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Emissioni in atmosfera

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Academic year: 2021

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(1)

RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ

ambientale, sociale, economica

2014 2015 2016

RA PPO RT O D I S OS TEN IBILI TÀ A MBI EN TAL E S OCI ALE E CON OMI CA 2 014 2015 201 6 RA PPO RTO D I SOS TENIB ILITÀ AM BIEN TALE SOC À AM BIE NTAL E SO CIAL E EC ONO MIC A 20 14 2 015 2016 RAP POR TO D I SO STEN IBIL ITÀ AM BIE NT AL E SO CIAL E EC ONO MIC A 20 14 201 5 20 16 R AP PO RT O D I S OST EN IB IL IT À A M BI EN TAL E S OCIA LE E CO N O MI CA 20 14 2 01 5 20 16 R AP PO RT O D I S OS TE NI BI LIT À AM BIE NTAL E S OC IALE ECO NOM ICA 2014 20 15 2 016 RAPP ORT

(2)
(3)

RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ

ambientale, sociale, economica

(4)

Progetto grafico e impaginazione

Curiositas

Fotografie

Archivio Porto Petroli di Genova S.p.A.

©2017 Porto Petroli di Genova S.p.A.

(5)

LETTERA AGLI STAKEHOLDER

7

CHI SIAMO

8

IL NOSTRO PERCORSO SOSTENIBILE

13

1

FOCUS SUI TEMI PRIORITARI

17

1.1 Emissioni in atmosfera

18

1.2 Sicurezza dei siti e delle attrezzature

28

2

PERFORMANCE AMBIENTALE

33

2.1 Rifiuti

35

2.2 Scarichi e acque reflue

36

2.3 Rumore

36

2.4 Consumi di energia

36

2.5 Reclami e segnalazioni

37

3

PERFORMANCE SOCIALE

39

3.1 Lavoratori

40

3.2 Salute e sicurezza sul lavoro

41

3.3 Fornitori

43

3.4 Progetti per il territorio

43

4

PERFORMANCE ECONOMICA 45

4.1 Il contributo al fabbisogno energetico nazionale

47

4.2 Analisi economica e posizionamento competitivo

52

4.3 L’impatto del terminal sul territorio

56

4.4 Posizionamento competitivo

58

(6)
(7)

scambio.

Crediamo infatti che sia nostra responsabilità non solo rendi-contare in maniera trasparente le ricadute delle nostre attivi-tà in termini ambientali, sociali ed economici, ma soprattutto ascoltare i nostri interlocutori e trarre nuovi spunti per un reale sviluppo sostenibile.

Nonostante lo scenario di recessione nel quale operiamo da al-cuni anni non abbia prospettive di crescita, siamo determinati a continuare a garantire elevati standard ambientali e di sicurezza e a mantenere costante il dialogo con il territorio.

Prevediamo per i prossimi anni un movimentato piuttosto co-stante, attestato attorno ai quattordici milioni di tonnellate fra greggio e prodotti e 380 navi all’anno.

Operiamo in un’area demaniale la cui concessione scadrà nel 2020, per la quale abbiamo presentato istanza di rinnovo per altri dieci anni, un tempo sufficiente per ammortizzare gli inve-stimenti previsti e per consentire ai nostri utenti di effettuare le dovute considerazioni su come proseguire l’attività.

Nonostante l’orizzonte temporale circoscritto e il limite di di-stribuzione degli ammortamenti relativo, continuiamo ad effet-tuare investimenti essenziali per l’operatività e la sicurezza. Tra quelli ai quali abbiamo dato assoluta priorità ci sono il poten-ziamento e la centralizzazione, in un’unica sala di controllo, dei

la preparazione e la competenza.

Non possiamo infine dimenticare che il porto petrolifero di Ge-nova Multedo è un anello di una lunga catena logistica che è strategica per il Paese, poiché il fabbisogno energetico nazio-nale prevede un transito di greggio pari al 15% del totale, e che il volume del traffico non è determinato dalla Porto Petroli di Genova, ma dalle scelte industriali e commerciali degli utenti/ azionisti.

Il nostro cammino verso il miglioramento è complesso ma ci sentiamo sostenuti grazie a Voi che ci avete fornito importanti riscontri e spunti utili per l’ottimizzazione delle nostre perfor-mance, favorendo sempre la logica di trasparenza che da parte nostra cerchiamo di potenziare e affinare di anno in anno. Quest’anno un ringraziamento particolare va a tutti i dipendenti che hanno partecipato al nostro progetto di coinvolgimento e hanno contribuito a far crescere la qualità della nostra attività.

Il presidente

(8)

La Porto Petroli di Genova S.p.A. gestisce in concessione il termi-nale petrolifero di Genova Multedo dal 1986.

Vision e Mission – I nostri valori

Siamo consapevoli che il nostro ruolo è centrale nella domanda di energia del sistema economico nazionale. Per questo ci im-pegniamo giornalmente a fornire servizi di qualità, con un’at-tenzione costante alla tutela dell’ambiente e del territorio e alla salvaguardia della salute e della sicurezza.

Le nostre priorità

Fornire servizi di qualità

Minimizzare gli impatti delle nostre attività sull’ambiente

Garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori, della comunità

e del territorio

Investire nella formazione del personale e nelle migliori

tecnologie per offrire una risposta puntuale e adeguata

nell’ottica della prevenzione e della protezione, del soccorso e dell’intervento di emergenza

Sviluppare un dialogo proattivo con le istituzioni e la

comunità locale

Il nostro approccio

La nostra condotta è improntata alla trasparenza. Negli anni ab-biamo sviluppato e implementato il dialogo con gli stakeholder, convinti che lo sviluppo di un business sostenibile passi innanzi-tutto dall’apertura e dalla disponibilità al confronto.

La preparazione di quest’ultimo Rapporto di Sostenibilità è sta-ta l’occasione per incontrare in maniera più sistematica i nostri stakeholder, riunendoli attorno a tavoli di lavoro che ci hanno consentito di approfondire argomenti di interesse comune, rac-cogliere le istanze dei nostri interlocutori e metterli al corrente del nostro operato e dei nostri valori.

Ecofuel S.p.A. 40,50% Superba S.r.l. 5,96% 35,80% 8,975% 8,00% 6,725% Comunione Utenti Privati* TotalErg S.p.A. Porto Petroli Agenti Marittimi S.r.l. Santa Barbara S.r.l.

Continentale Italiana S.p.A. 14,92%

Iplom S.p.A. 8,95%

Attilio Carmagnani AC S.p.A. 5,97%

(9)

PRESIDENTE DIRETTORE GENERALE RESPONSABILE SISTEMI di GESTIONE DIRETTORE AMMINISTRATIVO RESPONSABILE di ESERCIZIO RESPONSABILE SISTEMA RESPONSABILE SOCIALE MEDICO COMPETENTE SEGRETERIA di DIREZIONE

al quale rispondono il Direttore Amministrativo e il Responsabile di Esercizio.

Consiglio di Amministrazione:

è composto da 7 membri ed è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della Società, senza eccezione o limite alcuno. Ha facoltà di compiere tutti gli atti ritenuti utili od opportuni per il raggiungimento degli scopi sociali, escluso soltanto quelli che la legge riserva espressamente all’Assemblea

Collegio Sindacale:

la gestione sociale è controllata da un Collegio Sindacale costituito da tre membri effettivi e due membri supplenti, nominati e funzionanti a norma di legge. Il Collegio Sindacale vigila sull’osservanza della legge e dello Statuto, sul ri-spetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e con-tabile adottato dalla Società e sul suo concreto funzionamento

Controllo contabile:

il controllo contabile sulla Società è esercitato da una società di revisione iscritta nel registro istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Quest’ultima verifica che il bilancio d’esercizio della Società sia redatto con chiarezza e rappresenti in modo veritiero e corretto la situazio-ne patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico della Società.

Ai sensi del D.Lgs. 231/01, l’

Organismo di Vigilanza

,

nomi-nato dal Consiglio d’Amministrazione in composizione monocra-tica, ha il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del modello di organizzazione e di gestione riportando diretta-mente al CdA e rimane in carica sino alla scadenza del Consiglio di Amministrazione che ha provveduto alla sua nomina.

