 μὲν οὖν igitur (...) quidem 8 quidem igitur 3 igitur 1 vero 1 quippe 1 igitur ... quidem 23+2* igitur 5+1* quidem 5 autem 4 quidem igitur 3 sed quidem 3 denique 1 ergo enim 1 namque 1 vero 1* vero igitur 1* itaque 1* ita 1* igitur 10 quidem igitur 4 autem 2 quidem 1 enim 1 igitur 14 quidem 4 sed ... quidem 2 enim 2 itaque 2 quidem igitur 1 autem 1 igitur 9 quidem igitur 4 igitur ... quidem 1 sed ... quidem 1 quidem 3 autem 1 οἷον puta 1

ut puta 1 velut 11puta 7 sicut 4 ut puta 2 velut 7 quasi 4 sicut 3 puta 3 et ut 1 velut 19 sicut 2 puta 1 libri 1-10 om. 14 velut 12 ut puta 10 sicut 3 quasi 1 ut 1 ὅταν quando 24 quandoque 2 quoniam 1 quando 28+2* cum 10+3* sicut 2* si 1* quando 17 cum 1 quoniam 1 ex quo 1 quando 5

quoniam 1 quando 14cum 7 postquam 1 ubi 1 quicumque 1 ὅτι quoniam 8 quod 3 quia 2 quoniam 22 quod 8 quia 5 quoniam 29 quia 8 quod 6 eo quod 4 propter hoc 1 quoniam 25 qualiter 1 quando 1 quoniam 18 quod 2 quia 1 οὕτω(ς) ita 19 ita 32

(23)

CRVS HAph UP 1 UP 16-17 CML 1 πάλιν rursus 5

iterum 1 rursus 6 rursus 7iterum 1 rursus 8 rursus 3iterum 1

πάντως omnino 8 omnino 5 omnino 6 omnino 2 omnino 2 penitus 1 τοιοῦτος talis 16 huiusmodi 8 hic 5 talis 37+1* huiusmodi 20+2* hic 3+1* talis 21 huiusmodi 8 hic 3 talis 15 huiusmodi 4 hic 1 talis 27 huiusmodi 14 hic 6 ὥσπερ quemadmodum 20

sicut 1 sicut 18quemadmodum 1 quasi 1 ac si 1 velut 1 sicut 22 quasi 1 (om. 1502) sicut 29 velut 2 sicut 15 ὥστε ut 5 itaque 4 quocirca 1 ut 11 quare 9 quocirca 8 unde 5 itaque 2 et 1 ut 4 quare 2 quocirca 2 idcirco 1 et 1 ut 2 ut 8 quare 3 quocirca 1 et 1

Tavola 2. Traduzioni di Niccolò da Reggio di cui si propone una datazione25

Co TM VA HProgn 1 γε om. 7 demum 3 deinde 1 om. 33 demum12 quidem 3 enim 1 vero 1 om. 12

demum 1 om. 34quidem 6 autem 2 autem / etiam 1 demum 1 vero 1 tamen 1 γοῦν denique 2 denique 4 enim 3 demum 1 igitur 1 attamen 1 igitur 1 attamen 1 quidem 1 enim 4 autem 3 namque 2 tamen 1 δή denique 3

om. 1 om. 7utique 4 igitur 1 vero 1 itaque 1 καὶ μὲν δὴ καί: ac vero et 1 quin immo et 1 om. 7 utique 2 igitur 1 quoniam 1 sed ... quidem 1 (μὲν δή) καὶ μὲν δὴ καί: ac etiam 2 ac etiam et 1 at vero 1 quin etiam 1 om. 8 utique 2 sed 1 καὶ μὲν δὴ καί: at vero et 1 quin etiam et 1

(24)

