La Terapia Intensiva nel
paziente con pancreatite acuta
Dr. R. Casigliani Dr.ssa M. Bonfiglio
Il pz con Pancreatite Acuta richiede una gestione multidisciplinare
Non c’è una regola precisa una strategia che mostri un vantaggio significativo
Le forme più gravi hanno un alto dispendio di tempo e di risorse
Quando chiamare il
rianimatore ?
Quando chiamare il rianimatore ?
Supporto respiratorio Supporto renale Correzione delle alterazioni elettrolitiche e del glucosio Rimpiazzo volemico aggressivo dei liquidi persi Supporto cardiovasco lare
Quando chiamare il
rianimatore ?
..NON SOLO NEL POSTOPERASTORIO PAN..
Al momento dell’inquadramento
diagnostico di forma acuta in evoluzione
1. Se c’è distress respiratorio acuto (ALI
/ARDS)
2. Se c’è disfunzione d’organo con o senza
infezione (ipotensione,ARF,disordini
MORTALITA’
• La pancreatite acuta necrotizzante è
associata ad una mortalità che varia dal
27% al 45%
D.L.Wyncoll Int Care Med (1999)25: 146-156
• Il 60% dei decessi avviene nella prima
settimana a causa di insufficienza
respiratoria acuta mentre le morti tardive
sono legate ad una complicanza infettiva .
Patogenesi MOF
predisposizione genetica tumori immunosoppressione predisposizione genetica tumori immunosoppressione traumi ustioni pancreatiti sepsi risposta antiinfiammatoria IL-4, IL-10, IL-11, IL-13, PGE-2, altririsposta proinfiammatoria Endotossine, TNF, IL-1, IL-6 IL-8, Leucotrieni, NO
SIRS
anormalità del microcircolo ischemia / riperfusione
tossicità dei mediatori
In pratica…..
La principale alterazione fisiopatologica
dell’ALI/ARDS consiste in un diffuso edema interstiziale che evolve verso il collasso
alveolare associato o meno all’occupazione alveolare da parte di un essudato
infiammatorio.
D.D. con edema polmonare
cardiogeno !
Ventiloterapia
(PEEP)
Scelta PEEP adeguata in base a :
1. Caratteristiche antropometriche
2. Patologia di base (cardiopatico/BPCO)
3. Grado di danno polmonare
EGA
IPOSSIEMIA
+
Trattamento
• Farmacologico (causale -sintomatico)
• Ventilatorio
Ventiloterapia (goal standard
)
Reclutamento alveolare
Ventiloterapia
(PEEP)
Monitoraggio con EGA seriate :
1. Migliorano gli scambi gassosi
Clinica
I.R.A.
Indipendentemente dalla PEEP
Insorgenza acuta
PaO2/FiO2 < 200 PaO2/FiO2 < 300
non segni di ipertensione polmonare
( WP < 18 mmHg )
Infiltrati polmonari bilaterali
ARDS
Quali tecniche di ventilazione?
Primum non nocere
Non Invasive
Invasive
CPAP IPPV
PSV SIMV
Obiettivi:
•Migliorare l’ossigenazione •Ridurre il Lavoro respiratorio
BIPAP PSV
Cosa fa la PEEP ?
Sul polmone
PEEP 5 PEEP 5 PEEP 15 PEEP 15 Riapertura zone Riapertura zone collassate ( collassate ( FRC) FRC)
PaO
PaO
22e SpO
e SpO
22Miglioramento Miglioramento
rapporto V
Cosa fa la PEEP ?
Sul circolo – soggetto normo-ipovolemico
PEEP 5
PEEP 5 PEEP 15PEEP 15
Pressione Pressione intratoracica intratoracica PVCPVC
Ritorno venosoRitorno venoso
Gittata cardiacaGittata cardiaca
post carico VSpost carico VS
3. Quando chiamare il
rianimatore ?
..NON SOLO NEL POSTOPERASTORIO PAN..
• Al momento dell’inquadramento diagnostico di
forma acuta in evoluzione
• Se c’è distress respiratorio acuto (ALI /ARDS)
• Se c’è sepsi grave, o comunque una
disfunzione d’organo senza
sovrainfezione
Terapia di supporto
• Rivers E et al , NEJM 2001 ;345
1968-1977
“EARLY GOAL-DIRECTED THERAPY
IN THE TREATMENT OF SEVERE
SEPSIS AND SEPTIC SHOCK .”
Early Goal-Directed Therapy in the treatment
of Severe Sepsis and Septic Shock
•
Studio eseguito per
– Valutare l’efficacia gli aggiustamenti del pre e post carico e della contrattilità miocardica al fine di
– Ottimizzare il trasporto di ossigeno con il consumo
Sirs criteria -Tc > 38C° o < 36C° -FC > 90 bpm -FR > 29 a/m o paCO2 < 32 mmHg -WBC > 12.000 o < 4000 o > 10% forme immature
Rivers E et Al: N Eng J Med 345; 1368-1377, 2001
Rivers, NEJM 345: 1368-77,2001
Rivers E et Al: N Eng J Med 345; 1368-1377, 2001
Protocol for
Early Goal-Directed Therapy
500 ml ogni 30’
Talamini et Al.
Serum creatinine and chest radiographs in the early assessment of acute pancreatitis.
Am J Surg. 1999 Jan;177(1):7-14.