(10)

L’attività dell’azienda rappresenta il primo step di un comples-so sistema logistico che consente il trasferimento di petrolio e suoi derivati dalle navi ai depositi e raffinerie del Nord Italia e

viceversa. Nel porto petroli di Genova vengono svolte prevalen-temente operazioni di scarico e non sono effettuate lavorazioni né stoccaggio di prodotti. Milano Torino Savona

Cremona

Lacchiarella

Carrosio

Ferrera e

Sannazzaro

de’ Burgondi

Arquata Scrivia

Busalla

GENOVA

Rho

Trecate

Volpiano

Fiorenzuola

(11)

PONTILE

PIPELINE

L’attività di movimentazione del greggio e dei suoi derivati svolta dalla Porto Pe-troli avviene attraverso le seguenti fasi:

ricezione della nave

controllo della conformità de la nave

ai requisiti di sicurezza in collaborazio-ne con la Capitacollaborazio-neria di Porto

connessione della nave ai bracci di

ca-rico e avvio delle operazioni di scaca-rico/ carico

monitoraggio della regolarità e della

si-curezza delle operazioni

distacco della nave e messa in

sicu-rezza delle linee dei prodotti finiti e dei prodotti petrolchimici (spiazzo e chiu-sura valvole).

(12)

movimentazione di prodotti petroliferi e di tubazioni

(13)

Da oltre vent’anni abbiamo orientato le nostre attività ai princi-pi dello sviluppo sostenibile, cercando di limitare al massimo gli impatti sull’ambiente e sul territorio, vigilando costantemente sulla sicurezza del nostro personale e della comunità, facendoci promotori di progetti di valenza sociale, culturale e sportiva. Nel 2003 abbiamo firmato un protocollo d’intesa con Arpal per la condivisione del bilancio di sostenibilità ambientale. Da qui è nata l’idea di monitorare le nostre performance ambientali, in un’ottica di miglioramento continuo e di diffusione di buone

pratiche. Da allora abbiamo fatto parecchia strada e siamo oggi alla sesta edizione del Rapporto di Sostenibilità Ambientale, So-ciale ed Economica.

Proprio quest’ultima edizione è stata l’occasione per rendere più sistematico e più produttivo il nostro rapporto con gli sta-keholder. Abbiamo pensato che fosse importante non solo dar seguito alla reportistica degli anni passati, ma anche coinvolge-re attivamente i destinatari della coinvolge-rendicontazione raccogliendo il loro punto di vista.

DIPENDENTI

FORNITORI

AZIONISTI

-UTENTI

ISTITUZIONI

E ENTI LOCALI

MONDO

ACCADEMICO

COMUNITÀ

LOCALE

E MEDIA

(14)

A settembre 2016 abbiamo organizzato un primo incontro col-lettivo, al quale hanno partecipato rappresentanti di diverse ca-tegorie di stakeholder: comunità locale (comitati e associazioni territoriali), istituzioni e media. A seguire, sono stati organizzati tre tavoli di lavoro tematici su: ambiente, sicurezza e sviluppo economico del territorio. Questa è stata l’occasione per riunire

stakeholder eterogenei, fornendo l’opportunità di un confronto diretto tra portatori di interesse e istanze molto diversi.

In parallelo, sono stati coinvolti tutti i dipendenti attraverso

diversi incontri a loro dedicati, in modo che potesse essere pre-sente anche tutto il personale attivo su turni.

I fornitori sono stati coinvolti nel processo di rendicontazione

IMPORTANZA PER GLI STAKEHOLDER sistemi di gestione e certificazone progettualità partecipata e apertura al territorio lavoratori fornitori anticorruzione e condotta trasparente sicurezza rifiuti scarichi e acque reflue efficienza del modello

organizzativo presenza e posizionamento sul mercato coinvolgimento stakeholder nella rendicontazione e nel business emissioni in atmosfera IMPORT

ANZA PER PORT

O PETROLI

TEMI DI GOVERNANCE

efficienza del modello organizzativo anticorruzione e condotta trasparente coinvolgimento stakeholder nella rendicontazione e nel business sistemi di gestione e certificazioni

TEMI AMBIENTALI

emissioni in atmosfera sicurezza

rifiuti

scarichi e acque reflue

TEMI ECONOMICI

efficienza del modello organizzativo presenza e posizionamento sul mercato

TEMI SOCIALI sicurezza lavoratori progettualità partecipata e apertura al territorio fornitori

(15)

1Nonostante la Porto Petroli non faccia lavorazioni né attività di deposito dei prodotti trasportati, rientra nel campo di applicazione della Seveso III per lo stoccaggio

tempora-neo di miscele composte da greggio, prodotti petroliferi e acqua in proporzioni variabili, derivanti dallo svuotamento dei bracci di carico, dal recupero degli idrocarburi dalle acque di spiazzamento oleodotti e dallo scarico delle valvole di sicurezza.

attraverso incontri dedicati.

Gli azionisti, che sono al tempo stesso gli utenti dei nostri servizi, sono determinanti nella valutazione delle tematiche rilevanti da parte del management della Porto Petroli e sono tra i destinatari finali di questo processo di rendicontazione.

Il percorso di consultazione ha portato a definire una matrice

di materialità che sintetizza l’importanza di ciascun tema per l’azienda e per i suoi interlocutori.

Durante i tavoli di lavoro sono state analizzate e approfondite le tematiche proposte ed è stata richiesta ai partecipanti una va-lutazione (da 1 a 5) dell’importanza che ciascun aspetto riveste per ciascun votante.

I temi sono stati suddivisi in 4 gruppi ai quali è stato abbinato un colore specifico: rosso per quelli legati alla governance, verde per quelli ambientali, arancione per quelli sociali e azzurro per quelli economici.

Il voto medio espresso dagli stakeholder su ciascun aspetto è visibile sull’asse delle ascisse, mentre la valutazione del mana-gement della Porto Petroli compare sull’asse delle ordinate. I temi più rilevanti si trovano in alto a destra.

Dalla matrice emerge chiaramente come l’interesse dell’azienda converga con quello degli stakeholder su due temi legati alla sostenibilità ambientale (le emissioni in atmosfera) e alla sicu-rezza, che sono quindi evidenziati come prioritari.

Il tavolo tecnico sull’ambiente ha permesso di fare un quadro

completo degli impatti ambientali e delle azioni di mitigazione che l’azienda ha messo in campo negli anni.

Il secondo tema valutato come più rilevante da parte degli sta-keholder è quello della sicurezza e del controllo dei siti e delle attrezzature (rappresentato nella matrice con la duplice con-notazione di tematica ambientale e sociale). Durante il tavolo

tecnico sulla sicurezza la Porto Petroli ha informato la

popo-lazione, rappresentata da esponenti di comitati e associazioni territoriali, di essersi notificata a ISPRA, CTR Liguria, Comando VVF Genova, Regione Liguria e Comune di Genova come “stabili-mento a rischio di incidente rilevante” a seguito dell’entrata in

vigore della Seveso III (D.Lgs. 105/2015)1.

Attraverso questo tavolo ci si è confrontati sui diversi aspetti legati alla sicurezza: presidi, procedure, piani e normative che regolano la safety e la security del terminal.

Il terzo tavolo tecnico sul tema dello sviluppo economico e del

territorio, ha consentito di fare il punto sull’andamento dei traffici, le performance e gli impatti economici della Porto Pe-troli a livello locale e nazionale.

(16)
(17)
(18)

Le emissioni in atmosfera sono normalmente distinte in:

emissioni con effetti su scala locale e regionale (CO, NOX,

COV= composti organici volatili, SOX e PM10)

emissioni con effetti su scala globale (gas a effetto serra:

CO2, N2O, CH4)

Nel complesso, le emissioni legate alle attività della Porto Petroli sono dovute a:

1

emissioni provenienti dalle attività del terminal

a) attività a terra (illuminazione e riscaldamento locali

amministra-tivi, automezzi circolanti e motopompe dell’impianto antincendio)

b) emissioni fuggitive (dovute alle perdite fisiologiche, e cioè non

accidentali, dagli organi di tenuta degli impianti - flange, valvole di sicurezza, compressori, pompe e valvole di regolazione sulle pipeli-nes che movimentano greggio)

c) attività di imbarco dei prodotti

2

emissioni dovute alla movimentazione dei rimorchiatori

3

emissioni provenienti dai motori delle navi (in fase di sbarco dei

prodotti in quanto le operazioni di imbarco avvengono per caduta) Per ogni attività sono stati identificati gli indicatori e i fattori di emissione specifici per ogni inquinante considerato. In appen-dice, a pag. 65, si riportano i dati relativi alla movimentazio-ne dei prodotti, che sono alla base dei calcoli di stima effettuati.