Co TM VA HProgn 1 δῆλον manifestum 1 palam 1 manifestum 1 manifestum 7

patet 1

διό (± καί) quocirca 2 quocirca 1 (διόπερ)

quoniam 1 (διότι) quocirca 1 quocirca 10

ἐπεί(περ) quoniam 1 quoniam 3 libri 1-3

quoniam 4 quia 3 nam 1 quod 1

ἔτι adhuc adhuc 8 adhuc 10 adhuc 13

tamen 1

μὲν γάρ quidem enim 4

enim 2 nam ... quidem 6enim 2 nam 1 quidem 1 enim 7 autem 1 tamen 1 sed ... quidem 1 enim 14 namque 2 autem / namque 1 autem 1 nam 1 enim ... quidem 1 quidem enim 1 igitur 1 vero 1 μὲν οὖν quidem igitur 4 igitur (...) quidem 3 quidem 1 quidem deinde 1 igitur ... quidem 13 igitur 2 quidem 1 quidem igitur 1 denique 1 igitur 6 sed quidem 2 quidem igitur 1 autem 1 enim 1 igitur 21 quidem 3 quidem igitur 3 sed ... quidem 3 enim 2 autem 1 οἷον puta 3 velut 2

sicut 1 velut 1sicut 1 velut 7ut puta 1 sicut 1

ὅταν cum 4 quando 15 quando 1 quando 14

cum 1 quandoque 1

ὅτι quoniam 6 quoniam 13

quod 3 quoniam 4ceu 1 quoniam 34eo quod 5 quia 2 quando 1 quo 1

οὕτω(ς) ita ita ita 14

sic / ita 1 ita 43sic 3

πάλιν rursus rursus 4rursus 8

πάντως omnino 2 omnino 9

continue 1 – libri 1-3penitus 11

omnino 10 procul dubio 2

(25)

Co TM VA HProgn 1 τοιοῦτος talis 7 huiusmodi 6 hic 1 talis 17 huiusmodi 8 hic 6 is 1 talis 13 hic 6 huiusmodi 5 talis 36 huiusmodi 14 hic 12 iste 2 ille 1 ὥσπερ quemadmodum 14 sicut 1 tamquam 1 sicut 15 quemadmodum 6 velut 1 sicut 12 sicut 18 quemadmodum 1 tamquam 1 ac si 1 videlicet 1 si 1 ὥστε itaque 2 quocirca 1 ut 1 quocirca 5 ut 1 ut 6quare 4 quocirca 3 itaque 2 et 2 unde 1 libro 1-3 ut 11 quare 10 quocirca 2 ita quod 2

Tavola 3. Traduttori di Galeno e di Ippocrate (XII-XIII sec.)26

Trans.ant.Ars Trans.Aph. Burgundio I Burgundio II Stefano M. Pietro A. γε om. 34 om. 2 om. praeter 48 demum 197

quidem 3 et al. om. 12 om. 24

γοῦν igitur 1 enim 1 tamen 1 scilicet 1 vero 1 - denique 6 quippe 4 siquidem 3 enim 2 igitur 1 tamen 1 et al. denique 69 quidem 2 enim 1 igitur 1 tamen 1 namque 1 om. 2 igitur 1 autem 1 namque 1 tamen 1 denique 3 enim 1 autem 1 δή om. 37 - utique 21

ergo 1 et al. utique 21 itaque 2om. 2

dico videlicet 1 et al. vero 2 siquidem 1

δῆλον manifestum 3 - manifestum 13 manifestum 22 palam 1 palam 1 manifestum 1

διό (±

καί) ideo et 1ideoque 1 et ideo 1 ideoque 2 ideoque 12idcirco 7 ideo 1 quocirca 1

propter

quod 1 quapropter 1

ἐπεί(περ) quoniam 10 quoniam 2 quoniam 5

(26)

Trans.ant.Ars Trans.Aph. Burgundio I Burgundio II Stefano M. Pietro A.

ἔτι adhuc 17

amplius 6 om. 1 amplius 19adhuc 17 adhuc 91 adhuc 6 adhuc 4rursus 1

μὲν γάρ siquidem 10

enim 9 quidem 3 namque 1

siquidem 1

enim 1 quidem enim 59 nam … quidem 111 quidem enim 2 nam 1 namque 5 quidem enim 1 enim 1 quippe 1 μὲν οὖν igitur 32 ergo 7 vero 3

ergo 1 quidem igitur

43 igitur … quidem 134 quidem igitur 3 igitur 4quidem igitur 3 ergo 2 quippe 2 quidem 1et al.

