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Il tarlo dell'olivo: contro la presenza di fleotribo conta una buona gestione agronomica dell'oliveto

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Academic year: 2021

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tecnica, ricerca e sperimentaZione

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02

mAr-Apr2012 | anno lvii

iL tarLo deLL’oLivo

Contro la presenza di fleotribo

conta una buona gestione agronomica dell’oliveto

Francesco Penner

FEM-CTT, Unità Viticoltura

Cristina Salvadori

FEM-CTT, Unità Protezione delle Piante e Biodiversità Agroforestale

nel corso del 2011, in alcuni oliveti situati a ridosso del paese di Avio ad un a quota di circa 150 m s.l.m., si è riscontrata la presen-za di fleotribo (Phloeotribus scarabaeoides

Bernard), un insetto appartenente alla fami-glia degli scolitidi.

si tratta di un coleottero di piccole dimensio-ni (circa 2 mm) diffuso in tutta l’area circum-mediterranea dove, in alcuni casi, riesce a produrre danni sensibili alle piante.

la segnalazione è partita dagli stessi oli-vicoltori che, nel lamentare la bassa pro-duttività di poche e ben identificate piante adulte, avevano osservato come queste presentassero una crescita stentata dei gio-vani germogli; nei casi peggiori, gli stessi si spezzavano alla base lasciando la chioma decisamente spoglia.

Questo quadro sintomatologico, descritto anche in bibliografia, corrisponde al danno provocato dalla prima generazione del fleotri-bo: in primavera gli adulti che hanno svernato scavano gallerie sottocorticali di nutrizione all’ascella dei giovani germogli, che si inde-boliscono fino a seccare.

successivamente gli adulti, ormai maturi, vo-lano e le femmine dopo l’accoppiamento de-pongono le uova dentro gallerie scavate su rami secchi o deperenti, nello strato appena sotto la corteccia. le giovani larve neonate sono anch’esse xilofaghe e scavano gallerie parallele all’asse principale della branca, pro-ducendo come risultato un intenso sovrap-porsi di gallerie sul legno vecchio che può somigliare ad un ricamo.

gli adulti di seconda generazione, nati in tar-da primavera o inizio estate, oltre a nutrirsi del legno alla base dei germogli possono attaccare la base delle infiorescenze, che disseccano facilmente.

nuovamente le femmine adulte vanno a ovideporre dentro gallerie su legno in fase di deperimento e la terza generazione, che

vola durante la tarda estate, può attaccare alla base i piccioli delle drupe fino a farle sec-care e cadere. Quest’ultimo danno è visibile in fase di preraccolta e conclude il ciclo bio-logico dell’insetto, che sverna come adulto sempre all’interno di gallerie sottocorticali. Una presenza diffusa di fleotribo ha la capacità di condurre a morte piante in stato di evidente debolezza o che presentano branche secche e deperite, rappresentando queste ultime l’am-biente ideale di vita per questo insetto. A favorire la proliferazione dello scolitide è la presenza in campo di materiale legnoso, spar-so o accatastato, che con il tempo si deteriora e risulta attrattivo. resti di potatura, branche e porzioni di pianta lasciate nell’oliveto costitui-scono il substrato ottimale per lo svernamento e per il completamento del suo ciclo biologico. la lotta a questo insetto non può essere di tipo chimico, trascorrendo esso gran parte della sua vita ben protetto sotto la corteccia, mentre sono estremamente efficaci le misu-re di tipo agronomico: eliminamisu-re la pmisu-resenza in campo di legno vecchio è in genere suffi-ciente ad evitare i danni da fleotribo. nel caso di oliveti particolarmente infestati, du-rante l’epoca di potatura è possibile provvedere ad appendere delle fascine-esca composte da alcuni rami e branche dove le femmine andran-no a deporre le uova. in seguito, al massimo entro la metà di maggio, queste vanno raccolte ed eliminate lontano dall’oliveto, prima che fuo-riesca la nuova generazione di fleotribo. poiché nel caso di piante sane e rigogliose gli scolitidi non trovano condizioni favorevoli al loro sviluppo, una conduzione attenta del-l’oliveto, volta ad escludere la presenza di piante sofferenti, è garanzia sufficiente ad evitare le infestazioni di questo insetto.

Gli autori ringraziano il sig. Livio Cavagna, che per primo ha osservato e segnalato la presenza dei sintomi.

In alto: danno fleosino e particolare fori-gallerie larvali. In basso: femmine di fleotribo e particolare dell’antenna di un esemplare

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