(19)

Emissioni con effetti su scala locale e

regionale

Mancando dal 2006 una centralina di rilevazione degli idrocar-buri non metanici (NMHC) in vicinanza del terminal - in grado quindi di misurare l’influenza delle attività del porto

petrolife-ro sulla qualità dell’aria nelle zone limitpetrolife-rofe2 - si è proceduto,

anche per questa sesta edizione del Rapporto di Sostenibilità, all’elaborazione di una stima delle emissioni basata sull’utilizzo di fattori di emissione e indicatori di attività. Lo studio di stima, condiviso nella metodologia e nei risultati con Arpal nel 2008, è stato condotto dal Dipartimento di Chimica e Chimica

Industria-le dell’Università di Genova. Rispetto alIndustria-le precedenti edizioni sono state prese in considerazione anche le emissioni fuggiti-ve relatifuggiti-ve alle linee che trasportano greggio, il cui contributo emissivo risulta comunque molto limitato.

(20)

1

EMISSIONI PROVENIENTI DALLE ATTIVITÀ DEL TERMINAL a) Attività a terra

Per le attività a terra è stato considerato come indicatore di attività il gasolio consumato per autotrazione e per le pompe dell’impianto antincendio e valori indiretti relativi ai consumi

di energia elettrica3.

b) Emissioni fuggitive

Con il termine emissioni fuggitive si intendono le emissioni gas-sose di sostanze organiche volatili, dovute alle perdite fisiologi-che, e cioè non accidentali, dagli organi di tenuta degli impianti chimici e petrolchimici. I principali organi di tenuta che si pren-dono in considerazione sono quelli relativi a: flange, valvole di sicurezza, compressori, pompe e valvole di regolazione. Nel caso specifico, vista la tipologia dei prodotti movimentati pres-so il terminal di Multedo, pres-sono stati adottati i fattori emissivi determinati per i terminal marketing, conteggiando il numero di componenti emissive (flange e valvole) poste sulle linee del greggio, le uniche che restano invasate anche dopo la movimen-tazione. Le restanti linee, che vengono attraversate dai prodotti esclusivamente durante le operazioni di carico e scarico, per il tempo rimanente restano spiazzate da azoto, aria o acqua, e non rientrano nel presente calcolo. Questo dato è stato

conside-rato invariato per il triennio in oggetto4.

EMISSIONI DA ATTIVITÀ A TERRA (TONNELLATE)

2014 2015 2016 NOx 0,07 0,09 0,06 CO 0,35 0,47 0,32 COV 0,10 0,14 0,09 SOX 0 0 0 PM10 0,01 0,01 0,01

Sorgente Emissioni COV (t/anno)

Emissioni fuggitive linee

greggio (n. 12 linee) 0,06

3I fattori di emissione considerati sono quelli proposti dalle seguenti banche dati: “FE medi del trasporto stradale in Italia” – Ispra Sinanet 2014 per il gasolio da autotrazione,

Report 257/2017 Ispra “Fattori di emissione atmosferica di CO2 e di altri gas a effetto serra nel settore elettrico” e quelli presenti nella “Tabella parametri standard nazionali” Ispra 2015 per la combustione di metano ad uso civile.

Per la stima delle emissioni di NOx e SOX è considerato trascurabile il contributo derivante dalla combustione del metano utilizzato per il riscaldamento degli uffici.

4La stima delle emissioni fuggitive è stata elaborata secondo i metodi internazionali proposti dall’ EPA Protocol for EquipmentLeakEmission ESTIMATES – EPA 453/R-95-017.

(21)

c) Attività di imbarco prodotti

All’inizio della fase di carico la cisterna della nave è inertizzata. L’ingresso del prodotto in cisterna determina una progressiva fuoriuscita di vapori.

La quantità di composti organici volatili emessa dipende da nu-merose variabili tra cui:

volatilità del prodotto imbarcato

volatilità del prodotto precedentemente sbarcato

temperatura

velocità e modalità di carico/scarico

tempo intercorso tra lo sbarco e il nuovo imbarco

La stima delle emissioni è stata effettuata utilizzando i fattori di emissione proposti in un report specifico della Commissione

Europea del 20015 e come indicatori di attività le quantità di

prodotti caricati (cfr. tabella pag. 66).

Per abbattere questa importante fonte di emissione di COV la Porto Petroli si è dotata, a partire dal 2006, di due sistemi di captazione vapori utilizzati per raccogliere e abbattere gli idrocarburi volatili ge-nerati durante le operazioni di carico. Gli impianti sono equipaggiati ciascuno con una Dock Safety Unit per assicurare che le operazioni di recupero vapori avvengano in condizioni di sicurezza. I sistemi ven-gono monitorati attraverso un software dedicato. Dal grafico seguen-te si può notare come, dall’entrata in funzione degli impianti di re-cupero vapori, le emissioni di COV da processi evaporativi legati alle operazioni di carico delle navi siano state radicalmente abbattute.

TREND STORICO EMISSIONI IN ATMOSFERA DI COV

0 20 40 60 80 100 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 CO V (t)

TREND STORICO EMISSIONI IN ATMOSFERA DI COV

5Howard J Rudd & Nikolas A Hill “Measures to Reduce Emissions of VOCs during

Loading and Unloading of Ships in the EU” Report number AEAT/ENV/R/0469 pro-duced for the European Commission, Directorate General - Environment 2001

(22)

Analizzando i dati del triennio 2014-2016 è possibile notare come le emissioni di COV da processi evaporativi siano state quasi annullate anche nel 2015, caratterizzato da un

incre-mento delle movimentazioni di benzina verde, che essendo molto volatile ha un peso notevole nelle stime di emissioni di COV. totale COV (t) immessi in atmosfera totale COV (t) abbattuti

ABBATTIMENTO EMISSIONI DA PROCESSI EVAPORATIVI

anno totali abbattuti immessi in atmosfera

2014 223,09 218,14 4,95

2015 304,65 298,30 6,35

(23)

2

EMISSIONI DEI RIMORCHIATORI

Per la stima delle emissioni dovute alla movimentazione dei rimorchiatori si è considerato come indicatore di attività il combustibile consumato (Marine Gas Oil, MGO, che

presen-ta un contenuto di zolfo pari allo 0.2% e un contenuto di car-bonio pari all’86.5% ) e il numero di rimorchiatori utilizzati

(considerando il consumo medio orario di 500kg di MGO)6.

EMISSIONI DEI RIMORCHIATORI

6I fattori di emissione considerati sono quelli proposti dall’EMEP/EEA Guidebook 2016 e dal Third International Maritime Organization GHG study 2014 final report.

COV Emissioni (t) 2014 2015 2016 0 5 10 15 20 25 30 35 40 CO NOX SOX PM10 2014 2015 2016 NOx 33,35 33,76 30,44 CO 3,14 3,18 2,87 VOC 1,18 1,2 1,08 SO2 8,49 8,6 7,75 PM10 0,63 0,64 0,58

(24)

3

EMISSIONI DELLE NAVI

Per la stima dell’impatto derivante dall’utilizzo dei motori ausi-liari delle navi durante le operazioni di scarico dei prodotti, non essendo disponibili i dati sul consumo del carburante utilizzato, è stato scelto come indicatore di attività il quantitativo del pro-dotto scaricato.

I fattori di emissione utilizzati sono quelli proposti dal Techne

Report MEET RF20067 e dal Third International Maritime

Organi-zation GHG study 2014 final report.

La metodologia MEET permette di stimare le emissioni prodotte dal traffico navale nell’area circoscritta del porto, definendo la struttura dei dati da raccogliere per descrivere il traffico marit-timo e fornendo una metodologia organica per stimare le emis-sioni di inquinanti prodotti dalle navi.

EMISSIONI DELLE NAVI

7CARLO TROZZI, RITA VACCARO “Methodologies for estimating air pollutant emissions from ships: a 2006 update” Environment & transport , 2nd International scientific

Symposium including 15th conference Transport and air pollution, Reins, France: 12-14 june 2006

2014 2015 2016 NOx 121,54 107,36 100,01 CO 10,13 8,95 8,33 VOC 0,1 0,09 0,08 SO2 10,13 8,95 8,33 PM10 21,37 18,88 17,58 COV Emissioni (t) 2014 2015 2016 0 30 60 90 120 150 CO NOX SOX PM10

(25)

Dal confronto tra le fonti di emissione emerge chiaramente come l’impatto delle attività del terminal sia relativo alle sole emissioni di COV e sia diventato minimo negli anni grazie agli investimenti della Porto Petroli in sistemi di captazione vapori, che hanno consentito di incidere notevolmente sulla quantità di emissioni in atmosfera durante le operazioni di imbarco di prodotti. Prendendo in esame il triennio 2014-2016, a fronte di oltre 600 tonnellate di COV prodotte, ne sono state immesse in

atmosfera 5,6 (meno dell’1%).