οἷον velut 4 ut 3 veluti 1 velut 4 quemadmodum 1 ut puta 26 velut 16 verbi gratia 2 sicut 1 velut 29 puta 17 quasi 8 et al. veluti 1 puta 1 ut 1 ὅταν quando 18

cum 6 quando 2 cum 22quando 15 cum 165quando 13 cum 4 quando 9cum 6

ὅτι quoniam 9

quia 1 quoniam 10 quoniam 40quia 25 quod 5

quoniam 126 quia 5 quia 5quod 2

cum 1 quoniam 7 quod 3 quia 2 οὕτω(ς) ita 35 similiter 4 sic 3 sic 3

ita 2 ita 116sic 1 similiter 1

ita 202

sic 1 sic 12tam 1 ita 13sic 2 taliter 2 ut 1

πάλιν rursus 3 rursus 6

iterum 2 rursus 14 rursus 43 iterum 2rursus 1 rursus 3adhuc 1

πάντως omnino 1 omnino 1 omnino 27

universaliter 1 omnino 16semper 1 penitus 1 omnino 2semper 1

τοιοῦτος talis 31

huiusmodi 25 talis 3 huiusmodi 2 talis 97 talis 235 talis 19 talis 19huius<modi> 4

ὥσπερ quemadmodum 21 velut 3 ut 2 sicut 1 quemadmodum 28 ut 10 sicut 3 ac si 3 velut 2 quemadmodum 112 sicut 45 ut 10 velut 5 ac si 1 et al. sicut 9 quemadmodum 11 velut(i) 5 sicut 2 ceu 2 ὥστε itaque 11

ita ut 2 ita ut 1ut 1 quapropter 27quod 5 ut 3 quare 2 itaque 24 ut 23 quare 8 quare 1 itaque 1 itaque 1

(27)

Tavola 4. Traduttori di Aristotele (XII-XIII sec.)27

Trans.Somn.

Ins. Giacomo V. Roberto G. Niccolò S. Bartolomeo M. Guglielmo M.

δή quidem igitur

om. raro utique ergo 1quidem 4 utique(itaque 1) itaqueutique

δῆλον manifestum manifestum est manifestum palam 1 manifestum

palam raro palammanifestum

rarissime διό (±

καί) ideo undeex quo rarissime propter quod quamobrem 3propter quod 2 unde 2 propter quod (unde 1 ideo 1 ideoque 1) propter quod

ἐπεί(περ) quoniam quoniam quia eo quod 1 quia quoniam cum fortasse

quoniam

ἔτι amplius amplius

adhuc raro adhuc insuper 1 [adhuc amplius] adhuc

μὲν γάρ quidem enim

enim quidem nam 3enim 3 nam ... quidem 1

(quidem enim 4

quidem 4 enim 1)

μὲν οὖν quidem igitur ergo 3

igitur 2 (quidem igitur 11)

οἷον velut ut velut

puta quasi 2ut 2 ut puta raro sicut raro velut puta ut puta rarissime ὅταν cum

quando raro cum quando quando 3cum 1 quando quando cum raro

ὅτι quoniam

quod raro quodquoniam quia raro

quoniam quod 5

quoniam 3 quiaquod quiaquod quoniam

rarissime οὕτω(ς) sic

ita raro sic sic 7 [sic ita] sic ita raro

πάλιν rursum

iterum raro iterum rursus iterum 3denuo 1 (iterum 10)

πάντως penitus τοιοῦτος huiusmodi huiusmodi talis raro huiuscemodi rarissime talis huiusmodi rarissime talis 4 talis huiusmodi rarissime talis ὥσπερ sicut quemadmodum raro tamquam rarissime sicut 5 velut 5 ut 2 ceu 1 quasi 1 (sicut 9 quemadmodum 5) ὥστε quare ut rarissime quod rarissime quare

ut et ut 4quare 1 (quare 4quod 2 itaque 1 quia 1)

quare itaque raro

(28)

BIBLIOGRAFIA E NOTE

*Questo articolo è la rielaborazione della relazione presentata al VII Convegno di Ecdotica dei testi medici greci che si è tenuto a Procida, nel giugno 2013. Ricer-che successive sulle traduzioni di Niccolò, sono confluite nei seguenti articoli già pubblicati: La traduzioni di Galeno di Niccolò da Reggio: nuove attribuzioni e datazioni. Galenos 2014; 8: 79-103; Niccolò da Reggio e la traduzione del

Giu-ramento d’Ippocrate. Galenos 2015; 9: 165-180; Niccolò da Reggio e l’Articella:

nuova attribuzione della traduzione del Regimen acutorum (Vat. lat. 2369). Gale-nos 2017; 11: 177-192.

