RIDUTTORI DI JONES E WALDEN
Il riduttore di Walden è più selettivo rispetto al jones
poiché meno energico
L’argento non è un buon agente riducente a meno
che non sia presente lo ione cloruro
CERIMETRIA
ASPETTI TEORICI
• Potenziali redox
• Ce
4++
e
→ Ce
3+E° = 1.7 V
HClO
41M
E° = 1.61 V
HNO
31M
E° = 1.44 V
H
2SO
41M
E° = 1.23 V
HCl 1M
Vantaggi della cerimetria
• Potere ossidante simile al MnO4 -• soluzioni stabili anche a caldo
• impiego anche in presenza di elevate concentrazioni di HCl (Non ossida il Cl- a Cl
2)
• unica variazione del numero di ossidazione (da +4 a +3): PM = PE
• il colore delle soluzione ceriche non disturba la lettura del menisco della buretta (Ce4+ gialla, Ce3+ incolore)
• (NH4)2Ce(NO3)6 Standard primario (per le soluzioni ceriche)
SVANTAGGI DELLA CERIMETRIA
• diverso valore di E° in soluzione acida;
– potenziale formale: più elevato per soluzioni
percloriche o nitriche che solforiche o cloridriche. – Il potenziale è indipendente da [H+] in soluzione
cloridrica, solforica o nitrica, nell’ intervallo 1-8 M e varia in soluzione perclorica con max 8M.
• Si opera a pH <1 perché a pH >1 come sale
basico.
• Costo: 1 L KMnO
40.02 M
0.06
1L Ce(IV) di forza comparabile
3.38 €
• È necessario un indicatore
Caratteristiche della cerimetria
• uso di
catalizzatori
opportuni come il
tetrossido di osmio (OsO
4)
• uso di
indicatore di ossidazione
: complesso
ferroso ortofenantrolina (ferroina).
• Viraggio: da
rosso intenso
(Fe
2+) a un
blu
Indicatori red/ox
• Non è sensibile alle variazioni di pH, è poco solubile in acqua • Si usa il solfonato di Ba++
DETERMINAZIONE QUANTITATIVA
• Disciogliere, in un recipiente con un tappo sormontato da una valvola, 0,150 g in 15 ml di acido acetico glaciale R. • Aggiungere 15 ml di acido cloridrico diluito R ed1 g di
zinco polvere R.
• Tappare il recipiente.
• Lasciare a riposo la miscela per 60 min, al riparo dalla luce, agitando di tanto in tanto. Filtrare la soluzione su cotone, lavare con tre porzioni, ognuna di 10 ml, di
acqua esente da anidride carbonica R. • Aggiungere 0,1 ml di ferroina R e titolare
immediatamente il filtrato riunito ai lavaggi con ammonio e cerio nitrato 0,1M.
• 1 ml di ammonio e cerio nitrato 0,1M equivale a 8,61 mg di C11H8O2.
• DEFINIZIONE
• Il paracetamolo contiene non meno del 99,0 per cento e non più
dell'equivalente del 101,0 per cento di N-(4-idrossifenil)acetammide, calcolato con riferimento alla sostanza essiccata.
• DETERMINAZIONE QUANTITATIVA
• Disciogliere 0,300 g in una miscela di 10 ml di acqua R e 30 ml di acido solforico diluito R. Bollire a ricadere per 1 h, raffreddare e diluire a 100,0 ml con acqua R. Aggiungere, a 20,0 ml della soluzione, 40 ml di acqua R, 40 g di ghiaccio, 15 ml di acido cloridrico diluito R e 0,1ml di ferroina R. Titolare con ammonio e cerio solfato 0,1 M, fino ad ottenere un colore giallo. Eseguire una titolazione in bianco.
DEFINIZIONE
La nifedipina contiene non meno del 98,0 per cento e non più
dell'equivalente del 102,0 per cento di dimetile 1,4-diidro-2,6-dimetil-4-(2-nitrofenil)piridin-3,5-dicarbossilato, calcolato con riferimento alla sostanza essiccata.