Le fonti di emissione più significative, in termini di ossidi di zolfo e di azoto e di gas a effetto serra, rimangono le navi e i rimorchiatori e sono quindi strettamente legate all’andamento dei traffici. La diminuzione negli ultimi anni delle tonnellate di prodotti movimentati ha quindi inciso positivamente anche sul-le emissioni in atmosfera imputabili ai motori delsul-le navi e dei rimorchiatori.

EMISSIONI IN ATMOSFERA - VALORI MEDI TRIENNIO 2014/2016

terminal rimorchiatori navi

NOx 0,07 32,52 109,64 CO 0,38 3,06 9,14 COV 5,61 1,15 0,09 SOx 0 8,28 9,14 COV Emissioni (t) 0 20 40 60 80 100 120 CO NOX terminal rimorchiatori navi SOX

(26)

Emissioni con effetti su scala globale

Per quanto concerne le emissioni di gas a effetto serra (CO2 CH4 e

N2O), l’Intergovernamental Panel on Climate Change (IPCC Fifth

Assesment Report 2014 – AR5) ha sviluppato un sistema di fat-tori di equivalenza, per “pesare” le varie sostanze sulla base di

un’unità di riferimento (kg CO2/kg di sostanza) in funzione della

loro “efficienza” come gas serra. Con questo metodo è possibile calcolare quello che in termini scientifici si chiama “Potenziale di Riscaldamento Globale” o “Global Warming Potential - GWP”, che rappresenta l’effetto totale determinato dai gas serra. I fattori di conversione sono calcolati per tre differenti orizzonti temporali: 20, 100 e 500 anni. Più l’orizzonte temporale è lon-tano, minore è l’impatto che hanno alcune sostanze, in quanto nel tempo si immagina una loro reazione con altri componenti

dell’atmosfera con una conseguente degradazione e un mino-re effetto. Generalmente i fattori di conversione più usati sono quelli che fanno riferimento a un periodo di 100 anni.

I dati relativi ai singoli composti sono quindi stati espressi in

tonnellate di CO2 equivalente utilizzando i fattori di conversione

riportati in tabella.

Fattori di conversione in CO2 equivalente (100 anni) CO2 1 CH4 28 N2O 265 2014 2015 2016 metano 45,22 37,76 37,64 energia elettrica 1,43 1,40 1,43 gasolio 33,40 44,96 30,83 Emissioni (t) 2014 2015 2016 0 10 20 30 40 50 energia elettrica metano gasolio

(27)

EMISSIONI DEL TERMINAL

Le attività del terminal che forniscono un contributo in termini di emissioni di gas a effetto serra sono legate alla combustione di

me-tano8 per il riscaldamento dei locali amministrativi e di gasolio9 per

l’alimentazione di automezzi e motopompe dell’impianto

antincen-dio, oltre ai valori indiretti relativi ai consumi di energia elettrica10.

EMISSIONI DEI RIMORCHIATORI E DELLE NAVI

Anche nel caso delle emissioni di CO2 equivalente il contributo

di navi e rimorchiatori rispetto alle attività a terra risulta note-volmente maggiore, come si vede dal grafico seguente che

con-fronta l’emissione di CO2 equivalente da tutte le attività di terra

con quelle legate alla movimentazione di prodotti

(rimorchiato-ri e moto(rimorchiato-ri ausilia(rimorchiato-ri navi utenti)11.

8 Tabella parametri standard nazionali- fonte ISPRA 2015 per la combustione di metano. 9 FE t/t - fonte banca dati FE medi del trasporto stradale in italia-ISPRA SINAnet 2014 per il gasolio.

10 FE report 257/2017 ISPRA fattori di emissione atmosferica di CO2 e di altri gas a effetto serra nel settore elettrico. 11 FONTE EMEP EAA guidebook 2016 e Third IMO GHG Study 2014

2014 2015 2016 terminal 80,05 84,12 69,9 rimorchiatori 1360,32 1377,25 1241,78 navi 32429,19 28644,81 26681,09 Emissioni (t) 2014 2015 2016 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 navi rimorchiatori terminal

(28)

La sicurezza è da sempre per noi un aspetto prioritario nella gestione del terminal di Multedo e, come emerge chiaramente dalla matrice di materialità, rappresenta un tema di fondamen-tale importanza anche per i nostri stakeholder, in primo luogo per la comunità che abita nel quartiere.

Per questo motivo uno dei tavoli tecnici che abbiamo organiz-zato è stato focalizorganiz-zato su questo tema e ha consentito un

ap-profondimento e un confronto sui diversi aspetti collegati alla sicurezza: safety, security, formazione, politiche di prevenzione degli incidenti e procedure di intervento.

La Porto Petroli si è notificata in data 28/05/16, ai sensi dall’art. 13 del D.Lgs. 105/2015 (Seveso III) come

stabilimen-to a rischio d’incidente rilevante12.

Safety

Per safety si intende la salvaguardia e la protezione da eventi ac-cidentali che comportano alta potenzialità lesiva del personale, dell’ambiente e degli impianti.

Attrezzature di sicurezza all’avanguardia, insieme allo specifi-co addestramento del personale e alla specifi-continua manutenzione degli impianti, garantiscono che tutte le attività portuali siano svolte secondo elevati standard di sicurezza.

Security

Il concetto di security definisce la tutela da atti volontari di ori-gine criminale o dolosa e implica la salvaguardia o la protezione da attacchi (compresi quelli terroristici), aggressioni, danni con-tro la persona o i beni, perpetrati volontariamente con l’inten-zione di nuocere. Nel 2004 la Porto Petroli si è dotata di un Secu-rity Plan impiegando un Codice Internazionale per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali (ISPS Code) che regolamenta questi aspetti. Nel tempo sono stati aumentati, in termini di fre-quenza e intensità, i controlli sia sul personale che sui mezzi. Di fatto il terminale, già nel 1988, era assoggettato al DPR 175/1988 (Seveso I) e in tal senso aveva compiuto i passi necessari (ispe-zione del 02/07/99 ai sensi del D.M. del 05/11/97 da parte della Commissione del Ministero dell’Ambiente) .

L’entrata in vigore, nel secondo semestre del 1999, del D.Lgs. 334/1999 (Seveso II) sembrava però escludere dal suo campo di ap-plicazione i porti petroliferi (art. 4, comma 3), per la cui regolamentazione rimandava a un successivo decreto che, infatti, veniva promulgato nel 2001 (D.M. 293/2001). Per avere conferma della propria esclusione, la Porto Petroli di Genova propose un parere al C.T.R. Liguria che, condividendone l’impostazione, lo inoltrava alla Direzione Centrale VV.F. Area Rischi Industriali del Ministero dell’Interno che - in data 25.10.2002, con nota DCPST/A4/244/RS/Q - escludeva chiaramente il terminal petrolifero dal campo di applicazione della Seveso II.

Di conseguenza - proprio come Soggetto di cui all’art. 4, comma 2, lettera b, del D.M. 293/2001 - la Porto Petroli di Genova ha par-tecipato alla predisposizione del Rapporto Integrato di Sicurezza Portuale (RISP) del porto di Genova, in capo all’Autorità Portuale di Genova.

L’entrata in vigore della Seveso III (D.Lgs. 105/2015), abrogando la normativa precedente, ha ricondotto il terminal petrolifero nel campo di applicazione delle norme sui rischi d’incidenti rilevanti.

Alla luce di quanto sopra, è stata trasmessa alle Autorità competenti la Notifica prevista dall’art. 13 del D.Lgs. 105/2015.

12 Nonostante la Porto Petroli non compia operazioni di lavorazione e di deposito dei prodotti trasportati, rientra nel campo di applicazione della Seveso III per lo stoccaggio

temporaneo di miscele composte da greggio, prodotti petroliferi e acqua in proporzioni variabili, derivanti dallo svuotamento dei bracci di carico, dal recupero degli idrocar-buri dalle acque di spiazzamento oleodotti e dallo scarico delle valvole di sicurezza.