1. Su Niccolò da Reggio e sulle sue traduzioni cfr. la sintesi efficace di Nutton V, Niccolò in Context. Medicina nei Secoli 2013;25:941-956; con la bibl. citata, a partire dalle importanti ricerche di Lo Parco F, Niccolò da Reg-gio antesignano del Risorgimento dell’antichità ellenica nel secolo XIV da codici delle biblioteche italiane e straniere e da documenti e stampe rare. Memoria letta alla Reale Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli. Napoli: Cimmaruta; 1913. Cfr. anche la voce su Niccolò da Reggio di Chandelier J, Dizionario Biografico degli Italiani 2013;78:423-425. Alle traduzioni di Niccolò sono dedicati diversi articoli in Medicina nei Secoli 2013: Berlier S, Niccolò da Reggio traducteur du De usu partium de Galien. Place de la traduction latine dans l’histoire du texte. Medicina nei Secoli 2013;25:957-978; Boudon-Millot V, La traduction latine de la Theriaque à

Pison attribuée à Nicolas de Reggio. Medicina nei Secoli 2013;25:979-1010;

Garofalo I, Contributi al testo del De motibus dubiis di Galeno. Medicina nei Secoli 2013;25:1011-1022; Petit C, La tradition latine du traité du Simples de Galien: étude préliminaire. Medicina nei Secoli 2013; 25:1063-1090; Pen-nuto C, Il De uteri dissectione di Galeno e la sua fortuna nel Rinascimento. Medicina nei Secoli 2013;25:1103-1142.

2. Thorndike L, Translations of Works of Galen from the Greek by Niccolò da Reggio. Byzantina-Metabyzantina 1946;1:213-235.

3. Queste sono le edizioni critiche delle traduzioni di Niccolò da Reggio: Bonnet M, De Claudii Galeni subfiguratione empirica. Diss. Bonn; 1872; Kalbfleisch K, Galeni De causis continentibus libellus a Nicolao Regino in sermonem Latinum translatus. Univ. Progr. Marburg; 1904 [CMG, Suppl. Or. II. Ber-lin: Akademie Verlag; 1969]; Schöne H, Galeni De partibus artis medicative. Eine verschollene griechische Schrift in Übersetzung des 14. Jahrhunderts. Univ. Progr. Greifswald; 1911 [CMG, Suppl. Or. II. Berlin: Akademie Verlag;

(29)

1969]; Bardong K, Galeni De causis procatarcticis libellus a Nicolao Regino in sermonem Latinum translatus. CMG Suppl. II. Berlin: Teubner; 1937; Schmutte JM, Galeni De consuetudinibus. CMG Suppl. III. Berlin: Teubner; 1941; Wille I, Die Schrift Galens Περὶ τῶν ἐν ταῖς νοσοῖς καιρῶν und ihre Überlieferung. Diss. Kiel; 1960; Deichgräber K, Die griechische Empi-rikerschule. Berlin, Zürich: Weidmannsche Verlagsbuchhandlung; 1965. pp. 42-90 (Subfiguratio empirica); Marinone N, Galeno, La Dieta dimagrante. Edizione critica del testo e della versione latina, traduzione e commento. Torino: Paravia; 1973; Hankinson J, Galen, De causis contentivis. PhD The-sis. Cambridge; 1988; Larrain CJ, Galen, De motibus dubiis: die lateinische Übersetzung des Niccolò da Reggio. Traditio 1994;49:171-233; Hankinson J, Galen, On Antecendent Causes, edited with an introduction, translation and commentary. Cambridge: Univ. Press; 1998; Nutton V, A Translation of Galen’s De substantia virtutum naturalium by Niccolò da Reggio. In: Groß D, Reininger M, Medizin in Geschichte, Philologie und Ethnologie. Festschrift für Gundolf Keil. Würzburg: Königshausen & Neumann; 2003. pp. 321-331; Id., De virtutibus centaureae: a Pseudo-Galenic Text on Pharmacology. Gale-nos 2014;8:149-175; Id., Galen, On Problematical Movements. Cambridge: Univ. Press; 2011.

4. Wille I, Überlieferung und Übersetzung. Zur Übersetzungstechnik des Niko-laus von Rhegium in Galens Schrift De temporibus morborum. Helikon 1963;3:259-277. Sulla tecnica di traduzione di Niccolò da Reggio cfr. anche V. Nutton, Galen, On problematical movements. Op. cit. nota 3, pp. 81-85, con la bibl. citata.