DETERMINAZIONE QUANTITATIVA
• Disciogliere 0,1300 g in una miscela di 25 ml di
2-metil-2-propanolo R e 25 ml di acido perclorico
soluzione R.
• Titolare con ammonio e cerio solfato 0,1 M
utilizzando come indicatore 0,1 ml di ferroina R,
fino a scomparsa del colore rosa.
• Titolare lentamente verso la fine. Effettuare una
titolazione in bianco.
• 1ml di ammonio e cerio solfato 0,1M equivale a
17,32 mg di C
17H
18N
2O
6.
• INDICATORE
• Punto finale apprezzabile con esattezza tramite reazione cromatica con la SALDA D'AMIDO (1% in acqua): colore azzurro.
• Può anche essere estratto da CH-Cl3 e CCl4 che si colorano in rosso.
• Amido: polisaccaride costituito da amilosio e amilopectina; la colorazione azzurra è data solo dal b-amilosio. Catene lineari di 300 -1000 molecole di α-D-glucosio, legate con legame glicosidico 1,4 che per la
conformazione assiale dell' -OH sul C1 ed equatoriale dell' -OH su C4, assumono
struttura elicoidale secondaria,
probabilmente sinistrorsa, stabilizzata da legami –H interglucosidici.
IODOMETRIA
• Titolante: Na2S2O3
• Si determinano le sostanze ossidanti riducendole con un eccesso non misurato di
ioduro di un metallo alcalino (ad es. potassio): si produce, così, una quantità di iodio stechiometricamente
equivalente che viene poi titolato con una soluzione standard di tiosolfato di sodio
Metodo indiretto
Per la titolazione di sostanze ossidanti : permanganato, bicromato, bromato, iodato, clorato, ipoclorito, nitrito ecc.
Il pH nella iodometria
• il pH deve essere neutro o debolmente acido • pH > 8-9 S2O32- + 4 I
2 + 10 OH- 2 SO42- + 8 I- + 5 H2O
• pH acido dismutazione del tiosolfato e ossidazione dello ioduro S2O32- + H+ HSO 3- + S +4 +6 SO32- → SO 42- HSO3- + I2 + H2O SO42- + 2 I- + 3 H+ O2 + 4I- + 4H+ 2I 2 + 2H2O
Si aggiungono piccole quantità di cloroformio, sodio benzoato o alogenuri di mercurio (II)
1. Pesare con precisione 0.36 g circa di KIO3 e portare al volume di 100 ml in matraccio
2. Prelevare in beuta da 250 ml con pipetta tarata 10 ml di soluzione KIO3 3. Diluire, aggiungere 1g di KI (esente da iodato) e 1-2 ml di HCl conc.
4. La soluzione si colora immediatamente in bruno per la messa in libertà di iodio
5. Titolare con la soluzione 0.1M approssimata di tiosolfato
6. Alla colorazione giallo paglierino, aggiungere 2 ml di salda d'amido
7. Continuare a titolare fino a che una goccia di tiosolfato decolora completamente la soluzione (da azzurra a incolore).
1. Prelevare in beuta da 250 ml con pipetta tarata 10 ml di permanganato 0.02 M
2. Aggiungere 5 ml di H2SO4 1M e 2g di ioduro di potassio, disciolto in 10 ml di acqua
Dosaggi iodometrici
• Cloro attivo negli ipocloriti (potere sbiancante)
• Cloruro di calce tecnico: miscela di [CaCl(OCl) +Ca(OH)2] “Cl2 attivo” 20 – 40 % CaCl(OCl) + 2H+ Ca2++ Cl 2 + 2H2O ClO- + 2I- + 2H+ Cl- + I2 + H2O • E successivamente: I2+ 2S2O32- 2I- + S4O6 2-• Perossido di Idrogeno H2O2+2I-+ 2H+ I 2+ 2H2O • E successivamente: I2+ 2S2O32- 2I-+ S 4O6
2-• Determinazione Quantitativa:
• Dissolvere 0.125 g in 100 ml di acqua R in una beuta con tappo a smeriglio. Aggiungere 1 g di potassio ioduro R e 5 ml di acido solforico diluito R. Lasciare a riposo per 3 min. Titolare con sodio tiosolfato 0.1 M, utilizzando 1 ml of amido
soluzione R come indicatore.