(29)

IMPIANTI, ATTREZZATURE E DOTAZIONI PER LA SICUREZZA E LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE

Impianto antincendio in tutta l’area del terminal

Presidio H24 di personale dei Vigili del Fuoco

Sistema di emergenza anti-sversamento sui bracci di carico

Ganci a scocco al posto delle bitte tradizionali per consentire il distacco rapido della nave in caso di emergenza Stazione meteo-marina che fornisce in tempo reale i parametri necessari per rilevare eventuali condizioni di pericolo per le attività del terminal

Battelli per la pulizia degli specchi acquei e per il disinquinamento in caso di sversamento di idrocarburi Impianto di telecamere a circuito chiuso per monitorare costantemente gli impianti e le navi ormeggiate Impianti di captazione vapori (VRU) per abbattere le emissioni di VOC in fase di caricazione delle navi

Impianto di trattamento rifiuti, per il trattamento delle acque provenienti dallo spiazzamento degli oleodotti, dal dilavamento e dalla bonifica

SISTEMI DI GESTIONE, CERTIFICAZIONI E PROCEDURE

ISO 9001 – Sistema di Gestione della Qualità dal 1998

ISO 14001 – Sistema di Gestione Ambientale dal 2000

SA 8000 – Sistema di Gestione della Responsabilità Sociale dal 2003

Security Plan, che garantisce controlli costanti su mezzi e persone all’interno del terminal dal 2004

Codice Etico dal 2010

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.lgs 231/2001 dal 2010

OHSAS 18001 – Sistema di Gestione della salute e della sicurezza sul posto di lavoro dal 2011

Servizio di Safety Survey in collaborazione con la Capitaneria di Porto, per aumentare l’efficienza dei controlli

sulle navi ormeggiate, nel rispetto della normativa nazionale e internazionale (ISGOTT, MARPOL) dal 2003

UNI 10617 - Sistema di Gestione della Sicurezza per la Prevenzione degli Incidenti rilevanti dal 2016

Piano di Emergenza Interna che ha sostituito di Dispositivo di Emergenza dal 2016

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(31)

PEI (Piano di Emergenza Interna)

A partire dal 28/10/16 è in vigore il Piano di Emergenza Interna elaborato dalla Porto Petroli di Genova S.p.A. in ottemperanza alla Seveso III, allo scopo di:

controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da

minimiz-zarne gli effetti e limitarne i danni per la salute umana, l’am-biente e i beni;

mettere in atto le misure necessarie per proteggere la salute

umana e l’ambiente dalle conseguenze di incidenti rilevanti;

informare adeguatamente i lavoratori e i servizi o le autorità

locali competenti;

provvedere al ripristino e al disinquinamento dell’ambiente

dopo un incidente rilevante.

L’attuale Piano di Emergenza Interna si applica nell’ambito di tutte le aree date in concessione dall’Autorità Portuale di Geno-va alla Porto Petroli di GenoGeno-va S.p.A. ed è stato elaborato sulla base delle risultanze della valutazione dei rischi di incidente ri-levante contenuta nel Rapporto di Sicurezza – ed. Luglio 2017, integrati dai seguenti scenari incidentali elencati nel “Piano di Emergenza del porto petroli di Genova Multedo” reso esecutivo dal Consorzio Autonomo del Porto di Genova con Ordinanza n. 5 del 09.02.1989, attualmente applicabili alla realtà del terminal:

incendio o esplosione a bordo di nave ormeggiata ai pontili;

incendio o esplosione di impianti portuali;

incendio o esplosione nelle stazioni di pompaggio (booster)

delle società utenti;

spandimento di idrocarburi di vaste proporzioni nello

spec-chio acqueo portuale.

PEE (Piano di Emergenza Esterna)

La redazione ed approvazione dei Piani di Emergenza Esterna degli impianti a rischio di incidente rilevante compete (ai sensi dell’art. 21 della Seveso III) al Prefetto, d’intesa con la Regione e gli Enti Locali interessati, sentito il Comitato Tecnico Regionale (CTR) e previa consultazione della popolazione.

Formazione sulla sicurezza

La formazione del personale rappresenta un elemento essen-ziale a garanzia della sicurezza e costituisce una voce di inve-stimento da sempre molto importante per noi. A seguito della

classificazione come stabilimento RIR13, abbiamo implementato

la formazione ordinaria (primo soccorso, prevenzione incendi, dispositivi di protezione individuali) con corsi trimestrali specifi-ci sulla prevenzione da inspecifi-cidenti rilevanti.

In appendice a pag. 72-73 sono riportati nel dettaglio i corsi e le ore di formazione del personale.

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(33)
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(35)

Le fonti dei rifiuti prodotti dalla Porto Petroli si riconducono principalmente a:

servizi presenti all’interno del sito (mensa, uffici, spogliatoi,

ecc.)

attività di pulizia impianti (spiazzamento linee) e/o zone di

lavoro, pontili e banchine

manutenzioni sugli impianti oleodinamici e sui motori

attività di bonifica del sottosuolo

Nel corso del 2007 è entrato in funzione l’impianto di tratta-mento rifiuti presente all’interno del terminal, allo scopo di trat-tare direttamente le acque di pulizia delle linee e dei serbatoi, quelle di dilavamento provenienti dalla fossa collettori e quelle derivanti dall’attività di bonifica del sottosuolo.

L’impianto è stato fermato a partire da settembre 2014 per tut-to il periodo consideratut-to dal presente Rapportut-to (2015-2016) per manutenzione straordinaria e per attuare le modifiche previste dal progetto di revamping generale.

Inoltre a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs.n.46/2014, l’im-pianto di trattamento rifiuti è rientrato nel campo di applicazio-ne di impianti soggetti ad Autorizzazioapplicazio-ne Integrata Ambientale e pertanto in data 22/05/15 è stata presentata la documentazio-ne per l’ottenimento dell’autorizzaziodocumentazio-ne.

In data 20/10/15 è pervenuta da parte della Regione Liguria la richiesta di sottoporre l’impianto anche a Valutazione d’impatto

Ambientale. In data 19/01/16 è stato avviato il procedimento di VIA Regionale che si è concluso positivamente con il pronuncia-mento della Regione Liguria con D.G.R. n.711 del 29/07/16. La Città Metropolitana di Genova ha quindi riaperto il proce-dimento AIA ed in data 30/09/16 e 31/01/17 sono state indette due Conferenze di Servizi da parte degli Enti per l’approvazione dell’Autorizzazione.

L’iter autorizzativo si è concluso con il rilascio da parte della Città Metropolitana di Genova dell’Autorizzazione Integrata Am-bientale n. 821/2017 del 10/04/17.

L’impianto è stato quindi rimesso in funzione il 22/05/2017. La presenza dell’impianto di trattamento, nel periodo di utilizzo, ha consentito di diminuire fortemente la quantità di rifiuti smal-titi esternamente. Meno del 10% del totale dei rifiuti nel 2014 è stato infatti conferito esternamente a trasportatori autorizzati. La notevole differenza di rifiuti smaltiti tra il 2014 e il biennio suc-cessivo, è dovuta alla mancata operatività dell’impianto che nel periodo 2015-2016 è stato fermato; il rifiuto prodotto nel frattem-po, destinato all’impianto, è stato stoccato nei serbatoi dedicati dell’impianto stesso a seguito di apposite autorizzazioni.

I dati di smaltimento dei rifiuti relativi al triennio 2014-2016 sono riportati nella tabella seguente.

In appendice a pag. 67-69 sono riportati nel dettaglio i rifiuti prodotti (descrizione, quantità, codici CER, e destinazione).

Numero tipologie di

rifiuti (codici CER) Quantità rifiuti non pericolosi (kg) Quantità rifiuti pericolosi (kg) Quantità totale (kg)

2014 17 332.060 4.478.112 4.810.172

2015 18 326.812 49.659 376.471

2016 24 171.790 404.173 575.963

TIPOLOGIE E QUANTITÀ DI RIFIUTI

14

(36)

Per quanto riguarda gli scarichi idrici industriali, nel terminal sono presenti tre scarichi a mare:

Scarico A- utilizzato per il deflusso in mare delle acque de-rivanti dall’impianto di trattamento rifiuti (che tratta acque provenienti dalla movimentazione dei prodotti petroliferi, dallo spiazzamento degli oleodotti, dal dilavamento e dalla bonifica del sito).

Lo scarico, in quanto asservito all’impianto di trattamento rifiuti, non è stato utilizzato per tutto il periodo 2015-2016. Scarico B- convoglia in mare le acque provenienti dall’im-pianto denominato “disc-oil” (che tratta acque provenienti dalla fossa collettori principale, nella quale convogliano tutte le tubazioni e che raccoglie sia le acque piovane che eventua-li fuoriuscite di prodotto dageventua-li oleodotti).