L’aumento della creatininemia e la
presenza di versamento pleurico e/o
addensamento parenchimale polmonare
permette di identificare un sottogruppo
di ptz a rischio di evoluzione più grave o
di decesso.
Prevenzione della ARF
• Idratazione
• Evitare sostanze nefrotossiche
• Mantenimento della pressione di
perfusione (nello shock settico e in tutti
i casi di vasodilatazione è consigliata la
noradrenalina)
Prevenzione della ARF
Perché la noradrenalina?
• E’ noto che se iniettata dentro l’arteria
renale induce una forma reversibile di
ARF!!!!!!
Prevenzione della ARF
SHAER et AL hanno studiato gli effetti renali della noradrenalina
• Per dosaggi crescenti di nora aveva aumento del flusso renale
• Gli effetti avversi si presentavano quando la PAM raggiungeva i valori medi di 151 ……
Ma, quale medico sano di mente prescriverebbe mai la noradrenalina con tali valori?..
Prevenzione della ARF
ANDERSON ET AL. Blood pressure responses to prolonged infusions of adrenaline and noradrenaline in conscious dogs. Clin Exp Hypertens A. 1984;6(8):1469-84.
dimostrano che ad una infusione di 0,2-0,4 µg/Kg/min aumentava il flusso renale e
diminuivano le resistenze vascolari.
Perché?
Gli AA concludevano che la vasodilatazione renale della nora poteva essere attribuita
all’aumento della PA sistemica che, attraverso una risposta baroracetteroriale, indurrebbe
La dopamina ad alti dosaggi può
fare lo stesso?
Prevenzione della ARF
MARTIN ET AL.
1. Norepinephrine or dopamine for the treatment of hyperdynamic septic shock?
Chest. 1993 Jun;103(6):1826-31.
2. Effect of norepinephrine on the outcome of septic shock. Crit Care Med. 2000 Aug;28(8):2758-65.
Confrontano nora e dopa ad alte dosi nello shock settico e dimostrano che la dopa non riesce a a
ristabilire buoni valori pressori al contrario della nora .. inoltre nel gruppo della nora è minore la mortalità
Dobbiamo usare la dopamina
a basso dosaggio?
Prevenzione della ARF
• Australian and New Zealand intensive
Care Society Clinical Trials Group
ha condotto uno studio multicentrico su 324 pz. è ha concluso che sia nel gruppo placebo che in quello trattato con dopa a basse dosi si aveva la stessa variazione del picco ematico della creatinina.
Prevenzione della ARF
Mannitolo
• Nonostante i modelli animali non ci sono prove che sia più efficace di una
buona idratazione nel prevenire l’ARF
Furosemide
• Non previene la
necrosi tubulare acuta • Può ridurre la volemia
e quindi ridurre il flusso renale
• Non cambia la
mortalità o la necessità di emodialisi
Prevenzione della ARF
Fenoldopam
• Agonista selettivo su DA1 e anche ad
alte dosi produce vasodilatazione renale
• Secondo alcuni studi previene il danno
renale da ischemia e iatrogeno.
• Aumenta il flusso renale ,ma può
migliorare l’ossigenazione della
midollare renale?
Cosa deve fare la CRRT?
• Depurare
• Ristabilire l’equilibrio idro-elettrolitico
• Correggere l’equilibrio acido-base
•
Rimozione dei mediatori
dell’infiammazione
Intensive insulin therapy in
critically ill patients
Greete van De Berghe et Al
The new England Journal of MedicineNovember 8, 2001
1548 Pazienti ventilati meccanicamente in ICU postchirurgiche
• Per una glicemia > 110 mg/dl infusione EV continua di insulina per ottenere
glicemia tra 110 e 80 • Non più di 50 UI/h
..
Intensive insulin therapy in critically ill
patients..
GRUPPO di controllo
MORTALITA’
8%
GRUPPO sottoposto a terapia intensiva con insulina
• Riduzione delle
sepsi del 46%
• Diminuzione del tempo diintubazione
• Necessità di CRRT ridotta del 50%
• Riduzione del tempo di degenza in ICU
Casistica UTIR Lavagna
2003-06
N° PTZ 19 M/F 8/11 Età media (min-max) 70,9 (38-85) SAPS II 65Degenza UTI media 17,5 gg Degenza osp media 46 gg
INSUFFICIENZA
ALL’AMMISSIONE in UTI
INSUFF RESPIRATORIA 16 (84,2%) INSUFF. CARDIOVASCOLARE 15(78,9%) INSUFFICIENZA NEUROLOGICA 10(57,9%)PROCEDURE TI
Ventilazione meccanica inv 17 (89,5 %)
NIMV 10 (52,6 %)
NPT 12 (63,2 %)
NE 3 (15,8%)
Farmaci vasoattivi 15 (79 %) Emofiltrazione 4 (21,1 %)
….
Sondino
nasodigiunale
Casistica UTIR Lavagna
2003-06
N° PTZ 19 M/F 8/11 Età media (min-max) 70,9 (38-85) SAPS II 65 Infezione all’ammissione 21,1 % Infezione in degenza 15,8 % Degenza UTI media 17,5 gg Degenza osp media 46 ggCasistica UTIR Lavagna
2003-06
N° PTZ 19 M/F 8/11 Età media (min-max) 70,9 (38-85) SAPS II 65 Intervento chirurgico 78,9 % Degenza UTI media 17,5 gg Degenza osp media 46 gg…..
non vi rubo altro
tempo….
Grazie per