• 1 ml di sodio tiosolfato 0.1 M è equivalente a 14.08 mg di C7H7ClNNaO2S.3H2O.
IL DOSAGGIO DELL’ACQUA SECONDO KARL
FISCHER
Un pò di storia
• Nel 1935, il chimico Karl Fischer constatò che le pipette attraverso cui veniva iniettato il diossido di zolfo liquido erano soggette continuamente a corrosione. Egli ipotizzò che il problema fosse legato al contenuto di acqua nel diossido di zolfo.
• Ma come poteva essere misurato questo quantitativo?
• Per risolvere il problema, Fischer cominciò col prendere in considerazione la reazione di Bunsen: la determinazione del diossido di zolfo utilizzando iodio in soluzione acquosa:
• Per quale motivo questa reazione non sarebbe dovuta
procedere in eccesso di SO2, portando quindi alla
determinazione del quantitativo di acqua cercato?
• In queste condizioni naturalmente sarebbe stata
necessaria la presenza di una base, per tamponare il corrispondente sistema protonico.
• Gli esperimenti procedettero. Tra tutti i reagenti disponibili, Fischer provò con la piridina, che poteva fungere da solvente e nello stesso tempo da tampone. Il chimico formulò la seguente reazione:
2H2O + SO2 + 2Py + I2 H2SO4 + 2HI•Py
Con l'aggiunta di una miscela di metanolo e benzene quale solvente e per il reagente di processo.
• Nonostante gli amici lo avessero dissuaso dal pubblicare questi risultati, per loro poco chiari, Fischer li pubblicò nelle pagine di Angewandte Chemie1, ma, in seguito, non lavorò più a questo metodo di titolazione.
Oggigiorno, questi reagenti sono visti con occhio decisamente critico, poiché nei laboratori si tende ad
utilizzare il meno possibile prodotti pericolosi,
potenzialmente dannosi per gli operatori.
La reazione
• La reazione di Karl Fischer è una reazione utilizzata per la misura di tracce di acqua nelle sostanze e consiste in una titolazione il cui punto finale è generalmente rilevato automaticamente tramite un elettrodo. È un metodo molto sensibile, capace di rilevare tracce di acqua in un campione fino a poche parti per milione.
• La reazione si basa sull‘ossidazione dell‘anidiride solforosa ad opera dello iodio.
• •
•
La titolazione viene condotta in un solvente anidro, generalmente metanolo in presenza di una base capace di neutralizzare l’acido solforico prodotto dalla reazione e di creare una soluzione tampone che stabilizzi il pH su valori ottimali per lo svolgersi della reazione, compresi tra 5 e 7; inizialmente la base scelta fu la piridina, oggi sostituita dal meno tossico imidazolo e da altri composti.
• La stechiometria esatta della reazione è stata
poco nota nei dettagli fino agli anni '70 quando
studi di cinetica appurarono che la reazione si
compone essenzialmente di due passaggi, la
reazione del metanolo con l'anidride solforosa a
dare
un
monometil-solfito
che
viene
successivamente
ossidato
dallo
iodio
(RN
• Tra i vantaggi della reazione di Karl
Fischer
rispetto
alla
misurazione
del
contenuto di acqua per essiccamento del
campione in stufa rientrano la rapidità
-pochi minuti contro qualche ora - e la
specificità - solo l'acqua reagisce, non gli
altri
composti
volatili
eventualmente
presenti nel campione.