Scarico asservito agli impianti di bonifica- convoglia in mare le acque di falda provenienti dagli impianti di bonifica trattate con filtri a carboni attivi.

Lo scarico è stato riaperto in data 05/11/14, in quanto prece-dentemente le acque derivanti da bonifica venivano inviate ad impianto di trattamento rifiuti.

La qualità delle acque di scarico è tenuta sotto controllo attraverso analisi chimiche, che sono regolarmente inviate agli uffici compe-tenti della Città Metropolitana di Genova.

Esistono inoltre due scarichi a mare nei quali vengono convogliati i reflui delle acque domestiche già depurate con trattamento in fos-se Imhoff. In appendice a pag. 70-71 si riportano nel dettaglio i vo-lumi e la qualità (solidi sospesi e COD) dell’acqua scaricata a mare.

I consumi di energia elettrica della Società derivano dall’utilizzo degli apparati elettrici ed elettronici degli uffici, degli impianti di illuminazione e di condizionamento, di parte dell’impianto antincendio, dei bracci di carico, delle pompe elettriche sulle linee a servizio delle operazioni, degli impianti di recupero va-pori ubicati alla radice dei pontili Beta e Gamma, dell’impianto di trattamento rifiuti.

I consumi di combustibile (gas naturale e gasolio) derivano da:

alimentazione dell’impianto di riscaldamento (gas naturale:

metano)

utilizzo delle motopompe dell’impianto antincendio (gasolio)

utilizzo degli automezzi

In appendice a pag. 65 si riportano nel dettaglio i consumi.

2.4

|

CONSUMI DI ENERGIA

2.3

|

RUMORE

La Società effettua volontariamente con frequenza quadrien-nale campagne di monitoraggio per caratterizzare e valutare il clima acustico sul territorio circostante il terminal.

Al fine di ottenere un quadro di riferimento completo le misure sono state fatte in otto postazioni ritenute significative (oggetto già delle precedenti indagini), in parte lungo il perimetro di

perti-nenza del terminal ed in parte collocate sulla collina di Multedo. L’ultima indagine è stata svolta in data 29/02-01/03/2016 da par-te di una Società espar-terna specializzata (relazione n.EC16.REL.01 rev.00/104795) ed ha mostrato esiti positivi in quanto non risul-tano superamenti dei limiti rispetto alla zonizzazione acustica vigente.

(37)

2014 2015 2016

segnalazioni ricevute 10 5 9

segnalazioni gestite 10 5 9

segnalazioni per le quali sono stati coinvolti

gli enti di controllo preposti15 7 4 7

SEGNALAZIONI AMBIENTALI RICEVUTE E GESTITE NEL TRIENNIO 2014-16

15 A seguito del coinvolgimento degli enti di controllo non sono state comminate sanzioni alla Porto Petroli. Le segnalazioni ricevute (scritte o verbali) sono riportate su un

modulo dedicato, inserite in un apposito registro e gestite dal responsabile dei Sistemi di Gestione o dal Responsabile di Turno in servizio. Il registro riporta:

il mittente della segnalazione e un suo eventuale recapito

la data del ricevimento

l’oggetto e la natura della segnalazione

La segnalazione scritta è accuratamente conservata a cura del Responsabile dei Sistemi di Gestione.

Il Responsabile del trattamento si attiva per accertare ed even-tualmente trattare immediatamente il problema segnalatogli, avvalendosi eventualmente della collaborazione delle funzioni preposte (es. Capitaneria di Porto se si tratta di segnalazioni re-lative ad una nave, Vigile del Fuoco se la segnalazione riguarda aree a terra, etc.) e valuta:

la fondatezza della segnalazione

le cause che hanno determinato la segnalazione

l’immediato trattamento da adottare

Nella tabella seguente sono riportate le segnalazioni ambientali ricevute e gestite nel triennio 2014-16

Possono inoltre essere inoltrate segnalazioni a seguito di violazioni o sospetti di violazione ai sensi del D.Lgs. 231/01 (“Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle so-cietà e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”) in base al quale le aziende e gli enti in genere possono essere chiama-ti a rispondere in sede penale per taluni reachiama-ti commessi nel proprio interesse o vantaggio dai propri amministratori o dipendenti.

La Società ha infatti adottato un Modello di organizzazione e

ge-stione, ai sensi del D.Lgs. 231/01 in base al quale tutti i destinatari del Modello stesso sono tenuti ad informare in modo dettagliato e tempestivo l’Organismo di Vigilanza per segnalare casi di com-missione di reati o eventuali violazioni del Modello, attraverso un canale informativo dedicato, ovvero tramite la casella di posta elettronica: organismo.vigilanza@portopetroli.com

Le segnalazioni devono essere puntuali, non generiche e devo-no descrivere in maniera circostanziata fatti e persone oggetto della segnalazione stessa. Le segnalazioni sopra indicate sono obbligatoriamente valutate dall’Organismo di Vigilanza che at-tiva un processo di accertamento della verità e fondatezza della segnalazione ricevuta.

(38)
(39)
(40)

Il nostro organico è composto da 59 persone, tutte assunte con contratto full-time a tempo indeterminato con il CCNL Unico Porti (operai, impiegati e quadri) ed il CCNL Dirigenti Industriali per il personale dirigente. La contrattazione di se-condo livello, che prevede accordi sindacali formalizzati con le Rappresentanze Sindacali, garantisce condizioni economiche e normative migliorative rispetto al CCNL, come riportato in

appendice a pag. 74. Nel 2016 il 93% dei dipendenti è iscritto ad un’Associazione Sindacale.

Il nostro personale si suddivide tra operativo (articolato su più turni e strettamente legato all’operatività del terminal), ammi-nistrativo e tecnico (entrambi con attività giornaliera e legati alla gestione organizzativa della Società).

Il nostro modello organizzativo è articolato per comitati Salute, Sicurezza e Ambiente su tre livelli, ai quali partecipano il 100% dei lavoratori.

Oltre il 90% dei nostri dipendenti è residente nella provincia di Genova e ciò comporta il mantenimento all’interno del

territo-rio provinciale di una parte consistente dei redditi generati. Il decremento del numero dei lavoratori è dovuto al raggiungi-mento dell’età pensionabile di alcuni dipendenti ed è stato in parte compensato a partire dal 2017 con l’assunzione di nuove risorse nel reparto operativo.

Anno

di riferimento totale dipendenti personale operativo (amministrativi + tecnici)personale di struttura personale dirigente

2014 (al 01/01/14) 65 49 14 2

2016 (al 31/12/16) 59 43 14 2

Età media forza lavoro Età media donne Età media uomini

47,5 anni 54,8 anni 46,8 anni

Comitati di 1° Livello Dirigenza

Comitati di 2° Livello Manutenzione Amministrativo (Responsabili di turno)Operativo

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La sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori da sempre gio-cano un ruolo primario nella definizione delle politiche azienda-li e negazienda-li investimenti. Oltre alla continua attività di formazione (cfr. appendice pag. 72-73) e informazione, abbiamo implemen-tato un “Sistema di Gestione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro” secondo la norma OHSAS 18001:2007 certificato dal RINA che permette di identificare e tenere sotto controllo i rischi

correlati alle attività, ridurre il numero di potenziali incidenti, essere conformi alla legislazione vigente e migliorare in modo continuo la nostra performance.

Nel corso del triennio considerato si è verificato un infortunio nel 2016 di lieve entità per il quale, con il contributo di tutte le figure aziendali coinvolte, sono state analizzate le cause e indi-viduate le possibili azioni di miglioramento.

N° infortuni Migliaia ore lavorate Indice di frequenza

Anno 2016 1 95.988,75 0,01041

N° giornate lavorative perse Migliaia ore lavorate Indice di gravità

Anno 2016 27 95.988,75 0,28128

INDICE DI FREQUENZA INFORTUNI*

INDICE DI GRAVITÀ INFORTUNI*

(*) N. infortuni/migliaia di ore lavorate x103. Frequenza di monitoraggio: annuale

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L’attenzione alla sostenibilità sociale si applica anche attraverso i nostri fornitori e collaboratori, che sono selezionati e valutati periodicamente sulla base del rispetto di criteri qualitativi, am-bientali ed etici per noi irrinunciabili e normati dalle certifica-zioni conseguite negli anni.

I fornitori della società riguardano l’acquisizione sia di materiali (parti di ricambio per manutenzione e consumo) che di servi-zi e prestaservi-zioni d’opera presso il terminal da parte di Società specializzate nelle attività richieste (ad es. manutenzioni, servizi

portuali).