5. Urso AM, Burgundio, Niccolò e il Vind. lat. 2328: un confronto stilistico sulla tradizione del commento di Galeno ad Aforismi. Aion 2011;33:145-162. Sulla prima parte della traduzione del commento agli Aforismi, quella fatta da Burgundio da Pisa, Anna Maria Urso è in seguito tornata per proporne una datazione in: Urso A M, La traduzione di Burgundio del commento di Galeno ad Aphorismi: vocabolario e cronologia. Medicina nei Secoli 2013;25:855-888.

6. Cfr. Minio Paluello L, Guglielmo di Moerbeke traduttore della Poetica di Aristotele (1278). Rivista di Filosofia Neo-Scolastica 1947;39:1-17, e gli altri articoli, tutti ristampati in: Opuscula. The Latin Aristotle. Amsterdam: Hakkert; 1972, come pure le introduzioni alle edizioni delle traduzioni aristoteliche.

7. L’attribuzione a Burgundio della traduzione del commento di Galeno al De victus ratione in morbis acutis IV è contenuta nella terza parte dell’articolo di

(30)

Fortuna S, Urso AM, Burgundio da Pisa traduttore di Galeno: nuovi contributi e prospettive, con un’appendice di Annese P. In: Garofalo I, Lami A, Roselli A, Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci. Atti del II Seminario interna-zionale di Siena (Certosa di Pontignano, 19-20 settembre 2008). Pisa, Roma: Serra; 2009. pp. 139-175. Richard Durling ha pubblicato due traduzioni di Burgundio, quelle del De temperamentis e del De locis affectis, studiandone lo stile nelle introduzioni; cfr. Durling RJ, Burgundio of Pisa’s translation of Galen’s Περὶ κράσεων, De complexionibus. Galenus Latinus I. Berlin, New York: De Gruyter; 1976; Id., Burgundio of Pisa’s Translation of Galen’s Περὶ πεπονθότων τόπων, De interioribus. Galenus Latinus II. Stuttgart: Steiner Verlag; 1992. Sulla base dello stile ha inoltre attribuito a Burgundio tre tradu-zioni tramandate anonime nei manoscritti, una di Galeno, il De elementis, e due di Aristotele, il De generatione et corruptione e l’Etica a Nicomaco; cfr. De Lacy PH, Galen, On the Elements according to Hippocrates. Edition, Tran-slation and Commentary. CMG V 1, 2. Berlin: Akademie Verlag; 1996. pp. 26-28; Durling RJ, Burgundio of Pisa and Medical Humanists of the Twelfth Century. Studi Classici e Orientali 1993;43:95-99; Id., The Anonymous Tran-slation of Aristotle’s De generatione et corruptione (Translatio vetus). Traditio 1994;49:320-330. La cronologia relativa di alcune traduzioni di Burgundio è stata stabilita sulla base dello stile da Bossier F, L’élaboration du vocabulaire philosophique chez Burgundio de Pise. In: Hamesse J, Aux origines du lexi-que philosophilexi-que européen. L’influence de la Latinitas. Actes du Collolexi-que international (Rome, 23-25 mai 1996). Texte et Études du Moyen-Âge 8. Lou-vain-La-Neuve: Fédération Internationale des Instituts d’Études Médiévales; 1997. pp. 81-116. La traduzione di Burgundio del catalogo dell’Ars medica è stata studiata stilisticamente in: Fortuna S, Urso AM, La tradizione latina dell’Ars medica di Galeno: la translatio antiqua e il completamento di Burgun-dio. In: Garofalo I, Fortuna S, Lami A, Roselli A, Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: le traduzioni. Atti del III Seminario internazionale di Siena (Certosa di Pontignano, 18-19 settembre 2009). Pisa, Roma: Serra; 2013. pp. 137-168, dove si propone di datarla prima della metà del XII sec. La tradu-zione del De morbis et symptomatis, tramandata anonima nei manoscritti, è stata attribuita a Burgundio da Gundert B, The Graeco-Latin translation of Galen, De symptomatuum differentiis. Medicina nei Secoli 2013;25:889-926, che la colloca nella fase tarda della sua attività.