Meccanismo
C H3 OH S O O C H3 O S O O N N H + I I O H H I O H C H3 O S O O N H + I O H H3C O S O O O N N N H + I N H + I + + + + + + + +2° meccanismo
H2O + I2 + SO2 + 3 N 2 NH+ I - + O S O O O N O S O O O N + NH+ O S O O O O -CH3 H2O + I2 + SO2 + 3 N + CH3OH CH3OH 2 NH+ O S O O O O -CH3 + N + I I-BROMOMETRIA e BROMATOMETRIA
• Bromometria: poco utilizzata : Br
2molto
tossico, poco maneggevole, densità elevata
(d
25°= 3,1023 )
• Bromatometria : di facile impiego : permette
di liberare il bromo durante la reazione
Indicatori
• Reversibili:
– RedOx (p-etossicrisoidina, α-naftoflavone, giallo chinolina)
• Irreversibili:
– Rosso di metile, Metilarancio, Carminio d’indaco, Blu naftolo, Nero naftolo, Crisoidina ( contengono un azogruppo -N=N- su cui si ha somma di Br2 con conseguente
variazione cromatica.
• Titolazione diretta con aggiunta molto lenta di BrO3- per potere apprezzare il
viraggio.
• Titolazione indiretta con eccesso noto di BrO3- e retrotitolazione del Br
2 in
eccesso
• Br2 + 2KI→I2+2KBr I2+ 2Na2S2O3 →2I-+ Na
Titolazione
• Diretta
– soluzione titolata di bromo (KBrO3 + KBr in ambiente acido)
– indicatore
• Retrotitolazione
– eccesso di soluzione titolata di bromo (KBrO3 + KBr in
ambiente acido)
– l'eccesso di bromo titolato iodometricamente
aggiungendo un eccesso di KI e dosando lo iodio messo in libertà con Na2S2O3 0.1 M.
Soluzione standard di KBrO
3
•
KBrO
3pe = pm / 6 = 27.835
– il bromato di K è una sostanza madre
1. Per le analisi: volume noto esattamente misurato
di KBrO
3in beuta con tappo + analita + KBr in
eccesso + HCl. Dopo reazione si titola Br
2in
eccesso (vedi sopra).
2. KBrO
3in buretta → fatto reagire con KBr + HCl +
analita + Indicatore (rev. o irrev.) titolando fino a
viraggio
Clorocresolo
• DETERMINAZIONE QUANTITATIVA
• Disciogliere, in una beuta con tappo a smeriglio,70.0 mg in 30 ml di acido acetico glaciale R. Aggiungere 25,0 ml di potassio bromato 0,0167 M, 20 ml di una soluzione (150 g/l) di
potassio bromuro R e 10 ml di acido cloridrico R.
• Lasciare a riposo, al riparo dalla luce, per 15 min. Aggiungere 1 g di potassio ioduro R e 100 ml di acqua R. Titolare con
sodio tiosolfato 0,1 M, agitando energicamente ed usando come indicatore 1 ml di amido soluzione R, aggiunto verso la fine della titolazione.
• Eseguire una prova in bianco.
• 1 ml di potassio bromato 0,0167 M equivale a 3,565 mg di C7H7ClO.
Fenolo
• DETERMINAZIONE QUANTITATIVA• Disciogliere 2,000 g in acqua R e diluire a 1000,0 ml con lo stesso solvente.
• Trasferire 25,0 ml della soluzione in una beuta con tappo a smeriglio e aggiungere 50,0 ml di bromuro-bromato 0,0167 M e 5 ml di acido cloridrico R.
• Tappare la beuta, lasciare a riposo agitando di tanto in tanto per 30 min e quindi lasciare a riposo per ulteriori 15 min. Aggiungere 5 ml di una soluzione (200 g/l) di potassio ioduro R, agitare e titolare con sodio tiosolfato 0,1 M fino ad ottenere un colore giallo pallido.
Aggiungere 0,5 ml di amido soluzione R e 10 ml di cloroformio R e continuare la titolazione agitando energicamente.
• Effettuare una titolazione in bianco.
• DETERMINAZIONE QUANTITATIVA
• Disciogliere 0,250 g in acqua R e diluire a 100,0 ml con lo stesso solvente.
• Aggiungere a 20,0 ml della soluzione 100 ml di acqua R, 20 ml di acido cloridrico R, 0,2 g di potassio bromuro R e 0,05 ml di rosso metile soluzione R. Titolare goccia a
goccia con potassio bromato 0,0167 M, agitando continuamente, fino a scomparsa del colore rosso.
• 1 ml di potassio bromato 0,0167 M equivale a 3,429 mg di C6H7N3O.