Il personale esterno delle ditte contrattiste che opera giornalmen-te all’ingiornalmen-terno dell’area si atgiornalmen-testa su una trentina di persone che, rapportato al numero dei dipendenti della società, costituisce circa il 50%.

Nella tabella seguente si evidenzia il budget impiegato per nitori locali (della provincia di Genova) rispetto al totale dei for-nitori.

Il nostro impegno è da anni orientato alla trasparenza e alla cre-azione di valore per il territorio che ci ospita, anche attraverso un programma strutturato di progetti e attività a sostegno delle realtà locali.

Il progetto che più ci caratterizza è Porto Aperto, nato nel 2001 con l’obiettivo di aprire le porte del terminal alle scuole del quartiere. Questa attività rappresenta per noi un’occasione

im-portante di conoscenza e contatto con il territorio ed è diventata un riferimento educativo e laboratoriale molto apprezzato dalle scuole genovesi. Ogni anno circa 1500 ragazzi delle scuole ele-mentari e medie visitano il terminal e partecipano ai laboratori scientifici realizzati nella nostra aula didattica da docenti e ricer-catori dell’Università di Genova.

2014 2015 2016 TRIENNIO

Budget per fornitori

provincia Genova € 11.876.452 78% € 12.913.061 79% € 11.801.028 75% € 36.590.541 77%

altri € 3.270.396 22% € 3.428.062 21% € 3.950.025 25% € 10.648.483 23%

totale € 15.146.848 100% € 16.341.123 100% € 15.751.053 100% € 47.239.024 100%

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Lo studio sulle performance economiche della Porto Petroli è stato realizzato, anche per questa sesta edizione del Rapporto, dal Dipartimento di Economia dell’Università di Genova. Nella ricerca sono stati analizzati dei trend economici del trien-nio 2014-2016 contestualizzando il ruolo del terminal rinfuse liquide Porto Petroli di Genova nell’economia nazionale e all’in-terno dell’attività dello scalo portuale genovese. Il lavoro che segue presenta dati provenienti da diverse fonti sempre oppor-tunamente citate in modo da garantire la ripercorribilità e la

verifica di quanto riportato. Poiché alcune delle informazioni utilizzate, in particolare quelle relative al mercato nazionale dell’energia, non sono attualmente disponibili pubblicamente per l’anno 2016, si è preferito sviluppare l’analisi in maniera omogenea utilizzando come ultimo anno il 2015. Infine, per meglio contestualizzare l’attività operativa del triennio 2014-2016, in diversi casi si è scelto di considerare un orizzonte tem-porale più esteso che permettesse di mettere in luce le tendenze di medio periodo del settore.

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Lo scenario internazionale del comparto energetico ha visto nel novembre del 2016 l’entrata in vigore dell’accordo di Parigi sul clima che punta a mantenere l’aumento della temperatura me-dia globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli pre-industriali attraverso impegni volontari attuati da ciascun paese aderente all’iniziativa. In tale contesto l’Unione Europea ha confermato gli impegni vincolanti contenuti nel Pacchetto Clima – Energia di riduzione al 2030 del 40% delle emissioni nazionali di gas serra (rispetto ai livelli del 1990), cui si aggiungono impegni non vincolanti per i singoli paesi membri circa lo sviluppo di fonti rinnovabili e una maggiore efficienza energetica.

In tale scenario l’Unione Petrolifera Italiana stima che la do-manda di petrolio nei prossimi decenni sia destinata a veder ridurre i propri tassi di crescita, mentre gas e fonti rinnovabili registreranno le migliori dinamiche di crescita. Ciononostante i prossimi investimenti, a livello mondiale, riguarderanno ancora in prevalenza gas e petrolio. Occorre segnalare che il continen-te europeo mostra una continen-tendenza di medio periodo alla contra-zione del numero di impianti per la raffinacontra-zione del greggio; tale tendenza è solo in parte condivisa dall’Italia dove si registra anche una significativa attività di riconversione degli impianti, molto interessante anche per l’ammontare di investimenti che richiede.

Quelle appena indicate rappresentano le principali direttrici verso le quali anche il settore energetico italiano va riposizio-nandosi.

Com’è noto la bilancia energetica italiana è fortemente dipen-dente dalle importazioni. Guardando ai dati più recenti al mo-mento disponibili, relativi all’anno 2015, il consumo interno lordo di energia, pari a quasi 170 Mtep, è soddisfatto da una

produzione interna di 42 Mtep, in gran parte derivante da fonti rinnovabili, e da ben 156 Mtep importati cui si aggiungono 26 Mtep di derivati del petrolio che vengono esportati. Della quan-tità di energia importata dal nostro paese, circa la metà – poco più di 80 Mtep - è costituita da petrolio greggio e semilavorati del greggio.

Queste cifre confermano il ruolo delle diverse fonti primarie di energia all’interno della struttura della bilancia energetica ita-liana dal 2008 ad oggi, come si evince dalla Figura 1.

Nel biennio 2014-2015 il terminal petrolifero di Multedo ha con-fermato il ruolo di rilevanza primaria nell’approvvigionamento di greggio e prodotti petroliferi a servizio della domanda nazio-nale di energia. Lo dimostrano le percentuali del traffico di pe-trolio greggio e semilavorati movimentati in import dal terminal genovese rispetto alle importazioni nazionali, pari al 20,6% e al 15,9%, rispettivamente nel 2014 e 2015.

I dati sui consumi energetici per fonti primarie in Italia, relativi al periodo 2008-2015, evidenziano che la flessione nel consumo di petrolio, di cui si è dato opportunamente conto nei preceden-ti rapporpreceden-ti di sostenibilità, pare essersi arrestata negli ulpreceden-timi tre anni, attestandosi su una quota all’incirca pari ad un terzo dei consumi nazionali (36,6% nel 2015); segue a livelli comparabili il consumo di gas naturale anch’esso in lieve tendenziale flessione che ha registrato una quota percentuale nel 2015 pari al 32,6% (si veda Figura 1).

Negli ultimi due anni sembra essersi arrestata anche la crescita del consumo di energia da fonti rinnovabili che negli ultimi due anni (2014-15) ha inciso per circa un quinto dei consumi com-plessivi nazionali di energia.

(48)

FIGURA 1 – CONSUMI ENERGETICI PER FONTI PRIMARIE IN ITALIA (%),

PERIODO 2008-2015

Petrolio Rinnovabili Import. Nette di Energia Elettrica Gas Naturale Combustibili Solidi 0 20 40 60 80 100 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Fonte: Ministero dello Sviluppo Eco-nomico, Bilancio energetico naziona-le, vari anni.

(49)

Nel periodo preso in considerazione (2008-15) si osserva una chiara tendenza alla contrazione dei consumi (particolarmente accentuata nel 2009, a seguito della crisi economica) con par-ticolare riferimento, guardando alle fonti primarie, ai consumi

petroliferi e in misura inferiore a quelli di gas naturale. Come mostra la Figura 2, il consumo interno lordo di energia derivan-te dal petrolio si è ridotto tra il 2008 e il 2015 di oltre 20 milioni di tonnellate.

FIGURA 2 – ANDAMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI PER FONTI PRIMARIE IN ITALIA,

IN MTEP NEL PERIODO 2008-2015

Fonte: Ministero dello Sviluppo Eco-nomico, Bilancio energetico naziona-le, vari anni.

2008 Mtep 200 150 100 50 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Petrolio Gas naturale Rinnovabili Combustibili solidi Impor. nette energia elettrica

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Questo primo importante dato contribuisce a spiegare, come si vedrà anche in seguito, il calo del traffico di greggio nella movi-mentazione di Porto Petroli. Resta comunque significativo il ruo-lo assunto da Porto Petroli nel soddisfacimento della domanda nazionale di importazione di petrolio: nel 2015 il terminal ha garantito il 13% delle importazioni nazionali, mentre l’anno pre-cedente (2014) tale quota era stata addirittura del 16%.

Sempre con riferimento all’analisi per fonti, sintetizzata in Figu-ra 2, emerge come nell’ultimo anno si sia registFigu-rato un calo del-la produzione da fonti rinnovabili, petrolio e gas naturale che non è stato bilanciato dall’incremento registrato nella produ-zione di energia da combustibili solidi. Sono inoltre aumentate

di circa il 10% le importazioni di energia elettrica, petrolio e gas naturale mentre si sono ridotte le importazioni da fonti rinnova-bili. A registrare le variazioni percentuali maggiori sono state le esportazioni di energia elettrica e petrolio (con tassi di crescita rispettivamente pari al 47 e 35 per cento); si tratta però di valori assoluti ancora del tutto modesti.