8. Le edizioni delle traduzioni del De temporibus morborum, del De

consuetudi-nibus e del De victu attenuante, fatte rispettivamente da Wille, da Schmutte e

(31)

Urso delle rese delle parti sincategorematiche di queste tre traduzioni di Nic-colò è contenuta in: Fortuna S, Urso AM, Burgundio da Pisa traduttore di Galeno. Op cit. nota 7, pp. 154-158; cfr. anche Fortuna S, Urso AM, La tradi-zione latina dell’Ars medica, op. cit. nota 7, pp. 161-162. Le rese delle parti sincategorematiche delle traduzioni del De consuetudinibus e del De

tempo-ribus morborum sono utilizzate da Nutton V, Galen, On Prognosis. Edition,

Translation and Commentary. CMG V 8, 1. Berlin: Akademie Verlag; 1979. pp. 24-25, n. 3, con lo scopo di indagare la paternità della traduzione del De

praecognitione, tramandata anonima nei manoscritti e attribuita a Niccolò

sol-tanto nell’edizione di Bonardo del 1490.

9. Sui manoscritti e sulle edizioni delle traduzioni latine di Galeno, comprese quelle di Niccolò, cfr. il catalogo online Galeno latino all’indirizzo: http:// www.galenolatino.com/.

10. Cfr. Lo Parco F, op. cit. nota 1, pp. 257-258.

11. Sulle prime edizioni di Galeno e sul loro contenuto, oltre al catalogo citato alla n. 9, cfr. Fortuna S, Galeno latino, 1490-1533. Medicina nei Secoli 2005;17:469-505. La prima edizione, curata da Diomede Bonardo e stam-pata da Filippo Pinzi a Venezia nel 1490, è accessibile nel sito Medic@ della Biu Santé all’indirizzo http://www.bium.univ-paris5.fr/histmed/medica.htm; la seconda edizione di Galeno, curata da Girolamo Suriano e stampata da Bernardino Benali a Venezia nel 1502, è accessibile nel sito Göttinger Digi-talisierungszentrum, all’indirizzo http://gdz.sub.uni-goettingen.de/dms/load/ toc/?PPN=PPN548120684/.

12. Lo Parco F, op. cit. nota 1, pp. 287-288.

13. Schöne H, op. cit. nota 3, p. 10; Lo Parco F, op. cit. nota 1, p. 295; Berlier S, op. cit. nota 1, pp. 958-959.

14. Lo Parco F, op. cit. nota 1, pp. 291-292.

15. Lo Parco F, op. cit. nota 1, p. 292; Boudon-Millot V, op. cit. nota 1, p. 988. 16. Weiss R, Medieval and Humanist Greek. Collected Essays. Padova:

Ante-nore; 1977, pp. 134-135.

17. Urso AM, Burgundio, Niccolò e il Vind. lat. 2328. Op. cit. nota 5. 18. Ibi, pp. 159-162.

19. Sulle traduzioni di Burgundio cfr. la sintesi in Fortuna S, Urso AM, Burgun-dio da Pisa traduttore di Galeno. Op. cit. nota 7, pp. 139-175.

20. Sulle traduzioni di Pietro d’Abano cfr. D’Alverny MTH, Pietro d’Abano traducteur de Galien. Medioevo 1985;11:19-64; sulle loro fonti cfr. For-tuna S, Pietro d’Abano e le traduzioni latine di Galeno. Medicina nei Secoli 2008;20:447-463.

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21. Per una descrizione di questo manoscritto cfr. Kristeller PO, Iter Italicum: a Finding List of Uncatalogued or Incompletely Catalogued Humanistic Manu-scripts of the Renaissance in Italian and Other Libraries. Vol. VI. Leiden: Brill; 1992. p. 113. Le miniature sono state attribuite al Maestro napoletano del Libro delle rivelazioni di Santa Brigida da Putaturo Murano A in: Bollati M, Dizionario biografico dei miniatori. Milano: Bonnard; 2004. pp. 589-590. 22. Sui manoscritti della traduzione di Niccolò della Legge cfr. Kibre P, Hip-pocrates Latinus. Repertorium of Hippocratic Writings in the Latin Middle Ages. New York: Fordham Univ. Press; 1985. p. 184.