La Figura 3 mostra il peso dell’attività di Porto Petroli rispetto alle importazioni di petrolio greggio italiane. Come si può osser-vare l’attività del terminal rappresenta una quota significativa delle intere importazioni nazionali e dopo l’impennata registra-ta nel 2014, nel 2015 si assesregistra-ta al 12,6%, cioè su un valore leg-germente inferiore alla media del periodo 2008-15, pari al 14%.

FIGURA 3 – PESO DELL’ATTIVITÀ DI PORTO PETROLI SUL TOTALE

DELLE IMPORTAZIONI DI PETROLIO

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico e Porto Petroli.

2008 Mtep 18% 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

(51)

Interessante notare (Figura 4) come il contributo fiscale dell’atti-vità legata alla vendita di prodotti energetici quali gli oli mine-rali (per lo più benzina e gasolio), abbia pienamente recuperato il calo del 2009, registrando nel 2012 il massimo del periodo considerato. Nonostante la riduzione delle quantità trattate, in-fatti, l’incremento di tassazione a livello generale ha accresciuto l’impatto del valore complessivo delle accise e della relativa IVA delle fonti energetiche tradizionalmente trattate da Porto Petro-li, rendendo il terminal importante non solo dal punto di vista

della quantità movimentate (cioè il traffico) ma anche del valore trasmesso in termini di entrate fiscali. La figura 4 mostra tale andamento, evidenziando un’impennata delle accise - inclusive della sovraimposta di confine (S.C.) - nel corso del 2012, dato comunque considerato ancora provvisorio dalla Unione Petro-lifera. Nel biennio 2014-15 il volume di denaro generato dalle accise appare sostanzialmente stabile, mentre il calo del traffico si riflette sul gettito IVA che segna infatti una flessione di 1,4 miliardi di euro tra il 2014 e il 2015.

FIGURA 4 – ANDAMENTO DI ACCISE E IVA SUGLI OLI MINERALI

(MILIONI DI €)

2008 2007 2006 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Accise+ S.C. Gettito IVA

Fonte: Unione Petrolifera, Statistiche Economiche, Energetiche e Petrolifere (2016) - Dal 2012 in poi si tratta di stime

(52)

In questo paragrafo vengono esaminati i traffici generati e mo-vimentati dalla Porto Petroli di Genova e i principali indicatori economici relativi al triennio 2014-2016. Dall’analisi emerge la rilevanza del posizionamento competitivo della società, in ter-mini economici e di impatto trasportistico, nell’ambito del porto di Genova anche nell’ultimo triennio, nonostante il calo nella movimentazione.

Andamento dei traffici

di Porto Petroli

L’analisi dei traffici del terminal petrolifero di Multedo nel triennio considerato presenta una flessione di circa 16 punti percentuali; il traffico movimentato è infatti passato dai quasi 16 milioni di

ton-nellate di merce del 2014 ai 13,3 milioni di tonton-nellate del 2016. Le diverse tipologie di prodotti sbarcati e imbarcati nel terminal genovese sono indicate in Tabella 1. Come si può notare il greg-gio resta la componente di gran lunga più rilevante che mostra nel periodo una continua flessione, seguono per importanza i prodotti raffinati e i prodotti chimici. Tra i prodotti raffinati quelli che nelle operazioni di imbarco utilizzano gli impianti VRU mostrano nel 2016 una lieve flessione rispetto all’anno precedente ma al tempo stesso un incremento del 15% rispetto al 2014. Al contrario, i prodotti chimici registrano nell’ultimo anno una flessione rispetto al 2014, ma sono la sola linea di pro-dotto che nel 2016 ha registrato una variazione positiva rispetto all’anno precedente.

Il calo registrato nell’ultimo anno, come rilevato nei documenti che accompagnano il bilancio di Porto Petroli, è da imputarsi in gran parte all’incidente che ha riguardato la società IPLOM occorso nel mese di Aprile 2016, e che ha determinato una in-terruzione del traffico che è pertanto sceso di quasi 1 milione di

tonnellate rispetto all’anno precedente. Accanto a questo dato negativo, ma esogeno rispetto all’attività del terminal, si segna-la uno scostamento negativo tra il volume atteso di sbarchi di petrolio e quanto registrato a consuntivo al termine dell’anno.

Tipologia Prodotto 2014 2015 2016 Var. 2014-16

Greggio 11,37 10,16 9,72 -14%

Raffinati 3,14 2,72 2,12 -32%

VRU 1,17 1,55 1,35 15%

Chimici 0,24 0,18 0,20 -17%

Totale 15,91 14,61 13,39 -16%

TABELLA 1 – TIPOLOGIA DEI TRAFFICI DI PORTO PETROLI DI GENOVA SPA

(MILIONI DI TONNELLATE), ANNI 2014-2016

(53)

La figura 5 descrive invece nel dettaglio la distribuzione percen-tuale dei prodotti trattati dal terminal di Multedo nel triennio di attività in esame. Nella figura la corona circolare più esterna è riferita al 2016, quella centrale al 2015 e quella più interna al 2014. Il peso relativo del greggio nonostante la flessione del ton-nellaggio movimentato passa dal 71% del 2014 al 73% del 2016; il secondo prodotto maggiormente trattato è l’olio combustibile, che dopo aver registrato un 12% nel 2015 si è attestato l’anno

successivo su una quota del 8% dei movimenti complessivi del terminal. Nel triennio si è ridotta la quota di gasolio passata dal 10 al 7%, mentre all’opposto è cresciuta la quota di benzina ver-de che è passata dal rappresentare il 5% ver-della movimentazione del terminal nel 2014 al 7% nel 2016. Infine, le quote di nafta, prodotti chimici e kerosene restano costanti in termini di rap-presentatività nella movimentazione complessiva del terminal e pari, rispettivamente, al 3, 2 e poco meno dell’1%.

FIGURA 5 – COMPOSIZIONE DELL’ATTIVITÀ DELLA PORTO PETROLI

Greggio 73% 70% 71% 7% 0% 0% 0% 3% 7% 8% 9% 5% 12% 10% 7% 7% 3% 3% 2% 2% 1% Kerosene Gasolio V. Nafta Benz. Verde O.C. ed estratti ar. Chimici

2014 2015

(54)

Confrontando le variazioni percentuali per macro-categorie di traffico (figura 6), si evidenzia la crescita registrata nell’ultimo anno per i prodotti chimici e petrolchimici e la flessione del

greggio nel 2016, riconducibile all’incidente occorso ad una del-le condotte esterne al terminal.

2014/13 2016/15 2015/14 -25% -20% -15% -10% -5% 0% 5% 10% 15%

Petrolio greggio Prodotti petroliferi raffinati Prodotti chimici e petrolchimici

(55)

Considerando il ruolo del terminal di Multedo rispetto all’attivi-tà portuale genovese, esso ha movimentato nel 2016 poco più del 27% delle tonnellate complessivamente operate dal porto genovese (includendo oltre alla movimentazione commerciale anche quella industriale), confermandosi uno dei principali

ter-minal dello scalo. Tale quota, inoltre, risulta in costante flessio-ne flessio-nell’ultimo triennio anche se il calo si è manifestato in ma-niera più pronunciata nel corso del 2016, come si può osservare dalla Figura 7.

Come si può notare il peso del terminal rispetto al complesso dei traffici resta di notevole rilievo nonostante la flessione registrata nel 2016. Per quel che concerne le operazioni sviluppate da Por-to Petroli, il terminal ha operaPor-to 378 navi nel 2016 confermando il trend del triennio che ha visto progressivamente contrarsi il numero di navi operate dalle 469 del 2014 e 408 nel 2015, così come riportato in Tabella 2. Anche se lo scalo genovese nello stesso periodo ha segnato un trend opposto, si tratta comunque di una quota percentuale significativa pari rispettivamente a cir-ca il 7,8%, il 6,7% e il 5,7% delle navi che hanno scir-calato il porto di Genova nell’ultimo triennio.

FIGURA 7 – PESO DEI TRAFFICI DELLA PORTO PETROLI DI GENOVA S.P.A.

ALL’INTERNO DEL PORTO DI GENOVA

2008 Mtep 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Porto Petroli di Genova S.p.A. 446 454 475 469 408 378 Porto di Genova 6.943 6.619 6.069 6.000 6.094 6.629

TABELLA 2 – NAVI ARRIVATE IN PORTO

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