23. Durling RJ, Corrigenda and Addenda to Diels’s Galenica. II. Codices miscel-lanei. Traditio 1981;37:381; Jouanna J, Magdelaine C, La tradition latine du Pronostic et son commentaire par Galien. Medicina nei Secoli 2013;25:781-795; cfr. anche Jouanna J, Hippocrate, Pronostic. Texte établi, traduit, annoté. CUF III. Paris: Les Belles Lettres; 2013. pp. CLXXXIV-CLXXXVIII. 24. Ho utilizzato la prima edizione di Galeno curata da Diomede Bonardo e

stam-pata da Filippo Pinzi a Venezia nel 1490 per le traduzioni di CRVS e di CML, mentre per quella di UP la seconda edizione curata da Girolamo Suriano e stampata da Bernardino Benali a Venezia nel 1502, che la pubblica per la prima volta; sulle prime edizioni di Galeno cfr. supra, op. cit. nota 11. Per il libro I della traduzione di UP ho controllato anche l’edizione critica che Stéphane Berlier sta preparando, e ho rilevato una sola variante per ὥσπερ. Quanto alla traduzione di HAph, ho raccolto le rese di sette parti sincate-gorematiche (γοῦν, ἔτι, ὅτι, οὕτως, πάλιν, πάντως e ὥσπερ) nel libro VI contenuto nel manoscritto di Napoli, VIII D 25. Per le altre undici ho ripreso l’articolo di Urso AM, Burgundio, Niccolò e il Vind. lat. 2328, op. cit. nota 5, pp. 159-162, eliminando i riferimenti ai quattro manoscritti collazionati e segnalando con asterisco la lezione di un solo testimone.

25. Per le traduzioni di Co, TM e VA, ho raccolto nelle relative edizioni di Schmutte, Wille e Marinone, cit. nota 8, le rese di sette parti sincategore-matiche, le seguenti: γοῦν, ἔτι, ὅτι, οὕτω(ς), πάλιν, πάντως e ὥσπερ; per le altre si riportano le rese pubblicate in Urso AM, Burgundio, Niccolò e il Vind. lat. 2328, op. cit. n. 5, pp. 159-162, con divergenze minime nel numero delle occorrenze; alcune erano state già pubblicate da Nutton V, Galen, On Prognosis, cit. nota 8, pp. 24-25, n. 3; cfr. supra, op. cit. nota 8.

26. Questa tabella è stata pubblicata in gran parte in: Fortuna S, Urso AM, La tra-dizione latina dell’Ars medica. Op. cit. nota 7, pp. 160-162. Di Burgundio da Pisa propone le rese di due traduzioni, quelle del De temperamentis (= Burgun-dio I) e del De locis affectis (= BurgunBurgun-dio II), che rappresentano due momenti

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cronologicamente distinti della sua attività: la prima è vicina al 1151, la seconda di poco successiva al 1164. La raccolta più completa delle rese delle parti sinca-tegorematiche di Burgundio è ora in: Urso AM, La traduzione di Burgundio del commento di Galeno ad Aphorismi. Op. cit. nota 5, pp. 871-878. Sono state qui aggiunte le rese utilizzate da Pietro d’Abano nella traduzione del De atra bile, secondo il testo contenuto nella prima edizione di Galeno curata da Diomede Bonardo e stampata a Venezia nel 1490. La congiunzione διό non ricorre nel

De atra bile e quapropter è la resa presente nella traduzione di Pietro

dell’ul-tima parte del De sectis; mi è stata gentilmente segnalata da Nicoletta Palmieri che ne sta preparando l’edizione e che ringrazio.

27. Questa tabella è stata pubblicata in: Fortuna S, Stefano da Messina traduttore del De purgantium medicamentorum facultate di Galeno. In: Urso AM, Il bilinguismo medico tra Tardoantico e Medioevo. Messina: EDAS; 2012. pp. 187 e 189. Ristampa le rese dei traduttori aristotelici per lo più raccolte in: Minio Paluello L, Guglielmo di Moerbeke, op. cit. nota 6, e in Id., Iacobus Veneticus Grecus: Canonist and Translator of Aristotle. Traditio 1952;8:265-304. Sono state da me aggiunte le rese di Niccolò Siculo, mentre quelle di Bartolomeo da Messina sono state corrette (in parentesi quadre) o integrate (in parentesi tonde).

Correspondence should be addressed to: [email protected]

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